Nuova Riveduta:

Atti 6

Istituzione dei diaconi
Es 18:13-26; 1Ti 3:8-13
1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 2 I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. 3 Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 4 Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola».
5 Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia. 6 Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
7 La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Arresto di Stefano
Eb 2:4; Lu 21:14-15; Gv 15:18-21
8 Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. 9 Ma alcuni della sinagoga detta «dei Liberti», dei Cirenei, degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d'Asia si misero a discutere con Stefano; 10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11 Allora istigarono degli uomini che dissero: «Noi lo abbiamo udito mentre pronunciava parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio». 12 Essi misero in agitazione il popolo, gli anziani, gli scribi; e, venutigli addosso, lo afferrarono e lo condussero al sinedrio; 13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest'uomo non cessa di proferire parole contro questo luogo santo e contro la legge. 14 Infatti lo abbiamo udito affermare che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e cambierà gli usi che Mosè ci ha tramandati».
15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissati gli occhi su di lui, videro il suo viso simile a quello di un angelo.

C.E.I.:

Atti 6

1 In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. 2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. 3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. 4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». 5 Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. 6 Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
7 Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.
8 Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. 9 Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, 10 ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. 11 Perciò sobillarono alcuni che dissero: «Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio». 12 E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio. 13 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. 14 Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè».
15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

Nuova Diodati:

Atti 6

Istituzione dei diaconi
1 Or in quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove venivano trascurate nel servizio di assistenza quotidiana. 2 Allora i dodici, radunato il gran numero dei discepoli, dissero: «Non è bene che noi, lasciata la parola di Dio, serviamo alle mense. 3 Perciò, fratelli, cercate fra voi sette uomini, di cui si abbia buona testimonianza, ripieni di Spirito Santo e di sapienza, a cui noi affideremo questo compito. 4 Ma noi continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della parola». 5 Questa proposta piacque a tutti i discepoli. Ed elessero Stefano, uomo ripieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, un proselito di Antiochia. 6 Li presentarono poi davanti agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7 Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Stefano primo martire di Cristo
8 Or Stefano, ripieno di fede e di potenza, faceva grandi prodigi e segni fra il popolo. 9 E alcuni della sinagoga, detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli di Cilicia e d'Asia si alzarono per disputare con Stefano; 10 ma non potevano resistere alla sapienza e allo spirito col quale egli parlava. 11 Allora istigarono degli uomini che dicessero: «Noi lo abbiamo udito pronunciare parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio». 12 Ed eccitarono il popolo, gli anziani e gli scribi; e, piombatigli addosso, lo trascinarono via e lo condussero davanti al sinedrio. 13 Poi presentarono dei falsi testimoni che dicevano: «Quest'uomo non cessa di proferire parole di bestemmia contro questo santo luogo e contro la legge. 14 Lo abbiamo infatti sentito dire che questo Gesù, il Nazareno, distruggerà questo luogo e muterà i riti che Mosè ci ha dato». 15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, avendo fissati gli occhi su di lui, videro il suo volto simile al volto di un angelo.

Riveduta 2020:

Atti 6

Elezione dei diaconi
1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 2 I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: “Non è giusto che noi lasciamo la parola di Dio per servire alle mense. 3 Perciò, fratelli, cercate di trovare fra voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, e che noi incaricheremo di quest'opera. 4 Ma quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministerio della Parola”.
5 Questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia, 6 e li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
7 La parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente a Gerusalemme; anche una gran quantità di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Arresto di Stefano
8 Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni fra il popolo. 9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d'Asia si misero a discutere con Stefano, 10 ma non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11 Allora istigarono degli uomini, che dissero: “Noi lo abbiamo udito dire parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio”. 12 Essi sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi e, piombatigli addosso, lo afferrarono, lo condussero al Sinedrio 13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: “Quest'uomo non cessa di proferire parole contro il luogo santo e contro la legge. 14 Infatti gli abbiamo udito dire che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e cambierà gli usi che Mosè ci ha tramandati”.
15 E tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, avendo fissato gli occhi su di lui, videro la sua faccia simile alla faccia di un angelo.

La Parola è Vita:

Atti 6

1 
Ma, con l'aumentare del numero dei credenti, cominciarono i primi dissidi. Gli Ellenisti si lamentavano che le loro vedove venivano trascurate e, durante la distribuzione giornaliera, non ricevevano la stessa quantità di cibo che si dava alle vedove ebree. 2 Allora i dodici convocarono tutti i credenti e dissero:
«Noi dovremmo impiegare il nostro tempo a predicare, non ad amministrare la mensa, 3 perciò cari fratelli, scegliete fra voi sette uomini, che siano saggi, pieni di Spirito Santo e ben visti da tutti, e noi affideremo a loro questo incarico. 4 Così noi apostoli potremo impiegare il nostro tempo a pregare, a predicare e ad insegnare».
5 L'assemblea fu d'accordo, ed elessero: Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmena e Nicola di Antiochia, un pagano convertito alla fede ebraica, che era poi diventato cristiano.
6 Tutti e sette furono presentati agli apostoli, i quali, dopo aver pregato per loro, imposero su di loro le mani, per benedirli.
7 Intanto il messaggio di Dio si diffondeva sempre più. A Gerusalemme il numero dei discepoli si moltiplicava a vista d'occhio, e si convertirono anche molti sacerdoti giudei.
8 Un cristiano di nome Stefano, pieno di fede e Spirito Santo, faceva miracoli straordinari fra la gente.
9 Ma un giorno alcuni individui della sinagoga detta «dei Liberti» cominciarono a discutere con Stefano. Ben presto, a loro si aggiunsero dei Giudei di Cirene, di Alessandria di Egitto e delle province turche della Cilicia e dell'Asia. 10 Nessuno di loro, però, riusciva a tenergli testa, perché Stefano parlava con la saggezza dello Spirito Santo.
11 Così istigarono certi ceffi a testimoniare il falso contro di lui, dicendo di aver sentito Stefano bestemmiare contro Mosè, e perfino contro Dio.

