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Commentario:1Corinzi 1:17Sezione B 1Corinzi 1:17-2:5 LA CROCE DI CRISTO E LA SAPIENZA UMANA Coloro che a Corinto vantano il parlar sapiente di questo o quel predicatore, dimenticano che, nell'opera della Salvazione, Dio confonde ed annienta la sedicente sapienza umana, mentre si compiace di salvare gli uomini mediante la predicazione del Cristo crocifisso 1Corinzi 1:17-25; li chiama alla fede d'infra le classi più spregiate com'era accaduto a Corinto 1Corinzi 1:26-31; e rende efficace il messaggio evangelico esposto con semplicità da uomini per sè stessi deboli, com'era stato Paolo quando era giunto sull'istmo 1Corinzi 2:1-5. 1Corinzi 1:17-25 La parola della croce Paolo ha accennato, con riconoscenza, al fatto provvidenziale ch'egli in Corinto avea battezzato pochissime persone. Infatti, soggiunge egli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, per quanto il battesimo cristiano sia stato da lui istituito, ma ad evangelizzare, cioè ad annunziare la buona novella della salvazione. (Cfr. Matteo 28:19; Marco 16:15). Il predicar l'Evangelo è, la funzione essenziale dell'Apostolo e dell'evangelista. Senza quella, non può nascere la fede nei cuori Romani 10:17. Nata che sia questa, l'amministrare il rito esterno ch'è il suggello della fede negli adulti, è cosa meno importante, che un Apostolo potea lasciare ai suoi collaboratori. Ma c'è modo e modo d'evangelizzare. A quanto pare, c'erano in Corinto delle persone, appartenenti per lo più al partito d'Apollo, che abituate alla facondia ragionatrice dei loro rètori» prendevano diletto in chi spiegava nella predicazione una maggiore eloquenza e forza di raziocinio, ricorrendo alle «parole persuasive dell'umana sapienza» 1Corinzi 2:4. Costoro facevano meno caso delle verità annunziate che non della forma dotta e filosofìca in cui venivano presentate. Portavano Apollo alle stelle e sprezzavano Paolo, il quale, sapendo che questa era una delle cause dei dissidi esistenti, si sforza di ricondurre le menti a nozioni più conformi alla verità. Egli è stato mandato ad evangelizzare, ma non con sapienza di parola (Cfr. 1Corinzi 2:1), ossia con parola ricercata nella forma e filosofica nella sostanza. Chi è incaricato di annunziare una buona novella non la deve affogare nelle proprie speculazioni: acciocchè non fosse resa vana la croce di Cristo; lett. vuotata, ossia priva del suo contenuto, della sua essenza ed efficacia. La croce di Cristo, ch'è quanto dire il suo sacrificio espiatorio per i peccati, quando sia coperta dalle frasche della rettorica o diluita nelle speculazioni filosofiche, perde il suo carattere. Invece di agire sulla coscienza e sul cuore come un fatto, sfuma in una idea, in una teoria filosofìca. Paolo non ha voluto fare un miscuglio di sapienza umana e di salvazione divina, perchè si escludono a vicenda. Per la sapienza umana, è follia la croce di Cristo; mentre l'Iddio Salvatore pronunzia pazza la sapienza del mondo e non ne tiene alcun conto. Riferimenti incrociati:1Corinzi 1:17Giov 4:2; At 10:48; 26:17,18 Dimensione testo: |