Nuova Riveduta:

Giudici 16

Sansone tradito da Dalila, e prigioniero dei Filistei
Pr 5:3, ecc.; 7:4, ecc.; Ec 7:26
1 Sansone andò a Gaza, vide là una prostituta ed entrò da lei. 2 Fu detto a quelli di Gaza: «Sansone è venuto qua». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti e dissero: «Allo spuntar del giorno l'uccideremo». 3 Sansone rimase a letto fino a mezzanotte; e a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che è di fronte a Ebron.
4 Dopo questo si innamorò di una donna della valle di Sorec, che si chiamava Dalila. 5 I prìncipi dei Filistei salirono da lei e le dissero: «Tentalo, e vedi da dove viene quella sua gran forza, e come potremmo prevalere contro di lui per giungere a legarlo e a domarlo; e ti daremo ciascuno millecento sicli d'argento». 6 Dalila dunque disse a Sansone: «Dimmi, ti prego, da dove viene la tua gran forza e in che modo ti si potrebbe legare per domarti». 7 Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualsiasi». 8 Allora i prìncipi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche e lei lo legò con esse. 9 C'era gente che stava in agguato, da lei, in una camera interna. Lei gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» Egli ruppe le corde, come un filo di stoppa si rompe quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza rimase sconosciuto. 10 Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco, tu mi hai beffata e mi hai detto delle bugie; ora dimmi, ti prego, con che cosa ti si potrebbe legare». 11 Egli le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove che non fossero ancora state adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualsiasi». 12 Dalila dunque prese delle funi nuove, lo legò e gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» C'era gente in agguato nella camera interna. Egli ruppe, come un filo, le funi che aveva alle braccia.
13 Dalila disse a Sansone: «Fino ad ora tu mi hai beffata e mi hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare». Egli le rispose: «Se tesserai le sette trecce del mio capo con il tuo telaio». 14 Lei le fissò al subbio, poi gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» Ma egli si svegliò dal sonno e strappò via il subbio del telaio con l'ordito.
15 Lei gli disse: «Come fai a dirmi: "Ti amo", mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte mi hai beffata, e non mi hai detto da dove viene la tua gran forza». 16 La donna faceva ogni giorno pressione su di lui con le sue parole e lo tormentava. Egli ne fu rattristato a morte 17 e le aperse tutto il suo cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia madre; se mi tagliassero i capelli, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole e sarei come un uomo qualsiasi». 18 Dalila, visto che egli le aveva aperto tutto il suo cuore, mandò a chiamare i prìncipi dei Filistei e fece dire loro: «Venite su, questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore». Allora i prìncipi dei Filistei salirono da lei, e portarono con sé il denaro. 19 Lei lo fece addormentare sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece tagliare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo; e la sua forza lo lasciò. 20 Allora lei gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» Egli, svegliatosi dal sonno, disse: «Io ne uscirò come le altre volte, e mi libererò». Ma non sapeva che il SIGNORE si era ritirato da lui. 21 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. Ed egli girava la macina nella prigione.

Morte di Sansone
Mi 7:8-10; 1Te 5:2-3; Pr 24:17-18
22 Intanto, la capigliatura che gli avevano tagliata cominciava a ricrescergli. 23 Ora i prìncipi dei Filistei si radunarono per offrire un grande sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: «Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico». 24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: «Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti di noi». 25 Nella gioia del loro cuore, dissero: «Chiamate Sansone, ché ci faccia divertire!» Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne; 26 Sansone disse al ragazzo che lo teneva per mano: «Lasciami, che io possa toccare le colonne sulle quali poggia la casa, e mi appoggi a esse». 27 La casa era piena di uomini e donne; e tutti i prìncipi dei Filistei erano lì; e c'erano sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. 28 Allora Sansone invocò il SIGNORE e disse: «SIGNORE mio Dio, ti prego, ricòrdati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perché io mi vendichi in un colpo solo dei Filistei, per la perdita dei miei due occhi». 29 Sansone tastò le due colonne di mezzo, che sostenevano la casa; si appoggiò a esse: all'una con la destra, all'altra con la sinistra e disse: 30 «Che io muoia insieme con i Filistei!» Si curvò con tutta la sua forza e la casa crollò addosso ai prìncipi e a tutto il popolo che c'era dentro; così quelli che uccise mentre moriva furono di più di quanti ne aveva uccisi durante la sua vita. 31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; quindi risalirono e lo seppellirono fra Sorea ed Estaol, nel sepolcro di Manoà, suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.

C.E.I.:

Giudici 16

1 Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. 2 Fu detto a quelli di Gaza: «È venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo». 3 Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.
4 In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. 5 Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento». 6 Dalila dunque disse a Sansone: «Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?». 7 Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 8 Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse. 9 L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. 10 Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare». 11 Le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 12 Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13 Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 14 Essa dunque lo fece addormentare, tessè le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito. 15 Allora essa gli disse: «Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande». 16 Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte 17 e le aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 18 Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: «Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore». Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. 19 Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. 20 Allora essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 21 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.
22 Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli. 23 Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:
«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico».
24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire:
«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri».
25 Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. 26 Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: «Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse». 27 Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi. 28 Allora Sansone invocò il Signore e disse: «Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!». 29 Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 30 Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.

Nuova Diodati:

Giudici 16

Sansone e Delilah
1 Poi Sansone andò a Gaza e là vide una prostituta, ed entrò da lei. 2 Quando fu detto a quei di Gaza: «Sansone è venuto qui», essi circondarono il luogo e stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e rimasero in silenzio tutta la notte, dicendo: «Allo spuntar del giorno lo uccideremo». 3 Sansone rimase coricato fino a mezzanotte; poi a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li caricò sulle spalle e li portò in cima al monte che si trova di fronte a Hebron. 4 Dopo questo si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delilah. 5 Allora i principi dei Filistei salirono da lei e le dissero: «Seducilo e scopri dove risiede la sua grande forza e come riuscire a sopraffarlo per poterlo legare e domare; poi ti daremo ciascuno millecento sicli d'argento». 6 Così Delilah disse a Sansone: «Dimmi, ti prego, dove risiede la tua grande forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti». 7 Sansone le rispose: «Se mi legano con sette corde d'arco fresche, non ancora asciutte, io diventerei debole e sarei come un qualsiasi altro uomo». 8 Allora i principi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora asciutte, ed ella lo legò con esse. 9 Or c'erano degli uomini in agguato presso di lei, in una camera interna. Ella gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli ruppe le corde, come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza rimase sconosciuto. 10 Poi Delilah disse a Sansone: «Ecco, ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare». 11 Egli le rispose: «Se mi legano con funi nuove che non sono mai state adoperate, io diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo». 12 Perciò Delilah prese delle funi nuove, lo legò e gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso». Or c'erano degli uomini in agguato nella camera interna. Ma egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13 Allora Delilah disse a Sansone: «Fino ad ora ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare». Ed egli le rispose: «Non dovresti che intrecciare le sette trecce del mio capo con l'ordito». 14 Essa le intrecciò e le fissò al subbio, poi gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò via il subbio dal telaio e l'ordito. 15 Allora ella gli disse: «Come puoi dirmi: "Ti amo", mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei preso gioco di me e non mi hai detto dove risiede la tua grande forza». 16 Ora, poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo sollecitava con insistenza, egli ne fu irritato a morte, 17 e le aperse tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un Nazireo a Dio, dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo». 18 Quando Delilah si rese conto che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i principi dei Filistei e fece dir loro: «Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore». Allora i principi dei Filistei salirono da lei e portarono con sé il denaro. 19 Ella lo addormentò quindi sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece radere le sette trecce della testa di Sansone; poi cominciò a maltrattarlo, e la sua forza lo lasciò. 20 Allora ella gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso». Egli si svegliò dal sonno e disse: «Io ne uscirò come tutte le altre volte e mi svincolerò». Ma non sapeva che l'Eterno si era ritirato da lui. 21 E i Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. E fu posto a girare la macina nella prigione. 22 Intanto i capelli del capo, dopo essere stati rasati, cominciavano nuovamente a crescere.

