Nuova Riveduta:

Giobbe 34

Eliu proclama la sovranità della giustizia divina
(Gb 27:2; 16:12-17)
1 Eliu riprese a parlare e disse:
2 «Voi savi, ascoltate le mie parole!
Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio!
3 Poiché l'orecchio giudica i discorsi,
come il palato assapora le vivande.
4 Scegliamo quello che è giusto,
riconosciamo tra noi quello che è buono.
5 Giobbe ha detto: "Sono giusto,
ma Dio mi nega giustizia;
6 ho ragione e passo da bugiardo;
la mia ferita è incurabile e sono senza peccato".
7 Dov'è l'uomo che al pari di Giobbe
tracanni gli empi scherni come l'acqua,
8 cammini in compagnia dei malfattori,
e vada assieme con gli scellerati?
9 Infatti ha detto: "All'uomo non giova a nulla
avere la benevolenza di Dio".

(De 32:4; Ge 18:25; Sl 89:14; 145:17; Gr 32:19)(Sl 39:11; 94:10, 12; 118:18)
10 Ascoltatemi dunque, uomini di senno!
Lungi da Dio il male,
lungi dall'Onnipotente l'iniquità!
11 Poich'egli rende all'uomo secondo le sue opere,
fa trovare a ognuno il salario della sua condotta.
12 No, di certo Dio non commette ingiustizie!
L'Onnipotente non perverte il diritto.
13 Chi gli ha dato il governo della terra?
Chi ha affidato l'universo alla sua cura?
14 Se egli non si curasse che di se stesso,
se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio,
15 ogni carne perirebbe all'improvviso
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16 Se tu sei intelligente, ascolta questo,
porgi orecchio alla voce delle mie parole.
17 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare?
Osi tu condannare il Giusto, il Potente,
18 che chiama i re "uomini da nulla!"
e i prìncipi "scellerati"?
19 Egli non porta rispetto all'apparenza dei grandi,
non considera il ricco più del povero,
perché sono tutti opera delle sue mani.
20 In un attimo, essi muoiono;
nel cuore della notte, la gente del popolo è scossa e scompare,
i potenti sono portati via, senza mano d'uomo.
21 Perché Dio tiene gli occhi aperti sulle vie dei mortali,
e vede tutti i loro passi.
22 Non ci sono tenebre, non c'è ombra di morte,
dove possa nascondersi chi opera iniquamente.
23 Dio non ha bisogno di osservare a lungo un uomo
per portarlo davanti a lui in giudizio.
24 Egli fiacca i potenti senza inchiesta
e ne stabilisce altri al loro posto;
25 poich'egli conosce le loro azioni.
Li abbatte nella notte, e sono fiaccati;
26 li colpisce come dei malvagi,
in presenza di tutti,
27 perché si sono sviati da lui
e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie.
28 Hanno fatto salire a lui il gemito del povero,
ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici.
29 Quando Dio dà riposo, chi lo condannerà?
Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto
a una nazione ovvero a un individuo,
30 per impedire all'empio di regnare,
per allontanare dal popolo le insidie?
31 Quell'empio ha forse detto a Dio:
"Io porto la mia pena, non farò più il male,
32 mostrami tu quel che non so vedere;
se ho agito perversamente, non lo farò più"?

Gm 4:7, 10; Sl 73:15
33 Dovrà forse Dio render la giustizia a modo tuo,
perché tu lo critichi? Ti dirà forse: "Scegli tu, non io,
quello che sai, dillo"?
34 Le persone assennate, e ogni uomo saggio che mi ascolta, mi diranno:
35 "Giobbe parla senza giudizio,
le sue parole sono irragionevoli".
36 Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine,
poiché le sue risposte sono quelle dei malvagi,
37 poiché al suo peccato aggiunge la ribellione,
batte le mani in mezzo a noi,
e moltiplica le sue parole contro Dio».

C.E.I.:

Giobbe 34

1 Eliu continuò a dire:
2 Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio,
3 perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
4 Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5 poiché Giobbe ha detto: «Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6 contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa».
7 Chi è come Giobbe
che beve, come l'acqua, l'insulto,
8 che fa la strada in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9 Poiché egli ha detto: «Non giova all'uomo
essere in buona grazia con Dio».
10 Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l'iniquità
e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11 Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12 In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13 Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14 Se egli richiamasse il suo spirito a sé
e a sé ritraesse il suo soffio,
15 ogni carne morirebbe all'istante
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16 Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
17 Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
18 lui che dice ad un re: «Iniquo!»
e ai principi: «Malvagi!»,
19 lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
20 In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono;
e senza sforzo rimuove i tiranni,
21 poiché egli tiene gli occhi sulla condotta
dell'uomo
e vede tutti i suoi passi.
22 Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23 Poiché non si pone all'uomo un termine
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24 egli fiacca i potenti, senza fare inchieste,
e colloca altri al loro posto.
25 Poiché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati;
26 come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti;
27 perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non si sono curati,
28 sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
29 Se egli tace, chi lo può condannare?
Se vela la faccia, chi lo può vedere?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30 perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31 Si può dunque dire a Dio:
«Porto la pena, senza aver fatto il male;
32 se ho peccato, mostramelo;
se ho commesso l'iniquità, non lo farò più»?
33 Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
di', dunque, quello che sai.
34 Gli uomini di senno mi diranno
con l'uomo saggio che mi ascolta:
35 «Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senno».
36 Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37 perché aggiunge al suo peccato la rivolta,
in mezzo a noi batte le mani
e moltiplica le parole contro Dio.

