Nuova Riveduta:

Giobbe 23

Giobbe vorrebbe difendere la sua causa davanti a Dio
(Gb 32:2; 33:8-13) Gb 9 (Sl 18:21-23; 143:1-2; 1Co 4:3-4)
1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Anche oggi il mio lamento è una rivolta,
per quanto io cerchi di contenere il mio gemito.
3 Oh, sapessi dove trovarlo!
Potessi arrivare fino al suo trono!
4 Esporrei la mia causa davanti a lui,
riempirei d'argomenti la mia bocca.
5 Saprei quel che mi risponderebbe,
capirei quello che avrebbe da dirmi.
6 Impiegherebbe tutta la sua forza per combattermi?
No, egli mi ascolterebbe!
7 Là troverebbe un uomo retto a discutere con lui,
e sarei dal mio giudice assolto per sempre.
8 Ma, ecco, se vado a oriente,
egli non c'è;
se a occidente non lo trovo;
9 se a settentrione, quando vi opera,
io non lo vedo;
si nasconde egli a sud, io non lo scorgo.
10 Ma la via che io batto egli la conosce;
se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l'oro.
11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme,
mi sono tenuto sulla sua via senza deviare;
12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra,
ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca.
13 Ma la sua decisione è una;
chi lo farà mutare?
Quello che desidera, lo fa;
14 egli eseguirà quel che di me ha decretato;
di cose come queste ne ha molte in mente.
15 Perciò davanti a lui io sono atterrito;
quando ci penso, ho paura di lui.
16 Dio mi ha tolto il coraggio,
l'Onnipotente mi ha spaventato.
17 Questo mi annienta; non le tenebre,
non la fitta oscurità che mi ricopre.

C.E.I.:

Giobbe 23

1 Giobbe allora rispose:
2 Ancor oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
3 Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi arrivare fino al suo trono!
4 Esporrei davanti a lui la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
5 Verrei a sapere le parole che mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
6 Con sfoggio di potenza discuterebbe con me?
Se almeno mi ascoltasse!
7 Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8 Ma se vado in avanti, egli non c'è,
se vado indietro, non lo sento.
9 A sinistra lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a destra e non lo vedo.
10 Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco.
11 Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12 dai comandi delle sue labbra non mi sono
allontanato,
nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.
13 Se egli sceglie, chi lo farà cambiare?
Ciò che egli vuole, lo fa.
14 Compie, certo, il mio destino
e di simili piani ne ha molti.
15 Per questo davanti a lui sono atterrito,
ci penso e ho paura di lui.
16 Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
17 non sono infatti perduto a causa della tenebra,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.

Nuova Diodati:

Giobbe 23

Settima risposta di Giobbe: egli uscirà dalla prova come l'oro
1 Allora Giobbe rispose e disse: 2 «Anche oggi il mio lamento è doloroso; la mia mano è fiacca a motivo del mio gemito. 3 Oh, sapessi dove trovarlo, per poter arrivare fino al suo trono! 4 Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei la mia bocca di argomenti. 5 Saprei le parole con le quali mi risponderebbe, e capirei ciò che avrebbe da dirmi. 6 Contenderebbe egli con me con grande forza? No, invece mi presterebbe attenzione. 7 Là l'uomo retto potrebbe discutere con lui, così sarei assolto dal mio giudice per sempre. 8 Ecco, vado ad oriente, ma non c'è; ad occidente, ma non lo scorgo; 9 opera a settentrione, ma non lo vedo; si volge a mezzogiorno, ma non riesco a vederlo. 10 Ma egli conosce la strada che io prendo; se mi provasse, ne uscirei come l'oro. 11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare; 12 non mi sono allontanato dai comandamenti delle sue labbra, ho fatto tesoro delle parole della sua bocca più della mia porzione di cibo. 13 Ma egli non ha uguali, e chi mai può farlo cambiare? Ciò che egli vuole, lo fa; 14 così egli compirà ciò che ha decretato nei miei confronti e di piani come questo ne ha molti altri. 15 Perciò alla sua presenza io sono atterrito; quando considero questo, ho paura di lui. 16 Dio fa venire meno il mio cuore, l'Onnipotente mi spaventa. 17 Poiché non sono stato messo a tacere davanti alle tenebre; ed egli non ha nascosto la fitta oscurità alla mia faccia».

