Nuova Riveduta:

Esodo 12:14

Quel giorno sarà per voi un giorno di commemorazione, e lo celebrerete come una festa in onore del SIGNORE; lo celebrerete di età in età come una legge perenne.

C.E.I.:

Esodo 12:14

Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne.

Nuova Diodati:

Esodo 12:14

Quel giorno sarà per voi un giorno da ricordare e lo celebrerete come una festa all'Eterno; lo celebrerete d'età in età come una legge perpetua.

Riveduta 2020:

Esodo 12:14

Quel giorno sarà per voi un giorno da commemorare e lo celebrerete come una festa in onore dell'Eterno; lo celebrerete di età in età come una festa di istituzione perenne.

La Parola è Vita:

Esodo 12:14

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Esodo 12:14

Quel giorno sarà per voi un giorno di ricordanza, e lo celebrerete come una festa in onore dell'Eterno; lo celebrerete d'età in età come una festa d'istituzione perpetua.

Ricciotti:

Esodo 12:14

Quel giorno vi starà a ricordo, e lo celebrerete solennemente, consacrandolo al Signore con culto perpetuo di generazione in generazione.

Tintori:

Esodo 12:14

Questo giorno sarà per voi un monumento e lo celebrerete con perpetuo culto di generazione in generazione, come giorno solenne del Signore.

Martini:

Esodo 12:14

Or questo giorno sarà memorabile per voi: e qual dì solenne del Signore lo festeggerete con perpetuo culto nelle venture vostre generazioni.

Diodati:

Esodo 12:14

E quel giorno vi sarà per una ricordanza, e voi lo celebrerete per festa solenne, al Signore; voi lo celebrerete per festa solenne, per istatuto perpetuo, per le vostre età.

Commentario abbreviato:

Esodo 12:14

Capitolo 12

Si cambia il calendario, l'istituzione della Pasqua Es 12:1-20

Le istruzioni per osservare la Pasqua Es 12:21-28

La morte dei primogeniti d'Egitto. Gli Israeliti sono esortati a lasciare la terra d'Egitto Es 12:29-36

Gli Israeliti in viaggio verso Succot Es 12:37-42

L'ordine di rispettare la Pasqua Es 12:43-51

Versetti 1-20

Il Signore fa nuove tutte le cose in coloro che egli salva dalla schiavitù di Satana e li fa diventare suo popolo. Quando Egli fa questo, è l'inizio di una nuova vita per il nuovo credente. Dio stabilì che, nella notte in cui essi dovevano uscire dall'Egitto, ogni famiglia avrebbe dovuto uccidere un agnello o che due o tre piccole famiglie avrebbero dovuto uccidere un solo agnello. Questo agnello doveva essere mangiato nel modo che qui è descritto e il suo sangue doveva essere spruzzato sugli stipiti delle porte per differenziare le case degli Israeliti da quelle degli egiziani. L'angelo del Signore, quando distrusse i primogeniti degli egiziani, sarebbe passato sopra le case segnate dal sangue dell'agnello: da qui il nome di questa festa o di questa ricorrenza santa. Il passaggio doveva essere ricordato ogni anno, sia come ricordo della liberazione di Israele dall'Egitto, sia come un prototipo dell'azione di Cristo. La loro sicurezza e la loro liberazione non furono una ricompensa per la propria rettitudine, ma un dono di Grazia. Di questo essi dovevano ricordarsi e la ricorrenza doveva insegnare loro questo, cioè che tutti i benefici vennero a loro mediante lo spargimento di sangue. Osservate:

1. L'agnello pasquale: Cristo è la nostra Pasqua 1Co 5:7. Cristo è l'Agnello di Dio, Giovanni 1:29; in Apocalisse Egli è spesso chiamato l'Agnello. L'agnello doveva essere nel suo stato migliore: Cristo si offri quando fu adulto e non quando fu bambino a Betlemme. L'agnello doveva essere senza macchia: il Signore Gesù fu un Agnello senza difetto: il giudice che ha condannato Cristo lo dichiarò pure innocente. L'agnello doveva essere scelto quattro giorni prima, indicando la designazione del Signore Gesù come Salvatore promesso. L'agnello doveva essere ammazzato e arrostito al fuoco, indicando le sofferenze dolorose del Signore Gesù condannato a morte e alla morte in croce. L'ira di Dio è come un fuoco e Cristo fu reso una maledizione per noi. Non un osso dell'agnello doveva essere rotto e ciò si è adempiuto in Cristo, Giov 19:33, simbolo della forza non piegata del Signore Gesù.

