Nuova Riveduta:Giobbe 5Elifaz esorta Giobbe ad accettare il suo castigo Gb 8:5-7; Sl 107:40-43; Lu 1:51-53 Sl 94:12-13; 34:6-22; Os 6:1 | C.E.I.:Giobbe 51 Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno? | Nuova Diodati:Giobbe 5Invito ad affidarsi a Dio e a non disprezzare la sua correzione | Riveduta 2020:Giobbe 51 Chiama pure! C'è forse chi ti risponda? E a quale dei santi vorrai rivolgerti? 2 No, l'ira non uccide che l'insensato e l'irritazione non fa morire che lo stolto. 3 Io ho visto l'insensato prendere radice, ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa. 4 I suoi figli vanno privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c'è chi li difenda. 5 L'affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino tra le spine; e l'assetato gli divora i beni. 6 Poiché la sventura non spunta dalla terra né il dolore germoglia dal suolo; 7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la scintilla per volare in alto. 8 Io però vorrei cercare Dio e a Dio vorrei esporre la mia causa: 9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, meraviglie senza numero; 10 che sparge la pioggia sopra la terra e manda l'acqua sui campi; 11 che innalza quelli che erano abbassati e pone gli afflitti in salvo in luogo elevato; 12 che sventa i disegni degli astuti in modo che le loro mani non riescano a eseguirli: 13 che prende gli abili nella loro astuzia, in modo che il consiglio degli scaltri vada in rovina. 14 Di giorno essi incorrono nelle tenebre, a mezzogiorno brancolano come di notte; 15 ma Iddio salva l'oppresso dalla spada della loro bocca, e il povero dalla mano del potente. 16 Così per il misero c'è speranza, mentre l'iniquità ha la bocca chiusa. 17 Beato l'uomo che Dio corregge! Tu non disprezzare la correzione dell'Onnipotente; 18 poiché egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. 19 In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. 21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. 22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non temerai le belve della terra; 23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali dei campi saranno con te in pace. 24 Saprai al sicuro la tua tenda e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. 25 Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi. 26 Scenderai maturo nella tomba, come i covoni di grano che si ammucchiano a suo tempo. 27 Ecco ciò che abbiamo trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta, e fanne profitto”. | Riveduta:Giobbe 51 Chiama pure! C'è forse chi ti risponda? E a qual dei santi vorrai tu rivolgerti? 2 No, il cruccio non uccide che l'insensato e l'irritazione non fa morir che lo stolto. 3 Io ho veduto l'insensato prender radice, ma ben tosto ho dovuto maledirne la dimora. 4 I suoi figli van privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c'è chi li difenda. 5 L'affamato gli divora la raccolta, gliela rapisce perfino di tra le spine; e l'assetato gli trangugia i beni. 6 Ché la sventura non spunta dalla terra né il dolore germina dal suolo; 7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto. 8 Io però vorrei cercar di Dio, e a Dio vorrei esporre la mia causa: 9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, maraviglie senza numero; 10 che spande la pioggia sopra la terra e manda le acque sui campi; 11 che innalza quelli ch'erano abbassati e pone in salvo gli afflitti in luogo elevato; 12 che sventa i disegni degli astuti sicché le loro mani non giungono ad eseguirli: 13 che prende gli abili nella loro astuzia, sì che il consiglio degli scaltri va in rovina. 14 Di giorno essi incorron nelle tenebre, in pien mezzodì brancolan come di notte; 15 ma Iddio salva il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero di man del potente. 16 E così pel misero v'è speranza, mentre l'iniquità ha la bocca chiusa. 17 Beato l'uomo che Dio castiga! E tu non isdegnar la correzione dell'Onnipotente; 18 giacché egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. 19 In sei distrette egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà. 20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. 21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. 22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non paventerai le belve della terra; 23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali de' campi saran teco in pace. 24 Saprai sicura la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. 