Arresto di Stefano.
12 Quest'accusa mise in agitazione il popolo e i capi giudei. Allora gli furono addosso, lo presero e lo portarono in tribunale. 13 Presentarono poi dei falsi testimoni, che dissero: «Quest'uomo non fa altro che parlare contro le leggi di Mosè!
14 Noi stessi l'abbiamo sentito dire che quel tale, Gesù di Nazaret, distruggerà il tempio e butterà all'aria tutte le leggi di Mosè!»
15 Allora tutti quelli che sedevano nella sala del tribunale videro il viso di Stefano come quello di un angelo!

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 6

Elezione dei sette diaconi
1 Or in que' giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 2 E i dodici, raunata la moltitudine dei discepoli, dissero: Non è convenevole che noi lasciamo la parola di Dio per servire alle mense. 3 Perciò, fratelli, cercate di trovar fra voi sette uomini, de' quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, e che noi incaricheremo di quest'opera. 4 Ma quant'è a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministerio della Parola. 5 E questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia; 6 e li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7 E la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche una gran quantità di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Stefano, primo martire della fede
8 Or Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva gran prodigî e segni fra il popolo. 9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, e de' Cirenei, e degli Alessandrini, e di quei di Cilicia e d'Asia, si levarono a disputare con Stefano; 10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11 Allora subornarono degli uomini, che dissero: Noi l'abbiamo udito dir parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio. 12 E commossero il popolo e gli anziani e gli scribi; e venutigli addosso, lo afferrarono e lo menarono al Sinedrio; 13 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: Quest'uomo non cessa di proferir parole contro il luogo santo e contro la legge. 14 Infatti gli abbiamo udito dire che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e muterà gli usi che Mosè ci ha tramandati. 15 E tutti coloro che sedevano nel Sinedrio, avendo fissati in lui gli occhi, videro la sua faccia simile alla faccia d'un angelo.

Ricciotti:

Atti 6

I diaconi
1 Or in que' giorni, crescendo sempre più il numero de' discepoli, s'ebbe a udir lamenti degli Ellenisti contro gli Ebrei, perchè le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 2 Allora i Dodici, convocata la moltitudine de' discepoli, dissero: «Non ci conviene lasciar la parola di Dio per servire alle mense. 3 Perciò, fratelli, sceglietevi di mezzo a voi sette uomini di buona riputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza, a' quali affideremo quest'ufficio; 4 e noi continueremo ad applicarci alla preghiera e al ministero della parola». 5 Piacque a tutta l'adunanza una tal proposta; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmena e Nicola, un proselita d'Antiochia. 6 E li presentarono agli apostoli; i quali, pregando, imposero loro le mani. 7 E la parola di Dio si diffondeva sempre più, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Il diacono Stefano al Sinedrio
8 Stefano poi, pieno di grazia e di fortezza, faceva prodigi e segni grandi tra il popolo; 9 tanto che alcuni della sinagoga detta de' Liberti e di quella de' Cirenei e degli Alessandrini, unitamente a dei Giudei di Cilicia e d'Asia, si levaron su a disputare con lui; 10 e non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11 Allora suscitaron delle persone a dire, averlo udito profferir parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio. 12 E commossero il popolo, gli anziani e gli scribi, gli furon addosso, lo afferrarono e lo menarono davanti al Sinedrio, 13 presentando dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest'uomo non cessa di profferir parole contro il luogo santo e contro la legge. 14 Noi gli abbiam sentito dire che Gesù, quel Nazareno, distruggerà questo luogo e muterà i riti che Mosè ci ha tramandati». 15 Allora tutti quelli che sedevano nel Sinedrio; volsero a lui gli sguardi, e il suo volto apparve come il volto d'un angelo.

Tintori:

Atti 6

Istituzione dei diaconi
1 Or in quei giorni, moltiplicandosi i discepoli, si levò un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perchè nella distribuzione quotidiana le loro vedove eran trascurate. 2 E i dodici convocata la moltitudine dei discepoli dissero: Non è bene che noi lasciamo di predicare la parola di Dio per servire alle mense. 3 Scegliete dunque di mezzo a voi, fratelli, sette uomini di buona riputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza, ai quali potremo affidare tale ufficio. 4 Noi invece ci occuperemo totalmente dell'orazione e del ministero della parola. 5 E piacquero tali discorsi a tutta l'assemblea. Ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmena, e Nicolao, proselito antiocheno. 6 E li presentarono agli Apostoli; i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7 E la parola di Dio si diffondeva sempre più, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme, ed anche una gran turba di sacerdoti ubbidiva alla fede.

Il diacono Stefano davanti al Sinedrio
8 Or Stefano, pieno di grazia e fortezza, faceva prodigi e segni grandi in mezzo al popolo. 9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, e Cirenei e Alessandrini, con quelli della Cilicia e dell'Asia si levaron su a disputare con Stefano; 10 ma non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito che parlava. 11 Allora sobillarono alcuni perchè dicessero di averlo sentito bestemmiare contro Mosè e contro Dio. 12 Commossero quindi la plebe, gli anziani e gli scribi che, corsigli addosso, lo afferrarono e lo trassero al Sinedrio, 13 e presentarono dei falsi testimoni, i quali dissero: Costui non cessa mai di parlare contro il luogo santo e la legge: 14 e l'abbiamo infatti sentito dire che quel Gesù Nazareno distruggerà questo luogo e muterà le tradizioni a noi date da Mosè. 15 E guardandolo fisso tutti quei che sedevano nel consiglio videro il suo volto simile a quello di un Angelo.