2. Il sangue: Il sangue dell'agnello doveva essere spruzzato, simbolo dell'aspersione dei meriti della morte di Cristo sulle nostre anime e, pertanto, dobbiamo ricevere l'espiazione, Romani 5:11. La fede è il rametto di issopo con cui applichiamo le promesse e i vantaggi del sangue di Cristo su noi stessi. Doveva essere spruzzato sugli stipiti, simbolo della professione pubblica che siamo chiamati a fare della nostra fede in Cristo. Non doveva essere spruzzato sulla soglia, e questo ci avverte di stare attenti a non calpestare sotto i piedi il sangue del patto. È un sangue prezioso e deve essere veramente prezioso per noi. Il sangue, così spruzzato, era il mezzo per preservare gli Israeliti dall'angelo distruttore, che non avrebbe fatto nulla nelle case dov'era il sangue. Il sangue di Cristo è la protezione del credente dalla collera di Dio, dalla maledizione della legge e dalla dannazione dell'inferno, Romani 8:1.

3. Il cibo solenne dell'agnello ci rammenta il nostro dovere di nutrirci del vangelo di Cristo. L'agnello pasquale non doveva solamente essere guardato, ma doveva essere pure mangiato. Così dobbiamo per fede fare la stessa cosa con Cristo e ricevere forza e alimento spirituali da Lui, oltre al nostro cibo materiale, vedete Giovanni 6:53,55. Doveva essere mangiato tutto: quelli che per fede si alimentano di Cristo, devono alimentarsi di tutto il Cristo ricevendo Lui e il suo giogo, Cristo e la sua croce per ricevere Cristo e la sua corona. Doveva essere mangiato immediatamente, non l'indomani. Oggi Cristo si offre e oggi deve essere accettato, quando cioè Egli chiama, prima che ci colga il sonno della morte. Doveva essere mangiato con erbe amare, in ricordo dell'amarezza della loro schiavitù in Egitto: dobbiamo alimentarci di Cristo con umiliazione e con un cuore rotto, in ricordo del nostro peccato. Cristo ci sarà dolce se il peccato sarà veramente amaro per noi. Doveva essere mangiato in piedi, con il bastone in mano, come pronti alla partenza. Quando ci alimentiamo di Cristo per fede, dobbiamo abbandonare la regola e il dominio del peccato su di noi, liberandoci dal mondo e a ogni cosa; abbandonare tutto per Cristo e non considerarlo alcun cattivo affare, Ebrei 13:13-14.

4. La festa degli azzimi era celebrata dai Cristiani, 1Corinzi 5:7-8. Avendo ricevuto Cristo Gesù il Signore, dobbiamo dilettarci continuamente Cristo Gesù. Nessun lavoro deve essere fatto, cioè, nessuna cura va sbrigata, che ci piaccia o no, senza questa santa gioia. I Giudei si attivarono in quella Pasqua affinché nemmeno una briciola di lievito si trovasse nelle loro case: le ricorrenze vanno celebrato nell'amore, senza il lievito della malizia e nella sincerità, senza il lievito dell'ipocrisia. Fu una ricorrenza eterna e finché viviamo dobbiamo continuare ad alimentarci di Cristo, gioire sempre in Lui, ringraziandolo per le grandi cose che egli ha fatto per noi.

Riferimenti incrociati:

Esodo 12:14

Eso 13:9; Nu 16:40; Gios 4:7; Sal 111:4; 135:13; Zac 6:14; Mat 26:13; Lu 22:19; 1Co 11:23-26
Eso 5:1; De 16:11; Ne 8:9-12
Eso 12:17,24,43; 13:10; Lev 23:4,5; Nu 10:8; 18:8; De 16:1; 1Sa 30:25; 2Re 23:21; Ez 46:14; 1Co 5:7,8

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