25 Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi. 26 Scenderai maturo nella tomba, come la bica di mannelle che si ripone a suo tempo. 27 Ecco quel che abbiam trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta, e fanne tuo pro». | Ricciotti:Giobbe 51 Chiama pur, se c'è chi ti risponda, e rivolgiti a qualcuno dei santi. 2 Però lo stolto lo uccide la rabbia e al dissennato dà morte l'invidia. 3 Io ben vidi lo stolto [quale albero] con sode radici, ma imputridì la sua prosperità ad un tratto. 4 Lungi da salvezza finiranno i suoi figli, oppressi saranno sulla porta senza che alcun li salvi. 5 La sua mèsse la divorerà l'affamato, un armato rapirà via lui, gente assetata succhierà le sue ricchezze. 6 Non avviene nulla in terra senza cagione, e dal suolo non germoglia l'affanno: 7 l'uomo nasce al travaglio, come l'uccello per il volo. 8 Io quindi, [fossi in te], pregherei il Signore, e innanzi a Dio proporrei la mia causa: 9 egli opera cose grandi e imperscrutabili, cose mirabili che non hanno numero; 10 manda egli la pioggia sulla superficie della terra ed irriga con le acque ogni cosa; 11 egli mette in alto tutti gli umiliati, e gli afflitti eleva in salvezza; 12 egli dissipa i pensieri dei maligni, sì che le lor mani non compiano ciò che cominciarono; 13 comprende egli i sapienti nella loro accortezza, e disperde il disegno dei malvagi: 14 di giorno incappano essi nelle tenebre, e come di notte brancolano a mezzodì. 15 Egli quindi salverà il misero dalla spada della lor bocca, e il poverello dalla mano del violento: 16 sì che v'abbia per l'infelice una speranza, e l'iniquità chiuda la sua bocca. 17 Beato l'uomo che da Dio è corretto: la riprensione del Signore tu dunque non spregiare! 18 Poichè egli ferisce e pur medica, percuote e pur le sue mani guariscono. 19 In sei angustie egli ti salverà, e nella settima non ti toccherà il male: 20 nella fame ti libererà dalla morte, e nella mischia dal poter della spada; 21 dal flagello della lingua [calunniatrice] sarai celato, nè temerai della calamità se venga; 22 della desolazione e carestia ti farai beffe, delle fiere della terra non avrai paura; 23 pur dalle pietre dei campi tu trarrai vantaggio, e le fiere della terra saranno in pace con te. 24 Proverai che la tua tenda gode di pace, e visitando la tua dimora non troverai mancanza. 25 Proverai pure che la tua prole s'accresce, e la tua progenie sarà come l'erba della terra. 26 Giungerai in decrepitezza alla tomba come racchiudesi la bica del grano a suo tempo. 27 Ecco, la cosa sta come abbiamo investigato; su ciò che hai ascoltato tu rifletti.» | Tintori:Giobbe 5Elifaz dice a Giobbe di cessare i lamenti e di rivolgersi a Dio | Martini:Giobbe 5Eliphaz accusa nuovamente Giobbe di iniquità, perchè nissuno è punito dà Dio se non per sua colpa: e perciò esorta Giobbe, che si converta a Dio, e così gli promette ogni prosperità; e celebra le opere della providenza divina verso le creature. | Diodati:Giobbe 51 Grida pure, vi sarà egli alcuno che ti risponda? Ed a cui d'infra i santi ti rivolgerai tu? 2 Conciossiachè il cruccio uccida il pazzo, E lo sdegno faccia morir lo stolto. 3 Io ho veduto il pazzo che si radicava; Ma incontanente ho maledetto il suo abitacolo. 4 I suoi figliuoli son lungi dalla salvezza, E sono oppressati nella porta, senza che alcuno li riscuota. 5 L'affamato divora la ricolta di esso, E la rapisce di mezzo le spine; E i ladroni trangugiano le sue facoltà. |
Commentario abbreviato:
Giobbe 5
1 Capitolo 5
Elifaz insiste sul fatto che il peccato dei peccatori è la loro rovina Giob 5:1-5
Dio è da considerare nell'afflizione Giob 5:6-16
Il lieto fine della correzione di Dio Giob 5:17-27
Versetti 1-5
Elifaz invita Giobbe a rispondere alle sue argomentazioni. Qualcuno dei santi o dei servi di Dio è stato visitato da giudizi divini come Giobbe, o si è mai comportato come lui nelle sue sofferenze? Il termine "santi", santi o, più propriamente, consacrati, sembra essere stato applicato in tutte le epoche al popolo di Dio, attraverso il Sacrificio ucciso nell'alleanza della loro riconciliazione. Elifaz non dubita che il peccato dei peccatori tenda direttamente alla loro rovina. Essi si uccidono a causa di qualche desiderio; quindi, senza dubbio, Giobbe ha fatto qualche sciocchezza che lo ha portato in questa condizione. L'allusione è evidente alla precedente prosperità di Giobbe; ma non c'è alcuna prova della malvagità di Giobbe e l'applicazione nei suoi confronti è ingiusta e severa.