Martini:

Atti 6

Elezione de' sette Diaconi, crescendo di dì in d' il numero de' fedeli. Veemenza di Stefano, e suoi miracoli. Contro di lui insorgono moltisimi Giudei, e non potendo convincerlo, procurano di opprimerlo per mezzo di falsi testimonj.
1 Or in que' giorni multiplicandosi i discepoli, si querelavano i Greci contro gli Ebrei, perché nel giornaliere ministero non si facesse caso delle loro vedove. 2 E i dodici convocata la moltitudini de' discepoli, dissero: non è ben fatto, che noi abbandoniamo la parola di Dio per servire alle mense. 3 Scegliete adunque, o fratelli, tra voi sette uomini di buona riputazione, pieni di Spirito santo, e di sapienza, a' quali diasi da noi l'incumbenza di tali occorrerne. 4 Noi poi ci occuperemo totalmente all'orazione, e al ministero della parola. 5 E piacque questo discorso a tutta la moltitudine. Ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito santo, e Filippo, e Procoro, e Nicanore, e Timone, e Parmena, e Nicolao proseliti Antiocheno. 6 E li condusser davanti agli Apostoli: i quali fatta orazione imposero loro le mani. 7 E la parola di Dio fruttificava, e moltiplicavasi forte il numero de' discepoli in Gerusalemme: ed anche gran turba di sacerdoti ubbidiva alla fede. 8 Stefano poi pieno di grazia, e di fortezza faceva prodigj, e segni grandi tral popolo. 9 Ma si levaron su dalla Sinagoga detta dei Libertini alcuni e Cirenei, o Alessandrini, e uomini della Cilicia, e dell'Asia a disputare con Stefano: 10 E non potevan resistere alla sapienza, e allo Spirito, che parlava. 11 Allora mandaron sottomano alcuni, che dicessero di avergli sentito dire parole di bestemmia contro Mosè, e contro Dio. 12 Mossero pertanto a tumulto la plebe, e i seniori, e gli scribi: e corsigli sopra lo afferrarono, e lo trassero al consiglio. 13 E produssero de' falsi testimoni, i quali dissero: Costui non rifina di parlare contro il luogo santo, e la legge: 14 Imperocché gli abbiam sentito dire, che quel Gesù Nazareno distruggerà questo luogo, e cangerà le tradizioni date a noi da Mosè. 15 E mirandolo fissamente tutti quei, che sedevano nel consiglio, videro la sua faccia, come faccia di un Angelo.

Diodati:

Atti 6

1 OR in que' giorni, moltiplicando i discepoli, avvenne un mormorio de' Greci contro agli Ebrei, perciocchè le lor vedove erano sprezzate nel ministerio cotidiano. 2 E i dodici, raunata la moltitudine de' discepoli, dissero: Egli non è convenevole che noi, lasciata la parola di Dio, ministriamo alle mense. 3 Perciò, fratelli, avvisate di trovar fra voi sette uomini, de' quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito Santo, e di sapienza, i quali noi costituiamo sopra quest'affare. 4 E quant'è a noi, noi persevereremo nelle orazioni, e nel ministerio della parola. 5 E questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine; ed elessero: Stefano, uomo pieno di fede, e di Spirito Santo, e Filippo, e Procoro, e Nicanor, e Timon, e Parmena, e Nicolao, proselito Antiocheno. 6 I quali presentarono davanti agli apostoli; ed essi, dopo avere orato, imposero lor le mani. 7 E la parola di Dio cresceva, e il numero de' discepoli moltiplicava grandemente in Gerusalemme; gran moltitudine eziandio de' sacerdoti ubbidiva alla fede.
8 OR Stefano, pieno di fede, e di potenza, faceva gran prodigi, e segni, fra il popolo. 9 Ed alcuni di que' della sinagoga, detta de' Liberti, e de' Cirenei, e degli Alessandrini, e di que' di Cilicia, e d'Asia, si levarono, disputando con Stefano. 10 E non potevano resistere alla sapienza, ed allo Spirito, per lo quale egli parlava. 11 Allora suscitarono degli uomini che dicessero: Noi l'abbiamo udito tener ragionamenti di bestemmia, contro a Mosè, e contro a Dio. 12 E commossero il popolo, e gli anziani, e gli Scribi; e venutigli addosso, lo rapirono, e lo menarono al concistoro. 13 E presentarono de' falsi testimoni, che dicevano: Quest'uomo non resta di tener ragionamenti di bestemmia contro a questo santo luogo, e la legge. 14 Perciocchè noi abbiamo udito ch'egli diceva, che questo Gesù il Nazareo distruggerà questo luogo, e muterà i riti che Mosè ci ha dati. 15 E tutti coloro che sedevano nel concistoro, avendo affissati in lui gli occhi, videro la sua faccia simile alla faccia di un angelo.

Commentario abbreviato:

Atti 6

1 Capitolo 6

La nomina dei diaconi At 6:1-7

Stefano accusato ingiustamente di blasfemia At 6:8-15

Versetti 1-7

Finora i discepoli erano stati concordi, e questo era stato spesso notato a loro onore; ma ora che si erano moltiplicati, cominciarono a mormorare. La parola di Dio era sufficiente per occupare tutti i pensieri, le preoccupazioni e il tempo degli apostoli. Le persone scelte per servire le tavole devono essere debitamente qualificate. Devono essere pieni dei doni e delle grazie dello Spirito Santo, necessari per gestire correttamente questo incarico; uomini di verità e che odiano la cupidigia. Tutti coloro che sono impiegati nel servizio della Chiesa devono essere raccomandati alla grazia divina dalle preghiere della Chiesa. Li benedicevano nel nome del Signore. La parola e la grazia di Dio sono molto magnificate, quando vengono esercitate su coloro che ne sono meno capaci.

