Giobbe 16Giobbe si lamenta dei suoi amici Gb 19:1-6; Mt 7:12 1 Allora Giobbe rispose e disse: 2 «Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti! 3 Non ci sarà una fine alle parole vane? Che cosa ti provoca a rispondere? 4 Anch'io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere insieme delle parole contro di voi e su di voi scrollare il capo; 5 potrei farvi coraggio con la bocca e il conforto delle mie labbra vi calmerebbe. Giobbe si lamenta della sua sorte (La 3:1-20; Gb 19:6-12)(Gb 23:1-17; 32:8-14) 6 «Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; se cesso di parlare, che sollievo ne avrò? 7 Ora, purtroppo, Dio m'ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa; 8 m'ha coperto di grinze e questo testimonia contro di me, la mia magrezza si leva ad accusarmi apertamente. 9 La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me, il mio nemico aguzza gli occhi su di me. 10 Aprono larga contro di me la bocca, mi percuotono per oltraggio le guance, si metton tutti insieme a darmi addosso. 11 Dio mi dà in balìa degli empi, mi getta in mano dei malvagi. 12 Vivevo in pace ed egli m'ha scosso con violenza, m'ha preso per la nuca, m'ha frantumato, m'ha posto per suo bersaglio. 13 I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele. 14 Apre sopra di me breccia su breccia, mi corre addosso come un guerriero. 15 Mi sono cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere. 16 Il mio viso è rosso di pianto, sulle mie palpebre si stende l'ombra di morte. 17 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. Giobbe invoca la morte (Gb 12:4-5; 13:4-13) 18 «O terra, non coprire il mio sangue e non vi sia luogo dove si fermi il mio grido! 19 Già fin d'ora, ecco, il mio Testimone è nel cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. 20 Gli amici mi deridono; ma a Dio si volgono piangenti gli occhi miei; 21 sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio, le ragioni del figlio d'uomo contro i suoi compagni! 22 Poiché, pochi anni ancora e me ne andrò per una via senza ritorno. | Giobbe 161 Allora rispose: 2 Ne ho udite già molte di simili cose! Siete tutti consolatori molesti. 3 Non avran termine le parole campate in aria? O che cosa ti spinge a rispondere così? 4 Anch'io sarei capace di parlare come voi, se voi foste al mio posto: vi affogherei con parole e scuoterei il mio capo su di voi. 5 Vi conforterei con la bocca e il tremito delle mie labbra cesserebbe. 6 Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore; se taccio, che cosa lo allontana da me? 7 Ora però egli m'ha spossato, fiaccato, tutto il mio vicinato mi è addosso; 8 si è costituito testimone ed è insorto contro di me: il mio calunniatore mi accusa in faccia. 9 La sua collera mi dilania e mi perseguita; digrigna i denti contro di me, il mio nemico su di me aguzza gli occhi. 10 Spalancano la bocca contro di me, mi schiaffeggiano con insulti, insieme si alleano contro di me. 11 Dio mi consegna come preda all'empio, e mi getta nelle mani dei malvagi. 12 Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato, mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato; ha fatto di me il suo bersaglio. 13 I suoi arcieri mi circondano; mi trafigge i fianchi senza pietà, versa a terra il mio fiele, 14 mi apre ferita su ferita, mi si avventa contro come un guerriero. 15 Ho cucito un sacco sulla mia pelle e ho prostrato la fronte nella polvere. 16 La mia faccia è rossa per il pianto e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità. 17 Non c'è violenza nelle mie mani e pura è stata la mia preghiera. 18 O terra, non coprire il mio sangue e non abbia sosta il mio grido! 