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<<Maschil di Heman Ezrahita, che è un cantico di salmo, dato al Capo de' Musici, dei figliuoli di Core, per cantarlo sopra Mahalat.>>

O SIGNORE Iddio della mia salute, Io grido di giorno e di notte, nel tuo cospetto.
Venga la mia orazione in tua presenza; Inchina il tuo orecchio al mio grido. Perciocchè l'anima mia è sazia di mali; E la mia vita è giunta infino al sepolcro. Io son reputato del numero di quelli che scendono nella fossa; Io son simile ad un uomo che non ha più forza alcuna. Io sono spacciato fra i morti, Come gli uccisi che giacciono nella sepoltura, De' quali tu non ti ricordi più; E che son ricisi dalla tua mano. Tu mi hai posto in una fossa bassissima, In tenebre, in luoghi profondi. L'ira tua si è posata sopra me, E tu mi hai abbattuto con tutti i tuoi flutti. (Sela.) Tu hai allontanati da me i miei conoscenti, Tu mi hai renduto loro grandemente abbominevole; Io son serrato, e non posso uscire. L'occhio mio è doglioso d'afflizione; O Signore, io grido a te tuttodì, Io spiego a te le palme delle mie mani.

10 Opererai tu alcuna maraviglia inverso i morti? I trapassati risorgeranno essi, per celebrarti? (Sela.) 11 La tua benignità si narrerà ella nel sepolcro? E la tua verità nel luogo della perdizione? 12 Le tue maraviglie si conosceranno esse nelle tenebre? E la tua giustizia nella terra dell'obblio? 13 Ora quant'è a me, o Signore, io grido a te; E la mia orazione ti si fa incontro la mattina. 14 Perchè scacci, o Signore, l'anima mia? Perchè nascondi il tuo volto da me? 15 Io son povero, e vengo meno fin dalla mia giovanezza; Io porto i tuoi spaventi, e ne sto in forse. 16 Le tue ire mi son passate addosso; I tuoi terrori mi hanno deserto; 17 Mi han circondato come acque tuttodì; Tutti quanti mi hanno intorniato. 18 Tu hai allontanati da me amici e compagni; I miei conoscenti son nascosti nelle tenebre.