8 Versetti 8-15

Non potendo rispondere alle argomentazioni di Stefano in qualità di disputante, lo perseguirono come criminale e portarono falsi testimoni contro di lui. Ed è quasi un miracolo della provvidenza che non ci sia al mondo un numero maggiore di persone religiose uccise per mezzo dello spergiuro e della finzione della legge, quando migliaia di persone le odiano e non hanno coscienza dei falsi giuramenti. La saggezza e la santità fanno risplendere il volto di un uomo, ma non lo mettono al riparo dal rischio di essere trattato male. Cosa diremo dell'uomo, un essere razionale, che tenta di sostenere un sistema religioso con la falsa testimonianza e con l'omicidio! E questo è stato fatto in moltissimi casi. Ma la colpa non è tanto dell'intelligenza, quanto del cuore di una creatura decaduta, che è ingannevole sopra ogni cosa e disperatamente malvagio. Tuttavia, il servo del Signore, possedendo una coscienza chiara, una speranza allegra e le consolazioni divine, può sorridere in mezzo al pericolo e alla morte.

Commentario del Nuovo Testamento:

Atti 6

1 8. Il diaconato (Atti 6:1-7)

In quei giorni...

Il racconto ci conduce verso l'anno 36 o 38 dell'èra volgare. È difficile precisare la data perché non si sa, per esempio, quanto tempo passasse tra i fatti narrati nel capitolo precedente e quelli narrati in questo. La morte di Stefano è generalmente ammesso che avvenisse nel 38.

Avvenne un mormorio dei Greci contro agli Ebrei perché le loro vedove erano sprezzate nel ministerio cotidiano.

Invece di Greci è meglio dire ellenisti. Gli ebrei erano quelli che parlavano il loro proprio idioma nazionale; gli ellenisti, ebrei per religione anch'essi, parlavano invece un dialetto greco, in cui si vedea però subito e chiaramente l'impronta delle lingue semitiche. Questi ellenisti sono "i dispersi fra i Greci" di cui è fatta menzione in Giovanni 7:35, e in generale "quelli della dispersione" ai quali scriveano Giacomo Giacomo 1:1 e Pietro 1Pietro 1:1. Generalmente parlando, non leggevano l'ebraico vero e proprio, ne parlavano l'usuale aramaico, e l'Antico Testamento lo leggevano nella traduzione greca, detta dei Settanta.

Il mormorio che avvenne, è spiegato nel testo: perché le vedove degli ellenisti erano sprezzate nel ministerio cotidiano: o per intenderci meglio: perché le vedove degli ellenisti erano neglette nella distribuzione giornaliera, o nelle giornaliere sovvenzioni. Come pratico effetto di quello spirito di carità fraterna che animava la Chiesa, molte persone, ed in ispecial modo le vedove e gli orfani, erano mantenute a spese della cassa comune. E nella distribuzione giornaliera, che gli apostoli faceano da sè perché a loro s'affidava il danaro Atti 4:37, era avvenuta qualche irregolarità. Si sospettava che gli apostoli, che erano galilei, avessero delle preferenze speciali per le vedove palestinesi a danno delle vedove che veniano "dalla dispersione". E più che certo che cotesto sospetto era infondato; non ci possiamo immaginare gli apostoli esercitare la carità con ispirito partigiano; e l'inconveniente lamentato dagli ellenisti potea benissimo nascere dal fatto che gli ebrei, indigeni del luogo, nella vasta città erano conosciuti di più ed erano più facilmente reperibili degli ellenisti, ch'erano sparsi dovunque e formavano una popolazione poco omogenea.

2 E i dodici raunata la moltitudine dei discepoli.

Il tatto e la moderazione degli apostoli sono veramente esemplari. Non si offendono del sospetto; non si preoccupano della loro difesa; ma ricordandosi probabilmente d'un precedente storico, del consiglio di Ietro a Mosè Esodo 18:13-27, chiedono che tutta quanta la Chiesa (così quelli che davano, cioè, come quelli che ricevevano il danaro dei soccorsi) prenda sulle proprie spalle l'intera responsabilità della cosa, e si elegga ella stessa dei rappresentanti adatti alla bisogna.

Lasciata la parola di Dio va inteso per: lasciata la predicazione della parola di Dio.

Ministriamo alle mense;

serviamo alle tavole. La parola tavole, mense e usata in Matteo 21:12, Giovanni 2:15 a proposito dei cambiamonete. Qui il "servizio delle mense" ci dà di figurarci la scena. Una folla clamorosa assedia la casa ove gli apostoli, alle ore stabilite, distribuiscono i soccorsi in danaro, o, forse più probabilmente, in natura, che i fratelli (suppone il Barde) "aveano recati al culto e lasciati sulla tavola della comunione". Gli apostoli, uno ad uno, o a gruppi seggono alle tavole gruppi, seggono su cui la distribuzione è fatta. Chi ha un po' di pratica di cose di beneficenza capisce a volo che i lamenti e le gelosie dovevano essere inevitabili, e che il tempo richiesto da un siffatto lavoro doveva essere enorme; ond'era più che naturale che gli apostoli, vedendo aumentare le proporzioni della cosa, cogliessero questa occasione per disfarsi di quest'ufficio nell'interesse della beneficenza stessa e dei loro più importanti doveri.

