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Commentario:1Giovanni 2:16Il v. 16 è inteso a dimostrare come siano incompatibili l'amor del mondo e l'amor del Padre. Poichè tutto quello che è nel mondo: cioè, non gli oggetti materiali che si trovano nel mondo, ma quel che costituisce l'essenza morale della vita mondana, quel che la caratterizza e ne delinea i tratti principali: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non è dal Padre, ma è dal mondo. Per concupiscenza della carne s'intendono i desideri disordinati che procedono dalla natura corrotta dell'uomo il quale, fatto dal peccato estraneo alla vita superiore dello spirito, concentra le sue brame nel soddisfacimento delle sue passioni carnali, sensuali, nell'appagamento degli appetiti del corpo. Si parla nella Scrittura di "concupiscenze carnali che guerreggiano contro all'anima" 1Pietro 2:11. Paolo dice: "la carne ha desideri contrari allo Spirito" Galati 5:17 e dopo aver mentovate "gozzoviglie ed ebbrezze, lussuria e lascivie", esorta i cristiani a non "aver cura della carne per soddisfarne le concupiscenze" Romani 13:14. La concupiscenza degli occhi non va confusa col sano e pio desiderio di contemplar le opere di Dio per ammirare in esse le perfezioni del Creatore Salmi 19:1; Salmi 8; il mondo alieno da Dio non ha di tali desideri; ma si tratta di una forma di concupiscenza peccaminosa che ha per strumenti gli occhi. Gesù dice: "Chi guarda una donna per appetirla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore". La sete di spettacoli che svegliano e nutrono male passioni, le curiosità malsane, e perfino la insaziabile brama di veder sempre cose nuove ed anche belle, unicamente per il proprio egoistico godimento, il considerar la bellezza esterna delle creature umane come il loro supremo ornamento senza tener conto della vita morale, tutto questo è compreso nella "concupiscenza degli occhi"; anzi c'è chi l'estende al vedere i beni materiali col desiderio di possederli. La superbia della vita è la superbia vanagloriosa che nasce dal possesso di abbondanti mezzi di vita e trova sfogo nello sfarzoso tenor di vita, nella sontuosa tavola, nel lusso del vestire, nella magnificenza delle case e del loro arredamento, nell'ecclissare gli altri, negli equipaggi, negli onori mondani, nella posizione sociale elevata e cose simili. Tutto questo insieme di vanità e di concupiscenze costituisce la vita del mondo e non procede dal Padre, non è ordinato da lui, non è conforme alla sua volontà e non è ispirato da lui che all'uomo ha tracciato un ideale ben diverso e più elevato. Riferimenti incrociati:1Giovanni 2:16Nu 11:4,34; Sal 78:18,30; Prov 6:25; Mat 5:28; Rom 13:14; 1Co 10:6; Ga 5:17,24; Ef 2:3; Tit 2:12; 3:3; 1P 1:14; 2:11; 4:2,3; 4:2,3; 2P 2:10,18; Giuda 1:16-18 Dimensione testo: |