Giobbe 6
Giobbe dimostra com'egli patisce assai più di quello, che abbia meritato, si lamenta di essere abbandonato dagli amici, e riprende con forza anche questi tre, che erano andati a consolarlo, e chiede di essere udito pazientemente.
1 Ma Giobbe rispose, e disse: 2 Volesse Dio, che si pesassero sulla bilancia i peccati, pe' quali ho meritato l'ira e la miseria, ch'io sopporto. 3 Si vedrebbe questa più pesante, che l'arena del mare: per la qual cosa eziandio le mie parole piene son di dolore: 4 Perch'io porto in me fisse le frecce del Signore, delle quali il veleno beve il mio spirito, e i terrori mi assediano. 5 Ragghia forse l'asino salvatico, quando ha dell'erba, o rugge il bue, allorché sta davanti a ben provvista mangiatoia? 6 O si può egli mangiare una cosa insipida, senza condirla col sale? o può egli alcuno frustare una cosa, la quale gustata reca la morte? 7 Quelle cose, che io per l'avanti non avrei voluto toccare, sono adesso nelle mie strettezze mio cibo. 8 Chi mi darà che sia adempiuta la mia richiesta, e che Dio mi conceda quel ch'io aspetto? 9 E che quegli, che ha principiato, egli stesso in polvere mi riduca; lasci agir la sua mano, e mi finisca? 10 E questa sia consolazione per me, che egli in affliggermi co' dolori, non mi risparmi, ed io non contradica alle parole del Santo. 11 Imperocché qual fortezza è la mia per durare? o qual lite sarà il mio, ond'io mi regga colla pazienza? 12 Non è fermezza di sasso la mia fermezza, né la mia carne è di bronzo. 13 Mirate com'io da me non posso aitarmi, e i miei più intimi si son ritirati da me. 14 Chiunque niega compassione all'amico, abbandona il timor del Signore. 15 I miei fratelli sono andati lungi da me, come torrente che passa rapidamente le valli. 16 A quei che temono la brinata caderà addosso la neve. 17 Quando principieranno a dissiparsi, si perderanno, e ai primi calori si struggeranno là dove sono. 18 Tortuose sono le vie, per le quali camminano, si ridurranno in nulla, e periranno. 19 Considerate i sentieri di Thema, e le strade di Saba, e aspettate alcun poco. 20 Sono confusi di mia speranza: sono venuti sin presso a me, e restati coperti di rossore. 21 In questo punto siete venuti, ed or in reggendo i mali miei v'inorridite. 22 Vi ho io forse detto: Portate, e donate a me qualche cosa de' vostri tesori? 23 Ovvero, liberatemi dal poter del nemico, e traetemi dalle mani de' potenti? 24 Insegnatemi, e io mi tacerò: e dov'io fui forse ignorante, istruitemi. 25 Per qual motivo intaccate voi le parole di verità, mentre non v'ha tra voi chi possa riprendermi? 26 I vostri studiati discorsi altro non son che rimproveri, e al vento gittate le parole. 27 Voi date adosso a un pupillo, e tentate di abbattere il vostro amico. 28 Pur conducete a fine la vostra impresa: porgete l'orecchio, e vedete se io dica bugia. 29 Rispondete, vi prego, senza altercazioni; e ragionando secondo giustizia pronunziate sentenza. 30 E non troverete ingiustizia nella mia lingua, né per mia bocca parlerà la stoltezza.
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