3 Sette uomini.

In Atti 21:8 si parla dei sette, senz'altro, in senso assoluto. Il numero sette, che le nazioni pagane consideravano come sacro, è uno dei numeri per i quali gli ebrei aveano grande rispetto e reverenza. Ogni villaggio israelitico aveva a capo sette uomini, chiamati comunemente "i sette bonomini della città". (Vedi Mishna Megillah 111. 1 e T. B. Megillah 26 a). L'Ellicott nota che L'idea dei sette può anche esser venuta dagli ellenisti di Roma, che aveano veduto in cotesta città quei Septemviri Epulones (di cui parla anche Lucano 1. 602), che formavano un corpo, un collegio di sette diaconi, o sette servi, i quali aveano l'incarico di preparare le mense per i banchetti che in giorni determinati si faceano in onore degli dei, e che aveano qualche rassomiglianza con le agapi cristiane.

Dei quali si abbia buona testimonianza;

che godano d'una buona riputazione.

I quali noi costituiamo.

Delle qualità morali e spirituali dei candidati come delle loro attitudini alla carica del diaconato, giudica prima di tutto la Chiesa; l'assemblea: il popolo; ma gli apostoli si riserbano il diritto di preporli all'ufficio mediante la preghiera e l'imposizione delle mani Atti 6:6.

4 Noi persevereremo...

vuol dire: noi ci occuperemo esclusivamente... ecc.

Nelle orazioni e nel ministerio della parola.

Le orazioni includono il culto pubblico, in tutta la sua varietà, e la preghiera privata; il ministerio della parola si riferisce ad ogni forma d'insegnamento religioso.

5 Ed elessero...

L'elezione è fatta per suffragio universale.

Di Stefano avremo a parlare fra poco Atti 6:8; 8:2; di Filippo, pure Atti 8:5-40; 21:8.

Procoro, Nicanor, Timone e Parmena ci sono affatto ignoti. I loro nomi appaiono qua e là in leggende che non vale la pena di citare, perché sono senza ombra d'autorità.

Nicolao era un proselita antiocheno; non era dunque israelita di nascita; ma è un fatto che deve aver ricevuto la circoncisione; se no, i cristiani del suo tempo non soltanto non l'avrebbero eletto diacono, ma non l'avrebbero nemmeno ricevuto nella loro comunità. Antiochia nominata ancora in Atti 11:19-20,26; 15:22,35; Galati 2:11 ecc. era una città della Siria, sul fiume Oronte, e si chiamava prima Riblat. Non è mai ricordata nell'A. T., ma spesso invece negli Apocrifi. Fu edificata da Seleuco Nicanor nel 301 avanti Cristo e si chiamò Antiochia in onore di Antioco padre del fondatore. Fu in questa città, che, come vedremo, i discepoli di Cristo vennero per la prima volta chiamati Cristiani Atti 11:26. C'èra un'altra Antiochia, che non va confusa con questa; era Antiochia di Pisidia, che è mentovata in Atti 13:14. "Se prestisi fede a S. Epifanio, dice il Martini, ai bei principii di Nicolao non corrispose il fine; imperocchè, dopo essersi per amor della castità volontariamente separato dalla moglie, tornò di poi a ripigliarla, e per l'ostinazione di difendere il proprio errore, diede in istrane ed abominevoli dottrine, le quali furono poi patrimonio degli eretici detti Gnostici e anche Nicolaiti, dal nome di questo diacono. Ma S. Clemente d'Alessandria e S. Agostino dicono che del nome di Nicolao abusarono indegnamente questi eretici per dar corso e riputazione alle loro oscenissime e mostruose invenzioni, sinistramente interpretando qualche suo detto, quantunque ed egli ed un suo figliuolo e le sue figlie risplendessero singolarmente per la loro castità". (Clem. Aless. Stromi 3. 4, p. 187; Eusebio, Istor. 3. 29). La tradizione che fa di Nicolao il capo dei Nicolaiti Apocalisse 2:6,15 è assolutamente arbitraria e falsa. Chi voglia studiare a fondo la cosa, veda la vera interpretazione che del nome Nicolaiti dà il Prof. Reuss, nel suo commento sull'Apocalisse (La Bible, Apocalypse (2.15) pag. 55).

6 Imposero loro le mani.

E la prima volta che nel Nuovo T. si fa menzione, nel senso del nostro testo, di quest'atto. Nell'Ant. T. è un atto frequente e simbolico, e significa

1) trasferimento di colpa: Levitico 1:4; 8:14; 16:21;

2) comunicazione di benedizione: Genesi 48:14. (Vedi anche Marco 10:16);

3) designazione ad un ufficio: Numeri 8:10; 27:18,23; Atti 13:3; 1Timoteo 4:14; 5:22.

Va notato: la imposizione delle mani, nel nostro testo, è un rito religioso di benedizione, per cui s'introduce in un ufficio ecclesiastico la persona designata dai voti dell'assemblea; non è un mezzo di comunicare lo Spirito Santo. E a che cercare di comunicarglielo se già l'avevano? Non erano essi già "pieni di Spirito Santo?" Atti 6:3,5.

7 Gran moltitudine eziandio dei sacerdoti

La Chiesa viveva in santa e perfetta armonia e la Parola cresceva. È un periodo di spirituale prosperità, che ci muove il cuore a santa gelosia. Il punto culminante di cotesta prosperità è in queste parole: - gran moltitudine di sacerdoti ubbidiva alla fede; si convertiva, cioè; e la conversione a Cristo di cotesti sacerdoti era dai sacerdoti stessi considerata come un atto d'ubbidienza alla volontà di Dio! Qual trionfo per l'Evangelo della grazia!

