Nuova Riveduta:

Giobbe 5

Elifaz esorta Giobbe ad accettare il suo castigo
(Pr 3:33; Gb 4:7, ecc.) Gb 14:1-4
1 «Chiama pure! C'è forse chi ti risponda?
A quale dei santi vorrai tu rivolgerti?
2 No, il cruccio non uccide che l'insensato
e l'irritazione fa morire lo stolto.
3 Io ho visto l'insensato prender radice,
ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa.
4 I suoi figli vanno privi di soccorso,
sono oppressi alla porta della città,
e non c'è chi li difenda.
5 L'affamato gli divora il raccolto,
glielo ruba perfino dalle spine;
l'assetato gli trangugia i beni.
6 Infatti, la sventura non spunta dalla terra,
né il dolore germina dal suolo;
7 ma l'uomo nasce per soffrire,
come la favilla per volare in alto.

Gb 8:5-7; Sl 107:40-43; Lu 1:51-53
8 Io però vorrei cercare Dio,
a Dio vorrei esporre la mia causa;
9 a lui, che fa cose grandi,
imperscrutabili,
meraviglie innumerevoli;
10 che sparge la pioggia sopra la terra
e manda l'acqua sui campi;
11 che innalza quelli che erano abbassati
e pone in salvo gli afflitti, in luogo elevato;
12 che sventa i disegni degli astuti,
sicché le loro mani non giungono a eseguirli;
13 che prende gli abili nella loro astuzia,
sicché il consiglio degli scaltri va in rovina.
14 Di giorno essi incorrono nelle tenebre,
a mezzogiorno brancolano come di notte.
15 Ma Dio salva il meschino dalla spada della loro bocca,
e il povero dalla mano del potente.
16 Così per il misero c'è speranza,
mentre l'iniquità chiude la bocca.

Sl 94:12-13; 34:6-22; Os 6:1
17 Beato l'uomo che Dio corregge!
Tu non disprezzare la lezione dell'Onnipotente;
18 perché egli fa la piaga, ma poi la fascia;
egli ferisce, ma le sue mani guariscono.
19 In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore,
e in sette, il male non ti toccherà.
20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte,
in tempo di guerra dai colpi della spada.
21 Sarai sottratto al flagello della lingua,
non temerai quando verrà il disastro.
22 In mezzo al disastro e alla fame riderai,
non temerai le belve della terra;
23 perché avrai per alleate le pietre del suolo,
e gli animali dei campi saranno con te in pace.
24 Saprai al sicuro la tua tenda;
e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla.
25 Saprai che la tua discendenza moltiplica,
che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi.
26 Te ne andrai maturo alla tomba,
come i covoni di grano si accumulano a suo tempo.
27 Ecco quel che abbiamo trovato,
riflettendo. Così è.
Tu, ascolta, e fanne tesoro».

C.E.I.:

Giobbe 5

1 Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2 Poiché allo stolto dà morte lo sdegno
e la collera fa morire lo sciocco.
3 Io ho visto lo stolto metter radici,
ma imputridire la sua dimora all'istante.
4 I suoi figli sono lungi dal prosperare,
sono oppressi alla porta, senza difensore;
5 l'affamato ne divora la messe
e gente assetata ne succhia gli averi.
6 Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7 ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
8 Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9 a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,
meraviglie senza numero,
10 che dà la pioggia alla terra
e manda le acque sulle campagne.
11 Colloca gli umili in alto
e gli afflitti solleva a prosperità;
12 rende vani i pensieri degli scaltri
e le loro mani non ne compiono i disegni;
13 coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14 Di giorno incappano nel buio
e brancolano in pieno sole come di notte,
15 mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16 C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
17 Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione dell'Onnipotente,
18 perché egli fa la piaga e la fascia,
ferisce e la sua mano risana.
19 Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
20 nella carestia ti scamperà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada;
21 sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22 Della rovina e della fame ti riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23 con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24 Conoscerai la prosperità della tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25 Vedrai, numerosa, la prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26 Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
27 Ecco, questo abbiamo osservato: è così.
Ascoltalo e sappilo per tuo bene.

