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<<Cantico, dato al Capo de' Musici, de' figliuoli di Core, sopra Alamot.>>

IDDIO è nostro ricetto, e forza, Ed aiuto prontissimo nelle distrette.
Perciò noi non temeremo, quantunque la terra si tramutasse di luogo, E i monti smossi fosser sospinti in mezzo del mare; E le acque di esso romoreggiassero, e s'intorbidassero; E i monti fossero scrollati dall'alterezza di esso. (Sela.) Il fiume, i ruscelli di Dio rallegreranno la sua Città, Il luogo santo degli abitacoli dell'Altissimo. Iddio è nel mezzo di lei, ella non sarà smossa; Iddio la soccorrerà allo schiarir della mattina.

Le genti romoreggiarono, i regni si commossero; Egli diede fuori la sua voce, la terra si strusse. Il Signore degli eserciti è con noi; L'Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. (Sela.) Venite, mirate i fatti del Signore; Come egli ha operate cose stupende nella terra. Egli ha fatte restar le guerre infino all'estremità della terra; Egli ha rotti gli archi, e messe in pezzi le lance, Ed arsi i carri col fuoco. 10 Restate, e conoscete che io son Dio; Io sarò esaltato fra le genti, Io sarò esaltato nella terra. 11 Il Signor degli eserciti è con noi; L'Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. (Sela.)