Genesi 2

1 Capitolo 2

Il primo sabato Gen 2:1-3

Particolari sulla creazione Gen 2:4-7

Dio pianta il giardino in Eden Gen 2:8-14

In esso mette l'uomo Gen 2:15

Il comando di Dio Gen 2:16, 17

Viene dato il nome agli animali, la creazione della donna, istituzione divina del matrimonio Gen 2:18-25

Versetti 1-3

Dopo sei giorni, Dio cessò tutta l'opera della creazione. Con miracoli Egli sconvolse la natura, ma non cambiò mai il suo corso stabilito o ha fatto aggiunte ad essa. Dio non riposò perché era stanco, ma come colui che è molto soddisfatto. Notate l'inizio del regno di grazia, la santificazione, la permanenza della santità nel giorno del sabato. L'osservanza solenne di un giorno tra sette quale giorno di santo riposo e santo servizio in onore di Dio è il dovere di tutti coloro a cui Dio ha fatto conoscere il suo sabato santo. Fino a questo momento non esisteva nessun altro della razza umana se non soltanto i nostri progenitori, ed il sabato fu fatto per loro e chiaramente anche per tutte le generazioni seguenti. Il sabato cristiano, che osserviamo, è un settimo giorno in cui celebriamo il riposo di Dio e il compimento dell'opera della nostra redenzione.

4 Versetti 4-7

È dato qui un nome al Creatore, "Jehovah". Laddove la parola "Signore" è stampata in lettere capitali nelle nostre Bibbie inglesi [l'autore si rifà alla Bibbia King James Version; nella Nuova Riveduta, a cui si rifà la presente traduzione, il nome porta solo la prima lettera maiuscola (nota del traduttore)], nell'originale è "Jehovah". Jehovah è quel nome di Dio indicante che solo lui ha esistenza in sé e che dà esistenza a tutte le creature e le cose. Ulteriori notizie ci vengono date delle piante e delle erbe perché esse sono furono create e scelte per essere cibo per l'uomo. La terra non produsse i frutti da sé stessa: questo è stato fatto dalla potenza dell'Onnipotente. Così la grazia nell'anima cresce non da sé stessa secondo natura, ma è opera di Dio. La pioggia è anche un regalo di Dio: non è apparsa finché Dio il Signore non lo volle. Sebbene Dio usi degli strumenti, quando vuole Egli può fare qualsiasi cosa senza di essi e sebbene non dobbiamo tentare Dio trascurando quegli strumenti, dobbiamo tuttavia avere fede in Dio, sia nell'uso sia nell'esigenza di essi. In un modo o in un altro Dio annaffierà le piante del suo campo. La grazia divina scende come rugiada e annaffia la chiesa senza fare rumore. L'uomo è stato tratto dalla polvere, la stessa che ricopre la superficie della terra. L'anima, invece, non è stata tratta dalla terra come il corpo, eppure deve occuparsi e preoccuparsi delle cose terrene. A Dio dobbiamo daremo conto di come abbiamo impiegato le nostre anime: se le abbiamo perse, sebbene abbiamo guadagnato il mondo, abbiamo fallito per l'eternità! Gli sciocchi non riguardano alle proprie anime ma hanno massima cura dei loro corpi prima ancora che delle loro anime.

8 Versetti 8-14

La dimora fissata affinché Adamo abitasse non fu un palazzo ma un giardino. Più ci curiamo di cose semplici e meno cercheremo le cose per appagare l'orgoglio e il lusso è più ci avvinceremo all'innocenza. La natura si soddisfa con poco e con quello che è più naturale, la grazia con meno ancora, ma la lussuria chiede con insistenza ogni cosa e non è mai contenta. Nessun piacere può soddisfare l'anima se non quello che Dio stesso ha previsto e scelto per essa. Eden indica delizia e piacere. Qui c'era facilmente a disposizione tutto il desiderabile e ogni cosa utile come in nessuna altra casa o giardino sulla terra ci poté mai essere. Esso fu adornato e arricchito con alberi piacevoli alla vista e che producevano frutti gustosi e buoni da mangiare. Dio, quale tenero Padre, non desiderava solo il benessere di Adamo ma anche il suo piacere, poiché c'è piacere nell'innocenza e c'è piacere vero solo nell'innocenza. Quando la Provvidenza ci mette in un posto di abbondanza e di piacere, dobbiamo servire Dio con allegrezza di cuore per le buone cose che egli ci dà. Eden aveva due alberi particolari: 1. C'era l'albero della vita in mezzo al giardino. Di questo l'uomo poteva mangiarne e vivere. Cristo è ora per noi l'Albero della vita, Ap. 2:7, 22:2, e il Pane di vita, Giov. 6:48,51. 2. C'era l'albero della conoscenza del bene e del male, così chiamato poiché c'era una rivelazione positiva della volontà di Dio in questo albero, di modo che tramite esso l'uomo poteva conoscere ciò che moralmente è bene e ciò che è male. Che cosa è bene? È bene non mangiare di questo albero. Che cosa è male? È male mangiare di questo albero. In questi due alberi Dio ha messo davanti ad Adamo il bene ed il male, la benedizione e la maledizione.