Nuova Diodati:

Giobbe 5

Invito ad affidarsi a Dio e a non disprezzare la sua correzione
1 «Grida pure! C'è forse qualcuno che ti risponde? A chi tra i santi ti rivolgerai? 2 L'ira infatti uccide lo stolto, e la gelosia fa morire lo sciocco. 3 Ho visto lo stolto mettere radici, ma ben presto ho maledetto la sua dimora. 4 I suoi figli non hanno alcuna sicurezza, sono oppressi alla porta, e non c'è alcuno che li difenda. 5 L'affamato divora la sua messe, gliela porta via anche tra le spine, e un laccio ne divora i beni. 6 Poiché la malvagità non esce fuori dalla polvere, e la fatica non germoglia dalla terra; 7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto. 8 Io però cercherei Dio, e a Dio affiderei la mia causa, 9 a lui, che fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie senza numero, 10 che dà la pioggia sulla terra e manda le acque sui campi; 11 innalza gli umili e mette al sicuro in alto gli afflitti. 12 Rende vani i disegni degli scaltri, e così le loro mani non possono eseguire i loro piani; 13 prende i savi nella loro astuzia, e il consiglio dei disonesti va presto in fumo. 14 Di giorno essi incappano nelle tenebre, in pieno mezzodì brancolano come di notte; 15 ma Dio salva il bisognoso dalla spada, dalla bocca dei potenti e dalle loro mani. 16 Così c'è speranza per il misero, ma l'ingiustizia chiude la sua bocca. 17 Ecco, beato l'uomo che Dio castiga; perciò tu non disprezzare la correzione dell'Onnipotente; 18 poiché egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono. 19 In sei sventure egli ti libererà, sì, in sette il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dalla forza della spada. 21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà la distruzione. 22 Riderai della distruzione e della carestia, e non avrai paura delle belve della terra; 23 poiché avrai un patto con le pietre del suolo, e le bestie dei campi saranno in pace con te. 24 Saprai che la tua tenda è al sicuro; visiterai i tuoi pascoli e troverai che nulla manca. 25 Ti renderai conto che i tuoi discendenti sono numerosi, e i tuoi rampolli come l'erba dei campi. 26 Scenderai nella tomba in età avanzata, come nella sua stagione si raduna un mucchio di covoni. 27 Ecco ciò che abbiamo trovato; è così. Ascoltalo e fanne profitto».

Riveduta 2020:

Giobbe 5

1 Chiama pure! C'è forse chi ti risponda? E a quale dei santi vorrai rivolgerti? 2 No, l'ira non uccide che l'insensato e l'irritazione non fa morire che lo stolto. 3 Io ho visto l'insensato prendere radice, ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa. 4 I suoi figli vanno privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c'è chi li difenda. 5 L'affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino tra le spine; e l'assetato gli divora i beni. 6 Poiché la sventura non spunta dalla terra né il dolore germoglia dal suolo; 7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la scintilla per volare in alto. 8 Io però vorrei cercare Dio e a Dio vorrei esporre la mia causa: 9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, meraviglie senza numero; 10 che sparge la pioggia sopra la terra e manda l'acqua sui campi; 11 che innalza quelli che erano abbassati e pone gli afflitti in salvo in luogo elevato; 12 che sventa i disegni degli astuti in modo che le loro mani non riescano a eseguirli: 13 che prende gli abili nella loro astuzia, in modo che il consiglio degli scaltri vada in rovina. 14 Di giorno essi incorrono nelle tenebre, a mezzogiorno brancolano come di notte; 15 ma Iddio salva l'oppresso dalla spada della loro bocca, e il povero dalla mano del potente. 16 Così per il misero c'è speranza, mentre l'iniquità ha la bocca chiusa. 17 Beato l'uomo che Dio corregge! Tu non disprezzare la correzione dell'Onnipotente; 18 poiché egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. 19 In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. 21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. 22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non temerai le belve della terra; 23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali dei campi saranno con te in pace. 24 Saprai al sicuro la tua tenda e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. 25 Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi. 26 Scenderai maturo nella tomba, come i covoni di grano che si ammucchiano a suo tempo. 27 Ecco ciò che abbiamo trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta, e fanne profitto”.

