Giobbe 15Elifaz paragona Giobbe a un malvagio Gb 16:1-5 (Gb 25:4-6; 14:4; Sl 51:5) 1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 2 «Il saggio risponde forse con vana scienza? Si gonfia il petto di vento? 3 Si difende con chiacchiere inutili e con parole che non giovano nulla? 4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, sminuisci la preghiera che gli è dovuta. 5 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. 6 Non io, la tua bocca ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro di te. 7 Sei forse tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima dei monti? 8 Hai forse sentito quanto si è detto nel Consiglio di Dio? Hai forse accaparrato la saggezza tutta quanta per te solo? 9 Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia anche nostra? 10 Ci sono fra noi uomini canuti e anche vecchi più attempati di tuo padre. 11 Fai così poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che ti abbiam rivolte? 12 Dove ti trascina il cuore, e che vogliono dire codeste torve occhiate? 13 Come! Tu volgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscir di bocca tali parole? 14 Chi è mai l'uomo per essere puro, il nato di donna per essere giusto? 15 Ecco, Dio non si fida nemmeno dei suoi santi, i cieli non sono puri ai suoi occhi; 16 quanto meno quest'essere abominevole e corrotto, l'uomo, che tracanna iniquità come acqua! Gb 18:5-21; 20:4-29 17 Io voglio istruirti; porgimi ascolto e ti racconterò quello che ho visto, 18 quello che i saggi hanno riferito senza nulla celare di quel che sapevano dai padri, 19 ai quali soltanto è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. 20 L'empio è tormentato tutti i suoi giorni, e pochi sono gli anni riservati al prepotente. 21 Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. 22 Non ha speranza di uscire dalle tenebre, e si sente destinato alla spada. 23 Va peregrinando in cerca di pane; dove trovarne? Egli sa che gli è vicino il giorno tenebroso. 24 Le difficoltà e l'angoscia lo riempiono di paura, l'assalgono come un re pronto alla battaglia, 25 perché ha steso la mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente, 26 gli s'è slanciato audacemente contro, sotto il folto dei suoi scudi ricurvi. 27 Aveva la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine; 28 si era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di sassi. 29 Egli non si arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue proprietà si stenderanno sulla terra. 30 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infuocato farà inaridire i suoi germogli e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. 31 Non confidi nella vanità; è un'illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa. 32 La sua fine verrà prima del tempo, i suoi rami non rinverdiranno più. 33 Sarà come vigna da cui si strappi l'uva ancor acerba, come l'ulivo da cui si scuota il fiore; 34 poiché sterile è la famiglia del profano, il fuoco divora la tenda dei corrotti. 35 L'empio concepisce malizia e partorisce rovina; egli prepara l'inganno». | Giobbe 151 Elifaz il Temanita prese a dire: 2 Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria e riempirsi il ventre di vento d'oriente? 3 Si difende egli con parole senza costrutto e con discorsi inutili? 4 Tu anzi distruggi la religione e abolisci la preghiera innanzi a Dio. 5 Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca e scegli il linguaggio degli astuti. 6 Non io, ma la tua bocca ti condanna e le tue labbra attestano contro di te. 7 Sei forse tu il primo uomo che è nato, o, prima dei monti, sei venuto al mondo? 8 Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio e ti sei appropriata tu solo la sapienza? 9 Che cosa sai tu che noi non sappiamo? Che cosa capisci che da noi non si comprenda? 10 Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto più di tuo padre, carico d'anni. 11 Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio e una parola moderata a te rivolta? 