Sansone muore con un gran numero di Filistei
23 Ora i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: «Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico». 24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: «Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che devastava il nostro paese e che ha ucciso tanti di noi». 25 Così nella gioia del loro cuore, dissero: «Fate venire Sansone, perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione, ed egli fece il buffone davanti a loro. Poi lo misero fra le colonne. 26 Allora Sansone disse al fanciullo, che lo teneva per la mano: «Lasciami toccare le colonne sulle quali posa la casa, 27 perché possa appoggiarmi ad esse». Or la casa era gremita di uomini e donne; vi erano tutti i principi dei Filistei, e sul tetto c'erano tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. 28 Allora Sansone invocò l'Eterno e disse: «O Signore, o Eterno, ti prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o DIO, perché possa vendicarmi con un sol colpo dei Filistei, per la perdita dei miei due occhi». 29 Sansone afferrò quindi le due colonne centrali, che sostenevano il tempio, e si appoggiò ad esse, a una con la destra, e all'altra con la sinistra; 30 poi Sansone disse: «Che io muoia insieme ai Filistei!». Si curvò poi con tutta la sua forza, e la casa crollò addosso ai principi e a tutto il popolo che vi era dentro; e furono più quelli che egli uccise morendo di quelli che aveva ucciso in vita. 31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; e andarono a seppellirlo fra Tsorah ed Eshtaol nel sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per vent'anni.

Riveduta 2020:

Giudici 16

Sansone a Gaza. È tradito da Delila. Sua morte
1 Sansone andò a Gaza, là vide una prostituta, ed entrò da lei. 2 Fu detto a quelli di Gaza: “Sansone è venuto qua”. Ed essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e tutta quella notte se ne stettero quieti dicendo: “Allo spuntare del giorno lo uccideremo”. 3 E Sansone riposò fino a mezzanotte; e a mezzanotte si alzò, prese i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle, e li portò in cima al monte che è di fronte a Ebron. 4 Dopo questo, si innamorò di una donna della valle di Sorec, che si chiamava Delila. 5 E i prìncipi dei Filistei salirono da lei e le dissero: “Lusingalo, e vedi dove risieda quella sua gran forza, e come potremmo prevalere contro di lui per giungere a legarlo e a domarlo; e ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento”. 6 Delila dunque disse a Sansone: “Dimmi, ti prego, dove risieda la tua gran forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti”. 7 Sansone le rispose: “Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. 8 Allora i prìncipi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, e lei lo legò con esse. 9 Ora c'era gente che stava in agguato, da lei, in una camera interna. E lei gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso!”. Ed egli ruppe le corde, come si rompe un filo di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza restò sconosciuto. 10 Poi Delila disse a Sansone: “Ecco, tu mi hai beffata e mi hai detto delle bugie; ora dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare”. 11 Egli le rispose: “Se mi si legasse con funi nuove che non sono ancora state adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. 12 Delila prese dunque delle funi nuove, lo legò, e gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. L'agguato era posto nella camera interna. Ed egli ruppe, come un filo, le funi che aveva alle braccia. 13 Delila disse a Sansone: “Fino ad ora tu mi hai beffata e mi hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare”. Ed egli le rispose: “Non dovresti che tessere le sette trecce del mio capo con il tuo ordito”. 14 Essa le fissò al subbio, poi gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. Ma egli si svegliò dal sonno e strappò via il subbio del telaio con l'ordito. 15 E lei gli disse: “Come fai a dirmi: 'Ti amo!', mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte mi hai beffata, e non mi hai detto dove risiede la tua gran forza”. 16 Ora, siccome lei lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli fu rattristato a morte, 17 e le aprì tutto il suo cuore e le disse: “Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un Nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia madre; se fossi tosato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole, e sarei come un uomo qualunque”. 18 Delila, visto che egli le aveva aperto tutto il suo cuore, mandò a chiamare i prìncipi dei Filistei, e fece dire loro: “Venite su, questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore”. Allora i prìncipi dei Filistei salirono da lei, e portarono con sé il denaro. 19 E lei lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò l'uomo fissato, e gli fece tosare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo; e la sua forza si allontanò da lui. 20 Allora lei gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. Ed egli, svegliatosi dal sonno, disse: “Io ne uscirò come le altre volte, e mi svincolerò”. Ma non sapeva che l'Eterno si era ritirato da lui. 21 E i Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. Ed egli girava la macina nella prigione. 22 Intanto, la capigliatura che gli avevano tosato cominciava a ricrescergli. 23 Ora i prìncipi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico”. 24 E quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti di noi”. 25 E nella gioia del loro cuore, dissero: “Chiamate Sansone, che ci faccia divertire!”. Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione, ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne; 26 e Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: “Lasciami, così che io possa toccare le colonne sulle quali posa la casa, e mi appoggi a esse”. 27 Ora la casa era piena di uomini e di donne; e tutti i prìncipi dei Filistei erano là; vi erano sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. 28 Allora Sansone invocò l'Eterno, e disse: “O Signore, o Eterno, ti prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perché io mi vendichi in un colpo solo dei Filistei, per la perdita dei miei due occhi”. 29 E Sansone abbracciò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò a esse: all'una con la destra, all'altra con la sinistra, e disse: 30 “Che io muoia insieme con i Filistei!”. Si curvò con tutta la sua forza, e la casa crollò addosso ai prìncipi e a tutto il popolo che c'era dentro; così quelli che uccise mentre moriva furono di più di quanti ne aveva uccisi durante la sua vita. 31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; quindi risalirono e lo seppellirono fra Sorea ed Estaol nel sepolcro di Manoa suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per vent'anni.