6 Versetti 6-16
Elifaz ricorda a Giobbe che nessuna afflizione viene per caso, né è da attribuire a cause secondarie. La differenza tra prosperità e avversità non è così esattamente osservata come quella tra il giorno e la notte, l'estate e l'inverno; ma è secondo la volontà e il consiglio di Dio. Non dobbiamo attribuire le nostre afflizioni alla fortuna, perché vengono da Dio; né i nostri peccati al destino, perché vengono da noi stessi. L'uomo è nato nel peccato e quindi è nato nei guai. Non c'è nulla al mondo per cui siamo nati e che possiamo chiamare veramente nostro, se non il peccato e i problemi. Le trasgressioni vere e proprie sono scintille che escono dalla fornace della corruzione originale. La fragilità del nostro corpo e la vanità di tutti i nostri piaceri sono tali che i nostri problemi nascono come scintille che volano verso l'alto; sono così tanti e si susseguono così velocemente. Elifaz rimprovera a Giobbe di non cercare Dio, invece di litigare con lui. Se qualcuno è afflitto, preghi. È un sollievo per il cuore, un balsamo per ogni piaga. Elifaz parla della pioggia, che siamo portati a considerare una cosa da poco; ma se consideriamo come viene prodotta e cosa produce, vedremo che è una grande opera di potenza e di bontà. Troppo spesso il grande Autore di tutte le nostre comodità e il modo in cui ci vengono trasmesse non vengono notati, perché vengono accolti come cose scontate. Nelle vie della Provvidenza, le esperienze di alcuni sono un incoraggiamento per altri a sperare il meglio nei momenti peggiori; perché è la gloria di Dio mandare aiuto agli indifesi e speranza ai disperati. E i peccatori più audaci sono confusi e costretti a riconoscere la giustizia delle procedure di Dio.
17 Versetti 17-27
Elifaz rivolge a Giobbe una parola di ammonimento e di esortazione: Non disprezzare il castigo dell'Onnipotente. Chiamalo castigo, che viene dall'amore del Padre ed è per il bene del figlio; e consideralo come un messaggero del cielo. Anche Elifaz incoraggia Giobbe a sottomettersi alla sua condizione. Un uomo buono è felice anche se è afflitto, perché non ha perso il godimento di Dio né il diritto al cielo; anzi, è felice proprio perché è afflitto. La correzione mortifica le sue corruzioni, allontana il suo cuore dal mondo, lo avvicina a Dio, lo porta alla sua Bibbia, lo mette in ginocchio. Anche se Dio ferisce, sostiene il suo popolo nelle afflizioni e a tempo debito lo libera. Fare una ferita a volte fa parte della cura. Elifaz fa a Giobbe preziose promesse su ciò che Dio avrebbe fatto per lui, se si fosse umiliato. Qualunque siano le difficoltà in cui gli uomini buoni possono trovarsi, esse non causeranno loro alcun danno reale. Essendo tenuti lontani dal peccato, sono tenuti lontani dal male dei problemi. E se i servi di Cristo non sono liberati dai problemi esteriori, sono liberati da essi e, pur essendo vinti da un problema, li vincono tutti. Qualsiasi cosa venga detta maliziosamente contro di loro non li ferirà. Avranno saggezza e grazia per gestire le loro preoccupazioni. La più grande benedizione, sia nei nostri impieghi che nei nostri divertimenti, è quella di essere preservati dal peccato. Finiranno il loro percorso con gioia e onore. L'uomo che ha fatto il suo lavoro vive abbastanza a lungo ed è adatto per un altro mondo. È una misericordia morire a tempo debito, come il grano viene tagliato e messo a dimora quando è completamente maturo; non fino a quel momento, ma poi non viene lasciato più a lungo. I nostri tempi sono nelle mani di Dio; è bene che sia così. I credenti non devono aspettarsi grandi ricchezze, una lunga vita o di essere esenti da prove. Ma tutto sarà ordinato per il meglio. Dalla storia di Giobbe si può notare che la fermezza di mente e di cuore nelle prove è uno dei più alti risultati della fede. C'è poco esercizio per la fede quando tutto va bene. Ma se Dio solleva una tempesta, permette al nemico di inviare un'onda dopo l'altra, e apparentemente si tiene lontano dalle nostre preghiere, allora, resistere e confidare in Dio, quando non riusciamo a rintracciarlo, questa è la pazienza dei santi. Benedetto Salvatore, com'è dolce guardare a te, l'Autore e il Finitore della fede, in questi momenti!
