Nuova Riveduta:

Atti 5:11

Allora un gran timore venne su tutta la chiesa e su tutti quelli che udivano queste cose.

C.E.I.:

Atti 5:11

E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.

Nuova Diodati:

Atti 5:11

Così una grande paura venne su tutta la chiesa e su tutti coloro che udivano queste cose.

Riveduta 2020:

Atti 5:11

Allora una gran paura venne sulla chiesa intera e su tutti quelli che udivano queste cose.

La Parola è Vita:

Atti 5:11

Una gran paura s'impossessò di tutta la Chiesa e di tutti gli altri che venivano a conoscenza di ciò che era successo.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 5:11

E gran paura ne venne alla chiesa intera e a tutti coloro che udivano queste cose.

Martini:

Atti 5:11

E gran timore ne nacque in tutta la chiesa, e in tutti coloro, che udirono tali cose.

Diodati:

Atti 5:11

E gran paura ne venne alla chiesa, e a tutti coloro che udivano queste cose.

Commentario:

Atti 5:11

Alla Chiesa.

È degno di nota il fatto, che la menzione della Chiesa ( εκκλησια) nel senso di "riunione, società di credenti" nel libro dei Fatti si trova qui per la prima volta. L'abbiamo già trovata, è vero, in Atti 2:47; ma, come ho notato a suo luogo, la parola manca là in parecchi codici autorevoli, e possiamo quindi considerar questa come la prima sicura menzione della parola Chiesa.

Il coloro che udivano queste cose si riferisce a quelli fuori della Chiesa.

Riflessioni

Siccome ho promesso, studiando Atti 2:44-45, di trattare qui il soggetto un po' distesamente, mantengo la promessa.

1. I teologi cattolici hanno concluso su questi passi, che c'è una specie di vita cristiana superiore, vorrei dire quasi ideale, a cui uno giunge soltanto quando rinunzia ad ogni proprietà terrena e fà voto di povertà. La quale idea si basa sulla distinzione che si fà tra una vita cristiana "superiore" che pochi posson vivere, ed una vita cristiana "inferiore" che il più dei credenti è costretta a menare. Il Prof. Lindsay ben nota a questo proposito. Il solo consorzio civile, che mise in pratica il comunismo e durò per un certo tempo, fu il regno di Sparta; e il suo ordinamento durò soltanto perché lo fece durare la classe degli iloti o degli schiavi, che erano i produttori e lavoravano per il capitale, che i liberi si godevano in comune. Così è del voto di povertà che la chiesa cattolica romana e della così detta vita "superiore" comunistica delle sue confraternite monacali. Cotesto genere di vita "superiore" è un parassita che vegeta a spese del gran numero di cristiani ordinari al quale ei s'abbarbica. Di cotesta classe di iloti cristiani non si trova traccia né nella lettera né nello spirito del N. T. La vita cristiana nella sua pura, alta, spirituale espressione non è il privilegio di pochi, ma è il privilegio di tutti quanti i credenti, senza distinzione.

2. Di che si tratta egli in questi passi? Del comunismo nel senso teorico? Niente affatto; non si tratta d'altro, che di una larga applicazione del principio della carità. Si tratta d'una cassa comune, riccamente alimentata da doni volontari e così ben fornita, da bastare a tutti i bisogni e da fare sparire nella comunità ogni traccia d'indigenza individuale. I doni erano facoltativi, non obbligatori; e questo è chiaramente provato:

1. dalle parole di Pietro in Atti 5:4;

2. dalla espressione di Atti 4:32: e niuno diceva alcuna cosa di ciò ch'egli aveva esser sua;

3. dalla impossibilità di prendere alla lettera, su grande scala, quello che è detto della vendita delle case, in una città e in un tempo in cui i locatari erano molto meno numerosi dei proprietari;

4. dal fatto, che nel testo si cita un esempio isolato (quello di Barnaba Atti 4:36-37) di coteste vendite. Perché avrebbe l'autore citata a parte cotesta vendita se la cosa fosse stata d'uso generale e l'effetto d'una legge imposta a tutti?

