Nuova Riveduta:

Giobbe 4

Rimprovero di Elifaz a Giobbe
(Sl 30:6-7; Eb 12:5, 12) Ga 6:7-8
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
2 «Se provassimo a dirti una parola,
ti darebbe fastidio?
Ma chi potrebbe trattener le parole?
3 Tu ne hai ammaestrati molti,
hai fortificato le mani stanche;
4 e le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo,
hai rafforzato le ginocchia vacillanti;
5 e ora che il male piomba su di te,
ti lasci abbattere;
ora che è giunto fino a te, sei tutto smarrito.
6 Il tuo timor di Dio non ti dà fiducia,
e l'integrità della tua vita non è la tua speranza?
7 Ricorda: quale innocente perì mai?
Dove furono mai distrutti gli uomini retti?
8 Io per me ho visto che coloro che arano iniquità
e seminano tormenti, ne mietono i frutti.
9 Al soffio di Dio essi periscono,
dal vento della sua ira sono consumati.
10 Spenta è la voce del ruggente,
sono spezzati i denti dei leoncelli.
11 Perisce per mancanza di preda il forte leone,
e restano dispersi i piccini della leonessa.

Gb 33:14-18 (Gb 25:4-6; 15:14-16)
12 «Una parola mi è furtivamente giunta,
e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro.
13 Tra i pensieri delle visioni notturne,
quando un sonno profondo cade sui mortali,
14 uno spavento mi prese, un tremore,
che mi fece fremer tutte le ossa.
15 Uno spirito mi passò davanti,
e i peli mi si rizzarono addosso.
16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante;
una figura mi stava davanti agli occhi
e udii una voce sommessa che diceva:
17 "Può il mortale essere giusto davanti a Dio?
Può l'uomo essere puro davanti al suo creatore?
18 Ecco, Dio non si fida dei suoi servi,
e trova difetti nei suoi angeli;
19 quanto più in quelli che stanno in case d'argilla,
che hanno per fondamento la polvere
e sono schiacciati al pari delle tignole!
20 Fra la mattina e la sera sono infranti;
periscono per sempre, senza che nessuno se ne accorga.
21 La corda della loro tenda è strappata,
e muoiono senza possedere la saggezza".

C.E.I.:

Giobbe 4

1 Elifaz il Temanita prese la parola e disse:
2 Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
3 Ecco, tu hai istruito molti
e a mani fiacche hai ridato vigore;
4 le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5 Ma ora questo accade a te e ti abbatti;
capita a te e ne sei sconvolto.
6 La tua pietà non era forse la tua fiducia
e la tua condotta integra, la tua speranza?
7 Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8 Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,
chi semina affanni, li raccoglie.
9 A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10 Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11 Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12 A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13 Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
14 terrore mi prese e spavento
e tutte le ossa mi fece tremare;
15 un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16 Stava là ritto uno, di cui non riconobbi
l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17 «Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18 Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e ai suoi angeli imputa difetti;
19 quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20 annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21 La funicella della loro tenda non viene forse
strappata?
Muoiono senza saggezza!».

Nuova Diodati:

Giobbe 4

Primo discorso di Elifaz: gli innocenti non soffrono
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 2 «Se qualcuno provasse a parlarti, ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole? 3 Ecco tu ne hai ammaestrati molti e hai fortificato le mani stanche; 4 le tue parole hanno sorretto i vacillanti, e hai rinfrancato le ginocchia che si piegavano. 5 Ma ora che il male succede a te, vieni meno; ha colpito te, e sei tutto smarrito. 6 La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l'integrità della tua condotta, la tua speranza? 7 Ricorda: quale innocente è mai perito, e quando mai furono distrutti gli uomini retti? 8 Come io stesso ho visto, quelli che arano iniquità e seminano guai, ne raccolgono i frutti. 9 Al soffio di Dio periscono, dal vento della sua ira sono consumati. 10 Il ruggito del leone, la voce del leone feroce e i denti dei leoncelli sono spezzati. 11 Il leone trova la morte per mancanza di preda, e i piccoli della leonessa sono dispersi. 12 Una parola mi è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha colto il sussurro. 13 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, 14 uno spavento mi prese e un fremito che fece tremare tutte le mie ossa. 15 Uno spirito mi passò davanti, e i peli del mio corpo si rizzarono. 16 Si fermò, ma non potei riconoscere il suo aspetto; una figura mi stava davanti agli occhi; c'era silenzio, poi udii una voce che diceva: 17 "Può un mortale essere più giusto di Dio? Può un uomo essere più puro del suo Fattore? 18 Ecco, egli non si fida neppure dei suoi servi, e riscontra difetti persino nei suoi angeli; 19 quanto più in quelli che abitano in case di argilla, il cui fondamento è nella polvere, e sono schiacciati come una tarma. 20 Dalla mattina alla sera sono distrutti; periscono per sempre, senza che nessuno ci badi. 21 La corda della loro tenda non viene forse strappata? Essi muoiono, ma senza sapienza"».