15 Versetto 15

Dopo che Dio ebbe fatto Adamo, lo mise nel giardino, lasciando fuori ogni altra vanità. Solo Colui che ci ha fatti può renderci felici: Lui che è il Creatore dei nostri corpi e il Padre delle nostre anime e nessun altro se non Lui, può permettere completamente la felicità di entrambi. Anche in paradiso l'uomo doveva lavorare. Nessuno di noi è stato mandato nel mondo per essere sfaccendato. Egli, che ha fatto le nostre anime e i nostri corpi, ci ha dato anche qualcosa da fare: Egli, che ci ha dato questa terra come nostra abitazione, ci ha dato pure un lavoro. I figli e gli eredi del cielo, mentre sono in questo mondo, devono fare qualcosa su questa terra per impiegare parte del loro tempo e dei loro pensieri e se lo fanno con un occhio rivolto verso Dio, effettivamente lo servono tramite esso, come quando pregano in ginocchio. Osservate come il matrimonio sia una chiamata antica e onorata: era necessario anche in paradiso. Inoltre, c'è un piacere vero in questa chiamata di Dio. Adamo non poteva essere felice se fosse stato inattivo ed ancora dice la Parola di Dio che colui che non lavora non ha alcun diritto di mangiare, 2Tim. 3:10.

16 Versetti 16, 17

Non facciamo mai la nostra volontà se va contro la santa volontà di Dio. L'uomo non aveva solo la libertà di prendere i frutti del paradiso, ma la vita eterna gli veniva assicurata dalla sua ubbidienza. Dio scelse una prova per la sua ubbidienza. Per mezzo della trasgressione egli sarebbe stato privato del favore divino e il dispiacerlo avrebbe portato tutti i suoi terribili effetti con sé, cosicché egli sarebbe diventato responsabile del suo dolore, della sua malattia e della sua morte. Ma peggio ancora, egli avrebbe perduto l'immagine santa di Dio e tutti le benedizione che scaturivano da essa e avrebbe provato il tormento di passioni peccaminose e il terrore della vendetta del suo Creatore che sarebbe perdurato per sempre nella sua anima eterna. La prova della proibizione di mangiare del frutto di un albero particolare fu saggiamente adatta allo stato dei nostri progenitori. Nel loro stato di innocenza e separati da chiunque altro, quale opportunità e per mezzo di quale tentazione potevano cadere infrangendo uno qualunque dei dieci comandamenti? L'avvenimento prova che l'intera razza umana fu coinvolta nella prova e nella caduta dei nostri primi genitori. Argomentare contro queste cose significa lottare contro fatti incontestabili come la divina Rivelazione, infatti, l'uomo è peccaminoso e lo dimostra fin dalle sue prime azioni; anche in seguito dimostra che è subito pronto a commettere il male. Egli è la causa del dispiacere divino che lo ha esposto alla sofferenze e alla morte. Le Sacre Scritture parlano sempre dell'uomo e del suo carattere peccaminoso e di questo suo miserabile stato e queste cose sono vere per gli uomini di tutte le età e di tutte le nazioni.

18 Versetti 18-25

All'uomo è stato dato il potere sopra tutte le creature e come prova di questo egli poté dare un nome a tutte loro. Inoltre si vede pure la sua intuizione dell'opera di Dio. Ma sebbene egli fosse signore delle creature, ancora niente in questo mondo era un aiuto adatto all'uomo. Da Dio provengono tutti i nostri aiuti. Se riposiamo in Dio, Egli opererà tutto a nostro vantaggio. Dio fece in modo che un profondo sonno cadesse su Adamo, poiché l'uomo non conosceva ancora alcun peccato e in modo che egli non provasse alcun dolore. Dio, come un Padre, condusse la donna all'uomo, come suo secondo io e come aiuto per lui. Quella moglie, che fu creata da Dio per grazia speciale e da Dio formata come provvidenza speciale, fu pensata come aiuto per l'uomo. Vedete quanto bisogno ci vuole, sia di prudenza che di preghiera, nella scelta di una relazione così intima e così duratura. Deve essere fatta bene poiché va fatta per tutta la vita. I nostri primi genitori non avevano bisogno di nessun abito per coprirsi dal freddo o dal caldo poiché niente e nessuno poteva ferirli: non gli era necessario nessuno ornamento. Com'era facile e quanto era felice l'uomo nel suo stato di innocenza. Quanto era buono Dio nei suoi confronti! Di quanti favori godeva! Quanto erano facili le leggi dategli! Tuttavia l'uomo, pur essendo rispettato, non capì il proprio interesse ma divenne presto come le bestie che periscono.

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