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Commentario:1Corinzi 7:15Ma se il non credente si separa, separisi, e su lui ricada la responsabilità della rottura. in tal caso, il fratello o la sorella non sono sottoposti a servitù. Poichè il coniuge pagano prende la libertà di convolare ad altre nozze e nove volte su dieci ne usa, la parte cristiana non resta schiava di un vincolo ch'è stato rotto senza sua colpa, e si può ritenere anch'essa sciolta e libera, come se l'altro coniuge fosse morto 1Corinzi 7:39. Essa può quindi contrarre un altro matrimonio. Tutt'al più, farà bene di non usare di questa libertà fìnchè l'altra parte resta onesta e celibe. Però quest'ultima soluzione delle difficoltà dei matrimoni misti, va accettata solo quando non si può fare a meno, ed il cristiano non deve fornirne alcun plausibile pretesto. Perciò Paolo, dopo aver detto: «Si separi», aggiunge: Ma, Iddio ci ha chiamati [a vivere] in pace Cfr. Romani 12:18; Matteo 5:9: Beati coloro che procacciano pace...». Riferimenti incrociati:1Corinzi 7:15Mat 12:50; Giac 2:15 Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: |