Riveduta 2020:

Giobbe 4

Primo discorso di Elifaz di Teman
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 2 “Se provassimo a rivolgerti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole? 3 Ecco tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche; 4 le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai rafforzato le ginocchia vacillanti; 5 e ora che il male piomba su di te, ti lasci abbattere; ora che è giunto fino a te, sei tutto smarrito. 6 La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l'integrità della tua vita la tua speranza? 7 Ricorda: quale innocente morì mai? e dove furono mai distrutti gli uomini retti? 8 Da parte mia ho visto che quelli che arano iniquità e seminano tormenti, ne raccolgono i frutti. 9 Al soffio di Dio essi muoiono, sono consumati dal vento del suo sdegno. 10 Il ruggito del leone è spento, i denti dei leoncelli sono spezzati. 11 Il forte leone muore per mancanza di preda e i piccoli della leonessa restano dispersi. 12 Una parola mi è giunta furtivamente, e il mio orecchio ne ha colto il lieve sussurro. 13 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, 14 uno spavento mi prese, un tremore, che fece fremere tutte le mie ossa. 15 Uno spirito mi passò davanti, e i peli mi si rizzarono addosso. 16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva: 17 'Può il mortale essere giusto davanti a Dio? Può l'uomo essere puro davanti al suo creatore? 18 Ecco, Iddio non si fida dei suoi servi, e trova difetti nei suoi angeli; 19 quanto più in quelli che stanno in case di argilla, che hanno per fondamento la polvere e sono schiacciati al pari delle tarme! 20 Tra la mattina e la sera sono infranti; muoiono per sempre, senza che nessuno se ne accorga. 21 La corda della loro tenda è strappata, e muoiono senza possedere la sapienza'.

Riveduta:

Giobbe 4

Primo discorso di Elifaz di Teman
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
2 «Se provassimo a dirti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole? 3 Ecco tu n'hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche; 4 le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai raffermato le ginocchia vacillanti; 5 e ora che il male piomba su te, tu ti lasci abbattere; ora ch'è giunto fino a te, sei tutto smarrito. 6 La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l'integrità della tua vita la speranza tua? 7 Ricorda: quale innocente perì mai? e dove furono gli uomini retti mai distrutti? 8 Io per me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti. 9 Al soffio di Dio essi periscono, dal vento del suo corruccio son consumati. 10 Spenta è la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli. 11 Perisce per mancanza di preda il forte leone, e restan dispersi i piccini della leonessa. 12 Una parola m'è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro. 13 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, 14 uno spavento mi prese, un tremore, che mi fece fremer tutte l'ossa. 15 Uno spirito mi passò dinanzi, e i peli mi si rizzarono addosso. 16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva: 17 'Può il mortale esser giusto dinanzi a Dio? Può l'uomo esser puro dinanzi al suo Fattore? 18 Ecco, Iddio non si fida de' suoi propri servi, e trova difetti nei suoi angeli; 19 quanto più in quelli che stanno in case d'argilla, che han per fondamento la polvere e son schiacciati al par delle tignuole! 20 Tra la mattina e la sera sono infranti; periscono per sempre, senza che alcuno se ne accorga. 21 La corda della lor tenda, ecco, è strappata, e muoion senza posseder la sapienza'.