Riveduta:

Giudici 16

Sansone a Gaza. È tradito da Delila. Sua morte
1 E Sansone andò a Gaza, vide quivi una meretrice, ed entrò da lei. 2 Fu detto a que' di Gaza: 'Sansone è venuto qua'. Ed essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e tutta quella notte se ne stettero queti dicendo: 'Allo spuntar del giorno l'uccideremo'. 3 E Sansone si giacque fino a mezzanotte; e a mezzanotte si levò, diè di piglio ai battenti della porta della città e ai due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle, e li portò in cima al monte ch'è dirimpetto a Hebron. 4 Dopo questo, s'innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delila. 5 E i principi de' Filistei salirono da lei e le dissero: 'Lusingalo, e vedi dove risieda quella sua gran forza, e come potremmo prevalere contro di lui per giungere a legarlo e a domarlo; e ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento'. 6 Delila dunque disse a Sansone: 'Dimmi, ti prego, dove risieda la tua gran forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti'. 7 Sansone le rispose: 'Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque'. 8 Allora i principi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed ella lo legò con esse. 9 Or c'era gente che stava in agguato, da lei, in una camera interna. Ed ella gli disse: 'Sansone, i Filistei ti sono addosso!' Ed egli ruppe le corde, come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza restò sconosciuto. 10 Poi Delila disse a Sansone: 'Ecco, tu m'hai beffata e m'hai detto delle bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare'. 11 Egli le rispose: 'Se mi si legasse con funi nuove che non fossero ancora state adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque'. 12 Delila prese dunque delle funi nuove, lo legò, e gli disse: 'Sansone, i Filistei ti sono addosso'. L'agguato era posto nella camera interna. Ed egli ruppe, come un filo, le funi che aveva alle braccia. 13 Delila disse a Sansone: 'Fino ad ora tu m'hai beffata e m'hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare'. Ed egli le rispose: 'Non avresti che da tessere le sette trecce del mio capo col tuo ordìto'. 14 Essa le fissò al subbio, poi gli disse: 'Sansone, i Filistei ti sono addosso'. Ma egli si svegliò dal sonno, e strappò via il subbio del telaio con l'ordìto. 15 Ed ella gli disse: 'Come fai a dirmi: T'amo! mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte m'hai beffata, e non m'hai detto dove risiede la tua gran forza'. 16 Or avvenne che, premendolo ella ogni giorno con le sue parole e tormentandolo, egli se ne accorò mortalmente, 17 e le aperse tutto il cuor suo e le disse: 'Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un Nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia madre; se fossi tosato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole, e sarei come un uomo qualunque'. 18 Delila, visto ch'egli le aveva aperto tutto il cuor suo, mandò a chiamare i principi de' Filistei, e fece dir loro: 'Venite su, questa volta, perché egli m'ha aperto tutto il suo cuore'. Allora i principi dei Filistei salirono da lei, e portaron seco il danaro. 19 Ed ella lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò l'uomo fissato, e gli fece tosare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo; e la sua forza si partì da lui. 20 Allora ella gli disse: 'Sansone, i Filistei ti sono addosso'. Ed egli, svegliatosi dal sonno, disse: 'Io ne uscirò come le altre volte, e mi svincolerò'. Ma non sapeva che l'Eterno s'era ritirato da lui. 21 E i Filistei lo presero e gli cavaron gli occhi; lo fecero scendere a Gaza, e lo legarono con catene di rame. Ed egli girava la macina nella prigione. 22 Intanto, la capigliatura che gli avean tosata, cominciava a ricrescergli. 23 Or i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrifizio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: 'Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico'. 24 E quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: 'Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti di noi'. 25 E nella gioia del cuor loro, dissero: 'Chiamate Sansone, che ci faccia divertire!' Fecero quindi uscir Sansone dalla prigione, ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne; 26 e Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: 'Lasciami, ch'io possa toccar le colonne sulle quali posa la casa, e m'appoggi ad esse'. 27 Or la casa era piena d'uomini e di donne; e tutti i principi de' Filistei eran quivi; c'eran sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. 28 Allora Sansone invocò l'Eterno, e disse: 'O Signore, o Eterno, ti prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perch'io mi vendichi in un colpo solo de' Filistei, per la perdita de' miei due occhi'. 29 E Sansone abbracciò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; s'appoggiò ad esse: all'una con la destra, all'altra con la sinistra, e disse: 30 'Ch'io muoia insieme coi Filistei!' Si curvò con tutta la sua forza, e la casa rovinò addosso ai principi e a tutto il popolo che v'era dentro; talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi da vivo. 31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portaron via; quindi risalirono, e lo seppellirono fra Tsorea ed Eshtaol nel sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.

Ricciotti:

Giudici 16

Sansone tradito da Dalila
1 Andatosene ancora a Gaza, vide colà una donna meretrice ed entrò in casa di lei. 2 Avendo i Filistei saputo ciò ed essendosi sparsa fra loro la notizia che Sansone era entrato in città, lo circondarono e posero sorveglianti alla porta della città; e aspettarono quivi tutta la notte in silenzio per ucciderlo allo spuntar del giorno, quando avrebbe dovuto andarsene. 3 Ma Sansone dormì fino a mezzanotte, poi levatosi prese ambedue i battenti della porta coi loro stipiti e la sbarra e postili sulle spalle li portò sulla sommità del monte che sta dirimpetto a Ebron. 4 Dopo questo amò una donna che abitava nella valle di Sorec e chiamavasi Dalila. 5 Venuti da essa i principi dei Filistei le dissero: «Ingannalo, e fatti dire da lui donde tragga tanta forza e in qual modo lo si potrebbe vincere, legare e punire. Se tu farai ciò, noi ti daremo ciascuno mille e cento monete d'argento». 6 Dalila allora così parlò a Sansone: «Dimmi, te ne prego, in che consiste questa tua straordinaria forza e da quali legami non riusciresti tu a liberarti?». 7 Sansone le rispose: «Se io fossi legato con sette funi fatte di nervi non bene secchi ma ancora umidi, sarei debole come gli altri uomini». 8 I satrapi dei Filistei le portarono le sette funi, di cui egli aveva parlato, ed essa lo legò con quelle, 9 poi, mentre essi rimanevano lì presso in agguato, aspettando in una camera il risultato definitivo, ella gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso». Ma egli ruppe i legami, come si rompe un filo di stoppa grossolanamente ritorto, quando abbia già sentito l'odore del fuoco. E così non si seppe in che cosa fosse posta la sua forza. 10 Gli disse ancora Dalila: «Ecco, tu ti sei preso giuoco di me e mi hai detto il falso. Almeno adesso dimmi con che ti debbo legare». 11 Egli le rispose: «Se sarò legato con funi nuove, che non furono mai adoperate, sarò debole e simile agli altri uomini». 12 Lo legò essa di nuovo con tali corde e, dopo aver preparato l'agguato in una stanza, gridò: «I Filistei ti sono addosso, o Sansone». Ma egli ruppe quei legami come fossero fili di tela. 13 Dalila tornò a dirgli: «Fino a quando mi vorrai tu ingannare e dirmi la falsità? Mostrami con che si deve legarti». Sansone le rispose: «Se tu tessessi sette capelli del mio capo colla trama della tela e poi con un chiodo mi tenessi legato a terra sarei impotente». 14 Avendo Dalila fatto anche ciò e avendo gridato: «I Filistei ti sono addosso, o Sansone», egli scotendosi dal sonno sconficcò il chiodo coi capelli e colla trama della tela. 15 «Come puoi dire d'amarmi», gli disse allora Dalila «quando il tuo cuore non è con me? Per tre volte mi hai mentito e non volesti dirmi dove consiste questa tua grandissima forza». 16 E continuando essa per molti giorni a molestarlo e stargli d'attorno, non lasciandogli requie, la sua anima venne meno e si stancò a morte; 17 le rivelò allora la verità e le disse: «Il ferro non è mai passato sulla mia testa; poichè io sono un nazareo, cioè consacrato a Dio fin dal seno di mia madre. Se mi si radesse il capo, se ne andrebbe tutta la mia forza, io diventerei debole e sarei come tutti gli altri uomini». 18 Accortasi allora che egli le aveva aperto tutto l'animo suo, mandò a chiamare i principi dei Filistei e disse: «Venite ancora una volta, poichè adesso mi ha aperto il suo cuore». Ed essi vennero, portando seco il danaro promesso. 19 Allora essa lo fece dormire sulle sue ginocchia e reclinare il capo sul suo seno, e, chiamato un tosatore, gli fece tosare le sette trecce dei suoi capelli; poi, giacchè ogni forza l'aveva abbandonato, prese a respingerlo e a cacciarlo da sè, 20 mentre gridava: «I Filistei ti sono addosso, o Sansone». Egli, scotendosi dal sonno, si era detto in cuor suo: «Me la caverò, come feci altre volte e mi toglierò d'impaccio»; ma non sapeva d'essere abbandonato dal Signore. 21 Perciò i Filistei lo presero, e cavatigli tosto gli occhi, lo condussero a Gaza carico di catene e chiusolo in un carcere gli fecero girar la macina.

Morte di Sansone
22 Già i capelli cominciavano a crescere 23 e i principi dei Filistei si erano dati convegno per offrire sacrifici solenni al loro dio Dagon e per banchettare, dicendo: «Il nostro dio ci diede nelle mani il nemico nostro Sansone». 24 E anche il popolo, vedendo ciò lodava il suo dio e ripeteva: «Il nostro dio ci diede nelle mani l'avversario nostro, che devastò il nostro paese e uccise tante persone». 25 E mentre si rallegravano per i banchetti, dopo aver ben mangiato, comandarono di far venire Sansone, perchè danzasse dinanzi a loro. Tratto dal carcere egli danzò al loro cospetto; poi lo fecero stare in mezzo a due colonne. 26 Al fanciullo che gli guidava i passi, Sansone disse: «Lasciami toccare le colonne, sulle quali posa tutta la casa, e mi appoggi ad esse e mi riposi alquanto». 27 La casa era allora ripiena di uomini e di donne e si trovavano colà anche i principi dei Filistei e sul tetto e sul terrazzo vi erano circa tremila persone, tra uomini e donne, che guardavano Sansone a danzare. 28 Egli allora, invocato il Signore, disse: «Signore Iddio, ricordati di me e rendimi la mia forza d'un tempo, o mio Dio, affinchè possa vendicarmi dei miei nemici, e per la perdita dei due occhi far vendetta in una volta sola». 29 Prese quindi ambedue le colonne, su cui era appoggiata la casa, afferrandole l'una colla destra l'altra colla sinistra 30 e gridando: «Muoia io insieme coi Filistei!», scosse con grande impeto le colonne; cadde la casa sopra tutti i principi e a tutto il resto della moltitudine colà convenuta, e Sansone ne uccise molti più morendo che non ne avesse uccisi da vivo. 31 Venuti allora colà i fratelli e tutta la parentela di lui, ne presero il corpo e lo seppellirono fra Saraa ed Estaol, nel sepolcro del padre di lui Manue. Egli aveva giudicato Israele per venti anni.

Tintori:

Giudici 16

Sansone asporta le porte di Gaza
1 Sansone andò a Gaza e vedutavi una donna di cattiva vita andò da lei. 2 Or quando i Filistei seppero la cosa e si propalò fra loro che Sansone era entrato nella città, lo circondarono, e poste guardie alla porta della città, ve lo aspettarono tutta la notte in silenzio, per ucciderlo la mattina, quando se ne andasse. 3 Ma Sansone, svegliatosi a mezzanotte, si levò, e presi i due battenti della porta coi loro stipiti e la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò sulla cima del monte che guarda Ebron. Le insidie di Dalila 4 Prese poi ad amare una donna che abitava nella valle di Sorec e si chiamava Dalila. 5 I principi dei Filistei, andati da lei, le dissero: «Guarda se con inganno gli fai dire da che gli venga tanta forza e che sia necessario fare per impadronirsi di lui, legarlo e punirlo: se l'otterrai, ti daremo mille e cento monete d'argento per ciascuno». 6 Dalila disse a Sansone: «Mi faresti il piacere di dirmi in che consista la tua grandissima forza e con che dovrebbero legarti per non farti scappare?» 7 Sansone le rispose: «Se io fossi legato con sette corde fatte di nervi freschi e ancora umidi, diventerei impotente come gli altri uomini». 8 E avendole i principi dei Filistei portate sette corde come egli aveva detto, essa lo legò, 9 e, posta gente in agguato ad aspettare nella camera l'esito dell'affare, gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» Ed egli ruppe le corde come un filo torto con avanzi di stoppa quando ha sentito il fuoco, e nessuno seppe in che consistesse la sua forza. 10 Allora Dalila gli disse: «Ecco, ti prendi gioco di me e mi dici bugie, dimmelo almeno ora con che dovresti esser legato». 11 Sansone le rispose: «Se fossi legato con funi nuove, non mai adoperate, resterei impotente come gli altri uomini». 12 E Dalila, dopo averlo legato con queste, ed aver preparate le insidie nella camera, gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» Ma egli ruppe le corde come fili di tela. 13 E Dalila gli disse: «Fino a quando m'ingannerai colle tue bugie? Dimmi con che dovresti esser legato». E Sansone le rispose: «Se tessi le sette trecce della mia testa, e, avvoltele intorno ad un chiodo le fissi in terra, io sarò impotente». 14 Dopo averlo fatto, Dalila gli disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!» Ma egli, svegliatosi, sconficcò il chiodo coi capelli e col liccio. 15 Allora Dalila gli disse: «Come fai a dire di volermi bene, se il tuo cuore non è con me? Tre volte mi hai mentito, per non volermi dire in che consista la tua grandissima forza!» 16 E siccome, standogli sempre intorno, l'aveva tormentato per molti giorni, senza dargli pace, essendogli venuto meno l'animo, annoiato a morte, 17 scoprì come stava la cosa e disse: «Il rasoio non è mai passato sulla mia testa: io son nazareo, consacrato a Dio dal seno di mia madre; tosato che fosse il mio capo, se ne andrebbe la mia forza, e diventerei impotente come tutti gli altri uomini». 18 Dalila, vedendo che le aveva aperto tutto il suo cuore, mandò a chiamare i principi dei Filistei, facendo dir loro: «Questa volta venite pure, perchè finalmente egli mi ha aperto il suo cuore». Ed essi salirono, portando seco il danaro promesso. 19 Dalila io fece addormentare sulle sue ginocchia col capo nel suo seno, e fe' chiamare un parrucchiere che gli tosò le sette trecce. Dopo averlo respinto e cacciato da sè, perchè la forza di lui se n'era subito andata, 20 disse: «Sansone, i Filistei ti sono addosso». Egli, svegliatosi, disse dentro di sè: «Ne uscirò come per l'addietro e mi distrigherò»; ma non sapeva che il Signore s'era ritirato da lui.