Riveduta:

Giobbe 5

1 Chiama pure! C'è forse chi ti risponda? E a qual dei santi vorrai tu rivolgerti? 2 No, il cruccio non uccide che l'insensato e l'irritazione non fa morir che lo stolto. 3 Io ho veduto l'insensato prender radice, ma ben tosto ho dovuto maledirne la dimora. 4 I suoi figli van privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c'è chi li difenda. 5 L'affamato gli divora la raccolta, gliela rapisce perfino di tra le spine; e l'assetato gli trangugia i beni. 6 Ché la sventura non spunta dalla terra né il dolore germina dal suolo; 7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto. 8 Io però vorrei cercar di Dio, e a Dio vorrei esporre la mia causa: 9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, maraviglie senza numero; 10 che spande la pioggia sopra la terra e manda le acque sui campi; 11 che innalza quelli ch'erano abbassati e pone in salvo gli afflitti in luogo elevato; 12 che sventa i disegni degli astuti sicché le loro mani non giungono ad eseguirli: 13 che prende gli abili nella loro astuzia, sì che il consiglio degli scaltri va in rovina. 14 Di giorno essi incorron nelle tenebre, in pien mezzodì brancolan come di notte; 15 ma Iddio salva il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero di man del potente. 16 E così pel misero v'è speranza, mentre l'iniquità ha la bocca chiusa. 17 Beato l'uomo che Dio castiga! E tu non isdegnar la correzione dell'Onnipotente; 18 giacché egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. 19 In sei distrette egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. 21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. 22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non paventerai le belve della terra; 23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali de' campi saran teco in pace. 24 Saprai sicura la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. 25 Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi. 26 Scenderai maturo nella tomba, come la bica di mannelle che si ripone a suo tempo. 27 Ecco quel che abbiam trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta, e fanne tuo pro».

Ricciotti:

Giobbe 5

1 Chiama pur, se c'è chi ti risponda, e rivolgiti a qualcuno dei santi. 2 Però lo stolto lo uccide la rabbia e al dissennato dà morte l'invidia. 3 Io ben vidi lo stolto [quale albero] con sode radici, ma imputridì la sua prosperità ad un tratto. 4 Lungi da salvezza finiranno i suoi figli, oppressi saranno sulla porta senza che alcun li salvi. 5 La sua mèsse la divorerà l'affamato, un armato rapirà via lui, gente assetata succhierà le sue ricchezze. 6 Non avviene nulla in terra senza cagione, e dal suolo non germoglia l'affanno: 7 l'uomo nasce al travaglio, come l'uccello per il volo. 8 Io quindi, [fossi in te], pregherei il Signore, e innanzi a Dio proporrei la mia causa: 9 egli opera cose grandi e imperscrutabili, cose mirabili che non hanno numero; 10 manda egli la pioggia sulla superficie della terra ed irriga con le acque ogni cosa; 11 egli mette in alto tutti gli umiliati, e gli afflitti eleva in salvezza; 12 egli dissipa i pensieri dei maligni, sì che le lor mani non compiano ciò che cominciarono; 13 comprende egli i sapienti nella loro accortezza, e disperde il disegno dei malvagi: 14 di giorno incappano essi nelle tenebre, e come di notte brancolano a mezzodì. 15 Egli quindi salverà il misero dalla spada della lor bocca, e il poverello dalla mano del violento: 16 sì che v'abbia per l'infelice una speranza, e l'iniquità chiuda la sua bocca. 17 Beato l'uomo che da Dio è corretto: la riprensione del Signore tu dunque non spregiare! 18 Poichè egli ferisce e pur medica, percuote e pur le sue mani guariscono. 19 In sei angustie egli ti salverà, e nella settima non ti toccherà il male: 20 nella fame ti libererà dalla morte, e nella mischia dal poter della spada; 21 dal flagello della lingua [calunniatrice] sarai celato, nè temerai della calamità se venga; 22 della desolazione e carestia ti farai beffe, delle fiere della terra non avrai paura; 23 pur dalle pietre dei campi tu trarrai vantaggio, e le fiere della terra saranno in pace con te. 24 Proverai che la tua tenda gode di pace, e visitando la tua dimora non troverai mancanza. 25 Proverai pure che la tua prole s'accresce, e la tua progenie sarà come l'erba della terra. 26 Giungerai in decrepitezza alla tomba come racchiudesi la bica del grano a suo tempo. 27 Ecco, la cosa sta come abbiamo investigato; su ciò che hai ascoltato tu rifletti.»

