Nuova Riveduta:

1Re 8:8

Le stanghe avevano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino ad oggi.

C.E.I.:

1Re 8:8

Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi.

Nuova Diodati:

1Re 8:8

Le stanghe erano così lunghe che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d'oggi.

La Parola è Vita:

1Re 8:8

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

1Re 8:8

Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse son rimaste quivi fino al dì d'oggi.

Diodati:

1Re 8:8

E tirarono infuori le stanghe, per tutta la lor lunghezza; ed i capi di esse si vedevano dal Luogo santo, in su la parte anteriore dell'Oracolo, e non si videro più di fuori; anzi son restate quivi fino a questo giorno.

Commentario abbreviato:

1Re 8:8

Capitolo 8

La dedicazione del tempio 1R 8:1-11

L'occasione 1R 8:12-21

La preghiera di Salomone 1R 8:22-53

La sua benedizione ed esortazione 1R 8:54-61

Le offerte di pace di Salomone 1R 8:62-66

Versetti 1-11

Il trasporto dell'arca è il fine che deve coronare l'opera: questo fu fatto con grande solennità. L'arca fu fissata nel luogo stabilito per il suo riposo nella parte interna della casa, da cui si aspettavano che Dio parlasse loro, anche nel luogo più santo. Le stanghe dell'arca venivano estratte per indirizzare il sommo sacerdote verso il seggio della misericordia sopra l'arca, quando vi entrava, una volta all'anno, per aspergere il sangue; in questo modo continuavano a servire, anche se non c'era più occasione di portarla con sé. La gloria di Dio che appare in una nube può significare: 1. L'oscurità di quella dispensazione, rispetto alla luce del Vangelo, con la quale, a viso aperto, vediamo, come in un vetro, la gloria del Signore. 2. L'oscurità del nostro stato attuale, rispetto alla vista di Dio, che sarà la felicità del cielo, dove la gloria divina è svelata.

Riferimenti incrociati:

1Re 8:8

Eso 25:14,15; 37:4,5; 40:20
2Cron 5:9
Gios 4:9; Mat 28:15

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