2Maccabei 141 Dopo un periodo di tre anni, venne all'orecchio degli uomini di Giuda che Demetrio, figlio di Selèuco, era sbarcato nel porto di Tripoli con un grande esercito e la flotta 2 e si era impadronito del paese, eliminando Antioco e il suo tutore Lisia. 3 Un certo Alcimo, che era stato prima sommo sacerdote, ma che si era volontariamente contaminato nei giorni della secessione, accorgendosi che per nessun verso si apriva a lui una via di salvezza né ulteriore accesso al sacro altare, 4 andò dal re Demetrio verso l'anno centocinquantuno offrendogli una corona d'oro e una palma oltre ai tradizionali ramoscelli di ulivo del tempio e per quel giorno stette quieto. 5 Ma colse l'occasione favorevole alla sua follia, quando fu chiamato da Demetrio al consiglio e fu interrogato in quale disposizione e mentalità si tenessero i Giudei. A questa richiesta rispose: 6 «I Giudei che si dicono Asidèi, a capo dei quali sta Giuda il Maccabeo, alimentano guerre e ribellioni e non lasciano che il regno trovi la tranquillità. 7 Per questo anch'io, privato della dignità ereditaria, intendo dire del sommo sacerdozio, sono venuto qui, 8 spinto anzitutto da schietta premura per gli interessi del re e dalla preoccupazione della sconsideratezza delle suddette persone, in secondo luogo mirando ai miei concittadini, perché, a causa del disordine della situazione descritta, tutto il nostro popolo viene non poco impoverito. 9 Ora che sai queste cose in particolare, tu, re, provvedi al paese e alla nostra stirpe che va decadendo, con quella cortese benevolenza che hai con tutti. 10 Fin quando Giuda è là, la situazione non può mettersi tranquilla». 11 Dopo queste sue parole, gli altri amici, irritati per i successi di Giuda, si affrettarono a infiammare Demetrio. 12 Questi, designato subito Nicànore, già a capo degli elefanti, e nominatolo stratega della Giudea, lo inviò 13 con l'ordine di eliminare prima Giuda, di disperdere i suoi uomini e di costituire Alcimo sommo sacerdote del tempio massimo. 14 Allora i pagani della Giudea, che erano fuggiti davanti a Giuda, si univano in massa a Nicànore sapendo che le sfortune e le calamità dei Giudei sarebbero state apportatrici di fortuna per loro. 15 Quando seppero della venuta di Nicànore e dell'aggressione dei pagani, i Giudei cosparsi di polvere, elevarono suppliche a colui che ha stabilito il suo popolo per i secoli e che con segni palesi sempre protegge la sua porzione. 16 Poi il comandante, dati gli ordini, mosse rapidamente di là e si scontrò con loro presso il villaggio di Dessau. 17 Simone, fratello di Giuda, aveva già attaccato Nicànore, ma era rimasto battuto per l'improvvisa comparsa dei nemici. 18 Tuttavia Nicànore, sentendo parlare del valore che avevano gli uomini di Giuda e del loro entusiasmo nelle lotte per la patria, non si arrischiava a decidere la sorte con spargimento di sangue. 19 Per questo mandò Posidonio e Teòdoto e Mattatia a dare e ricevere la destra per la pace. 20 Fu fatto un lungo esame intorno a queste cose e, quando il comandante ne diede comunicazione alle truppe, il parere risultò concorde e accettarono gli accordi. 21 Fissarono il giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall'una e dall'altra parte avanzò una lettiga e collocarono dei seggi. 22 Giuda tuttavia dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni per paura che si verificasse d'improvviso qualche tradimento da parte dei nemici: così in buon accordo tennero il convegno. 23 Nicànore si trattenne in Gerusalemme e non fece alcun gesto fuori luogo; anzi licenziò le turbe raccogliticce che gli si erano unite. 