Nuova Riveduta:

Giudici 17

Culto idolatra nella casa di Mica in Efraim
De 27:15; Gc 8:24-27; Gr 50:6; Pr 14:12
1 C'era un uomo nella regione montuosa di Efraim che si chiamava Mica. 2 Egli disse a sua madre: «I millecento sicli d'argento che ti hanno rubato e a proposito dei quali hai pronunciato una maledizione, e l'hai pronunciata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io». Sua madre disse: «Il Signore ti benedica, figlio mio!» 3 Egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: «Io consacro al SIGNORE, di mano mia, quest'argento a favore di mio figlio, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso; e ora te lo rendo». 4 Quando egli ebbe restituito l'argento a sua madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un'immagine scolpita, di metallo fuso, che fu messa in casa di Mica. 5 Così quest'uomo, Mica, ebbe una casa per gli idoli; fece un efod e degli idoli domestici e consacrò uno dei suoi figli, che teneva come sacerdote.
6 In quel tempo non vi era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio.
7 Vi era un giovane di Betlemme di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita, e abitava in questo luogo. 8 Quest'uomo partì dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare un luogo adatto dove stabilirsi; e, cammin facendo, giunse nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mica. 9 Mica gli chiese: «Da dove vieni?» Quello gli rispose: «Sono un Levita di Betlemme di Giuda e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto». 10 Mica gli disse: «Rimani con me e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un vestito completo e il vitto». Il Levita entrò. 11 Egli acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come uno dei suoi figli. 12 Mica consacrò quel Levita; il giovane gli servì da sacerdote e si stabilì in casa sua. 13 Mica disse: «Ora so che il SIGNORE mi farà del bene, perché ho questo Levita come mio sacerdote».

C.E.I.:

Giudici 17

1 C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si chiamava Mica. 2 Egli disse alla madre: «Quei millecento sicli di argento che ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io. Ora te lo restituisco». La madre disse: «Benedetto sia mio figlio dal Signore!». 3 Egli restituì alla madre i millecento sicli d'argento e la madre disse: «Io consacro con la mia mano questo denaro al Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di getto». 4 Quando egli ebbe restituito il denaro alla madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una statua scolpita e una statua di getto, che furono collocate nella casa di Mica. 5 Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote. 6 In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio. 7 Ora c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di Giuda, il quale era un levita e abitava in quel luogo come forestiero. 8 Questo uomo era partito dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una dimora dovunque la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla casa di Mica. 9 Mica gli domandò: «Da dove vieni?». Gli rispose: «Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora dove la troverò». 10 Mica gli disse: «Rimani con me e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo e vitto». Il levita entrò. 11 Il levita dunque acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come un figlio. 12 Mica diede l'investitura al levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di lui. 13 Mica disse: «Ora so che il Signore mi farà del bene, perché ho ottenuto questo levita come mio sacerdote».

Nuova Diodati:

Giudici 17

Idolatria di Mikah
1 Or c'era un uomo nella regione montuosa di Efraim, che si chiamava Mikah. 2 Egli disse a sua madre: «I millecento sicli d'argento che ti sono stati presi e riguardo ai quali hai pronunziato una maledizione, che ho udito con le mie stesse orecchie, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io». Sua madre disse: «Benedetto sia mio figlio dall'Eterno!». 3 Così egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: «Io consacro interamente di mano mia quest'argento all'Eterno per mio figlio, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di getto; perciò ora te lo rendo». 4 Dopo che egli ebbe restituito l'argento a sua madre, sua madre prese duecento sicli d'argento e li diede al fonditore, il quale ne fece un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso; ed esse furono poste nella casa di Mikah. 5 Così quest'uomo, Mikah, ebbe una casa di dèi; fece un efod e una casa di idoli e consacrò uno dei suoi figli che gli fece da sacerdote. 6 In quel tempo non c'era re in Israele; ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi. 7 Or c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita e risiedeva in quel luogo come forestiero. 8 Quest'uomo partì dalla città di Betlemme di Giuda, per stabilirsi ovunque potesse trovare un posto; cammin facendo giunse nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mikah. 9 Mikah gli chiese: «Da dove vieni?». Quello gli rispose: «Sono un Levita di Betlemme di Giuda e sto cercando un luogo dove possa stabilirmi». 10 Mikah gli disse: «Rimani con me, e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un corredo di vestiti e il vitto». Allora il Levita entrò. 11 Così il Levita acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come uno dei suoi figli. 12 Mikah consacrò il Levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di Mikah. 13 Poi Mikah disse: «Ora so che l'Eterno mi farà del bene, perché ho un Levita che mi fa da sacerdote».

