Isaia 38-39
Secondo te, qual è più pericoloso per la fede sana, le avversità e la prosperità? Quale crea più tentazioni per te?
Ezechia fece ciò che è giusto agli occhi del Signore, mise la sua fiducia nel Signore, Dio d'Israele; e fra tutti i re di Giuda che vennero dopo di lui o che lo precedettero, non ve ne fu nessuno simile a lui (2R 18:3-6). Abbiamo visto in Is 36-37 che mantenne la fede in circostanze molto difficili. Però, Dio lo fece anche prosperare (2R 18:7-8), che portò Ezechia a guardare più a sé stesso che a Dio.
Dio avvertì Ezechia che stava per morire (Is 38:1). Secondo 2R 18:2 e i 15 anni addizionali che avrebbe ricevuto in questo capitolo, aveva 43 anni e aveva già regnato 14 anni. Cioè, siamo nel 701 a.C. all'incirca, l'anno dell'invasione dell'Assiria, e secondo Is 38:6 poco prima della liberazione descritta in Is 36.
Che cosa c'è di simile nella risposta di Ezechia in Is 38:2-3 e nella sua risposta in Is 37:14-20?
Fa vedere a Dio le sue perplessità e i suoi sentimenti, ma lascia la situazione nelle mani di Dio piuttosto di dettare a Dio quello che deve fare.
La base della preghiera è, comunque, leggermente diversa: invece di chiedere di ricordare la gloria di Dio, chiede a Dio di ricordare la fedeltà di Ezechia. Però, non è la presunzione di pensare di meritare la guarigione e la vita, come è chiaro da Is 38:17.
Come risponde Dio a Ezechia, e cosa rivela di lui (Is 38:4-8,21-22)?
Il Dio di Davide (cioè, del patto e delle promesse) sente le preghiere e i sentimenti.
Dio è sovrano, onnipotente e onnisciente: sa quando moriamo, decide se viviamo o moriamo. Ma non è una decisione presa senza considerarci, come un burocrate in qualche ufficio nascosto. Invece interagisce con noi (soprattutto con le nostre preghiere) nelle sue decisioni sovrane. Se non fosse sovrano, non potrebbe rispondere alle nostre preghiere; quindi, la sua sovranità dovrebbe farci pregare di più invece di farci calare nel fatalismo.
Dio rispose dandogli altri 15 anni, con una guarigione. Una guarigione con mezzi naturali (Is 38:21), ma è sempre Dio che guarisce e non la medicina.
Dio anche concede a Ezechia un segno quando glielo chiede - non era necessario, ma Dio lo dà comunque (Is 38:22). Anzi, tre segni: la guarigione (Is 38:21), la liberazione dagli Assiri (Is 38:6), e l'ombra che retrocede (Is 38:7-8).
La prossima sezione del capitolo (Is 38:9-19) descrive la risposta di Ezechia alla sua guarigione.
Come è descritta la morte (Is 38:10-13)?
Andare al soggiorno dei morti; essere privato del resto degli anni; non vedere più Dio; non vedere più altre persone; perdere il corpo; essere tagliato dalla storia da Dio; essere attaccato da Dio; sperare in Dio nella gioventù, ma essere finito da Dio nella vecchiaia.
In altre parole, la morta è brutta.
Quale rapporto affermava Ezechia di aver con Dio (Is 38:14-16)?
Ezechia gridava in mezzo alla violenza subita, e diventava difficile sperare in Dio (era “stanco di guardare in alto”). Ma chiedeva a Dio di essere il suo garante, cioè, proteggerlo, sostituirlo nell'oppressione (come Gesù Cristo ci sostituisce come oggetto dell'ira di Dio).
E infatti Dio lo protesse, per cui Ezechia sarebbe vissuto con umiltà ma anche ricordando l'amarezza. Alcuni ritengono che l'amarezza sia incompatibile con la fede. È vero che l'amarezza (quando Dio non ci dà quello che vorremmo) può allontanarci da Dio, ma è anche possibile riconoscere la propria amarezza, per esempio di fronte alla propria morte che è brutta, e allo stesso mantiene la fiducia e l'umiltà verso Dio.
L'opera di Dio è quello che gli dava speranza, per cui chiedeva la guarigione e la vita.
Che cosa fece Dio (Is 38:17)?
Per il suo amore, Dio liberò Ezechia dalla morte, dimenticando il suo peccato. Naturalmente, fu solo una liberazione temporanea (15 anni), perché Ezechia, come tutti, peccò di nuovo dopo. La liberazione completa dalla morte doveva aspettare l'arrivo di Gesù Cristo, che risolse definitivamente il problema del peccato e sconfisse la morte.
Qual è il vero problema della morte per il credente (Is 38:18-20)?
