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Commentario:1Corinzi 15:1La questione della risurrezione dei morti 1Corinzi 15 Dopo aver trattate le varie questioni attinenti alla vita ecclesiastica, alla vita morale, ed al culto Pubblico, l'Apostolo giunge alla questione dottrinale della risurrezione; e l'insegnamento da lui dato sull'importante argomento, corona splendidamente l'Epistola. «La dottrina, infatti, è l'elemento vitale nella esistenza della chiesa... Ogni grave alterazione dell'insegnamento, vizia immediatamente il corpo di Cristo. L'Apostolo aveva principiata la sua lettera col porre alla base del suo lavoro il Cristo crocifisso; egli la conclude dandole per coronamento il Cristo risuscitato. In questi due fatti applicati alla coscienza ed appropriati mediante la fede, concentrasi infatti, tutta la salvazione cristiana» (Godet), L'occasione di codesta esposizione e difesa di una dottrina fondamentale, è fornita all'Apostolo dal fatto, a lui noto per informazioni particolari, che vi erano, fra i cristiani di Corinto, delle persone che negavano la risurrezione dei morti 1Corinzi 15:12. Dagli indizi sparsi in questo capitolo, non risulta che tali negazioni fossero un portato della filosofia greca secondo la quale la materia era sorgente del male ed il corpo era la prigione dell'anima: talchè l'essere liberati dal corpo appariva come uno stato superiore. Imeneo e Fileto i quali, secondo 2Timoteo 2:18, dicevano «che la risurrezione è già avvenuta», considerandola, come un fatto puramente spirituale, obbedivano forse a cotali concetti filosofici. Ma in Corinto, i negatori della risurrezione sembrano essersi ispirati piuttosto alle obbiezioni che il razionalismo superficiale ha sempre sollevate contro alla possibilità della risurrezione dei corpi, traendole dal disfacimento, dalla dispersione, e trasformazione della materia del corpo terreno. Anzi, talune espressioni di Paolo fanno supporre in coloro ch'egli combatte una tendenza materialistica che arrivava a negare ogni vita futura. L'Apostolo, conscio del pericolo in cui trovasi la chiesa già troppo rilassata 1Corinzi 15:33-34, di fronte a queste false dottrine, stabilisce anzitutto saldamente il fatto della risurrezione di Cristo 1Corinzi 13:1-11. Quindi, su questo fondamento, edifica la certezza della risurrezione dei fedeli, poichè Cristo è il Nuovo Adamo in cui la natura umana trionfa della morte recata dal peccato del primo 1Corinzi 15:12-34. Stabilita la certezza della risurrezione, Paolo tratta del modo in cui avverrà, e chiude poi con un canto trionfale e con una pratica esortazione 1Corinzi 15:35-58. Sezione A 1Corinzi 15:1-11 CRISTO È RISUSCITATO Il fatto bene accertato della risurrezione di Cristo è uno dei cardini del Vangelo annunziato ai Corinzi. Questo Paolo vuol ricordare loro chiaramente, affinchè non si lascino indurre a considerar la risurrezion dei morti come cosa di secondaria importanza. Ora, fratelli, voglio farvi conoscere, cioè farvi presente, delinearvi nei suoi tratti principali, l'evangelo che vi ho insegnato (lett. evangelizzato), il quale ancora avete ricevuto con fede, nel quale ancora state saldi, almeno finora; Riferimenti incrociati:1Corinzi 15:11Co 15:3-11; 1:23,24; 2:2-7; At 18:4,5; Ga 1:6-12 Dimensione testo: |