Riveduta 2020:

Giobbe 23

Settima replica di Giobbe
1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 “Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di contenere il mio gemito. 3 Oh, sapessi dove trovarlo! potessi arrivare fino al suo trono! 4 Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei di argomenti la mia bocca. 5 Saprei quello che mi risponderebbe, e capirei quello che avrebbe da dirmi. 6 Contenderebbe egli con me con la sua grande potenza? No! invece, mi presterebbe attenzione. 7 Là troverebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei assolto per sempre dal mio giudice. 8 Ma, ecco, se vado a oriente, egli non c'è; se a occidente, non lo trovo; 9 se a settentrione, quando vi opera, io non lo vedo; egli si nasconde nel meridione, io non lo scorgo. 10 Ma la via che io percorro egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l'oro. 11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare; 12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca. 13 Ma la sua decisione è una; chi lo farà cambiare? Quello che egli desidera, lo fa; 14 egli eseguirà quello che di me ha decretato; e di cose come queste ne ha molte in mente. 15 Perciò davanti a lui io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui. 16 Iddio mi ha tolto il coraggio, l'Onnipotente mi ha spaventato. 17 Questo mi annienta: non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre.

Riveduta:

Giobbe 23

Settima replica di Giobbe
1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di comprimere il mio gemito. 3 Oh sapessi dove trovarlo! potessi arrivare fino al suo trono! 4 Esporrei la mia causa dinanzi a lui, riempirei d'argomenti la mia bocca. 5 Saprei quel che mi risponderebbe, e capirei quello che avrebbe da dirmi. 6 Contenderebbe egli meco con la sua gran potenza? No! invece, mi presterebbe attenzione. 7 Là sarebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei dal mio giudice assolto per sempre. 8 Ma, ecco, se vo ad oriente, egli non c'è; se ad occidente, non lo trovo; 9 se a settentrione, quando vi opera, io non lo veggo; si nasconde egli nel mezzodì, io non lo scorgo. 10 Ma la via ch'io batto ei la sa; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l'oro. 11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi son tenuto sulla sua via senza deviare; 12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho riposto nel mio seno le parole della sua bocca. 13 Ma la sua decisione è una; chi lo farà mutare? Quello ch'ei desidera, lo fa; 14 egli seguirà quel che di me ha decretato; e di cose come queste ne ha molte in mente. 15 Perciò nel suo cospetto io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui. 16 Iddio m'ha tolto il coraggio, l'Onnipotente mi ha spaventato. 17 Questo mi annienta: non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre.

Ricciotti:

Giobbe 23

Terza risposta di Giobbe ad Elifaz.
1 Ma Giobbe rispose e disse: 2 «Anche adesso è d'amarezza il mio discorso, e la mano che mi colpisce s'è aggravata sul mio gemito. 3 Oh! se io sapessi come ritrar Lui, e giungere fino al suo soglio! 4 Disporrei avanti a Lui la mia causa, e riempirei la mia bocca di querele; 5 saprei le parole ch'egli mi risponderebbe capirei ciò che mi direbbe. 6 Vorrei solo che con molta possanza non discutesse meco, nè con la grandezza della sua maestà m'opprimesse, 7 che usasse equità a mio riguardo, e la mia causa sarebbe vincitrice. 8 Se io vado verso oriente, egli non compare, se verso occidente, non lo scorgo: 9 se verso sinistra, che farò? non lo raggiungo, se mi volgo a destra, non lo vedo. 10 Eppur egli conosce la mia condotta, mi ha saggiato come oro che passa al fuoco. 11 All'orme di lui s'attenne il mio piede, la sua vita ho seguìto senza declinarne; 12 dai comandi delle sue labbra non mi dilungai, nel mio seno nascosi le parole della sua bocca. 13 Poichè egli è solo, e nessuno può impedire il suo progetto, e l'anima sua fa tutto ciò che vuole. 14 Quand'egli avrà compiuto la sua volontà a mio riguardo, anche molte altre cose simiglianti egli ha pronte. 15 E per questo della sua presenza io pavento, e riflettendo su lui sono assalito da timore. 16 Dio ha reso flaccido il mio cuore, e l'Onnipotente mi ha conturbato; 17 io invero non perisco per le imminenti tenebre, nè dalla caligine è ricoperto il mio volto.