Nuova Diodati:

Giobbe 34

Elihu difende la giustizia di Dio
1 Elihu riprese a parlare e disse: 2 «Ascoltate, o saggi, le mie parole, e voi, dotti, prestatemi orecchio! 3 Poiché l'orecchio esamina le parole, come il palato assapora i cibi. 4 Scegliamo noi stessi ciò che è giusto, riconosciamo fra noi ciò che è buono. 5 Poiché Giobbe ha detto: "Sono giusto, ma Dio ha tolto via la mia giustizia. 6 Dovrei mentire contro la mia giustizia? La mia ferita è incurabile, benché sia senza peccato". 7 Chi è come Giobbe, che beve la derisione come l'acqua, 8 che cammina in compagnia dei malfattori e vada assieme ai malvagi? 9 Poiché ha detto: "Non giova nulla all'uomo riporre il proprio diletto in DIO". 10 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio l'iniquità e dall'Onnipotente la malvagità! 11 Poiché egli rende all'uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta. 12 Certamente Dio non compie il male e l'Onnipotente non sovverte la giustizia. 13 Chi gli ha affidato la cura della terra, o chi lo ha costituito sul mondo intero? 14 Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il suo Spirito e il suo soffio, 15 ogni carne perirebbe assieme, e l'uomo ritornerebbe in polvere. 16 Se hai intendimento, ascolta questo, porgi orecchio a ciò che ti dico. 17 Uno che odia la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente? 18 Lui che dice a un re, "Sei spregevole", e ai principi: "Siete malvagi". 19 Ma egli non usa alcuna parzialità con i grandi né considera il ricco più del povero, perché sono tutti opera delle sue mani. 20 In un attimo, essi muoiono; nel cuore della notte la gente è scossa e scompare, i potenti son portati via senza mano d'uomo. 21 Poiché egli tiene gli occhi sulle vie dell'uomo, e vede tutti i suoi passi. 22 Non vi sono tenebre né ombra di morte, dove possano nascondersi i malfattori. 23 Dio infatti non ha bisogno di osservare a lungo un uomo prima di farlo comparire davanti a sé in giudizio. 24 Egli fiacca i potenti senza fare inchiesta e ne mette altri al loro posto. 25 Poiché conosce le loro opere, li abbatte nella notte e sono distrutti; 26 li colpisce come gente malvagia alla vista di tutti, 27 perché si sono allontanati da lui senza prestare attenzione alle sue vie, 28 fino a far giungere a lui il grido del povero, perché egli ode il grido degli afflitti. 29 Quando Dio dà tranquillità, chi lo condannerà? Quando nasconde il suo volto, chi potrà vederlo, sia contro un'intera nazione o un sol uomo, 30 per impedire all'empio di regnare e al popolo di essere preso da lacci? 31 Può uno dire a Dio: "Io porto la mia pena, non farò più il male; 32 mostrami ciò che non riesco a vedere; se ho commesso qualche iniquità, non lo farò più"? 33 Dovrebbe egli ricompensare in base alle tue condizioni, perché tu rifiuti il suo giudizio? Tu devi scegliere e non io; perciò di' ciò che sai. 34 La gente assennata, come ogni uomo saggio che mi ascolta, mi dirà: 35 "Giobbe parla senza intendimento, le sue parole sono prive di sapienza". 36 Sia dunque Giobbe provato sino alla fine, perché le sue risposte sono come quelle degli uomini malvagi, 37 perché aggiunge al suo peccato la ribellione, batte le mani in mezzo a noi e moltiplica le sue parole contro Dio».

Riveduta 2020:

Giobbe 34

Secondo discorso di Eliù
1 Eliù riprese a parlare e disse:
2 “Voi saggi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio! 3 Poiché l'orecchio giudica i discorsi, come il palato assapora le vivande. 4 Scegliamo quello che è giusto, riconosciamo fra noi quello che è buono. 5 Giobbe ha detto: 'Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia; 6 ho ragione e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato'. 7 Dov'è l'uomo che, come Giobbe, beva gli insulti cattivi come l'acqua, 8 cammini in compagnia dei malfattori, e vada assieme agli scellerati? 9 Infatti ha detto: 'Non giova nulla all'uomo avere il suo diletto in Dio'. 10 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall'Onnipotente l'iniquità! 11 Poiché egli rende all'uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario del suo comportamento. 12 No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l'Onnipotente non perverte il diritto. 13 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l'universo alla sua cura? 14 Se egli non si curasse che di sé stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio, 15 ogni carne perirebbe all'improvviso, e l'uomo ritornerebbe in polvere. 16 Se tu sei intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole. 17 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente, 18 che chiama i re 'uomini da nulla' e i prìncipi 'scellerati', 19 che non porta rispetto all'apparenza dei grandi, che non considera il ricco più del povero, perché sono tutti opera delle sue mani? 20 In un attimo essi muoiono; nel cuore della notte la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti sono portati via, senza mano d'uomo. 21 Perché Iddio tiene gli occhi aperti sulle vie dei mortali, e vede tutti i loro passi. 22 Non ci sono tenebre, non c'è ombra di morte, dove possa nascondersi chi opera ingiustamente. 23 Dio non ha bisogno di osservare a lungo un uomo per portarlo davanti a lui in giudizio. 24 Egli fiacca i potenti, senza inchiesta, e ne stabilisce altri al loro posto; 25 poiché egli conosce le loro azioni; li abbatte nella notte, e sono fiaccati; 26 li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti, 27 perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente a nessuna delle sue vie; 28 hanno fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici. 29 Quando Iddio dà riposo chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione oppure a un individuo, 30 per impedire all'empio di regnare, per allontanare dal popolo le insidie? 31 Quell'empio ha forse detto a Dio: 'Io porto la mia pena, non farò più il male, 32 mostrami tu quello che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più'? 33 Dovrà forse Iddio rendere la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: 'Scegli tu, non io, quello che sai, dillo'? 34 La gente assennata e ogni uomo saggio che mi ascolta, mi diranno: 35 'Giobbe parla senza giudizio, le sue parole sono prive di senno'. 36 Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine! poiché le sue risposte sono quelle degli iniqui, 37 poiché al suo peccato aggiunge la ribellione, batte le mani in mezzo a noi e moltiplica le sue parole contro Dio”.