12 Perché il tuo cuore ti trasporta e perché fanno cenni i tuoi occhi, 13 quando volgi contro Dio il tuo animo e fai uscire tali parole dalla tua bocca? 14 Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro, perché si dica giusto un nato di donna? 15 Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia e i cieli non sono puri ai suoi occhi; 16 quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua. 17 Voglio spiegartelo, ascoltami, ti racconterò quel che ho visto, 18 quello che i saggi riferiscono, non celato ad essi dai loro padri; 19 a essi soli fu concessa questa terra, né straniero alcuno era passato in mezzo a loro. 20 Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta; sono contati gli anni riservati al violento. 21 Voci di spavento gli risuonano agli orecchi e in piena pace si vede assalito dal predone. 22 Non crede di potersi sottrarre alle tenebre, egli si sente destinato alla spada. 23 Destinato in pasto agli avvoltoi, sa che gli è preparata la rovina. 24 Un giorno tenebroso lo spaventa, la miseria e l'angoscia l'assalgono come un re pronto all'attacco, 25 perché ha steso contro Dio la sua mano, ha osato farsi forte contro l'Onnipotente; 26 correva contro di lui a testa alta, al riparo del curvo spessore del suo scudo; 27 poiché aveva la faccia coperta di grasso e pinguedine intorno ai suoi fianchi. 28 Avrà dimora in città diroccate, in case dove non si abita più, destinate a diventare macerie. 29 Non arricchirà, non durerà la sua fortuna, non metterà radici sulla terra. 30 Alle tenebre non sfuggirà, la vampa seccherà i suoi germogli e dal vento sarà involato il suo frutto. 31 Non confidi in una vanità fallace, perché sarà una rovina. 32 La sua fronda sarà tagliata prima del tempo e i suoi rami non rinverdiranno più. 33 Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor acerba e getterà via come ulivo i suoi fiori, 34 poiché la stirpe dell'empio è sterile e il fuoco divora le tende dell'uomo venale. 35 Concepisce malizia e genera sventura e nel suo seno alleva delusione. | Giobbe 15Secondo discorso di Elifaz: Giobbe è presuntuoso 1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 2 «Un uomo saggio risponde forse con una conoscenza vana, e si riempie di vento orientale? 3 Discute forse con discorsi inutili e con parole che non servono a nulla? 4 Sì, tu abolisci la pietà ed elimini la preghiera davanti a Dio. 5 Poiché il tuo misfatto ti suggerisce le parole e scegli il linguaggio degli astuti. 6 Non io, ma la tua stessa bocca ti condanna e le tue stesse labbra testimoniano contro di te. 7 Sei tu forse il primo uomo che è nato, o sei stato formato prima dei colli? 8 Hai tu udito il segreto consiglio di Dio o possiedi tu solo la sapienza? 9 Che cosa sai tu che noi non sappiamo, o che cosa comprendi che non sia inteso anche da noi? 10 Tra di noi ci sono uomini canuti e vecchi, più attempati di tuo padre. 11 Ti sembrano poca cosa le consolazioni di Dio e le dolci parole a te rivolte? 12 Perché mai ti porta via il cuore, e perché i tuoi occhi lampeggiano, 13 volgendo la tua collera contro Dio e lasciando uscire dalla tua bocca tali parole?». Ciò che Elifaz ha visto nella vita 14 «Che cos'è l'uomo da ritenersi puro, e il nato di donna per essere giusto? 15 Ecco, Dio non si fida neppure dei suoi santi e i cieli non sono puri ai suoi occhi; 16 quanto meno un essere abominevole e corrotto, l'uomo, che beve l'iniquità come acqua! 17 Voglio parlarti, ascoltami; ti racconterò ciò che ho visto, 18 ciò che i saggi riferiscono senza celare nulla di ciò che hanno udito dai loro padri, 19 ai quali soli fu concesso questo paese e senza che nessun straniero fosse passato in mezzo a loro. 20 Il malvagio soffre dolori tutta la sua vita, e sono numerati gli anni riservati al tiranno. 21 Rumori spaventosi giungono ai suoi orecchi, e nella prosperità gli piomba addosso il distruttore. 22 Non ha speranza di far ritorno dalle tenebre, e la spada lo aspetta. 23 Va errando in cerca di pane; ma dove trovarne? Egli sa che il giorno di tenebre è preparato al suo fianco. 