Ricciotti:

Giobbe 4

Dialoghi di Giobbe con gli amici. - Primo discorso di Elifaz.
1 Prese allora a parlare Elifaz il Temanita e disse: 2 «Se ti rivolgessimo la parola, ne saresti turbato? Eppur chi potrebbe trattenere un discorso spontaneo? 3 Ecco, tu hai dato ammonizione a molti, e mani fiaccate hai rafforzate: 4 i tuoi discorsi sostennero i vacillanti, e le ginocchia tremanti tu hai raffermate; 5 ma adesso che il flagello ti ha raggiunto, vieni meno, ti ha toccato e sei sbigottito. 6 Ov'è dunque la tua religiosità, la tua fortezza, la tua pazienza e la perfezione della tua condotta? 7 Ricordati, ti prego, chi mai fu innocente e perì? o quando mai i retti furono distrutti? 8 Al contrario, io ho visto che quei che arano l'iniquità e seminano i delitti, li mietono pure; 9 pel soffio di Dio essi periscono, dall'alito dell'ira sua sono distrutti. 10 Il ruggito del leone e la voce della leonessa [cessò], e i denti dei leoncelli furono spezzati; 11 la tigre venne meno per mancanza di preda, e i nati del leone finirono dispersi. 12 Invero, un'arcana parola a me fu rivolta, e furtivamente percepì il mio orecchio il suo sussurro; 13 nel segreto di visione notturna, quando un sopore suole incombere sugli uomini, 14 uno spavento m'incolse ed un tremito, e tutte l'ossa mie ne furono scosse; 15 e, passando innanzi a me un alito, inorridirono i peli della mia carne, 16 ristette uno che non conobbi al sembiante, un'immagine mi fu davanti agli occhi ed una voce quasi di bisbiglio udii: 17 Può forse l'uomo esser giusto in confronto con Dio, e più del suo Fattore sarà puro il mortale? 18 Ecco, quei che lo servono non sono stimati [puri], e negli angeli suoi trova manchevolezza: 19 quanto più quei che abitano case di creta, quei che hanno per fondamento la polvere, saranno consunti come da tignuola? 20 Fra mattina e sera saranno stroncati; e poichè nessuno riflette periranno in eterno. 21 Verrà in essi strappata la fune della loro [esistenza], e moriranno, ma senza sapienza.

Tintori:

Giobbe 4

Discorso di EJifaz: soltanto l'empio è punito; nessuno è giusto davanti a Dio
1 Allora prese la parola Elifaz Temanite, e disse: 2 «Se ci arrischiamo a parlarti, forse te ne avrai a male; ma chi potrebbe rattenere le pensate parole? 3 Ecco, fosti maestro di molti, e desti vigore alle mani stanche; 4 colle parole sostenesti i vacillanti, e alle ginocchia tremanti desti conforto; 5 ma ora che la sventura è piombata sopra di te, ti accasci, appena ti ha toccato, ti sei perso di coraggio. 6 Dov'è la tua pietà, la tua fortezza, la tua pazienza, la tua condotta intemerata? 7 Ricorda, te ne prego, qual innocente è mai perito? E quando mai i giusti furono sterminati? 8 Anzi io ho veduto che coloro i quali arano iniquità, e seminan dolori, poi li mietono: 9 ad un soffio di Dio son periti, annientati dall'alito dell'ira sua. 10 Il ruggito del leone e il grido della leonessa e i denti dei leoncelli furono spezzati; 11 la tigre perì per mancanza di preda, e i figli del leone furon dispersi. 12 Mi fu detta un'arcana parola; il mio orecchio ne intese quasi furtivamente il lieve sussurro. 13 Nell'orrore d'una visione notturna, quando il sonno suol gravare sugli uomini, 14 fui preso dallo spavento e dal tremito che fece atterrire tutte le mie ossa. 15 Mentre mi passava davanti uno spirito mi si rizzarono i peli della mia carne. 16 Uno di cui non conosceva il volto mi si fermò dinanzi, come un fantasma davanti ai miei occhi, e sentii una voce come aura lene sussurrare: 17 Potrà l'uomo messo a paragone con Dio esser trovato giusto? E sarà egli più puro del suo fattore? 18 Ecco, quelli che a lui servono non sono stabili, ed ha trovato anche negli angeli suoi dei difetti: 19 quanto più quelli che stanno in case di fango ed han per fondamento la polvere e saran consumati come da tignola! 20 E alla mattina alla sera saran falciati, e senza che nessuno se ne accorga scompariranno in eterno, 21 e quelli che di essi restano saran portati via, moriranno, e da insensati».

