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Commentario:1Corinzi 1:2I destinatari della lettera sono designati in tre modi: sono la Chiesa di Dio ch'è in Corinto, vale a dire la raunanza o società di coloro che, mediante l'Evangelo, Dio ha chiamato dal mondo per formare il popolo che gli appartiene Atti 18:10; 1Pietro 2:9. Il verbo da cui è derivata la parola εκκλησια significa infatti, chiamare d'infra... Il popolo d'Israele è chiamato nell'A. T. la «raunanza di Geova». Nel N. T. è chiamata chiesa di Dio tanto l'assemblea dei credenti di un dato luogo, come la totalità dei cristiani che formano il mistico corpo di Cristo Matteo 16:18; 1Corinzi 12:28; Galati 1:13; Efesini 1:22; Ebrei 12:23. I componenti la chiesa sono santificati in Cristo Gesù. L'essere per la fede, entrati in comunione con Cristo ha segnato per loro la rottura col male che regna nel mondo e la consecrazione a Dio (Cfr. 1Corinzi 6:11; Romani 6). Uniti a Cristo, essi sono «la generazione eletta, il regal sacerdozio, la gente santa, il popolo d'acquisto» 1Pietro 2:9-10. Non già che sieno d'un tratto giunti alla perfezione Filippesi 3:12; ma sono messi sulla via che vi conduce e posti in grado di giungere all'alta meta cui Dio li chiama, poichè sono per vocazione (divina) santi, insieme con tutti coloro, che, in ogni luogo, invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo, loro e nostro [Signore] Tale la costruzione che dà alla frase il senso migliore. Il considerare la lettera ai Corinti come rivolta da Paolo anche a coloro che in ogni luogo invocano il Signor Gesù (vedi traduz. Diodati e Revel), non è conforme all'uso di Paolo, nè trova il minimo appoggio nel contenuto della lettera. L'indirizzo della 2Corinzi, sebbene più comprensivo, è però limitato ai credenti dell'Acaia. Dopo aver posto in rilievo il carattere di santità della Chiesa di Dio, l'Apostolo ricorda quello della sua universalità ed unità. I Corinti non sono soli ad aver ricevuto la vocazione che li chiama a santità perfetta; essi l'hanno in comune con i credenti del mondo intiero che riconoscono in Gesù il Cristo, il Figliuol di Dio venuto a salvare ciò ch'era perduto, e come tale lo invocano. La preghiera fidente rivolta a Cristo è l'atto supremo della fede Gioele 20:23; Romani 10:12; Luca 23:42; Atti 7:59. Cinque volte, nei primi nove versetti, Paolo chiama Cristo Signore, ed ha cura di notare qui ch'egli è il Signore unico di tutti i cristiani Efesini 4:5. A lui, e non agli uomini, essi appartengono. «Tutta l'Epistola è come riassunta anticipatamente nelle due idee rilevate con forza nell'indirizzo: santità delle membra, unità del corpo» (Godet). Riferimenti incrociati:1Corinzi 1:2At 18:1,8-11; 2Co 1:1; Ga 1:2; 1Te 1:1; 2Te 1:1; 1Ti 3:15 Dimensione testo: |