Tintori:

Giobbe 23

Giobbe, sentendosi innocente? desidera comparire al tribunale di Dio
1 Giobbe rispose, con dire: 2 «Anche ora le mie parole son piene d'amarezza; e la mano che mi piaga è più grave dei miei gemiti. 3 Oh! sapessi come trovarlo, come giungere fino al suo trono! 4 Esporrei dinanzi a lui la mia causa ed avrei piena di querela la mia bocca. 5 E vorrei sapere che potrebbe oppormi, e capire quel che avrebbe da dirmi. 6 Ma non vorrei che Egli contendesse meco colla sua gran potenza, e mi schiacciasse sotto il peso della sua grandezza. 7 Proponga contro di me l'equità, e la mia causa otterrà vittoria. 8 Ma se io vo' verso l'oriente, Egli non comparisce, se vado verso l'occidente non lo vedo. 9 Se a sinistra, che devo fare, non trovandolo? Se a destra, non lo vedrò. 10 Ma Egli conosce la mia condotta, Egli m'ha provato come l'oro attraverso il fuoco, 11 il mio piede ha seguite le sue orme; sono stato sempre nella sua via, senza allontanarmi da essa, 12 non mi sono allontanato dai precetti delle sue labbra, ed ho riposte nel mio cuore le parole della sua bocca. 13 Ma Egli solo è, e nessuno può turbare i suoi disegni. Egli ha fatto ciò che ha voluto. 14 Quando Egli avrà compita su di me la sua volontà, avrà ancora gran numero di simili mezzi a sua disposizione. 15 Per questo io mi turbo alla sua presenza, e quando penso a lui son preso dallo spavento. 16 Dio mi strugge il cuore, l'Onnipotente mi spaventa. 17 Ma io non perisco per tenebre che mi opprimano, e la caligine non ha coperta la mia faccia».

Martini:

Giobbe 23

Giobbe implorando con umiltà il giudizio di Dio, dimostra ch'ei non è punito pe' suoi peccati, e che pensa rettamente della provvidenza di Dio incomprensibile, e che fa il tutto secondo la sua volontà.
1 Giobbe rispose, e disse: 2 Anche adesso le mie parole sono parole di amarezza, e la mano, che mi ha piagato è più forte de' miei sospiri. 3 Chi mi darà di saper ritrovarlo, e di giungere fino al suo trono? 4 Porterei dinanzi a lui la mia causa, e la bocca piena avrei di querele. 5 Affin di sapere quel, ch'ei mi rispondesse, e di intendere quel, ch'ei mi dicesse. 6 Non vorrei, che egli meco contendesse colla sua molta fortezza, né che mi sopraffacesse colla mole di sua grandezza. 7 Proponga contro di me l'equità, e vincitore uscirei dal mio giudizio. 8 Ma se io vo verso Oriente, ei non comparisce; se verso Occidente, non saprò rinvenirlo. 9 Se mi volgo a sinistra che farò io? non posso raggiungerlo; e se a destra, io nol vedrò. 10 A lui però noti sono i miei andamenti, ed egli ha fatto saggio di me, come si fa dell'oro, che passa pel fuoco. 11 Il mio piede ha seguitato le sue vestigia, ho battute le sue vie, né ho declinato da queste. 12 Non mi son dilungato dai precetti delle sue labbra, e nel mio seno ho riposte le parole della sua bocca. 13 Ma egli solo è, e nissuno può frastornare i suoi disegni, e quello che alla volontà di lui è piaciuto egli lo ha fatto. 14 Quand'egli avrà fatto di me quello, che ha voluto, molte altre simili cose ha in pronto tutt'ora. 15 Per questo alla sua presenza io mi conturbo, e quand'io lo considero, mi scuote il timore. 16 Dio ha ammollito il mio cuore, e l'Onnipotente mi ha conturbato. 17 Perocché io vengo meno non per le tenebre, che mi stan sopra; né questa caligine mi ha velata la faccia.