Riveduta 2020:

Giudici 17

Mica e il suo idolo
1 C'era un uomo nella regione montuosa di Efraim, che si chiamava Mica. 2 Egli disse a sua madre: “I millecento sicli d'argento che ti hanno rubato, e a proposito dei quali hai pronunciato una maledizione, e l'hai pronunciata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io”. E sua madre disse: “Benedetto sia mio figlio dall'Eterno!”. 3 Egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: “Io consacro di mia mano quest'argento a favore di mio figlio, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso; ora dunque te lo rendo”. 4 E quando egli ebbe restituito l'argento a sua madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un'immagine scolpita e un'immagine di metallo fuso, che furono messe in casa di Mica. 5 E quest'uomo, Mica, ebbe una casa per gli idoli; e fece un efod e degli idoli, e consacrò uno dei suoi figli, che servì da sacerdote. 6 In quel tempo non c'era re in Israele; ognuno faceva ciò che gli pareva meglio. 7 C'era un giovane di Betlemme di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita, e abitava là. 8 Quest'uomo partì dalla città di Betlemme di Giuda, per stabilirsi in un luogo che trovasse adatto; e, strada facendo, giunse nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mica. 9 Mica gli chiese: “Da dove vieni?”. Quello gli rispose: “Sono un Levita di Betlemme di Giuda e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto”. 10 Mica gli disse: “Rimani con me, e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un vestito completo, e il vitto”. E il Levita entrò. 11 Egli acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come uno dei suoi figli. 12 Mica consacrò quel Levita; il giovane gli servì da sacerdote e si stabilì in casa sua. 13 E Mica disse: “Ora so che l'Eterno mi farà del bene, perché ho un Levita come mio sacerdote”.

Riveduta:

Giudici 17

Mica e il suo idolo
1 Or v'era un uomo nella contrada montuosa d'Efraim, che si chiamava Mica. 2 Egli disse a sua madre: 'I millecento sicli d'argento che t'hanno rubato, e a proposito dei quali hai pronunziato una maledizione, e l'hai pronunziata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l'avevo preso io'. E sua madre disse: 'Benedetto sia dall'Eterno il mio figliuolo!' 3 Egli restituì a sua madre i millecento sicli d'argento, e sua madre disse: 'Io consacro di mano mia quest'argento a pro del mio figliuolo, per farne un'immagine scolpita e un'immagine di getto; or dunque te lo rendo'. 4 E quand'egli ebbe restituito l'argento a sua madre, questa prese dugento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un'immagine scolpita e un'immagine di getto, che furon messe in casa di Mica. 5 E quest'uomo, Mica, ebbe una casa di Dio; e fece un efod e degl'idoli, e consacrò uno de' suoi figliuoli, che li servì da sacerdote. 6 In quel tempo non v'era re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio. 7 Or v'era un giovine di Bethlehem di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita, e abitava quivi. 8 Quest'uomo si partì dalla città di Bethlehem di Giuda, per stabilirsi in luogo che trovasse adatto; e, cammin facendo, giunse nella contrada montuosa di Efraim, alla casa di Mica. 9 Mica gli chiese: 'Donde vieni?' Quello gli rispose: 'Sono un Levita di Bethlehem di Giuda, e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto'. 10 Mica gli disse: 'Rimani con me, e siimi padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un vestito completo, e il vitto'. E il Levita entrò. 11 Egli acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovine come uno de' suoi figliuoli. 12 Mica consacrò quel Levita; il giovine gli servì da sacerdote, e si stabilì in casa di lui. 13 E Mica disse: 'Ora so che l'Eterno mi farà del bene, perché ho un Levita come mio sacerdote'.

