Genesi 41

1 Capitolo 41

I sogni di Faraone Gen 41:1-8

Giuseppe interpreta i sogni di Faraone Gen 41:9-32

Il consiglio di Giuseppe, egli è grandemente innalzato Gen 41:33-45

I figli di Giuseppe, l'inizio della carestia Gen 41:46-57

Versetti 1-8

Il mezzo con cui Giuseppe fu liberato dalla prigione furono i sogni di Faraone, come qui vediamo. Ora che Dio non ci parla più in quel modo, non importa quanto poco badiamo a sogni o li raccontiamo. Raccontare sogni sciocchi non può che rendere una discussione sciocca. Ma questi sogni si dimostrarono essere inviati da Dio e quando si svegliò, lo spirito di Faraone fu turbato.

9 Versetti 9-32

I tempi di Dio per l'allargamento del suo popolo sono i tempi più adatti. Se il capo coppiere avesse fatto liberare Giuseppe dalla prigione, probabilmente egli sarebbe ritornato in Palestina. Pertanto egli non avrebbe avuto, né lui stesso né la sua famiglia, quella benedizione che ebbe in seguito, quando si presentò a Faraone per dare gloria a Dio. Faraone sognò di essere sulla riva del fiume Nilo e vide le vacche, sia quelle grasse che quelle magre, venire fuori dal fiume. L'Egitto non ebbe più pioggia e la piena del fiume dipendeva dal traboccare del fiume Nilo. Vedete in quanti modi la provvidenza dispensa i suoi regali e come la nostra dipendenza perdura ancora da questa Prima Causa che rende ogni creatura ciò che essa è per noi, sia essa pioggia o fiume. Vedete a quali cambiamenti sono soggetti gli agi di questa vita. Non possiamo essere sicuri che domani sarà come questo giorno o l'anno prossimo come questo corrente. Dobbiamo imparare a volere, come pure a governare l'abbondanza. Fate attenzione alla bontà di Dio per l'invio dei sette anni di abbondanza prima di quelli della carestia per fare provviste. I prodotti della terra sono talvolta più abbondanti e talvolta meno, ciò nonostante consideriamo positivi l'uno e l'altro: colui che raccoglie molto non ha in eccesso e colui che raccoglie poco non manca di nulla, Es. 16:18. E vedete la natura temporanea dei godimenti terreni. I grandi raccolti degli anni di abbondanza sono veramente persi e inghiottiti dagli anni di carestia e quello che sembrava moltissimo serve solo per mantenere la gente in vita. C'è del pane che dura per la vita eterna che è degno di essere sudato. Coloro che fanno delle cose di questo mondo le loro buone cose troveranno poco piacere nel ricordare che li hanno già goduti.

33 Versetti 33-45

Giuseppe diede un buon consiglio a Faraone. I buoni avvertimenti dovrebbero essere sempre seguiti da saggi consigli. Dio, nella sua parola, ci dice che nel giorno della prova abbiamo bisogno di tutta la grazia possibile. Pertanto agiamo di conseguenza. Faraone diede a Giuseppe un'onorevole testimonianza. Giuseppe è un uomo in cui c'è lo spirito di Dio e tali uomini vanno valorizzati. Faraone mette su Giuseppe dei segni di onore: gli diede un nome che richiamava il valore con cui egli lo stimava, Safnat-Paneac "rivelatore di segreti". Questa promozione di Giuseppe incoraggia tutti ad avere fiducia in Dio. Alcuni traducono il nuovo nome di Giuseppe "salvatore del mondo". Le glorie più luminose, anche del mondo spirituale, sono riscontrate in Cristo, la fiducia più alta dimorò nella sua mano e ebbe tutta la potenza sia in cielo che in terra.

46 Versetti 46-57

Con i suoi due figli, Manasse e Efraim, Giuseppe ricevette tanta Provvidenza divina per dimenticare la sua miseria e fu pure reso fruttuoso nella terra della sua afflizione. I sette anni di abbondanza terminarono. Dobbiamo attendere con impazienza la fine dei giorni, sia della nostra prosperità che delle nostre opportunità. Non dobbiamo essere sicuri nella prosperità, né pigri nel fare buon uso delle opportunità. Gli anni dell'abbondanza finiranno: quello che le tue mani devono fare, lo facciano presto e raccoglierai nel tempo della raccolta. Venne il tempo della privazione e la carestia non fu solo in Egitto, ma anche in altre nazioni. Giuseppe fu saggio nel conservare mentre durava l'abbondanza. E fu prudente e attento nel dare, quando scoppiò la carestia. Giuseppe fece opere utili e importanti. Tuttavia fu nel mezzo di questa sua attività che suo padre Giacobbe disse: "Giuseppe non c'è più!" Che gran parte di difficoltà ci scanseremmo se conoscessimo la verità completa! Permettiamo a questi eventi di condurci a Gesù. C'è una così grande carestia di pane di vita in tutta la terra. Andate a Gesù e ciò che vi ordina di fare, fatelo. Ascoltate la sua voce, applicatevi a lui; egli vuole aprire i suoi tesori e soddisfare con bontà l'anima affamata di ogni età e nazione senza denaro e senza spesa. Ma quelli che rifiutano questo provvedimento moriranno di fame e i suoi nemici saranno distrutti.

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