Diodati:

Giobbe 23

1 E GIOBBE rispose, e disse: 2 Ancor oggi il mio lamento è ribellione; Benchè la mia piaga sia aggravata sopra i miei sospiri. 3 Oh! sapessi io pure ove trovare Iddio! Io andrei infino al suo trono; 4 Io sporrei per ordine la mia ragione nel suo cospetto, Ed empierei la mia bocca di argomenti; 5 Io saprei le parole ch'egli mi risponderebbe, E intenderei ciò ch'egli mi direbbe. 6 Contenderebbe egli meco con grandezza di forza? No; anzi egli avrebbe riguardo a me. 7 Ivi l'uomo diritto verrebbe a ragione con lui, Ed io sarei in perpetuo liberato dal mio giudice.
8 Ecco, se io vo innanzi, egli non vi è; Se indietro, io non lo scorgo; 9 Se a man sinistra, quando egli opera, io nol veggo; Se a man destra, egli si nasconde, ed io non posso vederlo. 10 Quando egli avrà conosciuta la mia via, E mi avrà esaminato, io uscirò fuori come oro. 11 Il mio piè si è attenuto alle sue pedate; Io ho guardata la sua via, e non me ne son rivolto. 12 Ed anche non ho rimosso d'innanzi a me il comandamento delle sue labbra; Io ho riposte appo me le parole della sua bocca, Più caramente che la mia provvisione ordinaria.
13 Ma, se egli è in un proponimento, chi ne lo storrà? Se l'anima sua desidera di fare una cosa, egli la farà. 14 Egli certo compierà ciò ch'egli ha statuito di me; E molte tali cose sono appo lui. 15 Perciò io sono smarrito per cagion di lui; Se io ci penso, io ho spavento di lui. 16 Certo Iddio mi ha fatto struggere il cuore, E l'Onnipotente mi ha conturbato. 17 Perchè non sono io stato troncato, per non veder le tenebre? E perchè ha egli nascosta l'oscurità d'innanzi a me?

Commentario abbreviato:

Giobbe 23

1 Capitolo 23

Giobbe si lamenta che Dio si è ritirato Giob 23:1-7

Afferma la propria integrità Giob 23:8-12

I terrori divini Giob 23:13-17

Versetti 1-7

Giobbe si appella dai suoi amici al giusto giudizio di Dio. Vuole che la sua causa sia giudicata rapidamente. Benedetto sia Dio, possiamo sapere dove trovarlo. Egli è in Cristo, per riconciliare il mondo a sé, e sul seggio della misericordia, in attesa di essere benevolo. Lì il peccatore può andare e lì il credente può presentare la sua causa davanti a Lui, con argomenti tratti dalle sue promesse, dalla sua alleanza e dalla sua gloria. L'attesa paziente della morte e del giudizio è la nostra saggezza e il nostro dovere, e non può avvenire senza un santo timore e tremore. Desiderare appassionatamente la morte o il giudizio è il nostro peccato e la nostra follia, e ci fa male, come a Giobbe.

8 Versetti 8-12

Giobbe sapeva che il Signore era presente ovunque; ma la sua mente era talmente confusa che non riusciva a vedere in modo fisso la presenza misericordiosa di Dio, così da trovare conforto nell'esporre il suo caso. Le sue visioni erano tutte cupe. Sembrava che Dio stesse a distanza e lo guardasse male. Eppure Giobbe esprimeva la certezza che sarebbe stato portato alla luce, provato e approvato, perché aveva obbedito ai precetti di Dio. Aveva gustato e apprezzato le verità e i comandamenti di Dio. Qui dobbiamo notare che Giobbe ha giustificato se stesso piuttosto che Dio, o in opposizione a lui, Giobbe 32:2. Giobbe potrebbe sentirsi al riparo dalle accuse dei suoi amici, ma affermare con coraggio che, sebbene visitato dalla mano di Dio, non si trattava di un castigo del peccato, è stato il suo errore. E si rende colpevole di un secondo errore, quando nega che ci siano dei rapporti della Provvidenza con gli uomini in questa vita presente, in cui i feriti trovano riparazione e i malvagi sono puniti per i loro peccati.

