![]() |
|||||||||
Commentario:1Corinzi 9:18Qual'è adunque la mia ricompensa? Questa: che evangelizzando, io offra l'Evangelo gratuitamente, senza fare alcun uso del mio diritto nell'Evangelo. Lett. «per non usare appieno del mio diritto...». Abusare è troppo forte: il verbo composto ha senso intensivo come 1Corinzi 7:30-31. La ricompensa di Paolo, nel presente, consiste nella nobile soddisfazione, nella profonda gioia di compiere un sacrificio per presentar l'Evangelo senza spesa. «È più felice cosa il dare, che non il ricevere», secondo il detto di Gesù ricordato nel discorso di Mileto Atti 20:33-35. E questo è l'alto vanto al quale egli tiene più che alla vita. Non già che consideri la sua abnegazione come un titolo di merito dinanzi a Dio, o di superiorità sui colleghi 1Corinzi 15:8-10; ma non può rinunziare alla intima felicità del dare tutto se stesso, nè alla posizione vantaggiosa in cui lo colloca, di fronte agli avversari, il suo disinteresse 2Corinzi 5:14; 11:7-13; 12:14-18. Riferimenti incrociati:1Corinzi 9:181Co 9:6,7; 10:33; 2Co 4:5; 11:7-9; 12:13-18; 1Te 2:6; 2Te 3:8,9 Dimensione testo: |