3. Dal punto di vista economico e dal punto di vista anche della semplice prudenza umana, queste vendite fatte per impulso d'una carità entusiasta, dànno luogo a riflettere. Gesù ha egli proprio comandato il completo sacrificio dell'avvenire sull'altare del presente? Qui sta il nodo della questione. Se è giusto che dagli effetti si giudichi della causa, si deve dire, che coteste vendite, per quanto nobili e generose, non furono del tutto prudenti. Di fatti, che avvenne? Di lì a qualche anno, gli apostoli furono costretti ad andare di qua e di là a chieder l'elemosina per la loro chiesa di Gerusalemme Galati 2:10; e Paolo ordina da per tutto delle collette, a cotesto medesimo scopo 1Corinzi 16:1; 2Corinzi 8-9. Né poteva essere altrimenti; il capitale, alienato dai privati, concentrato nella cassa comune e consumato giorno dopo giorno, doveva esaurirsi; e mancando ormai nella comunità il mezzo di alimentarlo, la miseria diventava inevitabile. Il metodo dunque, può esser discutibile; quello che non è discutibile, e che rimarrà sempre, nelle sacre pagine del testo, oggetto di ammirazione e d'imitazione d'ogni cristiano che non si contenti d'esser tale che di nome soltanto, è lo spirito di sacrificio, d'abnegazione, d'amor fraterno di cotesti credenti.

4. Anania dice d'aver dato tutto, e sa che non è vero; quindi, mentisce "Egli, dice il Dott. Parker, è il rappresentante di quelli che dicono d'aver fatto tutto quello che possono per il Signore e per i loro fratelli, e sanno che mentiscono!"

5. Che pensare della tragica fine di Anania e Saffira? Il loro peccato non e un atto di frode semplice in materia civile; è un delitto teocratico (hanno convenuto insieme di tentare lo Spirito del Signore Atti 5:9), che grida vendetta nel cospetto della oltraggiata maestà divina. E così che l'apostolo, la Chiesa, Luca considerano il fatto. È l'atto criminoso, che è il primo che abbia macchiato la Chiesa, merita una severissima pena. "La Chiesa, dice il Prof. Reuss, doveva esser composta di santi, come quell'Israele ideale dei profeti, al quale il regno di Dio era offerto in prospettiva. A meno di rinunziare a tutte le sue speranze o di relegarne il compimento in un lontano avvenire, bisognava vegliare con ansietà sopra ogni errore, sopra ogni macchia, che potessero compromettere l'onore dell'appena nascente società degli eletti. Si era ai principi e si poteva credere che cotesta purità ideale e strettamente teocratica sarebbe, cosa possibile e diverrebbe cosa stabile. La Chiesa era ancora assai piccola, i suoi membri erano assai ferventi, le sue speranze assai infantili, le sue credenze assai semplici e tutto facea sì che un simile stato di cose sembrasse loro poter rientrare nei limiti del possibile. Con l'andare del tempo, con l'accrescimento del numero, con l'ineguaglianza delle disposizioni religiose, con la divergenza delle opinioni., con la diversità delle condizioni sociali e delle relazioni col mondo, i mezzi di prima diverranno più miti, e la disciplina, già così severa, si farà più rilassata; e in luogo di parole che producono la morte, usciranno dalla bocca degli apostoli delle parole d'esortazione e di rimprovero, secondo il bisogno; e la scomunica temporanea, è anch'ella pronunciata di rado, diverrà l'ultimo e il più tremendo dei castighi".

Riferimenti incrociati:

Atti 5:11

At 5:5; 19:17; Sal 89:7; Ger 32:40; 1Co 10:11,12; Fili 2:12; Eb 4:1; 11:7; 12:15,28; 1P 1:17; Ap 15:4

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