24 Voleva Giuda sempre alla sua presenza, sentiva un'intima inclinazione per quel prode. 25 L'esortò a sposarsi e ad avere figli; e quegli si sposò, potè mettersi a posto e godere giorni sereni. 26 Ma Alcimo, vedendo la loro reciproca simpatia e procuratosi copia degli accordi intercorsi, andò da Demetrio e gli disse che Nicànore seguiva una linea contraria agli interessi dello stato: aveva infatti nominato suo successore Giuda, il sobillatore del regno. 27 Il re, acceso di sdegno e irritato per le calunnie di quel genio malefico, scrisse a Nicànore, dichiarandogli di essere scontento delle alleanze concluse e ordinandogli che gli mandasse subito ad Antiochia il Maccabeo in catene. 28 Nicànore, sorpreso da questi ordini, rimase sconcertato e aveva ripugnanza a rompere le alleanze senza che l'uomo avesse commesso alcuna colpa. 29 Ma, poiché non gli era possibile agire contro la volontà del re, cercava l'occasione per effettuare la cosa con qualche stratagemma. 30 Il Maccabeo, notando che Nicànore era più freddo nei rapporti con lui e che nei consueti incontri si comportava con durezza, arguendo che questa freddezza non presagiva niente di buono, raccolti non pochi dei suoi non si fece più vedere da Nicànore. 31 Quest'altro, accortosi di essere stato giocato abilmente da quell'uomo, salito al massimo e santo tempio, mentre i sacerdoti stavano compiendo i sacrifici prescritti, ordinò che gli fosse consegnato l'uomo. 32 I sacerdoti dichiararono con giuramento che non sapevano dove mai fosse il ricercato 33 ma egli, stendendo la destra contro il tempio, giurò: «Se non mi consegnerete Giuda in catene, farò di questa dimora di Dio una piazza pulita, abbatterò dalle fondamenta l'altare e innalzerò qui uno splendido tempio a Dioniso». 34 Dette queste grosse parole, se ne andò. I sacerdoti alzando le mani al cielo, invocarono il protettore sempre vigile del nostro popolo: 35 «Tu, Signore, che di nulla hai bisogno, ti sei compiaciuto di porre il tempio della tua abitazione in mezzo a noi. 36 E ora tu, Santo e Signore di ogni santità, custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da contaminazioni». 37 Fu denunziato a Nicànore un certo Razis degli anziani di Gerusalemme, uomo pieno di amore per la città, che godeva grandissima fama e chiamato per la sua benevolenza padre dei Giudei. 38 Egli infatti nei giorni precedenti la rivolta si era attirata l'accusa di giudaismo e realmente per il giudaismo aveva impegnato corpo e anima con piena generosità. 39 Volendo Nicànore far nota a tutti l'ostilità che aveva verso i Giudei, mandò più di cinquecento soldati per arrestarlo; 40 pensava infatti che, prendendo costui, avrebbe arrecato loro un grave colpo. 41 Ma, quando quella truppa stava per occupare la torre e tentava di forzare la porta del cortile e ordinavano di portare il fuoco e di appiccarlo alle porte, egli, accerchiato da ogni lato, si piantò la spada in corpo, 42 preferendo morire nobilmente piuttosto che divenire schiavo degli empi e subire insulti indegni della sua nobiltà. 43 Non avendo però portato a segno il colpo per la fretta della lotta, mentre la folla premeva fuori delle porte, salì coraggiosamente sulle mura e si lasciò cadere a precipizio sulla folla con gesto da prode. 44 Essi lo scansarono immediatamente lasciando uno spazio libero ed egli cadde in mezzo allo spazio vuoto. 45 Poiché respirava ancora, con l'animo infiammato, si alzò, mentre il sangue gli usciva a fiotti e le ferite lo straziavano e, attraversata di corsa la folla, salì su di un tratto di roccia, 46 ormai completamente esangue; si strappò gli intestini e prendendoli con le mani li gettò contro la folla; morì in tal modo invocando il Signore della vita e dello spirito perché di nuovo glieli restituisse. | 2Maccabei 14Spedizione di Nicanore. 