Ricciotti:

Giudici 17

Idolatria dei Daniti
1 Eravi in quel tempo un uomo della montagna di Efraim, per nome Mica, 2 il quale disse a sua madre: «I mille e cento sicli d'argento che ti sei messa da parte e per i quali, me presente, hai pronunciato una maledizione, li ho io e sono presso di me». Essa gli rispose: «Sii benedetto, figliuol mio, dal Signore». 3 Egli li rese adunque a sua madre che gli avea detto: «Consacrai e offrii in voto al Signore questo denaro, affinchè il figliuol mio lo riceva dalle mie mani e faccia fare un'immagine scolpita e fusa; ed ora io te li dò». 4 Rese adunque i sicli a sua madre, che ne prese duecento per darli a un argentiere, perchè con essi facesse l'immagine scolpita e fusa, che fu poi nella casa di Mica. 5 Questi riservò in essa una cappella a Dio, e fece un efod e dei terafim, cioè una veste sacerdotale e degli idoli, poi consacrò uno de' figli suoi ad essere suo sacerdote. 6 A quei tempi non eravi in Israele alcun re, ma ciascuno faceva quel che gli pareva. 7 Eranvi ancora un giovane, oriundo di Betleem di Giuda e appartenente alla parentela di Giuda. Egli era levita e abitava colà. 8 Uscito dalla città di Betleem volle andar peregrinando ovunque meglio gli piacesse; e venuto cammin facendo nella montagna di Efraim e avendo deviato un po' verso la casa di Mica, 9 fu da costui interrogato donde venisse. «Sono un levita di Betleem di Giuda» rispose quegli «e vado per abitare ovunque potrò trovare un luogo che mi convenga». 10 Mica gli disse: «Rimani in casa mia e sii per me padre e sacerdote, ed io ti darò ogni anno dieci sicli d'argento, un doppio vestito e tutto ciò che è necessario per il tuo sostentamento». 11 Il levita accettò e rimase in casa di quell'uomo, diventando quasi uno dei suoi figli. 12 Mica consacrò il levita e tenendosi quel giovane presso di sè quale sacerdote, diceva: 13 «Ora son certo che il Signore mi benedirà avendo un sacerdote della stirpe levitica».

Tintori:

Giudici 17

L'idolo di Mica
1 Vi fu in quel tempo un uomo del monte d'Efraim, chiamato Mica, 2 il quale disse a sua madre: «I mille e cento sicli d'argento che avevi messi da parte, e relativamente ai quali, come sentii, facesti un giuramento, li ho io e li ho conservati». Ed essa gli rispose: «Sia benedetto il mio figlio dal Signore!» 3 Egli dunque li consegnò a sua madre, che gli aveva detto: «Quest'argento l'ho consacrato e votato al Signore per darlo a mio figlio e farci una scultura e una statua di getto: ecco, te lo consegno». 4 Egli adunque li rendè a sua madre, la quale, presi duecento sicli d'argento, li diede ad un argentiere, affinchè ne facesse una scultura e una statua di getto, che poi Mica tenne in casa, 5 riservando al dio un'edicola, e fatto un efod e dei terafim, cioè una veste sacerdotale e degli idoli, riempì la mano di uno dei suoi figli che ne divenne sacerdote. 6 In quel tempo non v'era re in Israele, e ciascuno faceva ciò che gli pareva bene. 7 Avvenne pure che un altro giovinetto di Betlemme di Giuda, che avendo parenti in Giuda, ivi abitava, sebbene levita, 8 partitosi dalla città di Betlemme, volle andare ove trovasse da star meglio. Durante il suo viaggio, giunto al monte d'Efraim, entrò nella casa di Mica, 9 Il quale gli domandò donde venisse. «Io son levita di Betlemme, gli rispose, e giro per fermarmi dove potrò e dove mi torni conto». 10 E Mica gli disse: «Allora sta con me e fammi da padre e da sacerdote, ed io, oltre il vitto necessario, ti darò un doppio vestito e dieci sicli d'argento all'anno». 11 Accettò di dimorare presso di lui che lo trattò come uno dei suoi figli. 12 Mica gli riempì la mano, e lo tenne presso di sè come sacerdote, 13 esclamando: «Ora poi son sicuro che Dio mi farà dei bene, perchè ho un sacerdote della stirpe di Levi!»