Riveduta:

Giobbe 34

Secondo discorso di Elihu
1 Elihu riprese a parlare e disse:
2 «O voi savi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio! 3 Poiché l'orecchio giudica dei discorsi, come il palato assapora le vivande. 4 Scegliamo quello ch'è giusto, riconosciamo fra noi quello ch'è buono. 5 Giobbe ha detto: 'Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia; 6 ho ragione, e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato'. 7 Dov'è l'uomo che al par di Giobbe tracanni gli empi scherni come l'acqua, 8 cammini in compagnia de' malfattori, e vada assieme con gli scellerati? 9 Poiché ha detto: 'Non giova nulla all'uomo l'avere il suo diletto in Dio'. 10 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall'Onnipotente l'iniquità! 11 Poich'egli rende all'uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta. 12 No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l'Onnipotente non perverte il diritto. 13 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l'universo alla sua cura? 14 S'ei non ponesse mente che a se stesso, se ritirasse a sé il suo spirito e il suo soffio, 15 ogni carne perirebbe d'un tratto, e l'uomo ritornerebbe in polvere. 16 Se tu se' intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole. 17 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? E osi tu condannare il Giusto, il Potente, 18 che chiama i re 'uomini da nulla' e i principi 'scellerati', 19 che non porta rispetto all'apparenza de' grandi, che non considera il ricco più del povero, perché son tutti opera delle sue mani? 20 In un attimo, essi muoiono; nel cuor della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti son portati via, senza man d'uomo. 21 Perché Iddio tien gli occhi aperti sulle vie de' mortali, e vede tutti i lor passi. 22 Non vi son tenebre, non v'è ombra di morte, ove possa nascondersi chi opera iniquamente. 23 Dio non ha bisogno d'osservare a lungo un uomo per trarlo davanti a lui in giudizio. 24 Egli fiacca i potenti, senza inchiesta; e ne stabilisce altri al loro posto; 25 poich'egli conosce le loro azioni; li abbatte nella notte, e son fiaccati; 26 li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti, 27 perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie; 28 han fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici. 29 Quando Iddio dà requie chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione ovvero a un individuo, 30 per impedire all'empio di regnare, per allontanar dal popolo le insidie? 31 Quell'empio ha egli detto a Dio: 'Io porto la mia pena, non farò più il male, 32 mostrami tu quel che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più'? 33 Dovrà forse Iddio render la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: 'Scegli tu, non io, quello che sai, dillo'? 34 La gente assennata e ogni uomo savio che m'ascolta, mi diranno: 35 'Giobbe parla senza giudizio, le sue parole sono senza intendimento'. 36 Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine! poiché le sue risposte son quelle degli iniqui, 37 poiché aggiunge al peccato suo la ribellione, batte le mani in mezzo a noi, e moltiplica le sue parole contro Dio».

Ricciotti:

Giobbe 34

1 Ed Eliu continuando a parlare disse: 2 «Ascoltate, o sapienti, le mie parole, e voi, forniti di scienza, uditemi; 3 poichè l'orecchio discerne le parole, come la gola giudica al giusto i cibi. 4 Il diritto noi dobbiamo scegliere, e conoscere fra noi ciò ch'è meglio. 5 Giobbe infatti ha detto: - Io sono giusto, ma Dio ha tolto via il mio diritto; 6 nel mio giudizio infatti v'è una menzogna: acuta è la freccia di chi mi [ha colpito] senza veruna colpa. 7 Qual uomo mai è come Giobbe, che tracanna lo scherno [verso Dio] come acqua? 8 che procede d'accordo con quelli che operano il male, e batte la strada degli empii? 9 Egli infatti ha detto: - All'uomo non giova, metter la sua compiacenza in Dio. - 10 Perciò, o uomini di mente, ascoltatemi: Lungi da Dio l'empietà, e dall'Onnipotente l'iniquità! 11 Egli invero ripaga all'uomo l'opera sua, e qual è la via di ciascuno, gli fa trovar [la mèta]; 12 poichè certamente egli non condanna senza motivo, e l'Onnipotente non viola il diritto. 13 Ha forse egli costituito un altro a capo della terra? ovvero ha affidato a un altro l'orbe ch'ei fabbricò? 14 Se egli ritirasse a sè il suo alito, ed il suo soffio a sè raccogliesse, 15 perirebbe ad un tratto ogni carne [vivente], e l'uomo ritornerebbe in polvere. 16 Se hai dunque intelligenza ascolta ciò che [ti] si dice, e porgi orecchio al suono del mio discorso. 17 Può forse governare chi non ama il diritto? e tu come puoi condannare in tal guisa colui ch'è il Giusto? 18 colui che dice al re: - O indegno! -che verso i principi esclama: - O empii! - 19 che non ha riguardo alle persone dei nobili, nè riconosce il tiranno in contrasto col povero: poichè opera delle sue mani son tutti quanti, 20 all'istante essi muoiono e nel cuor della notte. Sono sconvolti i popoli e via passeranno, sarà rapito il violento senza che alcun lo tocchi. 21 Poichè gli occhi di Lui son sulle vie degli uomini, e tutti i loro passi egli esamina; 22 non v'è tenebra nè ombra di morte, ove asconder si possano gli operanti il male; 23 nè è più oltre in poter dell'uomo di comparir davanti a Dio a giudizio. 24 Egli infrange molti e innumerevoli, e pone degli altri in luogo loro; 25 poichè conosce le opere loro, e per questo adduce la notte e sono schiacciati. 26 Come empii ei colpisce ov'è chi contempli, 27 perchè a industria si allontanarono da lui e nessuna delle sue vie vollero comprendere; 28 cosicchè fecero giungere a lui il grido del meschino, e gli fecero udire la voce del povero. 29 Se egli infatti concede pace, chi lo condannerà? se nasconde il suo volto chi può scorgerlo? Sia sulle genti che su tutti gli uomini [domina egli] 30 che fa regnare il malvagio per i peccati del popolo. 31 Poichè dunque io ho parlato a Dio, non impedirò [altrettanto] a te. 32 Se ho errato, tu ammaestrami, se ho dette cose empie, non insisterò. 33 Forse Dio ne chiederà conto a te perchè ti sono dispiaciute? Eppur tu cominciasti a parlare, non io: chè se tu sai alcunchè di meglio, parla. 34 Gli uomini intelligenti parlino a me, e l'uomo sapiente mi ascolti. 35 Giobbe invece ha parlato stoltamente, e le sue sentenze non sanno d'accortezza. 36 Padre mio! sia messo Giobbe alla prova sino alla fine, nè cessar con l'uomo malvagio; 37 poichè ai suoi peccati aggiunge la bestemmia, stringiamolo frattanto tra di noi, e allor provochi a giudizio Dio coi suoi discorsi.»

Tintori:

Giobbe 34

Secondo discorso di Eliu
1 Poi Eliu, continuando a parlare, disse anche questo: 2 «O sapienti, ascoltate le mie parole, o prudenti, statemi a sentire: 3 giacchè l'orecchio giudica le parole come il palato discerne i cibi. 4 Formiamoci un giudizio, e vediamo tra noi quale sia il meglio. 5 Giobbe ha detto: Io son giusto: e Dio non mi rende giustizia; 6 nel giudizio fatto contro di me ci sono degli sbagli; la mia piaga è atroce senza che io abbia peccato: 7 chi è mai come Giobbe che beve l'insulto come l'acqua, 8 e cammina con quei che commettono l'iniquità, e s'imbranca cogli scelerati? 9 Infatti ha detto: L'uomo non piacerà a Dio, quand'anche corresse assieme con lui. 10 Or dunque ascoltatemi, o uomini assennati. Lungi da Dio l'empietà, e dall'onnipotente l'ingiustizia. 11 Egli infatti renderà all'uomo secondo le sue opere, e retribuirà a ciascuno secondo la sua condotta. 12 Di certo Dio non condanna senza ragione, e l'Onnipotente non perverte la giustizia. 13 Qual altro ha Egli costituito sopra la terra? A chi ha dato il governo dell'universo da lui creato? 14 Se restringesse in sè il suo pensiero, se ritirasse a sè lo spirito e il fiato, 15 sogni carne verrebbe meno, e l'uomo ritornerebbe in cenere. 16 Se tu sei intelligente, ascolta quanto si dice, e sta' attento al suono delle mie parole. 17 Può forse essere sanato colui che non ama la giustizia? E come fai a condannare a questa maniera colui che è il Giusto? 18 Colui che dice al re: Apostata, e chiama i grandi scelerati; 19 colui che non guarda in faccia ai potenti, e non fa conto del tiranno quando è in litigio col povero, perché tutti sono opera delle sue mani. 20 Essi moriranno all'improvviso, nel mezzo della notte, ne saran turbati i popoli, ed essi passeranno, e il violento sarà portato via senza la mano (dell'uomo). 21 Infatti Dio tien d'occhio la condotta dei mortali e considera tutti i loro passi. 22 Non vi son tenebre, nè ombra di morte ove possano nascondersi quelli che operano l'iniquità. 23 Non è più in potere dell'uomo di comparire al giudizio di Dio. 24 Egli ne stritolerà una moltitudine innumerevole, e ne stabilirà altri al loro posto. 25 Conoscendo le loro opere, li travolge nella notte e li fa stritolare; 26 li colpisce come empi in presenza di tutti. 27 Essi come per partito preso si allontanarono da lui e non vollero comprendere nessuna delle sue vie, 28 in modo da far giungere a lui il gemito del povero, da fargli sentire i lamenti degl'infelici. 29 Se Egli dà pace, chi potrà condannare? Se Egli nasconde il suo volto, chi potrà contemplarlo, sia delle nazioni che di tutti gli uomini? 30 E gli fa regnare l'ipocrita a motivo dei peccati del popolo. 31 Giacchè io ho parlato davanti a Dio, non t'impedirò di parlare. 32 Se ho sbagliato, mostramelo, e se ho parlato male non dirò altro. 33 Forse che Dio non ti domanderà conto dell'iniquità, perchè ti è dispiaciuto? Tu e non io hai cominciato a parlare, or se hai qualche cosa di meglio, parla. 34 Parlino con me gli uomini intelligenti, e l'uomo saggio mi ascolti. 35 Ma Giobbe ha parlato stoltamente, e le sue parole non suonan buona dottrina. 36 Padre mio, sia provato Giobbe sino alla fine, non risparmiare l'uomo iniquo; 37 perchè egli aggiunge ai suoi peccati la bestemmia. Frattanto sia fra noi messo alle strette, e poi coi suoi discorsi chiami in giudizio Dio».