1 Ma dopo tre anni, Giuda ed i suoi seppero che Demetrio figlio di Seleuco, con grand'esercito e navi, attraverso il porto di Tripoli, aveva occupato buone posizioni, 2 e teneva que' luoghi contro Antioco e Lisia suo capitano. 3 Ora, un certo Alcimo, che era stato sommo sacerdote ma s'era volontariamente coinquinato [coi pagani] a' tempi della contaminazione, vedendo che non v'era per lui più bene, nè possibilità di risalire all'altare, 4 venne al re Demetrio, l'anno centocinquanta, offrendogli una corona d'oro, una palma, e dei ramoscelli che parevano esser appartenuti al tempio; e per quel giorno tacque. 5 Ma chiamato a consiglio da Demetrio, ed interrogato sulle cose de' Giudei e sulle loro intenzioni, còlto il momento favorevole alla sua insania, 6 rispose: «Quelli tra i Giudei che son chiamati Asidei, a capo dei quali è Giuda Maccabeo, mantengon le guerre, muovono le sedizioni, e non lasciano che il regno stia in quiete. 7 Anch'io infatti, defraudato della gloria degli avi, voglio dire del sommo sacerdozio, son venuto qui; 8 prima, certo, per serbarmi fedele in servizio del re; poi anche per provvedere ai miei connazionali; perchè dalla malignità di quelli proviene non piccolo danno a tutta la nostra nazione. 9 Ti prego, o re, verificata ciascuna di queste cose, provvedi al luogo ed alla gente, secondo la tua benevolenza a tutti ben nota. 10 Ma finché Giuda sopravviverà, sarà impossibile aver pace». 11 Ciò detto da lui, anche gli altri amici del re che avevano malanimo contro Giuda, infiammarono Demetrio. 12 Il quale senza indugio mandò governatore e duce in Giudea Nicanore condottiero degli elefanti, 13 dandogli ordine di far prigioniero lo stesso Giuda, disperdere quelli che lo seguivano, e porre Alcimo a sommo sacerdote del gran tempio, 14 Allora i Gentili che eran fuggiti dalla Giudea per paura di Giuda, a torme s'univano a Nicanore, considerando come proprie fortune le miserie e calamità dei Giudei. 15 Quando i Giudei seppero la venuta di Nicanore e la lega delle nazioni, cosparsi di cenere pregavano colui che si elesse il suo popolo, e con manifesti segni protegge la sua porzione a custodirli in eterno. 16 Al comando poi del loro capitano, subito di lì si mossero, e si riunirono al castello di Dessau. 17 Simone fratello di Giuda s'era azzuffato con Nicanore, ma rimase spaventato al repentino arrivo de' nemici. 18 Nicanore però, conoscendo il valore de' seguaci di Giuda, e la forza d'animo con la quale combattevano per la patria, temeva di venire alla prova del sangue. 19 Mandò avanti dunque Posidonio, Teodosio e Mattia, a chiedere e ricevere pace. 20 Ed avendo [i Giudei] intorno a ciò tenuto lungamente consiglio, ed avendone lo stesso [Giuda] riferito all'esercito, fu parere di tutti che si accettasse la pace. 21 Venne dunque stabilito un giorno perchè [i due capi] trattassero fra loro soli, e furon portate e messe a posto per ciascuno le sedie. 22 Giuda però dette ordine che degli armati stessero in luoghi adatti, acciò i nemici non facessero a un tratto qualche malanno; e tennero fra loro il conveniente colloquio. 23 Nicanore dunque restò in Gerusalemme; niente fece di male, e rimandò a mano a mano le turbe che gli s'erano aggiunte. 24 Si teneva sempre caro Giuda, ed aveva per lui simpatia. 25 Gli consigliò di prender moglie, per aver figli. E quegli fece le nozze, stette in pace, e vivevano d'accordo. 26 Ma Alcimo, vedendo la loro scambievole amicizia, ed i patti corsi tra loro, venne a Demetrio, e gli disse che Nicanore parteggiava a favore degli estranei e destinava a succedergli Giuda l'insidiatore del regno. 