Martini:

Giudici 17

La madre di Micha coll'argento, che avea da parte ne forma un idolo: e quegli ne fa sacerdote prima un suo figliuolo, indi un Levita di Bethlehem.
1 Eravi in quel tempo un certo uomo del monte di Ephraim, per nome Micha: 2 Il quale disse a sua madre: Le mille e cento monete d'argento che tu avevi messo a parte, e riguardo alle quali tu facesti presente me giuramento, ecco che le ho io, e sono in mie mani. Ed ella gli rispose: Benedetto sia dal Signore il mio figliuolo. 3 Egli adunque le rendè a sua madre, la quale gli avea detto: Io ho consacrato con voto questo argento al Signore, affinchè il mio figliuolo lo riceva dalle mie mani e ne faccia un simulacro scolpito, e uno di getto: ed io ora lo do a te. 4 Quando adunque egli lo ebbe renduto a sua madre, ella ne prese dugento pezze d'argento, e le diede a un orefice, affinchè ne formasse un simulacro scolpito, e uno di getto, che fu messo in casa di Micha. 5 Il quale nella stessa casa separò una casetta pel dio, e fece un Ephod, e de' Teraphim, cioè un vestimento sacerdotale, e degl'idoli, e consacrò un de' suoi figliuoli, il quale fu il suo sacerdote. 6 In quel tempo non eravi re in Israele, ma ognuno faceva quello che gli pareva. 7 Eravi anche un altro giovinetto di Bethlehem di Giuda, e della stirpe di Giuda, il quale era Levita, e ivi abitava. 8 E partitosi dalla città di Bethlehem ebbe voglia di cangiar domicilio dovunque gli tornasse più in acconcio. E arrivato in viaggiando al monte Ephraim, ed essendo uscito un po' fuori di strada per andare a casa di Micha, 9 Fu interrogato da lui donde venisse. Ed egli rispose: Io son Levita di Bethlehem di Giuda, e vado a metter casa dove potrò, e dove vedrò che mi torni conto. 10 E Micha disse: Rimanti in casa mia, e sii mio padre e sacerdote: e ti darò ogni anno dieci pezze d'argento, e due vestiti, e il bisognevole pel vitto. 11 Quegli ne rimase d'accordo, e restò presso di lui, il quale lo trattò come uno dei suoi figliuoli. 12 E Io consacrò, e tenne quel ragazzo in casa come sacerdote: 13 Dicendo: Adesso io conosco, che Dio mi farà del bene, avendo io un sacerdote della stirpe di Levi.

Diodati:

Giudici 17

1 OR v'era un uomo della montagna di Efraim, il cui nome era Mica. 2 Ed esso disse a sua madre: I mille e cento sicli d'argento che ti erano stati tolti, per li quali tu scongiurasti con maledizioni, le quali eziandio tu proferisti in mia presenza; ecco, sono appresso di me; io li avea presi. E sua madre gli disse: Benedetto sia il mio figliuolo appo il Signore. 3 E, quando egli rendè i mille e cento sicli d'argento a sua madre, ella disse: Io avea del tutto consacrato questo argento al Signore, dispodestandomene per lo mio figliuolo, per farne una scultura, e una statua di getto; ora dunque io te lo renderò. 4 Esso adunque rendè quell'argento a sua madre; ed ella ne prese dugento sicli, e li diede all'orafo; ed egli ne fece una scultura, e una statua di getto, che furono in casa di Mica. 5 Quest'uomo Mica ebbe dunque un tempio, e fece un Efod, e degl'idoli; e consacrò uno de' suoi figliuoli, il qual gli fu per sacerdote. 6 In quel tempo non v'era alcun re in Israele; ciascuno faceva ciò che gli parea bene.
7 Or un certo giovane di Bet-lehem di Giuda, che è della nazione di Giuda, il quale era Levita, ed era dimorato quivi, 8 partitosi di quella città, cioè, di Bet-lehem di Giuda, per dimorare ovunque troverebbe luogo, e procedendo a suo cammino, giunse al monte di Efraim, alla casa di Mica. 9 E Mica gli disse: Onde vieni? E il Levita gli disse: Io son di Bet-lehem di Giuda, e vo a dimorare ovunque troverò luogo. 10 E Mica gli disse: Dimora meco, e siimi per padre, e per sacerdote; e io ti darò dieci sicli d'argento l'anno, e il tuo vestire ordinario, e il tuo nudrimento. E il Levita vi andò. 11 Così quel giovane Levita si convenne di dimorar con quell'uomo, il qual lo tenne come l'uno de' suoi figliuoli. 12 E Mica consacrò quel Levita; e il giovane gli fu per sacerdote, e stette in casa di Mica. 13 E Mica disse: Ora conosco che il Signore mi farà del bene, poichè io ho un Levita per sacerdote.