19 Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli, il mio mallevadore è lassù; 20 miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti, mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio, 21 perché difenda l'uomo davanti a Dio, come un mortale fa con un suo amico; 22 poiché passano i miei anni contati e io me ne vado per una via senza ritorno. | Giobbe 16Quarta risposta di Giobbe: i suoi amici sono consolatori molesti. Dio l'ha ridotto allo stremo 1 Allora Giobbe rispose e disse: 2 «Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti! 3 Quando finiranno i vostri discorsi vuoti? O che cosa ti spinge a rispondere? 4 Anch'io potrei parlare come voi, se foste al mio posto; potrei mettere assieme parole contro di voi scuotendo il mio capo contro di voi. 5 Ma vi incoraggerei con la mia bocca e il conforto delle mie labbra allevierebbe il vostro dolore. 6 Se parlo il mio dolore non è alleviato; se cesso di parlare, che sollievo ne ho? 7 Ora però egli mi ha ridotto allo stremo delle forze. Tu hai devastato l'intera mia famiglia; 8 mi hai coperto di rughe e questo testimonia contro di me, la mia magrezza si leva e testimonia contro di me. 9 La sua ira mi dilania e mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza il suo sguardo su di me. 10 Spalancando la loro bocca contro di me, mi percuotono con disprezzo sulle guance, si radunano assieme contro di me. 11 Dio mi ha dato in balìa degli empi, mi ha consegnato nelle mani dei malvagi. 12 Vivevo tranquillo ma egli mi ha distrutto, mi ha preso per il collo e mi ha fatto a pezzi, e ha fatto di me il suo bersaglio. 13 I suoi arcieri mi circondano da ogni parte, mi trafigge i reni senza pietà, versa a terra il mio fiele. 14 Egli mi assale ripetutamente con violenza, mi si avventa contro come un guerriero. 15 Ho cucito un cilicio sulla mia pelle, ho abbassato la mia fronte nella polvere. 16 Il mio viso è rosso per il pianto, e sulle mie palpebre si posa l'ombra di morte, 17 anche se non c'è alcuna violenza nelle mie mani e la mia preghiera è pura. 18 O terra, non coprire il mio sangue, e il mio grido non trovi alcun luogo di riposo. 19 Già fin d'ora, ecco, il mio testimone è in cielo, il mio garante è in alto. 20 I miei amici mi deridono, ma i miei occhi versano lacrime davanti a Dio. 21 Possa egli sostenere le ragioni dell'uomo presso Dio, come fa un uomo con il suo vicino. 22 Passeranno infatti pochi anni ancora, e me ne andrò quindi per una via senza più ritorno». | Giobbe 16Quarta replica di Giobbe 1 Allora Giobbe rispose e disse: 2 “Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti! 3 Non ci sarà una fine alle parole vane? Che cosa ti provoca a rispondere? 4 Anch'io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere assieme delle parole contro di voi e scrollare su di voi il capo; 5 potrei farvi coraggio con la bocca; e il conforto delle mie labbra vi calmerebbe. 6 Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; e se cesso di parlare, che sollievo ne avrò? 7 Ora, purtroppo, Dio mi ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa; 8 mi ha coperto di rughe e questo testimonia contro di me, la mia magrezza mi accusa apertamente. 9 La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza gli occhi su di me. 10 Spalancano contro di me la bocca, mi percuotono per disonore le guance, si mettono tutti insieme a darmi addosso. 11 Iddio mi dà in balìa degli empi, mi getta in mano ai malvagi. 12 Vivevo in pace ed egli mi ha scosso con violenza, mi ha preso per la nuca, mi ha frantumato, mi ha posto come suo bersaglio. 13 I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge le reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele. 14 Apre sopra di me breccia su breccia, mi corre addosso come un guerriero. 15 Mi sono cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere. 16 Il mio viso è rosso di pianto e sulle mie palpebre si stende l'ombra di morte. 