Non è quello che succede a noi (come Is 38:10-13), ma quello che succede a Dio: non è più lodato né celebrato né è l'oggetto della speranza e della fedeltà. Per questo lo dobbiamo glorificare il più possibile mentre viviamo.
Naturalmente, con la rivelazione ulteriore del Nuovo Testamento, sappiamo che la morte è una mancanza temporanea di lode; chi pone la fiducia in Gesù Cristo riavrà la vita e così potrà celebrare Dio in eternità.
“In quel tempo”, il re di Babilonia mandò un dono ad Ezechia siccome aveva sentito di questa guarigione (Is 38:1). Sappiamo da altre fonti storiche che Merodac-Baladan era il re 722-710 a.C. e 703-702 a.C. (dopo due ribellioni contro Assiria, tutte e due represse). Inoltre, Ezechia mostrò agli ambasciatori i suoi tesori, molti di cui diede agli Assiri (Is 39:2; 2R 18:4-6). Quindi la sequenza di questi capitoli è probabilmente malattia e guarigione, ambasciatori da Babilonia, invasione di e liberazione dall'Assiria. Is 39 è probabilmente messo alla fine perché preannuncia la deportazione in Babilonia, mentre i capitoli 40 in poi parlano del ritorno dall'esilio in Babilonia.
Perché Ezechia si rallegrò del messaggio e del dono da Babilonia, e fece vedere i suoi tesori agli ambasciatori (Is 39:1-2)?
La motivazione più probabile era l'orgoglio. Una grande nazione come Babilonia lo aveva notato e addirittura dato un dono. Volle quindi far vedere quanto grande e ricco era il suo regno - e probabilmente quanto grande era lui piuttosto di quanto grande era Dio. Forse cercava anche il favore dei Babilonesi, come possibile alleato contro Assiria - invece di fidarsi del Signore.
Infatti, nel brano parallelo 2Cron 32:24-25,31, leggiamo che dopo la guarigione Ezechia diventò orgoglioso piuttosto di riconoscente. È spesso più difficile seguire Dio nella salute che nella malattia. Dio reagì in due modi: con ira verso lui e il regno (forse l'invasione dell'Assiria ne era la manifestazione) e abbandonò Ezechia alle proprie forze per far conoscere come era il suo cuore veramente.
Così le lusinghe e i complimenti dei Babilonesi erano una tentazione più forte della persecuzione degli Assiri.
Come rispose Dio tramite il profeta Isaia a Ezechia (Is 39:3-7)?
Tutti questi tesori di cui Ezechia si vantava sarebbero stati portati via dai Babilonesi. Infatti, Babilonia distrusse Gerusalemme 120 anni più tardi. I Babilonesi erano molto interessati nella ricchezza di Ezechia - non per onorarlo come grande re, ma come possibile preda futura.
Inoltre, anche i discendenti sarebbero stati portati via. [Il figlio Manasse fu portato a Babilonia, ma non come eunuco 2Cr 33:11; forse altri figli diventarono eunuchi, oppure “figli” vuol dire discendenti.]
Infine, qual era la risposta di Ezechia (Is 39:8)?
Ezechia accettò e si sottomise alla parola del Signore. Probabilmente in modo egoistico: ci sarebbe stata pace nel suo tempo, e non gli interessavano i problemi futuri. Infatti, ebbe una risposta molto diversa alla parola del Signore in Is 38:3, quando toccava a lui personalmente.
Ezechia era un umano come noi: fu lodato per la sua fiducia, ma era mancante a volte. Tuttavia, Dio lo benedisse comunque e lo usò per manifestare la sua gloria.
Il piano di Dio era la sua morte, ma Ezechia chiese che la sua vita fosse prolungata. Era meglio così? La guarigione portò all'orgoglio e l'invasione dei babilonesi. Forse era meglio morire secondo il piano di Dio per non vedere il male, e soprattutto non creare il male come fece Ezechia (Is 57:1-2). La morte è brutta, ma è migliore di allontanarsi da Dio o di far allontanare altri da Dio, e Dio può risparmiarci questi destini ancora più brutti.
Possiamo paragonare Ezechia a Gesù, il perfetto re davidico, il perfetto uomo, che nel giardino di Getsemani, con la sua morte imminente, pregò (Mc 14:36) in modo diverso da Is 38:2-3; pregò invece quasi come Ezechia in Is 37.
- Introduzione
- Isaia 1
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- Isaia 5
- Isaia 6
- Isaia 8:17-9:6
- Isaia 11-12
- Isaia 24-25
- Isaia 30:1-18
- Isaia 36-37
- Isaia 38-39
- Isaia 40
- Isaia 42
- Isaia 43:1-44:5
- Isaia 45
- Isaia 49:1-18
- Isaia 50:4-11
- Isaia 52:7-12
- Isaia 52:13-53:12
- Isaia 54-55
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- Isaia 63:7-64:12
- Isaia 65:17-66:24