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Commentario:Efesini 3:21La gloria nella Chiesa in Cristo Gesù. La gloria è lo splendore della eccellenza morale. E a chi se non a Dio sarebb'ella tributata? Nella Chiesa. E dove la gli sarebb'ella tributata se non nella Chiesa che ne ha vedute tante e tante manifestazioni e la cui origine, la cui vita, le cui benedizioni e le cui speranze non son altro che degli esempi e delle estrinsecazioni di lei? E in qual modo la Chiesa tributerà ella a Dio cotesta gloria? Non lungi da Cristo; non semplicemente per amore di Cristo; ma in Cristo, in vivente, palpitante comunione con Cristo. I componenti la Chiesa tributano gloria a Dio con la profonda coscienza della loro intima comunione con lui e quindi, in. uno spirito di assoluta dipendenza da lui. Il luogo della dossologia è la Chiesa: l'inno dei credenti è nella Chiesa, un inno di gloria; e l'ispirazione dell'inno viene dalla comunione con Cristo. Di generazione in generazione, nei secoli dei secoli. I termini sono accumulati e la formula che ne risulta è un tentativo di esprimere in linguaggio umano il concetto di eternità. Abbiamo qui la combinazione di due frasi, che troviamo altrove separate: «Di generazione in generazione» Luca 1:50; cfr. Salmi 72:5; 102:25; «nei secoli dei secoli» Galati 1:5; cfr. 1Pietro 1:25; Ebrei 5:6; 6:20. Amen. È parola che vien dall'ebraico, dov'è un aggettivo verbale che vuol dire «fermo», «stabile» (dal verbo ebraico che significa sostenere, puntellare, fortificare e al Niph. esser fedele, sicuro, fededegno ecc.). Si trova nel Nuovo T. usato in quattro modi: 1) Come aggettivo; Apocalisse 3:14: «Queste cose dice l'Amen, il fedel testimonio e verace», ove le ultime parole spiegano la prima. 2) Come avverbio alla fine di una preghiera, d'un inno o d'una dossologia, com'è qui, e vale: Così sia o così è: Matteo 6:13; Romani 1:25; 9:5; Apocalisse 1:6; 5:14; 19:4; 1Corinzi 16:24; Ebrei 13:25 ecc. 3) Come avverbio al principio di una frase, di un discorso, a mo' di affermazione: «Sì», «veramente», «certamente», «in verità» ecc. Matteo 5:18; 16:28 cfr. con Luca 9: 27; Matteo 25:40; Luca 4:24-25. In Giovanni 3:3,5,11; 5:19; 8:51. 4) E nella stessa forma e nello stesso senso, ma molto raramente, in fine o a metà di frase: Apocalisse 1:7: «Sì, Amen»; «Sì, certo!» 2Corinzi 1:20: «Tutte le promesse di Dio sono in Gesù Sì ed Amen»; «sono, cioè, certe di certezza assoluta e fedeli di una fedeltà incrollabile». L'uso dell'Amen è un uso che passò nella Chiesa dalla Sinagoga. Per cotest'uso, quando colui che leggeva o insegnava faceva delle solenni preghiere a Dio, gli astanti dicevano: Amen; e così facevano loro l'argomento della preghiera così pubblicamente espresso, e davano a cotesta preghiera il loro pieno assenso. Vedi 1Corinzi 4:16 cfr. Numeri 5:22; Deuteronomio 27:15 seg.; Neemia 5:13; 8:6. Riflessioni. 1. Iddio può fare e fa per le sue creature «infinitamente al di là» di quel ch'esse possano domandare e capire Efesini 3:20. Hagar domanda poche gocce d'acqua e trova un pozzo Genesi 21:19; Saul cerca le asine di suo padre e trova una corona 1Samuele 9:3;10:1; Davide chiede del pane e riceve un regno 1Samuele 21:3. Il nostro Dio è un Dio onnipotente ed infinitamente buono. Impariamo a domandare delle cose grandi a un Dio grande com'è il nostro; e per grandi che siano le cose che chieggiamo, non dimentichiamo ch'Egli può fare e vuol fare ancora per noi molto al di là di quello che abbiamo chiesto e di quel che possiamo concepire. Riferimenti incrociati:Efesini 3:21Ef 1:6; 1Cron 29:11; Sal 29:1,2; 72:19; 115:1; Is 6:3; 42:12; Mat 6:13; Lu 2:14; Rom 11:36; 16:27; Ga 1:5; Fili 2:11; 4:20; 2Ti 4:18; Eb 13:21; 1P 5:11; Ap 4:9-11; 5:9-14; 7:12-17 Dimensione testo: |