17 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. 18 O terra, non coprire il mio sangue, e non vi sia luogo dove si fermi il mio grido! 19 Già fin da ora, ecco, il mio Testimone è in cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. 20 Gli amici mi deridono, ma a Dio si volgono piangenti i miei occhi. 21 Sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio, le ragioni del figlio d'uomo contro i suoi compagni! 22 Poiché, pochi anni ancora, e me ne andrò per una via senza ritorno. | Giobbe 16Quarta replica di Giobbe 1 Allora Giobbe rispose e disse: 2 «Di cose come codeste, ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti! 3 Non ci sarà egli una fine alle parole vane? Che cosa ti provoca a rispondere? 4 Anch'io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere assieme delle parole contro a voi e su di voi scrollare il capo; 5 potrei farvi coraggio con la bocca; e il conforto delle mie labbra vi calmerebbe. 6 Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; e se cesso di parlare, che sollievo ne avrò? 7 Ora, purtroppo, Dio, m'ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa; 8 m'ha coperto di grinze e questo testimonia contro a me, la mia magrezza si leva ad accusarmi in faccia. 9 La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza gli occhi su di me. 10 Apron larga contro a me la bocca, mi percuoton per obbrobrio le guance, si metton tutt'insieme a darmi addosso. 11 Iddio mi dà in balìa degli empi, mi getta in mano dei malvagi. 12 Vivevo in pace, ed egli m'ha scosso con violenza, m'ha preso per la nuca, m'ha frantumato, m'ha posto per suo bersaglio. 13 I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele. 14 Apre sopra di me breccia su breccia, mi corre addosso come un guerriero. 15 Mi son cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere. 16 Il mio viso è rosso di pianto, e sulle mie palpebre si stende l'ombra di morte. 17 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. 18 O terra, non coprire il mio sangue, e non vi sia luogo ove si fermi il mio grido! 19 Già fin d'ora, ecco, il mio Testimonio è in cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. 20 Gli amici mi deridono, ma a Dio si volgon piangenti gli occhi miei; 21 sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio, le ragioni del figliuol d'uomo contro i suoi compagni! 22 Poiché, pochi anni ancora, e me ne andrò per una via senza ritorno. | Giobbe 16Seconda risposta di Giobbe ad Elifaz. 1 Ma Giobbe rispose e disse: 2 «Ho udito frequentemente tali cose: consolatori molesti siete tutti voi! 3 C'è forse un termine alle parole di vento, ovvero hai tu qualche fastidio a parlare? 4 Potrei anch'io parlare a modo di voialtri, e magari voi foste al posto mio! 5 Anch'io vi consolerei a parole, e agiterei [superbamente] il mio capo su voialtri, 6 vi conforterei con la mia bocca, e moverei le mie labbra a vostra compassione. 7 Ma che fare? Se parlo, non cessa il mio dolore, se taccio, non si diparte da me. 8 Ora poi il dolor mio m'ha oppresso, e tutte le mie membra sono ridotte a un nulla. 9 Le mie rughe mi testimoniano contro, e un mendace calunniatore si leva contro me e parla; 10 radunò egli il suo furore, e minacciandomi digrigna contro me i suoi denti; il mio nemico con occhi terribili mi guarda, 11 aprirono [le sue torme] contro me la lor bocca: mi percuotono ad ingiuria sulle guance, si saziano dei miei tormenti. 12 Mi ha imprigionato Dio in poter d'un perverso, e nelle mani degli empii mi ha consegnato: 13 io, già felice, fui ad un tratto spezzato; m'afferrò egli per la nuca e m'ha infranto, m'ha posto come suo bersaglio, 14 m'ha assiepato con le sue lance, le mie reni ha trafitto senza pietà, ha sparso a terra le mie viscere: 15 mi ha lacerato con ferite su ferite, piombò su me come un gigante. 