27 Allora il re esacerbato, ed irritato per queste pessime suggestioni, scrisse a Nicanore dicendogli che non poteva sopportare questo patto d'amicizia, e che gli comandava di mandargli al più presto in Antiochia il Maccabeo prigioniero. 28 Ciò saputo, Nicanore ne fu costernato, e non sapeva adattarsi ad annullare i patti convenuti, senza che Giuda in nulla l'avesse offeso. 29 Ma non potendo opporsi al re, studiava l'occasione per eseguire il comando di lui. 30 Ma il Maccabeo, vedendo che Nicanore stava con lui più sostenuto e ne' consueti incontri gli si mostrava più duro, comprendendo che questa durezza non presagiva in bene, radunati alcuni dei suoi, non si fece più vedere da Nicanore. 31 Questi quando si seppe da lui bellamente prevenuto, venne al grandissimo e santissimo tempio, ed ai sacerdoti che offerivano i consueti sacrifizi comandò di consegnargli Giuda. 32 Ed affermando quelli con giuramento di non sapere ove fosse colui che egli cercava, stendendo la mano verso il tempio, 33 disse e giurò: «Se non mi consegnerete prigioniero Giuda, spianerò al suolo questo tempio di Dio, scalzerò l'altare e dedicherò questo tempio al padre Bacco». 34 E ciò detto se ne andò. Allora i sacerdoti, levando al cielo le mani, invocavano colui che sempre era stato il difensore della loro nazione, e dicevano: 35 «Tu, Signore d'ogni cosa, che di nessuno hai bisogno, volesti che questo tempio fosse la sua abitazione fra noi. 36 Ora dunque, o Santo dei santi, o Signore di tutti, conserva in eterno senza macchia questa casa, la quale appena ora è stata mondata». 37 Fu poi denunziato a Nicanore un certo Razia, dei seniori di Gerusalemme, uomo amante della città, e di buona fama, che per la sua bontà veniva chiamato padre de' Giudei. 38 Egli nel lungo periodo della separazione [dai pagani] si serbò fedele al giudaismo, pronto a dar anima e corpo pur di non cedere. 39 Volendo dunque Nicanore manifestare Podio che aveva contro i Giudei, mandò cinquecento soldati ad impadronirsi di Razia; 40 pensava infatti che la sua perdita sarebbe stata per i Giudei una grandissima iattura. 41 Or mentre quella masnada tentava di entrare nella casa di lui, abbattere la porta, e mettervi il fuoco, stando egli per esser preso, si ferì con la spada» 42 preferendo morire da forte piuttosto che soggiacere ai peccatori, ed esser trattato con ingiuria indegna della sua nascita. 43 Ma, per la fretta, non essendosi colpito diritto, stando la turba per irrompere entro le porte, salito audacemente sul muro, di il coraggiosamente si precipitò addosso agli assalitori; 44 e tirandosi questi velocemente da parte per dar posto alla sua caduta, battè il capo nel mezzo. 45 Pure, respirando ancora, si rialzò furiosamente, e quantunque grondante sangue e fosse rotto da mortali ferite, traversò a corsa la turba, 46 e salito su un masso isolato, perso ormai tutto il sangue, con ambe le mani si strappò gl'intestini, e li gettò sulla turba, pregando il padrone della vita, e dello spirito a renderglieli poi di nuovo. E così morì. | 2Maccabei 14Ad istigazione d'Alcimo, Demetrio I manda Nicànore in Giudea 1 Or, dopo tre anni, Giuda e quelli che erano con lui seppero che Demetrio, figlio di Seleuco, con grosso esercito e navi sbarcato al porto di Tripoli, era salito nelle posizioni importanti, 2 e che aveva occupato le provincie contro Antioco e Lisia suo capitano. 