Commentario abbreviato:

Giudici 17

1 Capitolo 17

L'inizio dell'idolatria in Israele, Mica e sua madre Giudici 17:1-6

Mica assume un levita come suo sacerdote Giudici 17:7-13

Versetti 1-6

Ciò che viene raccontato in questo e negli altri capitoli fino alla fine di questo libro fu fatto subito dopo la morte di Giosuè: cfr. Giudici 20:28. Affinché appaia quanto fosse felice la nazione sotto i Giudici, qui si mostra quanto fosse infelice quando non c'era un Giudice. L'amore per il denaro rese Mica così indulgente con la madre da derubarla, e la rese così scortese con il figlio da maledirlo. Le perdite esteriori spingono i buoni a pregare, ma i cattivi a maledire. L'argento di questa donna era il suo dio, prima che venisse trasformato in un'immagine scolpita o fusa. Mica e sua madre accettarono di trasformare il loro denaro in un dio e di istituire il culto degli idoli nella loro famiglia. Vediamo la causa di questa corruzione. Ognuno faceva ciò che era giusto ai propri occhi, e presto fecero ciò che era male agli occhi del Signore.

7 Versetti 7-13

Mica pensava che fosse un segno del favore di Dio verso di lui e le sue immagini il fatto che un levita si presentasse alla sua porta. Così coloro che si compiacciono delle proprie illusioni, se la Provvidenza porta inaspettatamente nelle loro mani qualcosa che li favorisce nella loro cattiva strada, sono portati a pensare che Dio si compiaccia di loro.

Riferimenti incrociati:

Giudici 17

1 Giudic 10:1; Gios 15:9; 17:14-18

2 Giudic 5:23; De 27:16; 1Sa 14:24,28; 26:19; Ne 13:25; Ger 48:10; Mat 26:74; Rom 9:3; 1Co 16:22
Prov 28:24
Ge 14:19; 24:30,31; Eso 20:7; Ru 3:10; 1Sa 23:21; Ne 13:25; Sal 10:3; 2G 1:11

3 Giudic 17:13; 18:5; Is 66:3
Eso 20:4,23; Lev 19:4; De 12:3; Sal 115:4-8; Is 40:18-25; 44:9-20; Ger 10:3-5,8; Abac 2:18,19; Giov 16:2

4 Is 46:6,7; Ger 10:9,10

5 Giudic 18:24; Ge 31:30; Esd 1:7; Os 8:14
Giudic 8:27; 18:14; Eso 28:4,15; 1Sa 23:6
Ge 31:19,30; Os 3:4
Eso 29:9; 1Re 12:31; 13:33,34; Eb 5:4
Eso 24:5

6 Giudic 18:1; 19:1; 21:3,25; Ge 36:31; De 33:5
De 12:8; Sal 12:4; Prov 12:15; 14:12; 16:2; Ec 11:9; Ger 44:16,17

7 Giudic 19:1,2; Ge 35:19; Gios 19:15; Ru 1:1,2; Mic 5:2; Mat 2:1,5,6

8 Giudic 17:11; Ne 13:10,11

10 Giudic 17:11; 18:19; Ge 45:8; 2Re 6:21; 8:8,9; 13:14; Giob 29:16; Is 22:21
Giudic 18:20; 1Sa 2:36; Ez 13:19; Mat 26:15; Giov 12:6; 1Ti 6:10; 1P 5:2

12 Giudic 17:5
Giudic 18:30; Nu 16:5,8-10; 1Re 12:31; 13:33,34

13 Prov 14:12; Is 44:20; 66:3,4; Mat 15:9,13; Giov 16:2; At 26:9; Rom 10:2,3

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