Martini:

Giobbe 34

Eliu nuovamente dalle parole di Giobbe lo accusa di bestemmia, e di altri delitti, mostrando l'equità del divino giudizio, e come alla potenza, e scienza di lui tutte le cose sono soggette.
1 Ricomincio adunque Elia, e soggiunse: 2 Voi sapienti ascoltate le mie parole: voi prudenti prestatemi attenzione: 3 Perocché l'orecchio giudica dei discorsi, come il palato discerne i cibi. 4 Discutiamo noi in comune la causa, e vediamo tra noi quello, che sia più vero. 5 Giobbe disse: Io son giusto, ma Dio ha sovvertita la mia causa. 6 Imperocché nel giudizio che è stato fatto di me è corso errore: violenta è la mia piaga, senza alcun mio peccato. 7 Qual'è l'uomo simile a Giobbe, che tien lo schernire come un bere dell'acqua? 8 Il quale si associa con que' che commetton l'iniquità, e batte la via degli empj? 9 Perocché egli ha detto: Non sarà l'uomo accetto a Dio per quanto nelle vie di lui egli corra. 10 Per la qual cosa voi, uomini saggi, ascoltatemi: lungi da Dio l'empietà, e dall'Onnipotente la ingiustizia. 11 Perocché egli renderà all'uomo secondo le sue azioni, e farà che tocchi a ciascuno quello, che ha meritato. 12 Perocché vero si è, che Dio non condanna senza ragione, e l'Onnipotente non giudica a torto. 13 Ha egli cedute le sue veci ad un altro sopra la terra? ed a chi ha egli dato a reggere il mondo ch'ei fabbricò? 14 Se col cuore irato egli a lui si volgesse, lo spirito, e il soffio di lui a se ritrarrebbe. 15 Verrebber meno tatti gli uomini di carne, e ritornerebbero in cenere. 16 Se tu adunque non se' privo d'intelletto, ascolta quel che si dice, e pon mente alle mie parole. 17 Può egli esser capace di guarigione colui, che non ama la giustizia? e come mai condanni tu in tal guisa colui, che è il giusto? 18 Colui che condanna come apostati i regi, e i grandi come empj: 19 Colui che non ha riguardo all'essere de' principi, né fece conto de' tiranni quando disputavano contro de' poveri: perocché opera delle mani di lui son tutti quanti. 20 Ei di repente morranno, e nel mezzo della notte saran conturbati i popoli, ed eglino, passeranno, e saran rapiti i crudeli senz'opera d'uomo. 21 Perocché gli occhi tien egli attenti agli andamenti degli uomini, ed esamina tutti i lor passi. 22 Né il buio, né l'ombra di morte è bastante a nascondere quelli, che operano l'iniquità. 23 Perocché non è in potere dell'uomo il venir di nuovo in giudizio dinanzi a Dio. 24 Egli ne atterra molti, anzi innumerabili, ed altri sostituisce ne' posti loro. 25 Perocché egli conosce le opere loro, e per questo fa venire la notte, ond'ei sono distrutti. 26 Li percosse come empj in luogo di gran concorso. 27 Perché eglino quasi preso partito si allontanaron da lui, e non vollero saper nulla di tutte le vie di lui: 28 Talmente che fino a lui fecer giungere i clamori dei meschini, e gli fecero udire le voci de' poveri. 29 Conciossiaché quand'ei da ad alcuno la pace, chi è che lo condanni? tosto che egli nasconde il suo volto, chi è che in viso lo guardi? Così sarà delle genti, e di tutti gli uomini. 30 Egli è, che ad un ipocrita da il regno a motivo de' peccati del popolo. 31 Or giacché io ho parlato per Iddio non impedirò che tu ancora parli. 32 Se io ho errato correggimi in: se ho parlato male, non dirò più altro. 33 Forse che Dio ne domanderà conto a te, se la mia parola ti spiace? Tu però fosti il primo a parlare, e non io: e se qualche cosa tu sai di meglio, tu parla. 34 Parlino a me gli uomini intelligenti, e l'uomo saggio mi ascolti. 35 Ma Giobbe stoltamente ha parlato, e le parole di lui non suonano buona dottrina. 36 Padre mio, sia tenuto Giobbe alla prova sino alla fine: non lasciar di percuotere un uomo iniquo. 37 Perché egli la bestemmia aggiunge all'altre sue colpe: frattanto mettiamolo noi alle strette, e di poi ne' suoi discorsi chiami egli Dio in giudizio.