3 Allora un certo Alcimo, che era stato sommo sacerdote, ma volontariamente s'era contaminato nei tempi della confusione, considerando che non c'era più salvezza per lui nè accesso all'altare, 4 andò a trovare il re Demetrio, l'anno centocinquanta, e gli offrì una corona d'oro, una palma, e di più rami di ulivo che sembravano del tempio. E per quel giorno non disse nulla. 5 Ma colto il tempo opportuno, per la sua follia, quando fu da Demetrio chiamato in consiglio e interrogato su quali cose e quali consigli si appoggiassero i Giudei, 6 rispose: «Dei Giudei, quelli che si chiamano Assidei, dei quali è capo Giuda Maccabeo, fomentano le guerre e le sedizioni e non permettono al regno di esser tranquillo. 7 Così anch'io sono stato spogliato della dignità dei miei padri, voglio dire del sommo sacerdozio, e son venuto qua, 8 prima di tutto per restare fedele a ciò che è utile del re, in secondo luogo anche per provvedere al bene dei cittadini, chè per la malvagità di costoro non piccole vessazioni soffre tutta la nostra nazione. 9 Or ti prego, o re, che, dopo aver saputi questi particolari, secondo la tua bontà, da tutti conosciuta, provveda al paese e alla nazione, 10 perchè fino a tanto che resta al mondo Giuda, è impossibile la pace nello stato». 11 Dopo che egli ebbe dette tali cose, anche gli altri amici comportandosi come nemici di Giuda, infiammarono Demetrio, 12 il quale mandò subito come generale in Giudea Nicànore, comandante degli elefanti, 13 e diede a lui l'ordine di prendere lo stesso Giuda, di disperdere la sua gente, e di mettere Alcimo in possesso del sommo sacerdozio del massimo tempio. 14 Allora i Gentili, che erano fuggiti dalla Giudea per timore di Giuda, si unirono a truppe intorno a Nicànore, tenendo per propria fortuna le miserie e le stragi dei Giudei. Nicànore fa pace e amicizia con Giuda 15 Quando i Giudei seppero che era giunto Nicànore e che a lui s'erano uniti i Gentili, si coprirono di polvere, e si misero a pregare Colui che aveva stabilito il suo popolo ed aveva protetta con evidenti miracoli la sua eredità, a custodire (il suo popolo) in eterno. 16 Avuti gli ordini del capo, subito si mossero e si riunirono al castello di Dessau. 17 Simone, fratello di Giuda, attaccò battaglia con Nicànore, ma si spaventò per l'improvviso sopraggiungere dei nemici. 18 Ma Nicànore, avendo sentito parlare del valore dei soldati di Giuda e della grandezza d'animo colla quale combattevano per la patria, aveva del timore a decidere la causa col sangue. 19 E quindi mandò Posidonio, Teodozio e Mattia a dare e a ricevere le destre. 20 Dopo aver per lungo tempo tenuto consiglio sul da farsi, facendone la relazione alla moltitudine lo stesso condottiero, tutti furono del parere di accettare l'amicizia. 21 Così fu stabilito il giorno in cui (i due capi) avrebbero conferito in segreto fra loro, e dei sedili d'onore furono portati e posti (per loro). 22 Però Giuda aveva ordinato che degli armati stessero in luoghi opportuni, affinchè all'improvviso non venisse qualche cosa di male da parte del nemico; ma il colloquio andò bene. 23 Poi Nicanore si fermò a Gerusalemme, e nulla fece d'ingiusto, e licenziò quei branchi di gente che s'erano radunati (intorno a lui). 24 Egli amava Giuda di cuore, ed aveva dell'inclinazione verso tal uomo; 25 e lo pregò ad ammogliarsi per aver figlioli. E (Giuda) celebrò le nozze, ebbe del riposo, ed essi stavano insieme famigliarmente. Nicànore tende insidie a Giuda per catturarlo 26 Ma Alcimo, vedendo il loro scambievole affetto e i patti loro, andò da Demetrio a dire che Nicànore favoriva gl'interessi degli altri, e che gli aveva destinato per successore Giuda, l'insidiatore del regno. 27 Il re, esasperato e irritato per le scellerate accuse di costui, scrisse a Nicànore di non poter sopportare il patto d'amicizia, e che gli ordinava di mandare quanto prima Maccabeo incatenato ad Antiochia. 