24 Avversità e angoscia lo spaventano, l'assalgono come un re pronto alla battaglia, 25 perché ha steso la sua mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente, 26 lanciandosi ostinatamente contro di lui con i suoi forti scudi ornati di borchie. 27 Anche se la sua faccia è coperta di grasso, e i suoi fianchi sono rigonfi di pinguedine; 28 egli abita in città desolate, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di rovine. 29 Egli non si arricchirà e la sua fortuna non durerà, né i suoi averi si estenderanno sulla terra. 30 Non riuscirà a liberarsi dalle tenebre, la fiamma farà seccare i suoi germogli, e sarà portato via dal soffio della sua bocca. 31 Non confidi nella vanità, ingannando se stesso, perché la vanità sarà la sua ricompensa. 32 Si compirà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno più. 33 Sarà come una vite da cui si strappa l'uva ancora acerba, come l'ulivo da cui si scuote il fiore. 34 Poiché la famiglia degli ipocriti sarà sterile, e il fuoco divorerà le tende dell'uomo venale. 35 Essi concepiscono iniquità e partoriscono rovina; e il loro seno cova l'inganno». | Giobbe 15Secondo discorso di Elifaz di Teman 1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 2 “Il saggio risponde forse con vana scienza? si gonfia il petto di vento? 3 Si difende con chiacchiere inutili e con parole che non giovano nulla? 4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, sminuisci la preghiera che gli è dovuta. 5 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. 6 Non io, la tua bocca stessa ti condanna; le tue labbra depongono contro di te. 7 Sei tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima dei monti? 8 Hai tu sentito ciò che si è detto nel Consiglio di Dio? Hai accaparrato tutta la sapienza solo per te? 9 Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia anche nostra? 10 Ci sono fra noi degli uomini canuti e anche dei vecchi più attempati di tuo padre. 11 Fai tu così poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che ti abbiamo rivolte? 12 Dove ti trascina il cuore, e che vogliono dire queste occhiate feroci? 13 Come! tu rivolgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscire di bocca tali parole? 14 Che cos'è mai l'uomo per essere puro, il nato di donna per essere giusto? 15 Ecco, Iddio non si fida nemmeno dei suoi santi, i cieli non sono puri ai suoi occhi; 16 quanto meno questo essere abominevole e corrotto, l'uomo, che tracanna iniquità come l'acqua! 17 Io voglio ammaestrarti; porgimi ascolto e ti racconterò quello che ho visto, 18 quello che i saggi hanno riferito senza nascondere nulla di quello che sapevano dai padri, 19 ai quali soltanto è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. 20 L'empio è tormentato tutti i suoi giorni, e gli anni riservati al prepotente sono pochi. 21 Ha sempre negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. 22 Non ha speranza di uscire dalle tenebre, e si sente destinato alla spada. 23 Va errando in cerca di pane; dove trovarne? Egli sa che vicino a lui è pronto il giorno tenebroso. 24 Le difficoltà e l'angoscia lo riempiono di paura, lo assalgono come un re pronto alla battaglia, 25 perché ha steso la mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente, 26 gli si è slanciato audacemente contro, sotto il folto dei suoi scudi ricurvi. 27 Aveva la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine; 28 si era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di sassi. 29 Egli non si arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue proprietà si estenderanno sulla terra. 30 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infuocato farà seccare i suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. 31 Non confidi nella vanità; è un'illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa. 32 La sua fine verrà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno più. 33 Sarà come una vigna da cui si strappi l'uva ancora acerba, come l'ulivo da cui si scuota il fiore; 34 poiché la famiglia del profano è sterile, e il fuoco divora le tende dell'uomo venale. 