Tintori:

Giobbe 5

Elifaz dice a Giobbe di cessare i lamenti e di rivolgersi a Dio
1 «Chiama pure, se v'è qualcuno che ti possa rispondere, ricorri a qualche santo. 2 Veramente la rabbia uccide lo stolto e l'invidia fa morire il piccino, 3 io vidi lo stolto con sode radici, ma subito maledissi la sua floridezza. 4 Non vi sarà salvezza per i suoi figli, saran calpestati alla porta, e non vi sarà chi li difenda. 5 L'affamato divorerà la sua messe, l'uomo armato rapirà anche lui, gli assetati ne succhieranno i beni. 6 Niente avviene senza causa sulla terra, e il dolore non spunta dal suolo: 7 l'uomo nasce a soffrire come gli uccelli al volo. 8 Per questo io pregherei il Signore, a Dio rimetterei la mia causa: 9 a lui che fa cose grandi e imperscrutabili e maraviglie senza numero; 10 che dona la pioggia alla superficie della terra e tutto irriga colle acque; 11 che pone in alto gli umili e rinfranca colla prosperità gli afflitti; 12 che sventa le trame dei maligni in modo che non giungano ad eseguirle; 13 che impiglia gli scaltri nelle loro astuzie e dissipa il consiglio degli empi. 14 In pieno giorno incontreranno le tenebre, e a mezzodì andran tentoni come di notte. 15 Ma Egli salverà il meschino dalla spada della loro bocca, e il povero dalla mano dell'oppressore. 16 E vi sarà speranza pel misero, e l'iniquità chiuderà la sua bocca. 17 Beato l'uomo che è corretto da Dio! Non sdegnare adunque la correzione del Signore, 18 perchè Egli fa la piaga e la fascia, ferisce e di sua mano risana. 19 Ti libererà da sei tribolazioni, e alla settima il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia Egli ti salverà a dalla morte, e nella guerra dal filo della spada. 21 Sarai riparato dal flagello della lingua, e non temerai quando venga la sventura. 22 Nella desolazione e nella fame riderai, e non avrai paura delle bestie della terra. 23 Farai alleanza colle pietre dei campi, e le bestie della terra saran per te pacifiche. 24 E vedrai la pace nella tua tenda e, visitando i tuoi beni, non peccherai. 25 Vedrai pure a moltiplicata la tua stirpe e la tua a progenie come l'erba del prato. 26 Scenderai maturo nel sepolcro, come un monte di grano rimesso nella sua stagione. 27 Ecco, secondo le nostre esperienze, come e stanno le cose; or tu ripensa a quanto hai ascoltato»

Martini:

Giobbe 5

Eliphaz accusa nuovamente Giobbe di iniquità, perchè nissuno è punito dà Dio se non per sua colpa: e perciò esorta Giobbe, che si converta a Dio, e così gli promette ogni prosperità; e celebra le opere della providenza divina verso le creature.
1 Chiama adunque, se v'ha alcuno, che ti risponda, e ricorri ad alcuno dei santi. 2 Veramente lo stolto è messo a morte dall'ira, e il piccolo è ucciso dall'invidia. 3 Vidi io un insensato aver messe sode radici, e subito maledissi la sua appariscenza. 4 I suoi figliuoli saran lontani dalla salute, e saran calpestati alla porta, e non troveranno liberatore. 5 Le sue messi saran divorate da un affamato, ed ei sarà condotto via dagli armati, e uomini assetati sorbiranno le sue ricchezze. 6 Nissuna cosa si fa sulla terra senza cagione, e gli affanni non germogliano dal terreno. 7 Nasce l'uomo ai travagli, come al volo gli uccelli. 8 Per la qual cosa io pregherò il Signore, e a lui rivolgerò le mie parole, 9 Il quale fa cose grandi, e imperscrutabili, e mirabili senza numero: 10 Che manda la pioggia sulla faccia della terra, e tutte le cose innaffia colle acque, 11 Che in alto pone que' che erano al basso; e gli afflitti rincora colla salute: 12 Che dissipa le brame de' maligni, affinché non conducano a fine le mani loro quel che aveano cominciato: 13 Che nella loro astuzia impiglia i sapienti, e sperde i disegni de' cattivi: 14 In pieno giorno si troveran nelle tenebre, e nel meriggio andran tentoni come di notte. 15 Ma egli salverà il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero dalle mani dell'uom violento. 16 E il meschino avrà speranza, o l'iniquità chiuderà la sua bocca. 17 Beato l'uomo, cui Dio corregge: non disprezzar tu adunque la riprensione del Signore: 18 Perocché egli ferisce, e fascia la piaga, percuote, e medica di sua mano. 19 Alle sei tribolazioni egli ti libererà, e alla settima il male non ti toccherà. 20 Egli nella fame ti salverà dalla morte, e dalla spada in tempo di guerra. 21 Sarai messo in sicuro dal flagello di lingua rea, e quando venga calamità, non ne avrai paura. 22 Nelle desolazioni, e nelle carestie tu riderai, e non temerai le fiere selvagge. 23 Le pietre stesse de' campi ti averanno rispetto, e le bestie selvagge mariteranno pace con te. 24 E vedrai regnar la pace nel tuo padiglione, e nel governar la tua bella casa non commetterai mancamento. 25 Vedrai eziandio come numerosa sarà la tua stirpe, e la tua discendenza come l'erba dei campi. 26 Pieno di anni entrerai nel sepolcro, come si rinchiude a suo tempo una massa di grano. 27 Or quello che noi abbiamo esposto è così: tu che hai ascoltato, ripensavi.

Diodati:

Giobbe 5

1 Grida pure, vi sarà egli alcuno che ti risponda? Ed a cui d'infra i santi ti rivolgerai tu? 2 Conciossiachè il cruccio uccida il pazzo, E lo sdegno faccia morir lo stolto. 3 Io ho veduto il pazzo che si radicava; Ma incontanente ho maledetto il suo abitacolo. 4 I suoi figliuoli son lungi dalla salvezza, E sono oppressati nella porta, senza che alcuno li riscuota. 5 L'affamato divora la ricolta di esso, E la rapisce di mezzo le spine; E i ladroni trangugiano le sue facoltà.
6 Perciocchè la sventura non ispunta dalla polvere, E il dolore non germoglia dalla terra; 7 Benchè l'uomo nasca per soffrire, Come le faville delle brace per volare in alto. 8 Ma quant'è a me, io ricercherei pure Iddio, Ed addirizzerei il mio ragionamento a Dio; 9 Il quale fa cose sì grandi, che non si posson investigare; E tante cose maravigliose, che non si possono annoverare; 10 Che manda la pioggia in su la terra, E le acque in su le campagne; 11 Che innalza i bassi, E fa che quelli ch'erano in duolo sono esaltati per salvazione; 12 Che disperde i pensieri degli astuti, E fa che le lor mani non possono far nulla di bene ordinato. 13 Egli soprapprende i savi nella loro astuzia, E fa che il consiglio de' perversi va in ruina. 14 Di giorno scontrano tenebre, E in pien mezzodì vanno a tentone come di notte. 15 Ma egli salva il bisognoso dalla spada, Dalla gola loro, e dalla mano del possente. 16 E vi è qualche speranza per lo misero; Ma l'iniquità ha la bocca turata.
17 Ecco, beato è l'uomo, il quale Iddio castiga; E però non disdegnar la correzione dell'Onnipotente. 18 Perciocchè egli è quel che manda la doglia e altresì la fascia; Egli è quel che fa la piaga, e le sue mani altresì guariscono. 19 In sei afflizioni egli ti libererà, Ed in sette il male non ti toccherà. 20 In tempo di fame egli ti riscoterà dalla morte, E in tempo di guerra dalla spada. 21 Al tempo del flagello della lingua tu sarai nascosto; E non temerai la desolazione, quando verrà. 22 Tu riderai del guasto e della carestia; E non temerai delle fiere della terra. 23 Perciocchè tu avrai patto eziandio con le pietre de' campi; E le fiere della campagna ti saranno rendute pacifiche. 24 E tu conoscerai per prova che il tuo padiglione non sarà se non pace, E governerai la tua casa, e nulla ti verrà fallito. 25 E riconoscerai che la tua progenie sarà molta, E che i tuoi discendenti saranno come l'erba della terra. 26 Tu entrerai in estrema vecchiezza nel sepolcro, Come la bica delle biade è accumulata al suo tempo. 27 Ecco ciò noi ti diciamo; noi l'abbiamo investigato; egli è così; Ascoltalo, e riconoscilo.

Commentario abbreviato:

Giobbe 5

1 Capitolo 5

Elifaz insiste sul fatto che il peccato dei peccatori è la loro rovina Giob 5:1-5

Dio è da considerare nell'afflizione Giob 5:6-16

Il lieto fine della correzione di Dio Giob 5:17-27

Versetti 1-5

Elifaz invita Giobbe a rispondere alle sue argomentazioni. Qualcuno dei santi o dei servi di Dio è stato visitato da giudizi divini come Giobbe, o si è mai comportato come lui nelle sue sofferenze? Il termine "santi", santi o, più propriamente, consacrati, sembra essere stato applicato in tutte le epoche al popolo di Dio, attraverso il Sacrificio ucciso nell'alleanza della loro riconciliazione. Elifaz non dubita che il peccato dei peccatori tenda direttamente alla loro rovina. Essi si uccidono a causa di qualche desiderio; quindi, senza dubbio, Giobbe ha fatto qualche sciocchezza che lo ha portato in questa condizione. L'allusione è evidente alla precedente prosperità di Giobbe; ma non c'è alcuna prova della malvagità di Giobbe e l'applicazione nei suoi confronti è ingiusta e severa.

6 Versetti 6-16

Elifaz ricorda a Giobbe che nessuna afflizione viene per caso, né è da attribuire a cause secondarie. La differenza tra prosperità e avversità non è così esattamente osservata come quella tra il giorno e la notte, l'estate e l'inverno; ma è secondo la volontà e il consiglio di Dio. Non dobbiamo attribuire le nostre afflizioni alla fortuna, perché vengono da Dio; né i nostri peccati al destino, perché vengono da noi stessi. L'uomo è nato nel peccato e quindi è nato nei guai. Non c'è nulla al mondo per cui siamo nati e che possiamo chiamare veramente nostro, se non il peccato e i problemi. Le trasgressioni vere e proprie sono scintille che escono dalla fornace della corruzione originale. La fragilità del nostro corpo e la vanità di tutti i nostri piaceri sono tali che i nostri problemi nascono come scintille che volano verso l'alto; sono così tanti e si susseguono così velocemente. Elifaz rimprovera a Giobbe di non cercare Dio, invece di litigare con lui. Se qualcuno è afflitto, preghi. È un sollievo per il cuore, un balsamo per ogni piaga. Elifaz parla della pioggia, che siamo portati a considerare una cosa da poco; ma se consideriamo come viene prodotta e cosa produce, vedremo che è una grande opera di potenza e di bontà. Troppo spesso il grande Autore di tutte le nostre comodità e il modo in cui ci vengono trasmesse non vengono notati, perché vengono accolti come cose scontate. Nelle vie della Provvidenza, le esperienze di alcuni sono un incoraggiamento per altri a sperare il meglio nei momenti peggiori; perché è la gloria di Dio mandare aiuto agli indifesi e speranza ai disperati. E i peccatori più audaci sono confusi e costretti a riconoscere la giustizia delle procedure di Dio.