Riferimenti incrociati:
Giobbe 5
1 Giob 15:8-10,15; Is 41:1,21-23; Eb 12:1
Giob 4:18; 15:15; De 33:2,3; Sal 16:3; 106:16; Ef 1:1
2 Giob 18:4; Gion 4:9
Sal 14:1; 75:4; 92:6; 107:17; Prov 1:22,23; 8:5; Ec 7:9
Ge 30:1; 1Sa 18:8,9; Rom 2:8
Os 7:11; 2Ti 3:6
3 Giob 27:8; Sal 37:35,36; 73:3-9,18-20; 92:7; Ger 12:1-3
De 27:15-26; Sal 69:25; At 1:20
4 Giob 4:10,11; 8:4; 18:16-19; 27:14; Eso 20:5; Sal 109:9-15; 119:155; 127:5
Giob 1:19; Lu 13:4,5
Giob 10:7; Sal 7:2
5 De 28:33,51; Giudic 6:3-6; Is 62:8
Giudic 6:11; 2Cron 33:11
Giob 1:15,17; 12:6; 18:9; Os 8:7
Giob 2:3; 20:15; Ger 51:34,44; Lam 2:5,16
6 Giob 34:29; De 32:27; 1Sa 6:9; Sal 90:7; Is 45:7; Lam 3:38; Am 3:6
Os 10:4; Eb 12:15
7 Giob 14:1; Ge 3:17-19; Sal 90:8,9; 1Co 10:13
Ec 1:8; 2:22; 5:15-17
8 Giob 8:5; 22:21,27; Ge 32:7-12; 2Cron 33:12,13; Sal 50:15; 77:1,2; Gion 2:1-7
Sal 37:5; 2Ti 1:12; 1P 2:23; 4:19
9 Giob 9:10; 11:7-9; 37:5; Sal 40:5; 72:18; 86:10; Rom 11:33
Is 40:28
Giob 26:5-14
Sal 40:5; 139:18
10 Giob 28:26; Sal 65:9-11; 147:8; Ger 5:24; 10:13; 14:22; Am 4:7; At 14:17
Giob 38:26-28
11 1Sa 2:7,8; Sal 91:14; 107:41; Ez 17:24; Lu 1:52,53
Lu 6:21; Giac 1:9; 4:6-10; 1P 5:10
De 33:27; 1P 1:3
12 Giob 12:16,17; Ne 4:15; Sal 33:10,11; 37:17; Prov 21:30; Is 8:10; 19:3
Sal 21:11; Is 37:36; At 12:11; 23:12-22
13 2Sa 15:31,34; 17:23; Est 6:4-11; 7:10; 9:25; Sal 7:15,16; 9:15,16; 35:7,8; Lu 1:51; 1Co 1:19,20
Sal 18:26; Prov 3:32
14 Giob 12:25; De 28:29; Prov 4:19; Is 59:10; Am 8:9
15 Sal 10:14,17; 35:10; 72:4,12,13; 107:41; 109:31; 140:12
16 1Sa 2:8,9; Sal 9:18; Is 14:32; Zac 9:12
Eso 11:7; Sal 63:11; 107:42; Rom 3:19
17 Sal 94:12; Prov 3:11,12; Ger 31:18; Eb 12:5-11; Giac 1:12; 5:11; Ap 3:19
18 De 32:39; 1Sa 2:6; Sal 147:3; Is 30:26
19 Sal 34:19; 91:3-7; Prov 24:16; 1Co 10:13; 2Co 1:8; 2P 2:9
Sal 91:7-10
20 Ge 45:7; 1Re 17:6; Sal 33:19; Prov 10:3; Is 33:16; Abac 3:17
Sal 49:7; Os 13:14
Sal 27:3; Mat 24:6
21 Sal 31:20; 55:21; 57:4; Prov 12:18; Is 54:17; Ger 18:18; Giac 3:5-8
Sal 91:5-7
22 2Re 19:21
Is 35:9; 65:25; Ez 34:25
23 Sal 91:12,13; Os 2:18; Rom 8:38,39
Lev 26:6; Ez 14:15,16; Is 11:9; Dan 6:22
24 Giob 18:6,15,21; 21:7-9; 1Sa 30:3; Is 4:5,6
Sal 25:13
De 28:6; Sal 91:10; 121:7,8
Sal 107:4,40
25 Giob 42:13-16; Ge 15:5; Lev 26:9; De 28:4; Sal 112:2; 127:3-5; 128:3-6
Sal 72:16
26 Giob 42:16,17; Ge 15:15; 25:8; Sal 91:16; Prov 9:11; 10:27
27 Giob 8:8-10; 12:2; 15:9,10,17; 32:11,12; Sal 111:2; Prov 2:3-5
Giob 22:2; De 10:13; Prov 9:12
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