Nuova Riveduta:

Esodo 23:11

ma il settimo anno la lascerai riposare, incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi.

C.E.I.:

Esodo 23:11

ma nel settimo anno non la sfrutterai e la lascerai incolta: ne mangeranno gli indigenti del tuo popolo e ciò che lasceranno sarà divorato dalle bestie della campagna. Così farai per la tua vigna e per il tuo oliveto.

Nuova Diodati:

Esodo 23:11

ma il settimo anno la lascerai riposare e rimarrà incolta, affinché ne godano i poveri del tuo popolo; e le bestie della campagna mangeranno quel che essi lasceranno. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi.

La Parola è Vita:

Esodo 23:11

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Esodo 23:11

ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e de' tuoi ulivi.

Diodati:

Esodo 23:11

Ma ogni settimo anno lasciala vacare, e in abbandono, e mangino i bisognosi del tuo popolo il frutto di essa; e ciò che rimarrà loro, manginlo le bestie della campagna; fa' il simigliante alla tua vigna ed a' tuoi ulivi.

Commentario abbreviato:

Esodo 23:11

10 Versetti 10-19

Ogni settimo anno la terra doveva riposare. Non la si doveva arare o seminare e tutto quel che la terra produceva andava consumato e non lasciato a marcire. Sembra che questa legge sia stata progettata per insegnare la dipendenza dalla Provvidenza e la fedeltà di Dio nel provvedere ogni anno ai suoi frutti. C'è anche l'esempio del riposo divino, quando tutti i lavori terreni, le cure e gli interessi cesseranno per sempre. È rigorosamente proibito adesso ogni culto a dei pagani. Poiché l'idolatria era un peccato a cui l'Israelita era incline, essi dovevano dimenticare il ricordo dei pagani. E laddove essi fosse bisognava rendere rigorosamente il servizio religioso solenne a Dio. Essi devono inoltre riconciliarsi insieme davanti al Signore. Che buon Padrone serviamo, Egli che ci obbliga a rallegrarsi davanti a lui! Dedichiamo con compiacere al servizio di Dio quella parte del nostro tempo che egli richiede e rispettiamo il suo sabato e le sue ordinanze quale festa per le nostre anime. Essi non furono date per lasciarci a mani vuote; così ora, non dobbiamo venire al culto di Dio col cuore vuoto; le nostre anime devono essere riempite di desideri e proponimenti santi verso di Lui, e di tali sacrifici Dio è veramente contento.

Riferimenti incrociati:

Esodo 23:11

Lev 25:2-7,11,12,20,22; 26:34,35

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