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Commentario:Galati 5:20Fra i peccati d'idolatria son mentovati: idolatria, stregonerie, L'apostolo scrive a degli ex pagani che vivono in ambiente saturo di paganesimo; quindi idolatria va inteso in senso proprio di adorazione degli idoli con tutto quello che di abbietto si connetteva coll'idolatria nella Galazia e nella Frigia. Invece di stregonerie Diodati ha tradotto: "avvelenamenti", ed altri: "veneficii" ( φαρμακεια). Ma la parola, che accenna all'uso di droghe, può applicarsi ai medicamenti, alla confezione di veleni, od alle pratiche degli stregoni. Nella LXX come nel N. T. ha più spesso il significato di stregoneria o magia Deuteronomio 18:10; Esodo 22:18. Anche nell'Apocalisse 21:8 sono uniti gli stregoni agli idolatri. La pratica delle arti magiche e delle stregonerie sotto molteplici forme era dovunque connessa colle religioni idolatriche, ma lo era più specialmente nell'Asia Minore come risulta da Atti 19:19 e segg. Ancora nel 314 il concilio d'Ancira capitale della Galazia condannava energicamente le "farmacie" cioè le stregonerie. Nell'enumerazione dei peccati contro la legge di carità v'è una specie di gradazione. Prima abbiamo il termine generico inimicizie al plurale per indicare le diverse forme in cui si manifesta il sentimento interno, le diverse persone cui può riferirsi, i diversi gradi d'intensità e di durata che può assumere. Poi contese che nel greco è al singolare come il seguente gelosie di cui è fonte l'egoismo. Quindi le ire ( θυμοι) che sono gli sfoghi impetuosi, le escandescenze subitanee ma passeggere dell'ira o dell'iracondia; gli intrighi di parte o mene faziose. Secondo l'etimologia il fazioso ( εριθος) è in origine uno che lavora per un salario, quindi si applica a uno che segue il partito di chi lo paga senza badare alla qualità dei mezzi che adopra. Il senso di «risse» della Vulgata e della diodatina non risponde all'uso della parola nella letteratura classica e nel N. T. Meglio intrighi di parte che dinotano invidia, spirito di contesa e disposizione alle macchinazioni. divisioni nei vari consorzi fatti per essere uniti e compatti, sette ( ἁιρεσεις) cioè partiti aventi per bandiera una qualche dottrina particolare. Nel N. T. la parola eresia che originariamente vale: scelta, opinione, non ha ancora il significato che rivestì più tardi di dottrina contraria al credo della chiesa cristiana; vi si parla della «eresia» dei Farisei, dei Sadducei, dei Nazarei ossia cristiani Atti 5:17; 15:5; 24:5; 28:22. Cfr. la nota sulla parola airetikos in Tito 3:10. Riferimenti incrociati:Galati 5:20Ez 22:18; De 18:10; 1Sa 15:23; 1Cron 10:13,14; 2Cron 33:6; At 8:9-11; 16:16-19 Dimensione testo: |