Martini:

Giobbe 4

Eliphai accusa Giobbe di impazienza, e vuol persuadergli, che pe' suoi peccati egli è flagellato dà Dio, il quale non manda avversità all'innocente.
1 Ma Eliphaz di Theman rispose, e disse: 2 Se noi imprenderemo a parlarti, forse lo prenderai in mala parte; ma chi può rattener la parola, che gli viene alla bocca? 3 Tu fosti già il maestro di molti, e alle braccia stanche rendesti vigore: 4 Le tue parole furon sostegno ai vacillanti, ed alle tremanti ginocchia desti conforto: 5 Ma ora, che il flagello è venuto sopra di te, tu se' abbattuto; ti ha toccato, e ti sbigottisci. 6 Dov' è la tua pietà, la tua fortezza, la tua pazienza, e la perfezione del tuo operare? 7 Rammentati di grazia, qual mai innocente perì? e quando mai furono schiantati i giusti? 8 Io vidi anzi coloro, che coltivaron l'iniquità, e seminavano all'anni, e affanni mietevano, 9 Perire a un soffio di Dio, ed essere consunti da un alito dell'ira di lui: 10 Perì il lion che ruggiva, e la lionessa che urlava, e i denti de' lioncelli furono spezzati. 11 La tigre rimase estinta per mancanza di preda, e i lioncini furono spersi. 12 Or un'arcana parola fa detta a me, e quasi di fuga il mio orecchio ne intese il debil suono. 13 Nell'orrore di una visione notturna, quando il sonno suole impossessarsi degli uomini, 14 Fui preso da timore, e da tremito, e tutte le mie ossa furon commosse: 15 E passando davanti a me uno spirito, si arricciarono i peli della mia carne. 16 Mi apparve uno, il volto del quale non era a me noto, un simulacro dinanzi agli occhi miei, e udii un suono come di aura leggera. 17 Forse un uomo messo al paragone con Dio sarà dichiarato giusto, o sarà egli più puro del suo faccitore? 18 Ecco che quelli che a lui servono non hanno stabilità, e negli Angeli suoi trova egli difetto. 19 Quanto più quelli, che abitano case di fango, i quali hanno per fondamento la polvere, saran consunti come da verme? 20 Dal mattino alla sera saranno troncati, e perché nissun ha intelligenza, periranno in eterno. 21 E quei, che tra loro primeggiano, saran tolti dal mondo: morranno, e non da sapienti.

Diodati:

Giobbe 4

1 ED Elifaz Temanita rispose, e disse: 2 Se noi imprendiamo a parlarti, ti sarà egli molesto? Ma pur chi potrebbe rattener le parole? 3 Ecco, tu correggevi molti, E rinforzavi le mani rimesse. 4 I tuoi ragionamenti ridirizzavano quelli che vacillavano, E tu raffermavi le ginocchia che piegavano. 5 Ma ora che il male ti è avvenuto, tu te ne affanni; Ora ch'è giunto fino a te, tu ne sei smarrito. 6 La tua pietà non è ella stata la tua speranza, E l'integrità delle tue vie la tua aspettazione?
7 Deh! rammemorati, quale innocente perì mai, Ed ove furono gli uomini diritti mai distrutti? 8 Siccome io ho veduto che quelli che arano l'iniquità, E seminano la perversità, la mietono. 9 Essi periscono per l'alito di Dio, E son consumati dal soffiar delle sue nari. 10 Il ruggito del leone, e il grido del fier leone son ribattuti; E i denti de' leoncelli sono stritolati. 11 Il vecchio leone perisce per mancamento di preda, E i figli della leonessa son dissipati.
12 Or mi è stata di nascosto significata una parola, E l'orecchio mio ne ha ritenuto un poco. 13 Fra le immaginazioni delle visioni notturne, Quando il più profondo sonno cade sopra gli uomini, 14 Mi è venuto uno spavento ed un tremito, Che ha spaventate tutte quante le mie ossa. 15 Ed uno spirito è passato davanti a me, Che mi ha fatto arricciare i peli della mia carne; 16 Egli si è fermato, ed io non ho riconosciuto il suo aspetto; Una sembianza è stata davanti agli occhi miei, Ed io ho udita una voce sommessa che diceva: 17 L'uomo sarebbe egli giustificato da Dio? L'uomo sarebbe egli giudicato puro dal suo fattore? 18 Ecco, egli non si fida ne' suoi servitori, E scorge della temerità ne' suoi Angeli. 19 Quanto più in coloro che abitano in case di fango, Il cui fondamento è nella polvere, E che son ridotti in polvere, esposti a' vermi? 20 Dalla mattina alla sera sono stritolati, E periscono in perpetuo, senza che alcuno vi ponga mente. 21 L'eccellenza ch'era in loro non si diparte ella? Muoiono, ma non con sapienza.