13 Versetti 13-17

Dato che Giobbe non mette mai in dubbio che le sue prove provengono dalla mano di Dio e che non esiste il caso, come le spiega? Il principio in base al quale le considera è che la speranza e la ricompensa dei fedeli servitori di Dio sono riposte solo in un'altra vita; e sostiene che è evidente a tutti che i malvagi non sono trattati in base ai loro meriti in questa vita, ma spesso direttamente al contrario. Ma anche se l'ottenimento della misericordia, la primizia dello Spirito di grazia, promette un Dio che certamente porterà a termine l'opera che ha iniziato; tuttavia il credente afflitto non deve concludere che tutte le preghiere e le suppliche saranno vane, e che deve sprofondare nella disperazione e svenire quando viene rimproverato da Lui. Non può sapere se l'intenzione di Dio nell'affliggerlo sia quella di produrre nel suo cuore penitenza e preghiera. Impariamo a obbedire e a fidarci del Signore, anche nelle tribolazioni; a vivere o a morire come a Lui piace: non sappiamo per quali buoni fini la nostra vita possa essere abbreviata o prolungata.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 23

 

2 Giob 6:2; 10:1; Lam 3:19,20; Sal 77:2-9
Giob 11:6

3 Giob 13:3; 16:21; 40:1-5; Is 26:8; Ger 14:7
Is 55:6,7; 2Co 5:19,20; Eb 4:6
Giob 31:35-37

4 Giob 13:18; 37:19; Sal 43:1; Is 43:26
Ge 18:25-32; 32:12; Eso 32:12,13; Nu 14:13-19; Gios 7:8,9; Sal 25:11; Dan 9:18,19

5 Giob 10:2; 13:22,23; 42:2-6; 1Co 4:3,4

6 Giob 9:19,33,34; 13:21; Is 27:4,8; Ez 20:33,35
Sal 138:3; 2Co 12:9,10

7 Is 1:18; Ger 3:5; 12:1
Giob 9:15; Rom 3:19-22; 8:1,33,34

8 Giob 9:11; Sal 10:1; 13:1-3; Is 45:15; 1Ti 6:16

9 Sal 89:46; Is 8:17

10 Ge 18:19; 2Re 20:3; Sal 1:6; 139:1-3; Giov 21:17; 2Ti 2:19
Giob 1:11,12; 2:5,6; De 8:2; Sal 17:3; 66:10; Prov 17:3; Zac 13:9; Mal 3:2,3; Eb 11:17; Giac 1:2-4,12; 1P 1:7
Giob 42:5-8

11 1Sa 12:2-5; Sal 18:20-24; 44:18; At 20:18,19,33,34; 2Co 1:12; 1Te 2:10
Giob 17:9; Sal 36:3; 125:5; Sof 1:6; Lu 8:13-15; Rom 2:7; 2P 2:20-22

12 Giov 6:66-69; 8:31; At 14:22; Eb 10:38,39; 1G 2:19
Giob 22:22; Sal 19:9,10; 119:11,103,127; Ger 15:16; Giov 4:32,34; 1P 2:2
Lu 12:42,46

13 Giob 9:12,13; 11:10; 12:14; 34:29; Nu 23:19,20; Ec 1:15; 3:14; Rom 9:19; Giac 1:17
Sal 115:3; 135:6; Prov 19:21; Is 14:24-27; 46:10; Dan 4:35; Ef 1:9-11

14 Giob 7:3; Mic 6:9; 1Te 3:3; 5:9; 1P 2:8
Sal 77:19; 97:2; Is 40:27,28; Rom 11:33

15 Giob 23:3; 10:15; 31:23; Sal 77:3; 119:120; Abac 3:16

16 Sal 22:14; Is 6:5; 57:16
Giob 27:2; Ru 1:20; Sal 88:16; Gioe 1:15

17 Giob 6:9; 2Re 22:20; Is 57:1
Giob 15:22; 18:6,18; 19:8; 22:11

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