35 L'empio concepisce malizia e partorisce rovina; egli cova in seno l'inganno”. | Giobbe 15Secondo discorso di Elifaz di Teman 1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 2 «Il savio risponde egli con vana scienza? si gonfia egli il petto di vento? 3 Si difende egli con ciarle inutili e con parole che non giovan nulla? 4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, menomi il rispetto religioso che gli è dovuto. 5 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. 6 Non io, la tua bocca stessa ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro a te. 7 Sei tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima de' monti? 8 Hai tu sentito quel che s'è detto nel Consiglio di Dio? Hai tu fatto incetta della sapienza per te solo? 9 Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia pur nostra? 10 Ci son fra noi degli uomini canuti ed anche de' vecchi più attempati di tuo padre. 11 Fai tu sì poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che t'abbiam rivolte? 12 Dove ti trascina il cuore, e che voglion dire codeste torve occhiate? 13 Come! tu volgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscir di bocca tali parole? 14 Che è mai l'uomo per esser puro, il nato di donna per esser giusto? 15 Ecco, Iddio non si fida nemmeno de' suoi santi, i cieli non son puri agli occhi suoi; 16 quanto meno quest'essere abominevole e corrotto, l'uomo, che tracanna l'iniquità come l'acqua! 17 Io voglio ammaestrarti; porgimi ascolto, e ti racconterò quello che ho visto, 18 quello che i Savi hanno riferito senza nulla celare di quel che sapean dai padri, 19 ai quali soli è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. 20 L'empio è tormentato tutti i suoi giorni, e pochi son gli anni riservati al prepotente. 21 Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. 22 Non ha speranza d'uscir dalle tenebre, e si sente destinato alla spada. 23 Va errando in cerca di pane; dove trovarne? ei sa che a lui dappresso è pronto il giorno tenebroso. 24 La distretta e l'angoscia lo riempion di paura, l'assalgono a guisa di re pronto alla pugna, 25 perché ha teso la mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente, 26 gli s'è slanciato, audacemente contro, sotto il folto de' suoi scudi convessi. 27 Avea la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine; 28 s'era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventar mucchi di sassi. 29 Ei non s'arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue possessioni si stenderanno sulla terra. 30 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infocato farà seccare i suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. 31 Non confidi nella vanità; è un'illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa. 32 La sua fine verrà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno più. 33 Sarà come vigna da cui si strappi l'uva ancor acerba, come l'ulivo da cui si scuota il fiore; 34 poiché sterile è la famiglia del profano, e il fuoco divora le tende ov'entrano presenti. 35 L'empio concepisce malizia, e partorisce rovina; ei si prepara in seno il disinganno». | Giobbe 15Secondo discorso di Elifaz. 1 Prese allora a parlare Elifaz il Temanita e disse: 2 «Parla forse il sapiente quasi ragionando in aria, e riempiendo di [vento] infocato il suo petto? 3 Tu discuti a parole con chi non è pari a te, e proferisci ciò che non ti giova. 4 Per conto tuo, tu abbandonasti il timor [di Dio], e togliesti via la devozione innanzi a Dio; 5 la tua bocca infatti fu ammaestrata dall'iniquità, e tu hai imitato il linguaggio dei bestemmiatori: 6 la tua bocca stessa ti condanna, e non io, e le tue labbra ti rispondono contro. 7 Forse sei tu nato primo fra gli uomini, e avanti ai colli fosti tu formato? 8 Sei forse stato a udire il consiglio di Dio? e inferiore a te sarà la sua sapienza? 9 Che cosa sai tu, che noi non sappiamo? che cosa intendi, che noi non conosciamo? 