Commentario abbreviato:

Giobbe 4

1 Capitolo 4

Elifaz rimprovera Giobbe Giob 4:1-6

E sostiene che i giudizi di Dio sono per i malvagi Giob 4:7-11

La visione di Elifaz Giob 4:12-21

Versetti 1-6

Satana si impegnò a dimostrare che Giobbe era un ipocrita, affliggendolo; e i suoi amici lo ritennero tale perché era così afflitto e mostrava impazienza. Questo dobbiamo tenerlo a mente se vogliamo capire quello che è successo. Elifaz parla di Giobbe e della sua condizione di sofferenza con tenerezza, ma lo accusa di debolezza e di debolezza di cuore. Gli uomini hanno poca considerazione per coloro che hanno insegnato ad altri. Anche i pii amici considerano solo un tocco che noi sentiamo come una ferita. Imparate da qui a distogliere la mente di chi soffre dal rimuginare sull'afflizione, per guardare al Dio delle misericordie nell'afflizione. E come si può fare questo meglio che guardando a Cristo Gesù, nei cui dolori ineguagliabili ogni figlio di Dio impara presto a dimenticare i propri?

7 Versetti 7-11

Elifaz sostiene: 1. Che gli uomini buoni non sono mai stati rovinati in questo modo. Ma c'è un evento sia per i giusti che per i malvagi, Ec 9:2, sia in vita che in morte; la grande e certa differenza è dopo la morte. I nostri peggiori errori sono causati dal trarre opinioni sbagliate da verità innegabili. 2. Che gli uomini malvagi sono stati spesso rovinati in questo modo: a riprova di ciò, Elifaz conferma la sua stessa osservazione. Possiamo vedere lo stesso ogni giorno.

12 Versetti 12-21

Elifaz racconta una visione. Quando siamo in comunione con il nostro cuore e siamo fermi, Sal 4:4, allora è il momento in cui lo Spirito Santo si mette in comunione con noi. Questa visione lo mise in grande paura. Da quando l'uomo ha peccato, è stato terribile per lui ricevere comunicazioni dal cielo, consapevole di non potersi aspettare alcuna buona novella da lì. Uomo peccatore! Pretenderà forse di essere più giusto, più puro di Dio, che essendo il suo Creatore, è il suo Signore e Proprietario? Quanto sono terribili l'orgoglio e la presunzione dell'uomo! Quanto è grande la pazienza di Dio! Guardate l'uomo nella sua vita. Le fondamenta stesse della casa di argilla in cui l'uomo abita sono nella polvere e affonderanno con il loro stesso peso. Noi non siamo che sulla polvere. Alcuni hanno un cumulo di polvere più alto di altri, ma è comunque la terra che ci tiene in piedi e presto ci inghiottirà. L'uomo viene presto schiacciato; o se qualche malanno persistente, che consuma come una falena, viene mandato per distruggerlo, non può resistere. Può una creatura del genere pretendere di incolpare gli appuntamenti di Dio? Guardate l'uomo nella sua morte. La vita è breve e in poco tempo l'uomo viene tagliato fuori. La bellezza, la forza, il sapere, non solo non li mettono al riparo dalla morte, ma muoiono con loro; né il loro sfarzo, la loro ricchezza o il loro potere continueranno dopo di loro. Una creatura debole, peccatrice e morente può forse pretendere di essere più giusta di Dio e più pura del suo Creatore? No: invece di litigare con le sue afflizioni, si meravigli di essere uscito dall'inferno. Può un uomo essere purificato senza il suo Creatore? Dio giustificherà i mortali peccatori e li libererà dalla colpa o lo farà senza che essi abbiano un interesse nella giustizia e nell'aiuto benevolo del loro promesso Redentore, quando gli angeli, un tempo spiriti servitori davanti al suo trono, riceveranno la giusta ricompensa dei loro peccati? Nonostante l'apparente impunità degli uomini per un breve periodo di tempo, pur vivendo senza Dio nel mondo, il loro destino è certo come quello degli angeli caduti, e li sta continuamente travolgendo. Tuttavia, i peccatori incuranti se ne accorgono così poco che non si aspettano il cambiamento, né sono saggi nel considerare la loro ultima fine.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 4