16 Un sacco ho io cucito sulla mia pelle, ho ricoperto di cenere la mia carne; 17 la mia faccia s'è gonfiata pel piangere, le mie palpebre si sono ottenebrate. 18 Tali cose ho sofferte senza che l'iniquità fosse nelle mie mani, e mentre indirizzavo a Dio preghiere pure. 19 Oh terra, non ricoprire il mio sangue, e in te non trovi il mio grido un luogo di nascondimento! 20 Ecco invero che nel cielo sta il mio testimonio, e il mio attestante è nell'eccelso. 21 I miei amici sono verbosi, [perciò] a Dio si volgono in pianto gli occhi miei; 22 e magari il giudizio fra l'uomo e Dio fosse tale, quale il giudizio fra il mortale e il suo compagno: 23 poichè i brevi anni già passano, e su strada da cui non tornerò io cammino. | Giobbe 16Giobbe chiama Dio a testimone della sua innocenza 1 Giobbe rispose, dicendo: 2 «Di tali cose ne ho sentite spesso; voi siete tutti dei consolatori molesti. 3 Quando finiranno le vane ciance, chi t'importuna per farti parlare? 4 Anch'io potrei parlare come voi, se voi foste al mio posto; 5 anch'io vi consolerei a parole, e scoterei la mia testa sopra di voi. 6 Vi farei coraggio colla mia bocca, e moverei le mie labbra come per compatirvi. 7 Ma or che devo fare? Anche a parlare non si calmerà il mio dolore, e se sto in silenzio non andrà lungi da me. 8 Ma ormai il dolore mi ha fiaccato e sono annientate tutte le mie membra. 9 Le mie rughe m'accusano, e un falsario s'è levato a contradirmi in faccia. 10 Ha concentrato contro di me il suo furore, ha digrignato minaccioso contro di me i denti, il mio nemico mi ha guardato con occhi terribili. 11 Hanno spalancato contro di me le loro bocche, han percosso ignominiosamente la mia guancia, si son saziati delle mie pene. 12 Dio m'ha consegnato legato all'iniquo, mi ha abbandonato nelle mani degli empi, 13 io che una volta ero così ricco, fui in un momento ridotto in polvere: afferratomi pel collo, mi stritolò. Mi ha posto come suo bersaglio, 14 mi ha circondato colle sue lance; ha trafitti i miei fianchi, senza risparmiarmi, ed ha sparso per terra le mie viscere. 15 Mi ha lacerato con ferite sopra ferite, mi si è gettato addosso come un gigante. 16 Ho cucito un sacco sopra la mia pelle, ho coperto di cenere la mia carne. 17 La mia faccia è gonfia dal pianto, le mie palpebre si sono oscurate. 18 Questo ho sofferto senza aver fatto nulla di male, mentre offrivo a Dio pura la mia preghiera. 19 O terra, non coprire il mio sangue, in te non trovi nascondigli il mio grido; 20 perchè, ecco è nel cielo il mio testimonio, è lassù chi mi conosce intimamente. 21 I miei amici sono dei parolai, il mio occhio si volge lacrimando a Dio. 22 Oh, potesse l'uomo entrare in giudizio con Dio, come il figlio dell'uomo entra in giudizio col suo simile! 23 Ma intanto i miei brevi anni passano, ed io cammino per una via senza ritorno». | Giobbe 16Giobbe commosso dall'autorità degli amici piange i suoi dolori, e dimostra la grandezza di sua miseria, e com'ei patisce senza essere iniquo, della qual cosa dice essere Dio consapevole. 1 Ma Giobbe rispose, e disse: 2 Ho udite sovente tali cose: voi siete tutti consolatoli molesti: 3 Non avrann'eglino fine i discorsi ampollosi? che costa a te il parlare? 4 Potrei anch'io parlar come voi: e foste pur voi ne' miei piedi: 5 Vi consolerei anch'io a parole, e piegherei la mia testa sopra di voi: 6 Vi farei cuore co' miei discorsi, e regolerei le mie labbra colla compassione verso di voi. 7 Ma or che farò? Se io parlerò non si accheterà il mio dolore, e se starò in silenzio egli non andrà lungi da me. 8 Ma adesso il dolor mio m'ha oppresso, e tutti i miei membri sono scompaginati. 