Commentario abbreviato:Deuteronomio 27:1Capitolo 27 La legge da scrivere sulle pietre nella terra promessa Dt 27:1-10 Le maledizioni da pronunciare sul monte Ebal Dt 27:11-26 Versetti 1-10 Appena entrati in Canaan, dovevano erigere un monumento, sul quale dovevano scrivere le parole di questa legge. Devono erigere un altare. La parola e la preghiera devono andare insieme. Sebbene non potessero erigere di propria iniziativa nessun altro altare oltre a quello del tabernacolo, tuttavia, per ordine di Dio, potevano farlo in occasioni speciali. Questo altare doveva essere fatto di pietre non sbozzate, come quelle che si trovavano nei campi. Cristo, il nostro altare, è una pietra tagliata dal monte senza mani, rifiutata dai costruttori perché priva di forma e di bellezza, ma accettata da Dio Padre e resa capo dell'angolo. Nell'Antico Testamento sono scritte le parole della legge, con annessa la maledizione, che ci farebbe inorridire, se non avessimo, nel Nuovo Testamento, un altare eretto vicino, che dà consolazione. Benedetto sia Dio, le copie stampate delle Scritture tra di noi eliminano la necessità di metodi come quelli che venivano presentati a Israele. Il fine del ministero del Vangelo è, e il fine dei predicatori dovrebbe essere, quello di rendere la Parola di Dio il più chiara possibile. Tuttavia, a meno che lo Spirito di Dio non faccia prosperare tali sforzi con la potenza divina, non saremo resi saggi per la salvezza nemmeno con questi mezzi: per questa benedizione dovremmo quindi pregare quotidianamente e ardentemente. Riferimenti incrociati:Deuteronomio 27:1De 4:1-3; 11:32; 26:16; Lu 11:28; Giov 15:14; 1Te 4:1,2; Giac 2:10 Dimensione testo: |