10 Anche i vecchi, anche i seniori sono fra noialtri, e molto più anziani essi sono dei tuoi antenati. 11 Sarebbe forse cosa straordinaria che Dio ti consolasse? ma le tue cattive parole impediscono ciò. 12 Perchè mai la tua mente ti fa insuperbire, ed hai gli occhi stravolti come uno che sta in grandi pensieri? 13 Perchè si rigonfia contro Dio il tuo spirito, sì da pronunciar con la tua bocca tali discorsi? 14 Che cos'è l'uomo perchè sia senza macchia, e perchè appaia giusto chi è nato da donna? 15 Ecco, fra i santi di Lui nessuno è immutabile, e i cieli non sono puri agli occhi suoi: 16 quanto più l'abominevole e l'inutile, - l'uomo - che beve com'acqua l'iniquità! 17 Ti spiegherò, tu ascoltami, ciò che ho visto ti racconterò; 18 [ti comunicherò ciò che] i sapienti annunziano, non celando [gl'insegnamenti dei] loro padri: 19 a cui soli fu data la regione, nè lo straniero era penetrato in mezzo a loro. 20 In tutti i suoi giorni l'empio è in angoscia, ed è incerto il numero d'anni della sua tirannia; 21 grido di spavento è sempre nelle sue orecchie, e mentre è pace, egli sempre sospetta insidie: 22 non ha fiducia di potersi ritrarre dalle tenebre alla luce, vede ovunque attorno a sè delle spade. 23 Quand'ei si muove a ricercare il pane, sa ch'è pronto a suo fianco il dì della tenebra; 24 la sventura, lo sbigottisce, l'affanno lo circonda come re che si prepara alla battaglia. 25 Egli infatti stese contro Dio il suo pugno, e contro l'Onnipotente fece mostra di forza: 26 corse contro di lui a collo eretto, e s'armò rafforzando la sua cervice; 27 ricoprì il suo volto di adipe, e dai suoi fianchi pende la pinguedine; 28 abitò in città diroccate che furon destinate a macerie. 29 Egli non sarà ricco, nè si manterrà la sua fortuna, non metterà radici nella regione. 30 Non si dipartirà dalla tenebra: una vampa disseccherà i suoi rami, sarà rapito dal vento il suo fiore; 31 nè avrà fiducia - ingannato vanamente da errore -che qualche prezzo valga a redimerlo. 32 Prima che i suoi dì si compiano, ei perirà, e i suoi rami si seccheranno: 33 sarà mozzato qual di vigna fiorente il suo grappolo, e qual d'olivo che getta via il suo fiore. 34 Poichè la setta degli empii sarà sterile, e un fuoco divorerà le dimore della gente venale: 35 concepisce dolore e partorisce iniquità, e il ventre loro prepara gl'inganni!» | Giobbe 15Secondo discorso di Eìifaz: Giobbe è uno stolto superbo, e Pempio è punito 1 Allora riprese la parola Elifaz di Teman, e disse: 2 «Il sapiente risponderà forse con vuote ragioni ed empirà di (vento) caldo il suo petto? 3 Tu rimproveri colle tue parole chi non è tuo eguale, e dici cose a te sconvenienti. 4 Per quanto è in te hai cacciato il timor (di Dio) ed hai tolte dal cospetto di Dio le preghiere. 5 L'iniquità ha ammaestrata la tua lingua, e tu imiti il linguaggio dei bestemmiatori. 6 Ti condanna la tua bocca, non io; il tuo labbro depone contro di te. 7 Sei tu forse il primo uomo che sia nato, e fosti formato prima dei colli? 8 Ascoltasti forse il consiglio di Dio, e sarà inferiore a te la sua sapienza? 9 Che cosa sai tu che noi non sappiamo? Quale cognizione hai tu a noi ignota? 10 Ci son tra noi dei vecchi, dei canuti molto più avanzati in età di tuo padre. 11 È forse gran cosa che Dio ti consoli? Ma le tue cattive parole lo impediscono. 12 Perchè ti fa insuperbire il tuo cuore, ed hai gli occhi altezzosi come se pensassi a grandi cose? 13 Perchè il tuo spirito se la prende contro Dio, e ti lasci uscir di bocca tali parole? 14 Che è mai l'uomo per essere puro, e il figlio della donna per apparir giusto? 15 Ecco, tra i suoi santi nessuno è immutabile, e i cieli non son puri al suo cospetto. 16 Quanto più sarà abbominevole e inutile l'uomo, che beve l'iniquità come l'acqua? 17 Ascoltami, e te lo farò vedere, ti racconterò quello che ho veduto, 18 quello che dicono i saggi non dimentichi dei loro padri. 19 Essi soli possedevano questa terra, e lo straniero non era passato in mezzo a loro, 20 per tutta la sua vita l'empio insuperbisce, e il numero degli anni della sua tirannide è incerto. 