1 Giob 2:11; 15:1; 22:1; 42:9
Giob 3:1,2; 6:1; 8:1

2 2Co 2:4-6; 7:8-10
Giob 32:18-20; Ger 6:11; 20:9; At 4:20

3 Ge 18:19; Prov 10:21; 15:7; 16:21; Is 50:4; Ef 4:29; Col 4:6
Giob 16:5; De 3:28; Esd 6:22; Is 35:3; Ez 13:22; Lu 22:32,43

4 Sal 145:14; Prov 12:18; 16:23,24; 2Co 2:7; 7:6; 1Te 5:14
Is 35:3,4; Dan 5:6; Eb 12:12

5 Giob 3:25,26
Prov 24:10; 2Co 4:1,16; Eb 12:3,5
Giob 1:11; 2:5; 19:21

6 Giob 1:1,9,10; 2Re 20:3
Giob 13:15; Prov 3:26; 14:26
Giob 17:15; 1P 1:13,17
Giob 1:8; 16:17; 23:11,12; 27:5,6; 29:12-17; 31:1-40

7 Giob 9:22,23; Sal 37:25; Ec 7:15; 9:1,2; At 28:4; 2P 2:9

8 Sal 7:14-16; Prov 22:8; Ger 4:18; Os 8:7; 10:12,13; 2Co 9:6; Ga 6:7,8

9 Eso 15:8,10; 2Re 19:7; Sal 18:15
Giob 1:19; 15:30; Is 11:4; 30:33; 2Te 2:8; Ap 2:16

10 Giob 29:17; Sal 3:7; 57:4; 58:6; Prov 30:14

11 Giob 38:39; Ge 49:9; Nu 23:24; 24:9; Sal 7:2; Ger 4:7; Os 11:10; 2Ti 4:17
Sal 34:10
Giob 1:19; 8:3,4; 27:14,15

12 Sal 62:11
1Co 13:12

13 Giob 33:14-16; Ge 20:3; 28:12; 31:24; 46:2; Nu 12:6; 22:19,20; Dan 2:19,28,29; 4:5
Ge 2:21; 15:12; Dan 8:18; 10:9

14 Giob 7:14; Sal 119:120; Is 6:5; Dan 10:11; Abac 3:16; Lu 1:12,29; Ap 1:17
Giob 33:19

15 Sal 104:4; Mat 14:26; Lu 24:37-39; Eb 1:7,14
Is 13:8; 21:3,4; Dan 5:6

16 1Re 19:12

17 Giob 8:3; 9:2; 35:2; 40:8; Ge 18:25; Sal 143:2; 145:17; Ec 7:20; Ger 12:1; Rom 2:5; 3:4-7; 9:20; 11:33
Giob 9:30,31; 14:4; 15:14; 25:4; Ger 17:9; Mar 7:20-23; Ap 4:8

18 Giob 15:15,16; 25:5,6; Sal 103:20,21; 104:4; Is 6:2,3
2P 2:4; Giuda 1:6

19 Giob 10:9; 13:12; 33:6; Ge 2:7; 3:19; 18:27; Ec 12:7; 2Co 4:7; 5:1
Giob 13:28; 14:2; Sal 39:11; 90:5-7; 103:15,16; 146:4; 1P 1:24

20 2Cron 15:6
Is 38:12,13
Giob 14:14; 16:22; Sal 39:13; 92:7
Giob 18:17; 20:7; 2Cron 21:20; Sal 37:36; Prov 10:7

21 Sal 39:5,11; 49:14; 146:3,4; Is 14:16; Lu 16:22,23; Giac 1:11
Giob 36:12; Sal 49:20; Is 2:22; Lu 12:20

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