17 Versetti 17-27

Elifaz rivolge a Giobbe una parola di ammonimento e di esortazione: Non disprezzare il castigo dell'Onnipotente. Chiamalo castigo, che viene dall'amore del Padre ed è per il bene del figlio; e consideralo come un messaggero del cielo. Anche Elifaz incoraggia Giobbe a sottomettersi alla sua condizione. Un uomo buono è felice anche se è afflitto, perché non ha perso il godimento di Dio né il diritto al cielo; anzi, è felice proprio perché è afflitto. La correzione mortifica le sue corruzioni, allontana il suo cuore dal mondo, lo avvicina a Dio, lo porta alla sua Bibbia, lo mette in ginocchio. Anche se Dio ferisce, sostiene il suo popolo nelle afflizioni e a tempo debito lo libera. Fare una ferita a volte fa parte della cura. Elifaz fa a Giobbe preziose promesse su ciò che Dio avrebbe fatto per lui, se si fosse umiliato. Qualunque siano le difficoltà in cui gli uomini buoni possono trovarsi, esse non causeranno loro alcun danno reale. Essendo tenuti lontani dal peccato, sono tenuti lontani dal male dei problemi. E se i servi di Cristo non sono liberati dai problemi esteriori, sono liberati da essi e, pur essendo vinti da un problema, li vincono tutti. Qualsiasi cosa venga detta maliziosamente contro di loro non li ferirà. Avranno saggezza e grazia per gestire le loro preoccupazioni. La più grande benedizione, sia nei nostri impieghi che nei nostri divertimenti, è quella di essere preservati dal peccato. Finiranno il loro percorso con gioia e onore. L'uomo che ha fatto il suo lavoro vive abbastanza a lungo ed è adatto per un altro mondo. È una misericordia morire a tempo debito, come il grano viene tagliato e messo a dimora quando è completamente maturo; non fino a quel momento, ma poi non viene lasciato più a lungo. I nostri tempi sono nelle mani di Dio; è bene che sia così. I credenti non devono aspettarsi grandi ricchezze, una lunga vita o di essere esenti da prove. Ma tutto sarà ordinato per il meglio. Dalla storia di Giobbe si può notare che la fermezza di mente e di cuore nelle prove è uno dei più alti risultati della fede. C'è poco esercizio per la fede quando tutto va bene. Ma se Dio solleva una tempesta, permette al nemico di inviare un'onda dopo l'altra, e apparentemente si tiene lontano dalle nostre preghiere, allora, resistere e confidare in Dio, quando non riusciamo a rintracciarlo, questa è la pazienza dei santi. Benedetto Salvatore, com'è dolce guardare a te, l'Autore e il Finitore della fede, in questi momenti!

Riferimenti incrociati:

Giobbe 5

1 Giob 15:8-10,15; Is 41:1,21-23; Eb 12:1
Giob 4:18; 15:15; De 33:2,3; Sal 16:3; 106:16; Ef 1:1

2 Giob 18:4; Gion 4:9
Sal 14:1; 75:4; 92:6; 107:17; Prov 1:22,23; 8:5; Ec 7:9
Ge 30:1; 1Sa 18:8,9; Rom 2:8
Os 7:11; 2Ti 3:6