Riflessioni

1. La Chiesa, palpitante d'amor fraterno puro e sincero ed animata da un santo e celeste spirito di abnegazione, sorgeva in Gerusalemme come un eloquente monumento della grazia di Dio. Chi avrebbe detto che Satana le fosse così vicino per tenderle maliziosamente le sue reti? Eppure è così. Dopo Anania e Saffira, ecco i torbidi del sospetto e delle gelosie. Non crediamo che Satana ci perda d'occhio quando siamo vicini a Dio; che anzi, più siamo presso a Dio e più Satana ci guarda a vista. C'è un detto grafico e vero che fa proprio al caso nostro: "Quando Iddio edifica una chiesa il diavolo ci fabbrica una cappella accanto".

2. A proposito del diaconato vediamo un po' quello che dice il Martini. Al vers. 6, alle parole: fatta orazione imposero loro le mani, egli commenta così. "Gli ordinarono per il servizio dell'altare, mediante l'orazione e la imposizione delle mani, con la quale imposizione davasi ad essi lo Spirito Santo e la grazia per degnamente adempire le funzioni del ministero. Con questo rito, venuto a noi sino dagli apostoli, sono stati sempre ordinati nella Chiesa i diaconi. E queste parole di S. Luca dimostrano evidentemente che i sette diaconi non furono eletti solamente per l'amministrazione del temporale, ma anche pel ministero spirituale, e particolarmente per assistere al sacrifizio dell'altare, e per dispensare il Corpo e il Sangue del Signore ai fedeli adunati, e anche per portarlo nelle case a quelli che per malattia o altro non aveano potuto intervenire alla celebrazione dei sacri misteri come racconta S. Giustino martire, Apolog. II". Poche righe, le sono; ma gli scerpelloni ermeneutici vi si possono raccattar con la pala.

1) Gli ordinarono pel servizio dell'altare. E dove mai trova il Martini menzione d'altare nella Chiesa primitiva? Nella Chiesa di Cristo non c'è altare perché non c'è più sacrificio espiatorio da fare: Cristo ha fatto cotesto sacrificio "una volta per sempre avendo offerto se stesso" Ebrei 7:27.

2) L'imposizione delle mani dava ai diaconi lo Spirito Santo. Lo dice il Martini; non il testo; il testo dice invece che già prima dell'imposizione delle mani, i sette scelti erano "pieni di Spirito Santo" (Atti 6:3,5); onde la imposizione delle mani, non era, in questo caso, che un atto di benedizione e d'introduzione nell'ufficio. Era un atto simbolico pel quale si volea come concentrare per il momento tutta quanta l'energia spirituale della preghiera sull'individuo scelto per il diaconato.

3) Con questo rito sono sempre stati ordinati i diaconi nella Chiesa. Anche qui ci sarebbe molto da dire. C'è poco da gloriarsi d'aver mantenuto la forma d'un rito quando si è radicalmente alterata la sostanza della istituzione. Il cattolico romano che non ha paura dei documenti sacri ed ispirati, legga in 1Timoteo 3:8-13 quel che si riferisce al diaconato e poi mi sappia dire se il diaconato della sua chiesa sia proprio quello che dovrebb'essere.

4) Le parole di S. Luca dimostrano evidentemente che i sette diaconi non furono eletti solamente per l'amministrazione del temporale ma anche pel ministero spirituale. Invece, elleno dimostrano evidentemente che furono eletti solamente per l'amministrazione del temporale. I vers. Atti 6:2-4, non lasciano ombra di dubbio su quanto io dico. Quello che impedisce agli apostoli di darsi interamente al ministerio della Parola è l'amministrazione della beneficenza; ed è appunto per disfarsi di questo incarico, che propongono l'istituzione del diaconato: ai diaconi, la beneficenza Atti 6:3; a noi, il culto pubblico, l'orazione privata e l'insegnamento religioso in tutte le sue forme Atti 6:4.

5) Il "sacrifizio dell'altare", il "dispensare il Corpo e il Sangue del Signore ai fedeli raunati" è una terminologia estranea al Nuovo T. I primi cristiani non ci avrebbero capito nulla e noi ci troviamo il risultato d'una corrotta speculazione teologica posteriore. Il "portare il Corpo e il Sangue del Signore a casa dei malati o degli assenti quando si celebravano i sacri misteri" è terminologia che il Nuovo T. ignora ed accenna ad un fatto di cui non c'è traccia nel testo.

3. Osserviamo, concludendo, che quando la Chiesa vive in pace ed in perfetta armonia e quando gli operai del Signore, liberati da ogni cura estranea al loro ministerio, si consacrano interamente alla preghiera, alla cura delle anime ed all'insegnamento del Vangelo, il Regno di Dio fa dei progressi sorprendenti e conquista a Gesù gli animi più restii ed i cuori più riottosi.

8 4. LA PRIMA PERSECUZIONE UFFICIALE DELLA CHIESA (Atti 6:8-8:4)

La quarta sezione ha quattro parti:

1. LA CATTURA DEL DIACONO STEFANO (Atti 6:8-15);

2. IL DISCORSO DI STEFANO (Atti 7:1-53);

3. IL MARTIRIO DI STEFANO (Atti 7:54-8:2);

4. LA DISPERSIONE DEI CREDENTI DIVENTA UN MEZZO PROVVIDENZIALE DI EVANGELIZZAZIONE (Atti 8:3-4).

1. La cattura del diacono Stefano (Atti 6:8-15)

Prodigi e segni

(Vedi Atti 2:22).

9 La sinagoga dei Liberti.

Questi Liberti erano discendenti di giudei che erano stati condotti a Roma in ischiavitù da Pompeo nel 63 e da altri, e che poi erano stati affrancati in cotesta città. Filone dicea d'aver trovato a Roma un quartiere intero popolato da cotesti liberti; e Tacito (Annali 11:58 confr. anche Svetonio, Tib. 36), che Tiberio ne relegò 4000 in Sardegna a motivo del loro culto che non avea la legittima approvazione delle autorità. Dal nostro testo sappiamo ch'essi aveano fondato a Gerusalemme una sinagoga speciale per sè e per le loro famiglie.

