Commentario abbreviato:Ezechiele 11:2Capitolo 11 Giudizi divini contro i malvagi a Gerusalemme Ez 11:1-13 Il favore divino verso chi è in cattività Ez 11:14-21 La presenza divina abbandona la città Ez 11:22-25 Versetti 1-13 Quando Satana non riesce a persuadere gli uomini a considerare il giudizio a venire come incerto, ottiene il suo punto di forza convincendoli a considerarlo come lontano. Questi miserabili governanti osano dire: "In questa città siamo al sicuro come la carne in una pentola che bolle; le mura della città saranno per noi come mura di ottone, non riceveremo dagli assedianti più danni di quanti ne riceva la pentola dal fuoco". Quando i peccatori si lusingano della propria rovina, è tempo di dire loro che non avranno pace se continueranno. Nessuno resterà in possesso della città se non coloro che vi sono sepolti. Coloro che sono più sicuri sono i meno sicuri. Dio si compiace spesso di scegliere alcuni peccatori per avvertire gli altri. Non si sa se Pelatia morì in quel momento a Gerusalemme o quando si avvicinava l'adempimento della profezia. Come Ezechiele, dovremmo essere molto colpiti dalla morte improvvisa di altri, e dovremmo comunque supplicare il Signore di avere pietà di coloro che rimangono. Riferimenti incrociati:Ezechiele 11:2Est 8:3; Sal 2:1,2; 36:4; 52:2; Is 30:1; 59:4; Ger 5:5; 18:18; Mic 2:1,2 Dimensione testo: |