Sansone in mano dei Filistei
21 Allora i Filistei lo presero, e cavatigli subito gli occhi, lo menarono incatenato a Gaza, ove lo chiusero in prigione e gli fecero girare la macina.

Morte di Sansone
22 Ma già cominciavano a rinascere i suoi capelli, 23 quando i Filistei si radunarono per offrire sacrifizi solenni a Dagon loro dio, a banchettare e a dire: «Il nostro dio ha dato nello nostre mani il nostro nemico Sansone!» 24 E anche il popolo, avendolo visto, dava lodi al suo dio e ripeteva: «Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro avversario che devastò il nostro paese e uccise tanta gente!» 25 Or quando nell'allegro convito ebbero ben mangiato, ordinarono che fosse chiamato Sansone a divertirli. Sansone, fatto uscire dalla prigione, si mise a far giochi davanti a loro. Siccome lo facevan stare in piedi fra due colonne, 26 egli disse al fanciullo che lo teneva per mano: «Lasciami toccare le colonne sulle quali poggia tutta la casa, che mi appoggi ad esse per riposarmi un tantino». 27 La casa era piena di uomini e di donne: vi erano tutti i principi dei Filistei e circa tre mila persone dell'uno e dell'altro sesso, i quali dal tetto e dal terrazzo stavano a guardare Sansone che ballava. 28 Ma Sansone invocò il Signore e disse: «Signore Dio, ricordati di me, e rendimi in quest'ora la mia forza d'una volta; o mio Dio, che possa vendicarmi dei miei nemici, e possa prendere almeno una vendetta per i miei occhi perduti!» 29 Prese poi le due colonne sulle quali poggiava la casa, e, tenendone una colla destra e l'altra colla sinistra, 30 esclamò: «Muoia Sansone coi Filistei!» Data una forte scossa alle colonne, fece rovinare la casa addosso a tutti i principi e a tutto il popolo che vi si trovava: così egli ne uccise più morendo che in tutta la vita. 31 I suoi fratelli e tutta la sua parentela andarono a prendere il suo corpo e lo seppellirono tra Saraa ed Estaol, nel sepolcro di Manue, suo padre. Egli aveva giudicato Israele per vent'anni.

Martini:

Giudici 16

Sansone trovandosi custodito dalle guardie porta sul monte le porte della città di Gaza: ma scoperta da Dalila (che era stata burlata da lui più volte) la cagione di sua fortezza, egli è schernito, e accecato dai nemici; e finalmente uccide con se stesso tre mila Filistei.
1 Andò eziandio a Gaza, e ivi vide una donna meretrice, ed entrò in casa di lei. 2 La qual cosa avendo udita i Filistei, ed essendosi propalato tra loro, che Sansone era entrato nella città, lo circondarono, e posero guardie alle porte della città: e ivi aspettarono quietamente tutta la notte per ucciderlo la mattina, quando partisse. 3 Ma Sansone dormì sino alla mezza notte: e di poi alzatosi prese ambedue le porte della città co' loro contrafforti, e serrature, e messele sulle sue spalle, le portò alla cima del monte che guarda Hebron. 4 Amò di poi una donna che abitava nella valle di Sorec, chiamata Dalila. 5 E andarono a lei i principi de' Filistei, e dissero: Ingannalo, e fatti dire, donde a lui venga tanta fortezza, e in qual modo noi possiam superarlo e legarlo, e punirlo: se tu farai questo, ti daremo ciascun di noi mille, e cento monete d'argento. 6 Disse adunque Dalila a Sansone: Dimmi di grazia in che consista la tua somma fortezza; e qual sia quella cosa, colla quale tu essendo legato non potresti scappare. 7 Le rispose Sansone: Ove io sia legato con sette corde fatte di nerbi freschi, e ancora umidi, io sarò debole come gli altri uomini. 8 E i principi de' Filistei portarono a lei le sette corde, come avea detto: e con esse ella legollo, 9 Stando quelli nella casa di lei in agguato, e aspettando l'esito dell'affare, ed ella gridò a lui: Sansone, i Filistei ti sono addosso. Ed egli ruppe le corde, come uno romperebbe un filo torto di cattiva stoppa, allorché ha sentito l'odor del fuoco: così non potè sapersi, donde fosse in lui tanta forza. 10 E dissegli Dalila: Ecco che tu mi hai ingannata, e m'hai detto il falso: dimmi almeno adesso con qual cosa convenga legarti. 11 Egli le rispose: Ove io sia legato con funi nuove, che non sieno state mai messe in opera, io sarò debole, e simile agli altri uomini 12 E Dalila legollo ancora con queste, e gridò: Sansone, i Filistei ti sono addosso: ed erano preparate in una stanza le insidie. Ma egli ruppe i legami come un tenue laccio. 13 E dissegli di bel nuovo Dalila: Sino a quando m'ingannerai, e dirai bugia? Insegnami con che convenga legarti. Risposele Sansone: Se le sette trecce de' miei capelli tu le tesserai nella tua tela, e attaccatovi un chiodo, lo ficcherai nella terra, io diventerò debole. 14 E avendo ciò fatto Dalila, gli disse: Sansone, i Filistei ti son addosso. Ed ei svegliato dal sonno sconficcò il chiodo co' capelli, e colla tela. 15 Ma Dalila gli disse: Come mai dici di amarmi, mentre il tuo cuore non è con me? Per tre volte mi hai detto bugia, e non hai voluto dirmi in che sia posta la massima tua fortezza. 16 E molestando, e standogli ella attorno continuamente per molti dì senza lasciargli spazio di riposare, s'illanguidì il suo spirito, e diede in un battimento mortale. 17 Allora manifestando la verità le disse: Non è mai passato il rasoio per la mia testa, perocché io son Nazareo, cioè consacrato a Dio dall'utero di mia madre: tosata che sia la mia testa, se n'anderà la mia fortezza, e verrà meno, e sarò come tutti gli altri uomini. 18 Ed ella vedendo, com'egli le avea aperto il cuor suo, ne mandò avviso a' principi de' Filistei, e fece dir loro: Venite ancora per questa volta, perchè egli mi ha aperto il suo cuore. Ed essi andarono portando seco il denaro promesso. 19 Ed ella lo fece addormentare sulle sue ginocchia, e posare il corpo sul suo seno. E chiamò un barbiere, il quale tosò le sette trecce di lui: e di poi cominciò a respingerlo, e cacciarlo da se: perocché subito ebbe egli perduta la sua fortezza: 20 E disse: Sansone, i Filistei ti sono addosso. Ed egli svegliato dal sonno disse dentro di se: Io mi svilupperò, come per lo passato, e mi distrigherò: perocché non sapeva come il Signore si era ritirato da lui. 21 E i Filistei avendolo preso gli cavaron subito gli occhi, e lo condussero incatenato a Gaza, e chiusolo nella prigione gli fecero girar la macina. 22 E già cominciavano a rinascere i suoi capelli, 23 Quando i Filistei si raunarono per offerire ostie solenni a Dagon loro dio, e far banchetto, dicendo: Il nostro dio ha dato nelle mani nostre il nemico nostro Sansone. 24 E ciò vedendo il popolo dava lodi al suo dio, e dicea similmente: Il nostro dio ha dato nelle mani nostre il nostro avversario, il qual devastò il nostro paese e uccise tanta gente. 25 E banchettavano allegramente, e dopo aver ben mangiato ordinarono di far venire Sansone per prendersene trastullo. Ed egli tratto fuori del carcere serviva loro di divertimento: e lo fecero star ritto tra due colonne. 26 Ed egli disse al fanciullo che lo menava a mano: Lascia ch'io tocchi le colonne, sopra le quali posa tutta la casa, e mi appoggi ad esse, e riposi un tantino. 27 Or la casa era piena di uomini, e di donne, e vi erano tutt'i principi de' Filistei, e v'eran circa tre mila persone dell'uno e dell'altro sesso, le quali dal tetto, e dal solaio stavano a vedere gli scherni fatti a Sansone. 28 Ma egli invocò il Signore, e disse: Dio Signore, ricordati di me, e restituiscimi adesso la mia fortezza, Dio mio, affinchè io faccia vendetta de' miei nemici, e faccia loro pagare in una sola volta il fio della privazione de' miei due occhi. 29 E prendendo le due colonne, sulle quali posava la casa, e una tenendone colla destra, l'altra colla sinistra, 30 Disse: Muoja io co' Filistei: e scosse con forza grande le colonne: rovinò la casa addosso a tutti i principi, e a tutto il resto della moltitudine che vi era, e molti più ne uccise egli morendo che non aveane uccisi pell'innanzi da vivo. 31 E andarono i suoi fratelli, e la tutta parentela, e preso il suo corpo lo seppellirono tra Saraa, ed Esthaol nel sepolcro del padre suo Manue. Ed egli fu giudice d'Israele per venti anni.

Diodati:

Giudici 16

1 OR Sansone andò in Gaza, e vide quivi una meretrice, ed entrò da lei. 2 E fu detto a que' di Gaza: Sansone è venuto qua. Ed essi l'intorniarono, e gli posero insidie tutta quella notte, stando alla porta della città, e stettero cheti tutta quella notte, dicendo: Aspettiamo fino allo schiarir della mattina; allora l'uccideremo. 3 Ma Sansone, giaciuto fino a mezza notte, in su la mezza notte si levò, e diè di piglio alle reggi delle porte della città, e alle due imposte, e le levò via, insieme con la sbarra; e, recatelesi in ispalla, le portò in su la sommità del monte, ch'è dirimpetto ad Hebron.
4 Egli avvenne poi, ch'egli amò una donna, della valle di Sorec, il cui nome era Delila. 5 E i principi de' Filistei salirono a lei, e le dissero: Lusingalo, e vedi in che consiste quella sua gran forza, e come noi potremmo superarlo, acciocchè lo leghiamo, per domarlo; e ciascun di noi ti donerà mille e cento sicli d'argento. 6 Delila adunque disse a Sansone: Deh! dichiarami in che consiste la tua gran forza, e come tu potresti esser legato, per esser domato. 7 E Sansone le disse: Se io fossi legato di sette ritorte fresche, che non fossero ancora secche, io diventerei fiacco, e sarei come un altr'uomo. 8 E i principi de' Filistei le portarono sette ritorte fresche, che non erano ancora secche; ed ella lo legò con esse. 9 Or ella avea posto un agguato nella sua camera. Ed ella gli disse: O Sansone, i Filistei ti sono addosso. Ed egli ruppe le ritorte, come si rompe un fil di stoppa, quando sente il fuoco. E non fu conosciuto in che consistesse la sua forza. 10 E Delila disse a Sansone: Ecco, tu mi hai beffata, e mi hai dette delle bugie; ora dunque, dichiarami, ti prego, con che tu potresti esser legato. 11 Ed egli le disse: Se io fossi legato ben bene con grosse corde nuove, le quali non fossero ancora state adoperate, io diventerei fiacco, e sarei come un altr'uomo. 12 E Delila prese delle grosse corde nuove, e lo legò; poi gli disse: O Sansone, i Filistei ti sono addosso. Or l'agguato era posto nella camera. Ed egli ruppe quelle corde d'in su le sue braccia, come refe. 13 Poi Delila gli disse: Tu mi hai beffata fino ad ora, e mi hai dette delle bugie; dichiarami con che tu potresti esser legato. Ed egli le disse: Se tu tessessi le sette ciocche del mio capo ad un subbio. 14 Ed ella conficcò il subbio con la caviglia, e gli disse: O Sansone, i Filistei ti sono addosso. Ed egli, svegliatosi dal suo sonno, se ne andò con la caviglia del telaro, e col subbio. 15 Ed ella gli disse: Come dici: Io t'amo; e pure il tuo cuore non è meco? Già tre volte tu mi hai beffata, e non mi hai dichiarato in che consiste la tua gran forza. 16 Or avvenne che, premendolo essa ogni giorno con le sue parole, e molestandolo, sì ch'egli se ne accorava l'animo fino alla morte, 17 egli le dichiarò tutto il suo cuore, e le disse: Rasoio non salì mai in sul mio capo; perciocchè io son Nazireo a Dio dal seno di mia madre; se io fossi raso, la mia forza si partirebbe da me, e diventerei fiacco, e sarei come qualunque altr'uomo.
18 Delila adunque, veduto ch'egli le avea dichiarato tutto il cuor suo, mandò a chiamare i principi de' Filistei, dicendo: Venite questa volta; perciocchè egli mi ha dichiarato tutto il cuor suo. E i principi de' Filistei salirono a lei, recando in mano i danari. 19 Ed ella addormentò Sansone sopra le sue ginocchia; poi, chiamato un uomo, gli fece radere le sette ciocche del capo; e così fu la prima a domarlo, e la sua forza si partì da lui. 20 Allora ella gli disse: O Sansone, i Filistei ti sono addosso. Ed egli, risvegliatosi dal suo sonno, disse: Io uscirò come l'altre volte, e mi riscoterò; ma egli non sapeva che il Signore si era partito da lui. 21 E i Filistei lo presero, e gli abbacinarono gli occhi, e lo menarono in Gaza, e lo legarono con due catene di rame. Ed egli se ne stava macinando nella prigione.
22 Or i capelli del capo ricominciandogli a crescere, come erano quando fu raso, 23 i principi de' Filistei si adunarono per fare un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi; e dissero: Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico. 24 Il popolo anch'esso, avendolo veduto, avea lodato il suo dio; perciocchè dicevano: Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, e il distruggitore del nostro paese, il quale ha uccisi tanti di noi. 25 E, quando ebbero il cuore allegro, dissero: Chiamate Sansone, acciocchè ci faccia ridere. Sansone adunque fu chiamato dalla prigione, e giocava in presenza loro. Ed essi lo fecero stare in piè fra le colonne. 26 E Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: Lasciami, e fammi toccar le colonne, sopra le quali la casa è posta; acciocchè io mi appoggi ad esse. 27 Or la casa era piena d'uomini e di donne; e tutti i principi de' Filistei erano quivi; e in sul tetto v'erano intorno a tremila persone, uomini e donne, che stavano a veder Sansone, che giocava. 28 Allora Sansone invocò il Signore, e disse: Signore Iddio, ricordati, ti prego, di me, e fortificami pur questa volta, o Dio; acciocchè ad un tratto io mi vendichi de' Filistei, per li miei due occhi. 29 Poi, abbracciate le due colonne di mezzo, sopra le quali la casa era posta, pontò, attenendosi ad esse, avendo l'una alla man destra, e l'altra alla sinistra. 30 E disse: Muoia io pur co' Filistei. E, inchinatosi di forza, la casa cadde addosso a' principi, e addosso a tutto il popolo che v'era dentro. E più furono quelli che Sansone fece morire alla sua morte, che quelli ch'egli avea fatti morire in vita sua. 31 Poi i suoi fratelli, e tutta la casa di suo padre, vennero, e lo portarono via; e salirono, e lo seppellirono fra Sorea ed Estaol, nella sepoltura di Manoa, suo padre. Or egli giudicò Israele venti anni.

Commentario abbreviato:

Giudici 16

1 Capitolo 16

La fuga di Sansone da Gaza Giudici 16:1-3

Sansone invogliato a dichiarare la sua forza Giudici 16:4-17

I Filistei prendono Sansone e gli cavano gli occhi Giudici 16:18-21

La forza di Sansone si rinnova Giudici 16:22-24

Distrugge molti Filistei Giudici 16:25-31

Versetti 1-3

Finora il carattere di Sansone è apparso glorioso, anche se non comune. In questo capitolo lo vediamo comportarsi in modo così malvagio che molti si chiedono se fosse o meno un uomo pio. Ma l'apostolo ha stabilito questo, Ebr 11:32. Tenendo conto delle dottrine e degli esempi della Scrittura, degli artifici di Satana, dell'inganno del cuore umano e dei metodi con cui il Signore tratta spesso con il suo popolo, possiamo trarre utili insegnamenti da questa storia, di fronte alla quale alcuni inciampano inutilmente, mentre altri si lamentano e obiettano. L'epoca particolare in cui visse Sansone può spiegare molte cose che, se fossero state fatte nel nostro tempo e senza una speciale nomina del Cielo, sarebbero state altamente criminali. E potrebbero esserci stati in lui molti esercizi di pietà che, se registrati, avrebbero riflesso una luce diversa sul suo carattere. Osservate il pericolo di Sansone. Oh, se tutti coloro che assecondano i loro appetiti sensuali nell'ubriachezza o in qualsiasi altro desiderio carnale, si vedessero così circondati, traviati e destinati alla rovina dai loro nemici spirituali! Quanto più velocemente dormono, quanto più si sentono sicuri, tanto più grande è il pericolo. Speriamo che sia stato con il pio proposito di non tornare al suo peccato, che si sia alzato temendo il pericolo che correva. Posso essere al sicuro sotto questa colpa? È stato un male che si sia coricato senza tali controlli; ma sarebbe stato peggio se si fosse coricato ancora sotto di essi.

4 Versetti 4-17

Sansone era stato più volte trascinato nei guai e nei pericoli dall'amore per le donne, eppure non volle prendere le dovute precauzioni, ma fu preso di nuovo nella stessa trappola, e questa terza volta gli fu fatale. La licenziosità è una delle cose che portano via il cuore. È una fossa profonda in cui molti sono caduti, ma da cui pochi sono scampati, e quelli per un miracolo di misericordia, con la perdita della reputazione e dell'utilità, di quasi tutto, tranne che della loro anima. L'angoscia della sofferenza è diecimila volte più grande di tutti i piaceri del peccato.

18 Versetti 18-21

Osservate gli effetti fatali della falsa sicurezza. Satana rovina gli uomini lusingandoli con una buona opinione della propria sicurezza e portandoli a non pensare a nulla e a non temere nulla; poi li priva della loro forza e del loro onore e li conduce in cattività a suo piacimento. Quando dormiamo, i nostri nemici spirituali non dormono. Gli occhi di Sansone erano le porte del suo peccato (Giudici 16:1) e ora la sua punizione iniziava da lì. Ora che i Filistei lo hanno accecato, ha avuto il tempo di ricordare come la sua stessa lussuria lo abbia accecato in precedenza. Il modo migliore per preservare gli occhi è distoglierli dalla visione della vanità. La sua caduta è un monito a guardarsi bene da tutte le concupiscenze carnali, perché tutta la nostra gloria viene meno e la nostra difesa si allontana da noi quando viene profanata la nostra separazione da Dio, come nazaristi spirituali.