21 Egli ha sempre nell'orecchio rumori spaventosi, e in piena pace sospetta sempre insidie. 22 Non spera di poter tornare dalle tenebre alla luce, vedendo spade da tutte le parti. 23 Quando si muove per cercar pane, sa che già gli sovrasta il giorno tenebroso. 24 La sventura lo spaventa, l'angoscia l'assale, come re che si prepara alla battaglia; 25 perchè stese la sua mano contro Dio, sfidò l'Onnipotente; 26 corse contro di lui a testa alta, armato di pingue cervice; 27 colla faccia coperta di grasso, coll'adipe pendente dai suoi fianchi. 28 Abitò città desolate, case deserte, divenute mucchi di rovine. 29 Non arricchirà, non durerà la sua fortuna, non metterà radici sulla terra. 30 Non potrà uscire dalle tenebre; una fiamma divorerà suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della sua bocca. 31 Nè potrà credere, ingannato da vano errore, di poter essere riscattato con danaro: 32 egli perirà avanti che sian compiti i suoi giorni, e le sue mani seccheranno. 33 Il suo grappolo sarà colpito, come la vigna, nel primo fiore, e come olivo che lascia cadere il suo fiore; 34 chè sterile sarà la famiglia dell'ipocrita, e il fuoco divorerà le tende di coloro che accettano volentieri doni. 35 Concepì il male, partorì l'iniquità; e il suo seno prepara inganni». | Giobbe 15Eliphaz accusa Giobbe di giattanza, di impazienza, e di bestemmia contro di Dio, dinanzi a cui dice, che nissuno si trova mondo, e descrive la maledizione degli empj, e degli ipocriti. 1 A Eliphaz di Theman rispose, e disse: 2 Un uomo saggio risponderebbe egli forse parlando in aria, e accenderebbe di calore il suo petto? 3 Tu colle tue parole fai de' rimproveri a lui, che non è un tuo eguale, e parli in guisa, che non gioverà a te. 4 Quant'è in te, tu hai discacciato il timore (di Dio), ed hai tolta via l'orazione, che si fa a Dio. 5 Perocché maestra della tua lingua è stata la tua iniquità, e tu vai imitando il linguaggio de' bestemmiatori. 6 Ti condannerà la tua bocca, e non io, e risponderanno a te le tue labbra. 7 Se' tu forse il primo uomo che nascesse, e se' tu stato formato prima de' monti? 8 Se' tu forse stato ad udire i consiglj di Dio, e la sapienza di lui sarà ella inferiore a te? 9 Sai tu qualche cosa ignota a noi? Hai tu qualche sapere, che noi non abbiamo? 10 Sono de' vecchi, e degli anziani tra noi molto più avanzati in età che i padri tuoi. 11 Sarebbe ella cosa difficile a Dio il consolarti? Ma ciò impediscono le tue cattive parole. 12 Perché ti leva in alto il cuor tuo, qual uomo che sta in grandi pensieri gli occhi porti smarriti? 13 Perché mai il tuo spirito si inalbera contro Dio sino a proferire colla tua bocca sì fatte parole? 14 Che è l'uomo onde possa essere senza macchia, e giusto apparisca un che nacque di donna? 15 Mira come tra' santi di lui nissuno è immutabile, e i cieli negli occhi di lui non son puri. 16 Quanto meno un uom feccioso, e abbominevole, che beve com'acqua l'iniquità? 17 Io ti convincerò, ascoltami: racconterò a te quello, che io ho veduto. 18 I saggi parlano, e non tengono ascosi gli insegnamenti de' padri loro. 19 A' quali soli data fu questa terra, e mai gli stranieri non passarono tra di loro. 20 L'empio si consuma di affanni in tutti i suoi giorni, perché è incerto quanti saranno gli anni di sua tirannide. 21 Egli ha mai sempre nell'orecchie uno strepito che atterrisce, e in mezzo alla pace sospetta di tradimento. 22 Nel buio non crede di tornar a vederla luce, veggendo spade da tutti i lati. 23 S'ei si muove per andar a cercar del pane, egli pensa, che il nero giorno imminente gli sta dappresso. 24 La tribolazione lo atterrisce, e lo circondano gli affanni, come un re, che si mette in punto per la battaglia. 25 Perocché egli sua mano stese contro Dio, e si indurò contro l'Onnipotente. 26 Contro a lui corse a collo interato, e si armò della sua grossa testa. 27 Egli ha la faccia coperta di grasso, e da' fianchi di lui pende il lardo. 28 Si è ridotto ad abitare in città desolate, e in case deserte divenute tanti mucchi di sassi. 