Diodati:

Giobbe 34

1 ED Elihu proseguì a parlare, e disse: 2 Voi savi, udite i miei ragionamenti; E voi intendenti, porgetemi l'orecchio. 3 Perciocchè l'orecchio esamina i ragionamenti, Come il palato assapora ciò che si deve mangiare. 4 Proponiamoci la dirittura, Giudichiamo fra noi che cosa sia bene. 5 Conciossiachè Giobbe abbia detto: Io son giusto; Iddio mi ha tolta la mia ragione. 6 Mentirei io intorno alla mia ragione? La saetta, con la quale son ferito, è dolorosissima, Senza che vi sia misfatto in me. 7 Quale è l'uomo simile a Giobbe, Che beve lo scherno come acqua? 8 E che cammina in compagnia con gli operatori d'iniquità, E va con gli uomini empi? 9 Perciocchè egli ha detto: L'uomo non fa niun profitto Di rendersi grato a Dio.
10 Perciò, uomini di senno, ascoltatemi; Tolga Iddio che vi sia empietà in Dio, O perversità nell'Onnipotente. 11 Perciocchè egli rende all'uomo secondo l'opera sua, E fa trovare a ciascuno secondo la sua via. 12 Sì veramente Iddio non opera empiamente, E l'Onnipotente non perverte la ragione. 13 Chi gli ha commesso il governo della terra? E chi gli ha imposta la cura del mondo tutto intiero? 14 Se egli ponesse mente all'uomo, Egli ritrarrebbe a sè il suo alito, ed il suo soffio; 15 Ogni carne insieme trapasserebbe, E l'uomo ritornerebbe nella polvere.
16 Se pur tu hai del senno, ascolta questo; Porgi l'orecchio alla voce de' miei ragionamenti. 17 Di vero, colui che odia la dirittura signoreggerebbe egli? E condannerai tu colui che è sommamente giusto? 18 Direbbesi egli ad un re: Scellerato? E a' principi: Empio? 19 Quanto meno a colui che non ha riguardo alla qualità de' principi, Ed appo cui non è riconosciuto il possente, Per essere antiposto al povero, Perchè essi tutti sono opera delle sue mani? 20 Essi muoiono in un momento, E di mezza notte tutto un popolo è conquassato, e perisce; E il potente è tolto via senza opera di mani. 21 Perciocchè gli occhi suoi son sopra le vie dell'uomo, Ed egli vede tutti i passi di esso. 22 Non vi è oscurità, nè ombra di morte alcuna, Ove si possan nascondere gli operatori d'iniquità. 23 Perciocchè Iddio non ha più riguardo all'uomo, Quando esso è per venire in giudicio davanti a lui. 24 Egli fiacca i possenti incomprensibilmente, E ne costituisce altri in luogo loro. 25 Perciò, conoscendo egli le opere loro, Nel girar d'una notte son fiaccati, 26 Egli li sbatte come empi, In luogo di molti spettatori; 27 Perciocchè si son rivolti indietro da lui, E non hanno considerate tutte le sue vie; 28 Facendo pervenire infino a lui il grido del povero, E facendogli udire lo strido degli afflitti. 29 Se egli rimanda in pace, chi condannerà? E se nasconde la sua faccia, chi lo riguarderà? O sia una nazione intiera, o un uomo solo; 30 Acciocchè l'uomo profano non regni più, E che il popolo non sia più tenuto ne' lacci.
31 Certo ei ti si conveniva indirizzarti a Dio, dicendo: Io ho portato la pena; io non peccherò più. 32 Se vi è alcuna cosa, oltre a ciò che io veggo, mostramelo; Se io ho operato perversamente, io non continuerò più. 33 Vorresti tu, ch'egli ti facesse la retribuzione di ciò ch'è proceduto da te? Sei tu che rifiuti ed eleggi, non già io; Di' pure ciò che tu sai. 34 Gli uomini di senno diranno meco, E l'uomo savio mi acconsentirà, 35 Che Giobbe non parla con conoscimento, E che le sue parole non sono con intendimento. 36 O padre mio, sia pur Giobbe provato infino all'ultimo, Per cagione delle sue repliche, simili a quelle degli uomini iniqui. 37 Perciocchè altrimenti egli aggiungerà misfatto al suo peccato, Si batterà a palme fra noi, E moltiplicherà le parole sue contro a Dio.