3 Giob 27:8; Sal 37:35,36; 73:3-9,18-20; 92:7; Ger 12:1-3
De 27:15-26; Sal 69:25; At 1:20

4 Giob 4:10,11; 8:4; 18:16-19; 27:14; Eso 20:5; Sal 109:9-15; 119:155; 127:5
Giob 1:19; Lu 13:4,5
Giob 10:7; Sal 7:2

5 De 28:33,51; Giudic 6:3-6; Is 62:8
Giudic 6:11; 2Cron 33:11
Giob 1:15,17; 12:6; 18:9; Os 8:7
Giob 2:3; 20:15; Ger 51:34,44; Lam 2:5,16

6 Giob 34:29; De 32:27; 1Sa 6:9; Sal 90:7; Is 45:7; Lam 3:38; Am 3:6
Os 10:4; Eb 12:15

7 Giob 14:1; Ge 3:17-19; Sal 90:8,9; 1Co 10:13
Ec 1:8; 2:22; 5:15-17

8 Giob 8:5; 22:21,27; Ge 32:7-12; 2Cron 33:12,13; Sal 50:15; 77:1,2; Gion 2:1-7
Sal 37:5; 2Ti 1:12; 1P 2:23; 4:19

9 Giob 9:10; 11:7-9; 37:5; Sal 40:5; 72:18; 86:10; Rom 11:33
Is 40:28
Giob 26:5-14
Sal 40:5; 139:18

10 Giob 28:26; Sal 65:9-11; 147:8; Ger 5:24; 10:13; 14:22; Am 4:7; At 14:17
Giob 38:26-28

11 1Sa 2:7,8; Sal 91:14; 107:41; Ez 17:24; Lu 1:52,53
Lu 6:21; Giac 1:9; 4:6-10; 1P 5:10
De 33:27; 1P 1:3

12 Giob 12:16,17; Ne 4:15; Sal 33:10,11; 37:17; Prov 21:30; Is 8:10; 19:3
Sal 21:11; Is 37:36; At 12:11; 23:12-22

13 2Sa 15:31,34; 17:23; Est 6:4-11; 7:10; 9:25; Sal 7:15,16; 9:15,16; 35:7,8; Lu 1:51; 1Co 1:19,20
Sal 18:26; Prov 3:32

14 Giob 12:25; De 28:29; Prov 4:19; Is 59:10; Am 8:9

15 Sal 10:14,17; 35:10; 72:4,12,13; 107:41; 109:31; 140:12

16 1Sa 2:8,9; Sal 9:18; Is 14:32; Zac 9:12
Eso 11:7; Sal 63:11; 107:42; Rom 3:19

17 Sal 94:12; Prov 3:11,12; Ger 31:18; Eb 12:5-11; Giac 1:12; 5:11; Ap 3:19

18 De 32:39; 1Sa 2:6; Sal 147:3; Is 30:26

19 Sal 34:19; 91:3-7; Prov 24:16; 1Co 10:13; 2Co 1:8; 2P 2:9
Sal 91:7-10

20 Ge 45:7; 1Re 17:6; Sal 33:19; Prov 10:3; Is 33:16; Abac 3:17
Sal 49:7; Os 13:14
Sal 27:3; Mat 24:6

21 Sal 31:20; 55:21; 57:4; Prov 12:18; Is 54:17; Ger 18:18; Giac 3:5-8
Sal 91:5-7

22 2Re 19:21
Is 35:9; 65:25; Ez 34:25

23 Sal 91:12,13; Os 2:18; Rom 8:38,39
Lev 26:6; Ez 14:15,16; Is 11:9; Dan 6:22

24 Giob 18:6,15,21; 21:7-9; 1Sa 30:3; Is 4:5,6
Sal 25:13
De 28:6; Sal 91:10; 121:7,8
Sal 107:4,40

25 Giob 42:13-16; Ge 15:5; Lev 26:9; De 28:4; Sal 112:2; 127:3-5; 128:3-6
Sal 72:16

26 Giob 42:16,17; Ge 15:15; 25:8; Sal 91:16; Prov 9:11; 10:27

27 Giob 8:8-10; 12:2; 15:9,10,17; 32:11,12; Sal 111:2; Prov 2:3-5
Giob 22:2; De 10:13; Prov 9:12

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