Nuova Riveduta:

Deuteronomio 2:30

Ma Sicon, re di Chesbon, non volle lasciarci passare per il suo paese, perché il SIGNORE, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e reso ostinato il cuore, per metterlo nelle tue mani, come oggi puoi vedere.

C.E.I.:

Deuteronomio 2:30

Ma Sicon, re di Chesbon, non ci volle lasciar passare nel suo paese, perché il Signore tuo Dio gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il cuore, per mettertelo nelle mani, come appunto è oggi.

Nuova Diodati:

Deuteronomio 2:30

Ma Sihon, re di Heshbon, non ci volle lasciar passare nel suo territorio, perché l'Eterno, il tuo Dio, gli aveva indurito lo spirito e reso ostinato il cuore, per darlo nelle tue mani, come è appunto oggi.

La Parola è Vita:

Deuteronomio 2:30

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Deuteronomio 2:30

Ma Sihon, re di Heshbon, non ci volle lasciar passare per il suo paese, perché l'Eterno, il tuo Dio, gli aveva indurato lo spirito e reso ostinato il cuore, per dartelo nelle mani, come difatti oggi si vede.

Diodati:

Deuteronomio 2:30

Ma Sihon, re di Hesbon, non volle lasciarci passar per lo suo paese; perciocchè il Signore Iddio tuo gli avea indurato lo spirito, e ostinato il cuore, per dartelo nelle mani, come oggi appare.

Commentario abbreviato:

Deuteronomio 2:30

24 Versetti 24-37

Dio mette alla prova il suo popolo, vietandogli di immischiarsi nei ricchi Paesi di Moab e Ammon. Dà loro il possesso del paese degli Amorrei. Se ci asteniamo da ciò che Dio ci proibisce, non perderemo con la nostra obbedienza. La terra è del Signore e la sua pienezza; egli la dà a chi vuole, ma quando non c'è un'indicazione esplicita, nessuno può invocare la sua concessione per tali azioni. Sebbene Dio abbia assicurato agli israeliti che la terra sarebbe stata loro, tuttavia essi dovettero lottare con il nemico. Ciò che Dio dà dobbiamo cercare di ottenerlo. In che mondo nuovo è entrato Israele! Molto più gioioso sarà il cambiamento che le anime sante sperimenteranno quando usciranno dal deserto di questo mondo verso il paese migliore, cioè quello celeste, verso la città che ha fondamenta. Riflettendo sui rapporti di Dio con il suo popolo Israele, siamo portati a meditare sui nostri anni trascorsi nella vanità, a causa delle nostre trasgressioni. Ma felici sono coloro che Gesù ha liberato dall'ira futura. A coloro che ha dato l'effusione del suo Spirito nei loro cuori. La loro eredità non può essere intaccata dalle rivoluzioni dei regni o dai cambiamenti dei beni terreni.

Riferimenti incrociati:

Deuteronomio 2:30

Eso 4:21; 11:10; Nu 21:23; Gios 11:19,20; Giudic 11:20; Rom 9:17-23
Is 48:4

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