Commentario abbreviato:

Giobbe 34

1 Capitolo 34

Eliu accusa Giobbe di aver accusato Dio di ingiustizia Giob 34:1-9

Dio non può essere ingiusto Giob 34:10-15

La potenza e la provvidenza di Dio Giob 34:16-30

Eliu rimprovera Giobbe Giob 34:31-37

Versetti 1-9

Eliu invita i presenti a decidere con lui sulle parole di Giobbe. Il cristiano più semplice, la cui mente è illuminata, il cui cuore è santificato dallo Spirito di Dio e che conosce le Scritture, può dire fino a che punto le cose, le parole o le azioni sono in accordo con la vera religione, meglio di chiunque si affidi alla propria comprensione. Giobbe aveva parlato come se volesse giustificarsi completamente. Chi dice: "Ho pulito le mie mani invano", non solo offende i figli di Dio (Sal 73:13-15), ma gratifica i suoi nemici e dice come loro.

10 Versetti 10-15

Eliu aveva mostrato a Giobbe che Dio non intendeva fargli del male affliggendolo, ma intendeva giovargli spiritualmente. Qui dimostra che Dio non gli ha fatto alcun torto affliggendolo. Se il primo non lo soddisfaceva, questo dovrebbe farlo tacere. Dio non può fare del male, né l'Onnipotente commettere del male. Se ora i servizi non vengono ricompensati e i peccati impuniti, c'è un giorno che sta per arrivare, quando Dio renderà pienamente a ogni uomo secondo le sue opere. Inoltre, sebbene la condanna finale del credente sia stata eliminata grazie al riscatto del Salvatore, egli ha comunque meritato più di ogni altra afflizione esteriore, cosicché non gli viene fatto alcun torto, per quanto possa essere provato.

16 Versetti 16-30

Eliu si rivolge direttamente a Giobbe. Poteva forse supporre che Dio fosse come quei principi terreni che odiano il diritto, che sono inadatti a governare e che si rivelano i flagelli dell'umanità? È un'audace presunzione condannare le azioni di Dio, come aveva fatto Giobbe con i suoi malumori. Eliu suggerisce a Giobbe diverse considerazioni, per suscitare in lui pensieri elevati nei confronti di Dio e convincerlo così a sottomettersi. Giobbe aveva spesso desiderato di perorare la sua causa davanti a Dio. Eliu chiede: "A che scopo? Tutto è bene ciò che Dio fa, e sarà trovato tale. Cosa può rendere inquieto chi ha l'anima a suo agio in Dio? I sorrisi di tutto il mondo non possono tranquillizzare coloro che Dio disapprova.

31 Versetti 31-37

Quando rimproveriamo ciò che non va, dobbiamo indirizzare verso ciò che è buono. Gli amici di Giobbe avrebbero voluto che si riconoscesse come un uomo malvagio. Lo obbligheremo solo a riconoscere che ha parlato in modo incauto con le sue labbra. Nel rimproverare, non dobbiamo peggiorare la situazione. Eliu dice a Giobbe di umiliarsi davanti a Dio per i suoi peccati e di accettare la punizione. Inoltre, prega Dio di rivelargli i suoi peccati. Un uomo buono è disposto a conoscere il peggio di se stesso; in particolare, nell'afflizione, desidera sapere perché Dio è in lotta con lui. Non basta essere dispiaciuti per i nostri peccati, ma dobbiamo andare avanti e non peccare più. E se siamo figli affettuosi, ameremo parlare con nostro Padre e dirgli tutto il nostro pensiero. Eliu ragiona con Giobbe a proposito del suo malcontento per l'afflizione. Siamo pronti a pensare che ogni cosa che ci riguarda debba essere proprio come la vorremmo; ma non è ragionevole aspettarsi questo. Eliu chiede se non ci sia peccato e follia in ciò che Giobbe ha detto. Dio è giusto in tutte le sue vie e santo in tutte le sue opere (Sal 145:17). Il credente dice: "Lascia che il mio Salvatore, il mio Signore saggio e amorevole, scelga ogni cosa per me. Sono sicuro che sarà la cosa più saggia e la migliore per la sua gloria e il mio bene.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 34

 

2 Prov 1:5; 1Co 10:15; 14:20

3 Giob 6:30; 12:11; 1Co 2:15; Eb 5:14
Giob 31:30; 33:2

4 Giob 34:36; Giudic 19:30; 20:7; 1Co 6:2-5; Ga 2:11-14; 1Te 5:21
Is 11:2-5; Giov 7:24; Rom 12:2

5 Giob 10:7; 11:4; 16:17; 29:14; 32:1; 33:9
Giob 9:17; 27:2

6 Giob 27:4-6
Giob 6:4; 16:13

7 Giob 15:16; De 29:19; Prov 1:22; 4:17

8 Giob 2:10; 11:3; 15:5; Sal 1:1; 26:4; 50:18; 73:12-15; Prov 1:15; 2:12; 4:14; 13:20; 1Co 15:33

9 Giob 9:22,23,30,31; 21:14-16,30; 22:17; 35:3; Mal 3:14
Giob 27:10; Sal 37:4

10 Giob 34:2,3,34; Prov 6:32; 15:32
Giob 8:3; 36:23; 37:23; Ge 18:25; De 32:4; 2Cron 19:7; Sal 92:15; Ger 12:1; Rom 3:4,5; 9:14; Giac 1:13