28 Intese tali cose, Nicànore ne restò costernato, e oltremodo gli pesava di dovere annullare i patti convenuti, senza aver ricevuto un torto da quell'uomo. 29 Ma, non potendo resistere al re, spiava l'occasione favorevole per eseguire i comandi. 30 Or Maccabeo, osservando che Nicànore trattava con lui con più sostenutezza, e che nei consueti incontri si mostrava sempre più crudo, comprese che tal sostenutezza non indicava nulla di buono, e messo insieme un piccol numero dei suoi, non si fece più vedere da Nicànore. 31 E (Nicànore) quando seppe che (Giuda) l'aveva con energia prevenuto, salì al massimo e santissimo tempio, e, mentre i sacerdoti offrivano le consuete vittime, ordinò loro che gli consegnassero quell'uomo. 32 E siccome essi assicuravano con giuramento di non sapere dove fosse l'uomo ricercato, egli stese la mano verso il tempio, 33 e giurò e disse: «Se voi non mi darete nelle mani Giuda incatenato, io raderò al suolo questo tempio di Dio, distruggerò l'altare, e consacrerò questo tempio al padre Bacco». 34 E, detto questo, se ne andò. Allora i sacerdoti, stendendo le mani al cielo, invocavano Colui che era stato sempre il difensore della loro nazione, e dicevano: 35 «Tu, o Signore dell'universo, che di nulla hai bisogno, hai voluto avere tra noi un tempio per tua dimora. 36 Or tu, Santo dei santi, Signore di tutte le cose, conserva incontaminata in eterno questa casa che da poco tempo è stata purificata». Eroica morte di Razias 37 Fu denunziato a Nicànore un certo Razias, che era degli anziani di Gerusalemme, amante della patria, molto stimato, e pel suo affetto era chiamato il padre dei Giudei. 38 Quest'uomo nelle molte occasioni s'era mantenuto incontaminato e costante nel giudaismo, contento di dare il corpo e la vita pur di non cedere. 39 E Nicànore, per mostrare l'odio che aveva contro i Giudei, mandò cinquecento soldati a prenderlo, 40 sperando che sedotto lui, avrebbe portato un grandissimo colpo ai Giudei. 41 Or mentre la truppa stava per irrompere nella sua casa e sforzava la porta, e ordinava di appiccarvi il fuoco, ed egli era li per esser preso, si colpì colla spada, 42 scegliendo piuttosto di morire nobilmente che cadere nelle mani dei peccatori, ed essere straziato con oltraggi indegni dei suoi natali. 43 Ma siccome nella fretta non s'era dato un colpo sicuramente mortale, e le truppe irrompevano dalle porte, audacemente corse sopra le mura, e virilmente si precipitò sulla folla, 44 e facendo essa largo nel luogo dove andava a cadere, battè nel mezzo della testa. 45 Siccome respirava ancora, con animo di fuoco, si alzò, e, sebbene il suo sangue sgorgasse in grande abbondanza dalle gravissime ferite e fosse dissanguato, passò correndo in mezzo alla turba, 46 e messosi ritto sopra una roccia scoscesa, già esangue, prese colle proprie mani le sue viscere e le gettò sopra le turbe, pregando il Signore della vita e dello spirito a rendere a lui di nuovo queste cose. E così terminò la sua vita. | 2Maccabei 14A suggestione di Alcimo, che era stato privato del sommo Sacerdozio, Nicanore mandato dai re Demetrio nella Giudea udite le azioni grandi di Giuda, stringe con esso amicizia, ma rottala dipoi per ordine del re, non potendo aver nelle mani Giuda minaccia la rovina del tempio, e cerca di metter le mani addosso al magnanimo vecchio Razia, il quale vedendosi in procinto di esser preso dai nemici eletti piuttosto con animo costantissimo di darsi la morte, che soffrire indegnità dai nemici, sopra i quali getta le sue interiora. 