Dei Cirenei.

Cirene era in Africa, a mezza via tra Cartagine ed Alessandria. Strabone, citato da Giuseppe Flavio (Antich. 14:7 § 2), dice che i giudei ne formavano il quarto della intera popolazione. Simone il Cireneo Matteo 27:32 dev'essere stato un membro di questa sinagoga, e probabilmente un bel frutto di conversione a Gesù. Più tardi, e senza dubbio come risultato della predicazione di Stefano, troveremo i cirenei sulla breccia a predicare l'evangelo ai pagani in Antiochia Atti 11:20; e chi sa se fra loro non si trovò Simone stesso con i suoi due figliuoli Alessandro è Rufo? Marco 15:21

Degli Alessandrini.

Alessandria era la capitale dell'Egitto, fondata da Alessandro il Grande. I giudei v'erano numerosi; ce n'erano più di centomila; vivevano in un quartiere assegnato loro da Tolomeo Filadelfo e vi si governavano a mo' di repubblica (Giuseppe Flavio Antich. 14, 7, § 2). In Alessandria era stata fatta la traduzione greca così detta dei Settanta, che tutti gli ellenisti usavano e che era largamente letta anche in Palestina. In questi tempi viveva in Alessandria, onorato e famoso, il celebre Filone.

Di Cilicia.

La Cilicia era una provincia dell'Asia Minore, sul mare, al nord di Cipro. La capitale di questa provincia era Tarso. Anche in Cilicia i Giudei erano numerosi; discendeano da quelle duemila famiglie giudaiche, che Antioco il Grande vi avea cacciate dalla Palestina. Saulo, uno dei più accaniti nemici di Stefano, facea parte di questa sinagoga.

D'Asia.

L'Asia è qui, come da per tutto nel N. T., l'Asia proconsolare, che aveva Efeso per capitale. Esisteva in Gerusalemme un gran numero di sinagoghe per la celebrazione del culto. La tradizione talmudica ne fa salire il numero a 480. Fra tutte queste sinagoghe, quelle nominate nel nostro testo - servivano di luogo di riunione ai giudei stranieri, pellegrini di passaggio o domiciliati nella città, i quali aveano disimparato l'ebraico a causa della prolungata residenza delle loro famiglie in province lontane dell'impero..

Disputando con Stefano.

Disputare, è qui discutere, far delle domande, e simili; è la stessa parola usata in Marco 8:11; 9:14.

11 Ragionamenti di bestemmia contro Mosè e contro a Dio.

Le cose predicate da Stefano non ci sono note; ma è facile e naturale l'intendere dal testo che il grande uomo di Dio insegnava che la gloria del tempio stava per tramontare; che con la caduta del tempio anche il culto levitico era destinato a sparire; che la Legge mosaica dovea lasciare il posto ad una rivelazione più sublime e più completa; alla rivelazione della volontà di Dio, che Cristo avea recata agli umani; e che i privilegi del popolo eletto doveano esser presto assorbiti dalle benedizioni, di cui l'Eterno volea benedire la Chiesa universale, che Gesù avea fondata e stabilita nel mondo. Si capisce che tutte coteste, per i giudei, doveano essere delle bestemmie contro Mosè per mezzo di cui fu data la legge, e contro Dio, che avea ordinato il Tempio. Per tutti i giudei, dico; ma in ispecial modo per i farisei, che basavano tutta quanta la loro vita nazionale su quella legge, che li tenea così distinti e divisi da ogni popolo pagano.

12 Lo rapirono;

s'impossessarono di lui; lo portaron via.

13 Dei falsi testimoni.

Vedi il processo di Gesù dinnanzi al Sinedrio Marco 14:56-60.

Contro a questo santo luogo (il tempio), e la legge (di Mosè).

14 Gesù il Nazareo distruggerà... e muterà...

ecc. Ecco qui la predicazione di Stefano. Egli annunziava la decadenza del tempio e della legge. Ei predicava quello che Gesù avea più d'una volta detto più o meno apertamente Marco 14:58; Matteo 24:2; 26:61; Giovanni 2:19; e i testimoni diceano, fino ad un, certo punto, la verità; "fino ad un certo punto", perché è evidente che travisavano completamente lo spirito dell'evangelo di Stefano.

15 Riflessioni

1. Il diaconato era stato istituito per "il servizio delle mense" Atti 6:2-3; ossia, per la distribuzione dei soccorsi. Ciò non vuol dire che un diacono non potesse annunziare L'Evangelo, quando a farlo si sentisse spinto dallo Spirito di Dio. E come non dee far meraviglia che un apostolo si occupi di collette per i poveri 1Corinzi 1:2; 2Corinzi 8, così non per far meraviglia che dei diaconi, come Stefano e Filippo (Atti 8:5 e seg.) si occupino di annunziare la Parola del Signore. Nel Regno di Dio la divisione del lavoro non annulla né limita l'esercizio dei doni dello Spirito.