29 Egli non sarà sempre ricco, e i suoi beni non dureranno, e non metterà radici nella terra. 30 Ei sarà sempre in tenebre, i suoi rami saranno arsi dal fuoco, ed esalando il fiato della sua bocca sparirà. 31 Né da vano errore sedotto crederà di poter essere riscattato a qual si sia prezzo. 32 Prima che i giorni di lui giungano al loro termine ei perirà, e seccheranno le sue mani. 33 Sarà di lui come di una vite, di cui sono guaste le uve nel primo fiorire, e come un ulivo, del quale i mignoli cadano a terra. 34 Perocché steril sarà la progenie dell'empio, e il fuoco divorerà i padiglioni di coloro, che volentieri accettano i doni. 35 Concepisce dolori, e partorisce l'iniquità, e il seno di lui è gravido di fraudi. | Giobbe 151 ED Elifaz Temanita rispose e disse: 2 Deve un uomo savio pronunziare opinioni vane, Ed empiersi il ventre di vento orientale? 3 Ed argomentar con parole inutili, E con ragionamenti onde non può trarre alcun vantaggio? 4 Sì certo, tu annulli il timor di Dio, Ed impedisci l'orazione che deve farsi davanti a lui. 5 Perciocchè la tua bocca dimostra la tua iniquità, Poichè tu hai scelto il parlar de' frodolenti. 6 La tua bocca ti condanna, e non io; E le tue labbra testificano contro a te. 7 Sei tu il primiero uomo che sia nato nel mondo? O sei tu stato formato avanti i colli? 8 Hai tu udito il segreto di Dio, E ne hai tu sottratta a te la sapienza? 9 Che sai tu, che noi non sappiamo? Che intendi tu, che non sia appo noi? 10 Fra noi vi è eziandio alcun canuto, alcun molto vecchio, Più attempato che tuo padre. 11 Son le consolazioni di Dio troppo poca cosa per te? Hai tu alcuna cosa riposta appo te? 12 Perchè ti trasporta il cuor tuo? E perchè ammiccano gli occhi tuoi, 13 Che tu rivolga il tuo soffio, E proferisca della tua bocca parole contro a Dio? 14 Che cosa è l'uomo, ch'egli sia puro? E che cosa è chi è nato di donna, ch'egli sia giusto? 15 Ecco, egli non si fida ne' suoi santi, Ed i cieli non son puri nel suo cospetto; 16 Quanto più abbominevole e puzzolente È l'uomo, che beve l'iniquità come acqua? 17 Io ti dichiarerò, ascoltami pure, E ti racconterò ciò che io ho veduto; 18 Il che i savi hanno narrato, E non l'hanno celato, avendolo ricevuto da' padri loro; 19 A' quali soli la terra fu data, E per mezzo i cui paesi non passò mai straniero. 20 L'empio è tormentato tutti i giorni della sua vita; Ed al violento è riposto un piccol numero d'anni. 21 Egli ha negli orecchi un romor di spaventi; In tempo di pace il guastatore gli sopraggiunge. 22 Egli non si fida punto di potere uscir delle tenebre; Egli sta sempre in guato, aspettando la spada. 23 Egli va tapinando per cercar dove sia del pane; Egli sa che ha in mano tutto presto il giorno delle tenebre. 24 Angoscia e tribolazione lo spaventano; Lo sopraffanno come un re apparecchiato alla battaglia. 25 Perciocchè egli ha distesa la sua mano contro a Dio, E si è rinforzato contro all'Onnipotente; 26 E gli è corso contra col collo fermo, Co' suoi spessi e rilevati scudi; 27 Perciocchè egli ha coperto il suo viso di grasso, Ed ha fatte delle pieghe sopra i suoi fianchi; 28 Ed è abitato in città desolate, in case disabitate, Ch'erano preste ad esser ridotte in monti di ruine. 29 Egli non arricchirà, e le sue facoltà non saranno stabili, E il suo colmo non si spanderà nella terra. 30 Egli non si dipartirà giammai dalle tenebre, La fiamma seccherà i suoi rampolli, Ed egli sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. 31 Non confidisi già nella vanità, dalla quale è sedotto; Perciocchè egli muterà stato, e sarà ridotto al niente. 32 Questo mutamento si compierà fuor del suo tempo, E i suoi rami non verdeggeranno. 33 Il suo agresto sarà rapito come quel d'una vigna, E le sue gemme saranno sbattute come quelle di un ulivo. 34 Perciocchè la raunanza de' profani sarà deserta, E il fuoco divorerà i tabernacoli di quelli che prendon presenti; 35 I quali concepiscono perversità, e partoriscono iniquità, E il cui ventre macchina fraude. |