22 Versetti 22-24

Le afflizioni di Sansone furono il mezzo per portarlo a un profondo pentimento. La perdita della vista corporea gli aprì gli occhi della comprensione; e privandolo della forza corporea, il Signore si compiacque di rinnovare la sua forza spirituale. Il Signore permette che alcuni vaghino e sprofondino, ma alla fine li recupera e, mostrando il suo dispiacere per il peccato nelle loro gravi sofferenze temporali, li preserva dallo sprofondare nella fossa della distruzione. Gli ipocriti possono abusare di questi esempi e gli infedeli deriderli, ma i veri cristiani saranno così resi più umili, vigili e circospetti; più semplici nella loro dipendenza dal Signore, più ferventi nella preghiera per non cadere e nella lode per essere preservati; e, se cadranno, saranno evitati di sprofondare nella disperazione.

25 Versetti 25-31

Nulla riempie più velocemente i peccati di una persona o di un popolo che deridere e abusare dei servi di Dio, anche se è per la loro stessa follia che sono stati abbattuti. Dio mise in cuore a Sansone, in quanto persona pubblica, di vendicare così la lite di Dio, quella di Israele e la propria. La forza che aveva perso con il peccato, la recupera con la preghiera. Che non fosse per passione o vendetta personale, ma per un santo zelo per la gloria di Dio e di Israele, risulta dall'accettazione e dall'esaudimento della preghiera da parte di Dio. La casa fu abbattuta non dalla forza naturale di Sansone, ma dalla potenza onnipotente di Dio. Nel suo caso era giusto che vendicasse la causa di Dio e di Israele. Non è nemmeno da accusare di auto-omicidio. Non cercava la propria morte, ma la liberazione di Israele e la distruzione dei suoi nemici. Così Sansone morì in catene e tra i Filistei, come un terribile rimprovero per i suoi peccati; ma morì pentito. Gli effetti della sua morte sono stati tipici di quelli della morte di Cristo, che, di sua volontà, ha dato la vita tra i trasgressori, rovesciando così le fondamenta del regno di Satana e provvedendo alla liberazione del suo popolo. Per quanto grande fosse il peccato di Sansone, e per quanto giustamente meritasse i giudizi che si era attirato addosso, alla fine trovò la misericordia del Signore; e ogni penitente otterrà misericordia, se si rifugia in quel Salvatore il cui sangue purifica da ogni peccato. Ma non c'è nulla che incoraggi a indulgere nel peccato, nella speranza di potersi finalmente pentire ed essere salvati.

Riferimenti incrociati:

Giudici 16

1 Ge 10:19; Gios 15:47
Ge 38:16-18; Esd 9:1,2

2 1Sa 19:11; 23:26; Sal 118:10-12; At 9:24; 2Co 11:32,33
Giudic 15:18; Mat 21:38; 27:1; At 23:15

3 Sal 107:16; Is 63:1-5; Mic 2:13; At 2:24

4 1Re 11:1; Ne 13:26; Prov 22:14; 23:27; 26:11; 27:22; 1Co 10:6

5 Giudic 3:3; Gios 13:3; 1Sa 29:6
Giudic 14:15; Prov 2:16-19; 5:3-11; 6:24-26; 7:21-27; 1Co 6:15-18
Giudic 17:2; Ge 33:16; Nu 22:17,18; Mic 7:3; Mat 26:15; 1Ti 6:9,10

6 Sal 12:2; Prov 6:26; 7:21; 22:14; 26:28; Ger 9:2-5; Mic 7:2,5

7 Giudic 16:10; 1Sa 19:17; 21:2,3; 27:10; Prov 12:19; 17:7; Rom 3:8; Ga 6:7; Col 3:9

8 Ec 7:26

9 Sal 58:9

10 Giudic 16:7,13,15-17; Prov 23:7,8; 24:28; Ez 33:31; Lu 22:48

11 Prov 13:3,5; 29:25; Ef 4:25

14 Esd 9:13,14; Sal 106:43

15 Giudic 14:16; Prov 2:16; 5:3-14
Ge 29:20; De 6:5; 1Sa 15:13,14; 2Sa 16:17; Prov 23:26; CC 8:6,7; Giov 14:15,21-24; 15:10; 2Co 5:14,15; 1G 2:15,16; 5:3

16 Prov 7:21-23,26,27; Lu 11:8; 18:5
Giob 21:4; Gion 4:9; Mar 14:24

17 Prov 12:23; 29:12; Mic 7:5
Giudic 13:5; Nu 6:5; At 18:18

18 Sal 62:9; Prov 18:8; Ger 9:4-6
Giudic 16:5; Nu 22:7; 1Re 21:20; Mat 26:15; Ef 5:5; 1Ti 6:10

19 Prov 7:21-23,26,27; 23:33,34; Ec 7:26

20 Giudic 16:3,9,14; De 32:30; Is 42:24; Os 7:9
Nu 14:9,42,43; Gios 7:12; 1Sa 16:14; 18:12; 28:14-16; 2Cron 15:2; Is 59:1,2; Ger 9:23,24; Mat 17:16,20; 2Co 3:5

21 Prov 5:22; 14:14; 2:19
2Re 25:7; 2Cron 33:11; Sal 107:10-12; 149:8
Eso 11:5; Is 47:2; Mat 24:41

22 Lev 26:44; De 32:36; Sal 106:44,45; 107:13,14

23 1Sa 5:2-5; Ger 2:11; Mic 4:5; Rom 1:23-25; 1Co 8:4,5; 10:20
Giob 30:9,10; Sal 35:15,16; Prov 24:17

24 De 32:27; Is 37:20; Ez 20:14; Dan 5:4,23; Abac 1:16; Ap 11:10
Giudic 15:8,16

25 Giudic 9:27; 18:20; 19:6,9; 2Sa 13:28; 1Re 20:12; Est 3:15; Is 22:13; Dan 5:2,3; Mat 14:6,7
Giob 30:9,10; Sal 35:15,16; 69:12,26; Prov 24:17,18; Mic 7:8-10; Mat 26:67,68; 27:29,39-44; Eb 11:36

27 Giudic 9:51; De 22:8; Gios 2:8; 2Sa 11:2

28 2Cron 20:12; Sal 50:15; 91:15; 116:4; Lam 3:31,32; Eb 11:32
Sal 74:18-23; Gion 2:1,2,7; Ger 15:15
Giudic 5:31; Sal 58:10,11; 143:12; 2Ti 4:14; Ap 6:10

30 Mat 16:25; At 20:24; 21:13; Fili 2:17,30; Eb 12:1-4
Giob 20:5; 31:3; Sal 62:3; Ec 9:12; Mat 24:38,39; 1Te 5:2
Giudic 14:19; 15:8,15; Ge 3:15; Fili 2:8; Col 2:15; Eb 2:14,15

31 Giov 19:39-42
Giudic 13:2,25; Gios 19:41
Giudic 15:20

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