2. La predicazione di Stefano mette in evidenza un nuovo elemento del Vangelo. Le parole di Gesù relative alla distruzione del tempio Matteo 26:61; Marco 14:58 erano senza dubbio note a tutti gli apostoli; ma è a Stefano che si dee pel primo l'intuizione profonda e vivente di coteste parole che accennano al tramonto d'un antico ordine religioso di cose ed al sorgere d'un ordine sublime di cose nuove. Finora, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, gli apostoli mettono in sodo questa verità: che Gesù è il Cristo, il Messia; ma non vanno più in là. Stefano non discute più sulla messianità di Gesù; ma analizza l'opera messianica di Gesù; sviscera le relazioni di cotest'opera col giudaismo antico e mostra che il cristianesimo non è un giudaismo rattoppato e verniciato alla meglio. ma un sistema religioso nuovo, che deve addirittura sostituire l'antico. Per queste idee che accennano alla emancipazione completa del cristianesimo dai ceppi del legalismo giudaico, Stefano diventa il legittimo e glorioso precursore di Paolo, il quale si varrà più tardi, almeno in due occasioni, delle parole stesse di lui (confr. Atti 7:53 con Galati 3:19, e Atti 7:48 con Atti 17:24).

3. Il popolo è furibondo Atti 6:12; i giudici di Stefano si sa da quali sentimenti siano animati; ma Stefano parla per lo Spirito, e trionfa Atti 6:10; chi mai potrebbe resistere quando è "lo Spirito del Padre" che parla nei testimoni della fede? Matteo 10:19-20 In mezzo all'ostile assemblea del sinedrio, egli è calmo, sereno, ha coscienza viva della grandezza del suo compito, e lo Spirito di Dio che lo assicura intimamente del trionfo della causa ch'egli perora e rappresenta, lo transfigura dinnanzi agli occhi degli avversari. Cotesta transfigurazione è un'arra della vittoria avvenire.

Riferimenti incrociati:

Atti 6

1 At 6:7; 2:41,47; 4:4; 5:14,28; Sal 72:16; 110:3; Is 27:6; Ger 30:19
1Co 10:10; Eb 13:1; Giac 4:5; 5:9
At 9:29; 11:20
2Co 11:22; Fili 3:5
At 9:39,41; De 24:19-21; 26:12; Giob 29:13; 31:16; Is 1:17; Ez 22:7; Mal 3:5; Mat 23:14; 1Ti 5:4,5,9; Giac 1:27
At 2:45; 4:35

2 At 21:22
At 4:19; 25:27
Eso 18:17-26; Nu 11:11-13; De 1:9-14; Ne 6:3; 2Ti 2:4

3 At 9:30; 15:23; Mat 23:8; 1G 3:14-16
At 1:21; Nu 11:16; De 1:13; 1Co 16:3; 2Co 8:19-21
At 10:22; 16:2; 22:12; 1Ti 3:7,8,10; 5:10; 3G 1:12
At 2:4; Ge 41:38,39; Nu 11:17-25; 27:18,19; Giob 32:7,8; Is 11:2-5; 28:6,26; 1Co 12:8; Ef 5:18; Giac 1:17; 3:17,18
At 6:6; 13:2,3; 1Ti 3:8-15

4 At 2:42; 20:19-31; Rom 12:6-8; 1Co 9:16; Col 4:17; 1Ti 4:13-16; 2Ti 4:2
At 1:14; 13:2,3; Rom 1:9; Ef 1:15-17; 3:14-21; Fili 1:4,9-11; Col 1:9-13; 2:1; 4:12

5 At 15:22; Ge 41:37; Prov 15:1,23; 25:11,12
At 6:3,8,10; 7:1-60; 8:1,2; 11:24; Mic 3:8
At 8:5-13,26-40; 21:8
Ap 2:6,15
At 13:1

6 At 1:24; 8:17; 9:17; 13:3; 1Ti 4:14; 5:22; 2Ti 1:6

7 At 12:24; 19:20; Col 1:6; 2Ti 2:9
At 21:20
2Cron 29:34; 30:24; Sal 132:9,16; Mat 19:30; Lu 2:34; Giov 12:42
Rom 1:5; 16:26; 2Te 1:8; Eb 5:9; 11:8

8 At 6:3,5,10,15; 7:55; Ef 4:11; 1Ti 3:13
At 2:17,18; 4:29,30; 8:6

9 At 13:45; 17:17,18
At 22:19; 26:11; Mat 10:17; 23:34; Mar 13:9; Lu 21:12
At 2:10; 11:20; 13:1; Mat 27:32
At 18:24; 27:6
At 15:23,41; 21:39; 22:3; 23:34; 27:5; Ga 1:21
At 2:9; 16:6; 19:10,26; 21:27
1Co 1:20

10 At 5:39; 7:51; Eso 4:12; Is 54:17; Ger 1:18,19; 15:20; Ez 3:27; Mat 10:19,20; Lu 12:11,12; 21:15; Giov 7:46
Giob 32:8,18; Mic 3:8; Lu 1:17; 1Co 2:4

11 At 23:12-15; 24:1-13; 25:3,7; 1Re 21:10,13; Mat 26:59,60; 28:12-15; Giov 16:3; Rom 3:8
At 6:13; 18:6; 26:11; Lev 24:16; 1Re 21:10-13; Giov 10:33-36; 1Ti 1:13
At 7:37-39; 15:21; 21:20-22,28; Giov 1:17; 5:45-47; 9:29; Eb 3:2-5

12 At 13:50; 14:2; 17:5,13; 21:27; Prov 15:18
At 4:1-3; 5:18,27; 16:19-21; 17:5,6; 18:12; Mat 26:57

13 At 6:11; Sal 27:12; 35:11; 56:5

14 At 25:8
Is 66:1-6; Ger 7:4-14; 26:6-9,12,18; Dan 9:26; Mic 3:12; Zac 11:1; 14:2; Mat 24:1,2; Mar 14:58; Lu 13:34,35; 21:6,24; Giov 4:21
Is 65:15; 66:19-21; Os 3:4; Ga 3:19,23; 4:3-5; Eb 7:11-19; 8:6-13; 9:9-11; 10:1-18; 12:26-28

15 Eso 34:29-35; Ec 8:1; Mat 13:43; 17:2; 2Co 3:7,8,18

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