1 Ma di lì a tre anni Giuda, e i suoi intesero come Demetrio figliuolo di Seleuco con grosso esercito, e con molte navi sbarcato al porto di Tripoli era andato ad occupare dei posti importanti. 2 E aveva occupate varie regioni a dispetto di Antioco, e di Lisia. 3 Ma un certo Alcimo, che era state sommo Sacerdote, ma volontariamente si era contaminato nei tempi della confusione, considerando non esservi più salute per lui, né accesso all'altare, 4 Andò a trovare il re Demetrio l'anno cento cinquanta, offerendogli una corona d'oro, e una palma, e oltre a ciò dei ramoscelli d'ulivo, i quali parerà che fossero del tempio: e per allora non disse nulla. 5 Ma trovato un tempo opportuno alla sua stoltezza, essendo stato chiamato in consiglio da Demetrio, ed essendo interrogato qual fosse il sistema de' Giudei, e con quali consigli si reggessero, 6 Rispose: Que' Giudei, che hanno il nome di Assidei, che hanno per caporione Giuda Maccabeo, nutriscon la guerra, e muovono le sedizioni, e non permettono, che il regno abbia pace: 7 E io pure spogliato della dignità dei miei maggiori, voglio dire del sommo Sacerdozio, son venuto qua: 8 Primieramente per essere fedele alle convenienze del re, in secondo luogo ancora per fare il bene de' miei concittadini, imperocché non piccole vessazioni patisce tutta la nostra nazione per la malvagità di coloro. 9 Ma tu, o re, per la tua bontà a tutti notissima, informato di ciascheduna di queste cose provvedi al paese, e alla nazione: 10 Imperocché sino a tanto che Giuda sarà al mondo non è possibile, che vi sia pace. 11 Dopo ch'egli ebbe dette tali cose, anche tutti gli amici, che nutrivano odio contro di Giuda, riscaldaron Demetrio. 12 Ed egli mandò subito per capitano nella Giudea Nicanore, il quale aveva il comando sopra gli elefanti: 13 Dando a lui commissione di prender vivo Giuda, di dispergere la gente, che era con lui, e di mettere Alcimo in possesso del sommo Sacerdozio del massimo tempio. 14 Allora i Gentili fuggiti dalla Giudea per timore di Giuda, si unirono a branchi con Nicanore, tenendo per propria felicità le miserie, e le rovine de' Giudei. 15 I Giudei pertanto, saputo l'arrivo di Nicanore, e l'unione de' Gentili con esso, sparso il capo di terra pregavan colui, il quale avea fondato quel suo popolo per conservarlo eternamente, e il quale avea protetta con evidenti miracoli la sua eredità. 16 E secondo l'ordine del condottiere si mossero immediatamente, e si adunarono al castello di Dessau. 17 Ma Simone fratello di Giuda essendo venuto alle mani con Nicanore, si atterri per essere sopraggiunti improvvisamente altri nemici. 18 Contuttociò Nicanore informato del valore de' soldati di Giuda, e della grandezza d'animo, colla quale combattevano per la patria, non ardiva di decidere la contesa colla spada. 19 Per la qual cosa mandò innanzi Posidonio, e Teodozio, e Mattia a portar le parole, e riferir le risposte. 20 E tenutosi lungo consiglio sopra tal materia, e lo stesso condottiere avendone dato conto al popolo, fu concorde parere di tutti, che si accettasse la pace. 21 Per la qual cosa stabilirono il giorno, nel quale i capitani conferissero tra di loro segretamente, e furono portate, e messe le sedie per l'uno, e per l'altro. 22 Ma Giuda avea comandato, che stesse un numero di soldati in luoghi opportuni, affinchè non potessero i nemici improvvisamente far qualche male: ma il colloquio passò bene. 23 Indi Nicanore si fermò a Gerusalemme, e non fece cosa contro ragione, e licenziò quei branchi di gente, che si erano raunati. 24 Egli amava sempre Giuda di cuore, essendo inclinato verso la sua persona. 