11 Giob 33:26; Sal 62:12; Prov 24:12; Ger 32:19; Ez 33:17-20; Mat 16:27; Rom 2:6; 2Co 5:10; 1P 1:17; Ap 22:12
Prov 1:31; Ga 6:7,8

12 Sal 11:7; 145:17; Abac 1:12,13
Giob 8:3

13 Giob 36:23; 38:4-41; 40:8-11; 1Cron 29:11; Prov 8:23-30; Is 40:13,14; Dan 4:35; Rom 11:34-36

14 Giob 7:17; 9:4
Sal 104:29; Is 24:22

15 Giob 30:23; Ge 3:19; Sal 90:3-10; Ec 12:7; Is 27:4; 57:16

16 Giob 12:3; 13:2-6

17 Ge 18:25; 2Sa 23:3; Rom 3:5-7
Giob 1:22; 40:8; 2Sa 19:21; Rom 9:14

18 Eso 22:28; Prov 17:26; At 23:3,5; Rom 13:7; 1P 2:17; 2P 2:10; Giuda 1:8

19 Giob 13:8; De 10:17; 2Cron 19:7; At 10:34; Rom 2:11; Ga 2:6; Ef 6:9; Col 3:25; 1P 1:17; Eb 12:28
Giob 12:19,21; Sal 2:2-4; Ec 5:8; Is 3:14
Giob 36:19; Sal 49:6,7; Giac 2:5
Giob 31:15; Prov 14:31; 22:2

20 Sal 73:19; Is 30:13; 37:38; Dan 5:30; Lu 12:20; At 12:23; 1Te 5:2; 2P 2:3
Eso 12:29,30; Is 37:36; Mat 25:6; Lu 17:26-29
1Sa 25:37-39; 26:10; Is 10:16-19; 30:30-33; Dan 2:34,44,45; Zac 4:6

21 Giob 31:4; Ge 16:13; 2Cron 16:9; Sal 34:15; 139:23; Prov 5:21; 15:3; Ger 16:17; 17:10; 32:19; Am 9:8

22 Sal 139:11,12; Is 29:15; Ger 23:24; Am 9:2,3; 1Co 4:5; Eb 4:13; Ap 6:15,16
Giob 3:5; 24:17; Is 9:2
Giob 31:3; Sal 5:5; Prov 10:29; Mat 7:23; Lu 13:27

23 Giob 34:10-12; 11:6; Esd 9:13; Sal 119:137; Is 42:3; Dan 9:7-9
Giob 9:32,33; 16:21; 23:7; Ger 2:5; Rom 9:20

24 Giob 19:2; Sal 2:9; 72:4; 94:5; Ger 51:20-23; Dan 2:21,34,35,44,45
1Sa 2:30-36; 15:28; 1Re 14:7,8,14; Sal 113:7,8; Dan 5:28-31

25 Sal 33:15; Is 66:18; Os 7:2; Am 8:7; Ap 20:12
Giob 34:20; CC 3:8; Is 15:1; 1Te 5:2

26 Eso 14:30; De 13:9-11; 21:21; 2Sa 12:11,12; Sal 58:10,11; Is 66:24; 1Ti 5:20,24; Ap 18:9,10,20

27 1Sa 15:11; Sal 125:5; Sof 1:6; Lu 17:31,32; At 15:38; 2Ti 4:10; Eb 10:39
Sal 28:5; 107:43; Prov 1:29,30; Is 1:3; 5:12; Ag 2:15-19

28 Giob 22:9,10; 24:12; 29:12,13; 31:19,20; 35:9; Eso 2:23,24; 3:7,9; Sal 12:5; Is 5:7; Giac 5:4
Eso 22:23-27

29 Giob 29:1-3; 2Sa 7:1; Is 14:3-8; 26:3; 32:17; Giov 14:27; Rom 8:31-34; Fili 4:7
Giob 23:8,9; Sal 13:1; 27:9; 30:7; 143:7
Giob 12:14; 23:13
2Re 18:9-12; 2Cron 36:14-17; Ger 27:8

30 Giob 34:21; 1Re 12:28-30; 2Re 21:9; Sal 12:8; Ec 9:18; Os 5:11; 13:11; Mic 6:16; 2Te 2:4-11; Ap 13:3,4,11-14

31 Giob 33:27; 40:3-5; 42:6; Lev 26:41; Esd 9:13,14; Ne 9:33-38; Ger 31:18,19; Dan 9:7-14; Mic 7:9

32 Giob 10:2; Sal 19:12; 25:4,5; 32:8; 139:23,24; 143:8-10
Prov 28:13; Lu 3:8-14; Ef 4:22,25-28

33 Giob 9:12; 18:4; Is 45:9; Rom 9:20; 11:35
Giob 34:11; 15:31; Sal 89:30-32; Prov 11:31; 2Te 1:6,7; Eb 2:2; 11:26
Sal 135:6; Mat 20:12-15
Giob 33:5,32

34 Giob 34:2,4,10,16; 1Co 10:15

35 Giob 13:2; 15:2; 35:16; 38:2; 42:3

36 Giob 23:16; Sal 17:3; 26:2; Giac 5:11
Giob 34:8,9; 12:6; 21:7; 24:1

37 1Sa 15:23; Is 1:19,20
Giob 27:23
Giob 8:2,3; 11:2,3; 35:2,3,16; 42:7

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