9 Le grinze della mia pelle rendono testimonianza contro di me; e un mendace ragionatore sorge contro di me per contradirmi in faccia. 10 Aduna il suo furore contro di me, e minacciandomi digrigna i denti contro di me: con occhi terribili mi guarda il mio nemico. 11 Hanno aperte le loro bocche contro di me, e mi han percosso obbrobriosamente nella guancia; si son satollati delle mie pene. 12 Il Signore mi ha rinchiuso in balia dell'iniquo, e mi ha dato nelle mani degli empj. 13 Quell'io si beato una volta fai di repente ridotto in polvere; mi afferrò per la testa, m'infranse, e fecemi come suo bersaglio. 14 Mi ha cinto colle sue lance, ha impiagati tutti i miei fianchi, e senza pietà averne, le mie viscere ha sparse per terra. 15 Mi ha lacerato con ferite sopra ferite: qual gigante si è gettato sopra di me. 16 Porto cucito alla mia pelle il cilizio, e la mia carne ho ricoperta di cenere. 17 La mia faccia è gonfia dal pianto, e la caligine ingombra le mie pupille. 18 Queste cose ho sofferte, benché inique non fossero le opere mie, e pure offerissi a Dio le preghiere. 19 Terra, non ricoprire il mio sangue, non restino nascose in te le mie strida. 20 Perocché lassù in cielo è il mio testimone, e nell'alto si sta colui, che mi conosce intimamente. 21 I miei amici sono verbosi; a Dio spandono lagrime gli occhi miei. 22 E fosse egli pure il giudizio tra Dio, e l'uomo come il giudizio di un figliuolo dell'uomo col suo compagno. 23 Perocché già passano i corti anni, ed io batto una strada, per cui non ritornerò. | Giobbe 161 E GIOBBE rispose e disse: 2 Io ho più volte udite le stesse cose; Voi tutti siete consolatori molesti. 3 Finiranno mai le parole di vento? Ovvero, di che ti fai forte, che tu replichi ancora? 4 Se l'anima vostra fosse nello stato dell'anima mia, Anch'io potrei parlar come voi, Mettere insieme parole contro a voi, E scuotervi il capo contra. 5 Ma anzi io vi conforterei con la mia bocca, E la consolazione delle mie labbra rallenterebbe il vostro dolore. 6 Se io parlo, il mio dolore non però si rallenta; E se io resto di parlare, quanto se ne partirà egli da me? 7 Certo, egli ora mi ha straccato; E tu mi hai, o Dio, diserta tutta la mia brigata. 8 E mi hai fatto diventar tutto grinzo, Il che è un testimonio del mio male; La mia magrezza si leva contro a me, e mi testifica contra in faccia. 9 L'ira sua mi ha lacerato, ed egli procede contro a me da avversario; Egli digrigna i denti contro a me; Il mio nemico appunta i suoi occhi in me. 10 Hanno aperta la bocca contro a me, Mi hanno battuto in su le guance per vituperio, Si sono adunati insieme contro a me. 11 Iddio mi ha messo in poter del perverso, E mi ha fatto cader nelle mani degli empi. 12 Io era in istato tranquillo, ed egli mi ha rotto; E presomi per lo collo, mi ha tritato, E mi ha rizzato per suo bersaglio. 13 I suoi arcieri mi hanno intorniato; Egli mi trafigge le reni, e non mi risparmia punto; Egli mi ha sparso in terra il mio fiele. 14 Egli mi rompe di rottura sopra rottura, Egli mi corre addosso come un possente uomo. 15 Io ho cucito un sacco sopra la mia pelle, Ed ho lordato il mio splendore nella polvere. 16 La mia faccia è sucida di piangere, E l'ombra della morte è in su le mie palpebre; 17 Quantunque non vi sia violenza nelle mie mani, E la mia orazione sia pura. 18 O terra, non nascondere il sangue sparso da me; E se così è, il mio grido non abbia luogo. 19 Eziandio ora, ecco, il mio testimonio è ne' cieli; Il mio testimonio è ne' luoghi sovrani. 20 O miei oratori, o amici miei, L'occhio mio si volge lagrimando a Dio. 21 Oh! potesse pur l'uomo piatire con Dio, Come un uomo col suo compagno! 22 Perciocchè i miei brevi anni se ne vanno forniti; Ed io me ne vo per un sentiero, onde non tornerò più. |