25 E lo pregò che si ammogliasse per avere figliuoli; celebrò le sue nozze, si mantenne tranquillo, e viveano familiarmente. 26 Ma Alcimo veggendolo scambievole affetto, che era tra loro, e i patti onde erano convenuti, andò a trovar Demetrio, e gli disse, che Nicanore favoriva gli interessi degli altri, e avea dato a lui per successore Giuda, il quale aspirava a regnare. 27 Onde esasperato il re, e per le calunnie orribili di colui altamente sdegnato scrisse a Nicanore facendogli sapere, che non volea sentir parlare del trattato di amicizia, ma ordinava subito mandasse Giuda incatenato ad Antiochia. 28 Intese tali cose Nicanore ne restò grandemente commosso, e non poteva soffrire di avere ad annullare quello, che era stato convenuto, senza aver ricevuto verun torto da quell'uomo: 29 Ma non potendo disubbidire al re, attendeva l'opportunità per eseguire i comandi. 30 Maccabeo però osservando che Nicanore se gli mostrava più sostenuto, e nelle usate visite lo trattava con qual che durezza, comprese, che quella durezza non indicava nulla di buono, e messo insieme un piccol numero de' suoi, si tenne nascosto a Nicanore. 31 Or questi quand'ebbe riconosciuto, che l'altro lo avea giudiziosamente prevenuto, si portò al massimo, e santissimo tempio in tempo che i sacerdoti offerivano le vittime consuete, e ordinò loro, che gli consegnassero quell'uomo: 32 E affermando quelli con giuramento di non sapere dove si fosse quegli ch'ei ricercava, stesa la mano verso il tempio, 33 Giurò, e disse: Se voi non mi darete nelle mani Giuda legato, io agguaglierò al suolo questo tempio di Dio, e distruggerò l'altare, e consagrerò qui un tempio a Bacco. 34 E detto questo se n'andò: Ma i sacerdoti stendendo al cielo le mani invocavan colui, che era stato mai sempre il difensore della loro nazione, e dicevano: 35 Tu Signore dell'universo, che di nulla abbisogni, tu volesti avere tra noi un tempio per tua abitazione. 36 Or tu, Santo de' Santi, padrone di tutte le cose, conserva in eterno in contaminata questa casa, la quale poco tempo fa è stata purificata. 37 Fu accusato davanti a Nicanore un certo Razia de' seniori di Gerusalemme, uomo amante della patria, e molto riputato, il quale pel suo affetto era chiamato il padre de' Giudei. 38 Questi in molte occasioni si era mantenuto incontaminato, e costante nel Giudaismo, ed era pronto a dare il corpo, e la vita per mantener la perseveranza. 39 E Nicanore per dimostrare l'odio, che avea contro i Giudei, mandò cinquecento soldati a prenderlo: 40 Perocché si credeva, che ove lo avesse sedotto, avrebbe fatto un grandissimo male a' Giudei. 41 Or mentre quella turba di soldati tentavano di sforzare la casa, e di spezzare la porta, e di appiccarvi il fuoco, stando egli li per esser pigliato, si diede un colpo di spada, 42 Eleggendosi di piuttosto morire gloriosamente, che essere soggetto ai peccatori, ed essere strapazzato con oltraggi indegni della sua nascita. 43 Ma non essendo stato mortale il colpo, ch'ei si era dato in quella fretta, ed entrando a furia la turba nella casa, corse animosamente alla muraglia, e si precipitò addosso alla turba: 44 E quegli immantinente gli fecer luogo, perché non venisse sopra di loro; ed egli diede colla testa sul pavimento: 45 E respirando tuttora, pieno di spiriti ardenti si rialzò, e benché versasse in gran copia il sangue dalle sue mortali ferite, passò correndo per mezzo alla turba: 46 E standosi sopra un sasso isolato, essendo già senza sangue, prese colle sue mani le proprie viscere, le gettò sopra quella gente, invocando il Signore della vita, e dello spirito, affinchè quelle rendesse a lui un'altra volta; e in tal guisa fini di vivere. |