Giudici 91 Abimelec, figlio di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò a loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, e disse: 2 «Vi prego, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Che cos'è meglio per voi, che settanta uomini, tutti figli di Ierubbaal, regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo? Ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne». 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il cuore loro si inclinò a favore di Abimelec, perché dissero: «È nostro fratello». 4 Gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berit, con i quali Abimelec assoldò degli avventurieri audaci che lo seguirono. 5 Egli andò alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, settanta uomini, figli di Ierubbaal; ma Iotam, figlio minore di Ierubbaal, scampò perché si era nascosto. 6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem. Avvertimento di Iotam 2R 14:9-10; Ez 17 7 Iotam, essendo stato informato della cosa, salì sulla vetta del monte Gherizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Dio! 8 Un giorno, gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: "Regna tu su di noi". 9 Ma l'ulivo rispose loro: "E io dovrei rinunciare al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?" 10 Allora gli alberi dissero al fico: "Vieni tu a regnare su di noi". 11 Ma il fico rispose loro: "E io dovrei rinunciare alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?" 12 Poi gli alberi dissero alla vite: "Vieni tu a regnare su di noi". 13 Ma la vite rispose loro: "E io dovrei rinunciare al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?" 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: "Vieni tu a regnare su di noi". 15 Il pruno rispose agli alberi: "Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su di voi, venite a rifugiarvi sotto la mia ombra; se no, esca un fuoco dal pruno, e divori i cedri del Libano!" 16 Ora, avete agito con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec? Avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa? Avete ricompensato mio padre di quello che ha fatto per voi? 17 Infatti egli ha combattuto per voi, ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, 18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figlio della sua serva, perché è vostro fratello. 19 Se oggi avete agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec e Abimelec si goda voi! 20 Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo; ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!» 21 Poi Iotam corse via, fuggì a Beer, e rimase lì per paura di Abimelec, suo fratello. Castigo di Sichem; morte violenta di Abimelec v. 1-20; Sl 7:14-16 22 Abimelec signoreggiò sopra Israele per tre anni. 23 Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti; e i Sichemiti non furono più fedeli ad Abimelec, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che lo avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli. 25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima dei monti, della gente che derubava chiunque passasse per la strada, vicino a loro. Abimelec venne a saperlo. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero a Sichem e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. 27 Usciti nei campi vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimelec. 28 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimelec e chi è Sichem, che dobbiamo servirlo? Non è forse il figlio di Ierubbaal? Zebul non è forse il suo commissario? Servite gli uomini di Camor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo costui? 29 Ah, se questo popolo fosse ai miei ordini, io scaccerei Abimelec!» Poi disse ad Abimelec: «Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!» 30 Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31 e mandò segretamente dei messaggeri ad Abimelec per dirgli: «Ecco, Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sobillano la città contro di te. 32 Àlzati dunque di notte, con la gente che è con te, e fa' un'imboscata nella campagna; 33 domani mattina, allo spuntar del sole, ti sveglierai e piomberai sulla città. Quando Gaal e i suoi uomini usciranno contro di te, tu gli farai quel che sarà necessario». 34 Abimelec e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e si appostarono nei dintorni di Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Intanto Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall'imboscata con la gente che era con lui. 36 Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: «C'è della gente che scende dall'alto dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini». 37 Gaal riprese a dire: «Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese e una schiera che giunge per la via della quercia degli indovini». 38 Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la tua millanteria di quando dicevi: "Chi è Abimelec, che dobbiamo servirlo?" Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora, fatti avanti e combatti contro di lui!» 39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diede battaglia ad Abimelec. 40 Ma Abimelec lo inseguì ed egli fuggì davanti a lui, e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 Abimelec si fermò ad Aruma e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem andò nei campi; Abimelec ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere e fece un'imboscata nei campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, mosse contro di loro e ne fece strage. 44 Poi Abimelec e la gente che era con lui corsero avanti e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nei campi e ne fecero strage. 45 Abimelec attaccò la città per tutta la giornata, la prese e uccise la gente che vi si trovava; poi spianò la città e vi sparse sopra del sale. 46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito ciò, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berit. 47 Fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati lì. 48 Allora Abimelec salì sul monte Salmon con tutta la gente che era con lui; prese una scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse a quelli che erano con lui: «Quello che mi avete visto fare fatelo presto anche voi!» 49 Tutti tagliarono dei rami, ognuno il suo, e seguirono Abimelec; posero i rami contro al torrione e lo incendiarono con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimelec andò a Tebes, la cinse d'assedio e se ne impadronì. 51 In mezzo alla città vi era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre. 52 Abimelec, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. 54 Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, affinché non si dica: "Lo ha ammazzato una donna!"» Il suo servo allora lo trafisse ed egli morì. 55 Quando gli Israeliti videro che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua. 56 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre uccidendo i suoi settanta fratelli. 57 Dio fece anche ricadere sul capo degli uomini di Sichem tutto il male che avevano fatto; e su di loro si compì la maledizione di Iotam, figlio di Ierubbaal. | Giudici 91 Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre: 2 «Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue». 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: «È nostro fratello». 4 Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono. 5 Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 6 Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem. 7 Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi! 8 Si misero in cammino gli alberi per ungere un re su di essi. Dissero all'ulivo: Regna su di noi. 9 Rispose loro l'ulivo: Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dèi e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? 10 Dissero gli alberi al fico: Vieni tu, regna su di noi. 11 Rispose loro il fico: Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò ad agitarmi sugli alberi? 12 Dissero gli alberi alla vite: Vieni tu, regna su di noi. 13 Rispose loro la vite: Rinuncerò al mio mosto che allieta dèi e uomini, e andrò ad agitarmi sugli alberi? 14 Dissero tutti gli alberi al rovo: Vieni tu, regna su di noi. 15 Rispose il rovo agli alberi: Se in verità ungete me re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano. 16 Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 17 Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 18 Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello. 19 Se dunque avete operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20 Ma se non è così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!». 21 Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo fratello. 22 Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23 Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. 24 Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25 I signori di Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 27 Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech. 28 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi? 29 Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo». 30 Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31 e mandò messaggeri ad Abimèlech in Aruma per dirgli: «Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 32 Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 33 Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno». 34 Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva. 36 Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: «Ecco gente che scende dalle cime dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini». 37 Gaal riprese a parlare e disse: «Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi». 38 Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!». 39 Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 40 Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 42 Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato. 43 Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 44 Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 45 Abimèlech combattè contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale. 46 Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47 Fu riferito ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48 Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: «Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 49 Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51 In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 52 Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio. 54 Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna!». Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55 Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua. 56 Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal. | Giudici 9Abimelek uccide i suoi fratelli e si fa proclamare re di Sichem 1 Or Abimelek, figlio di Jerubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò con loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: 2 «Deh, dite a tutti gli abitanti di Sichem: "Che cosa è meglio per voi, che tutti i settanta figli di Jerubbaal regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo?". E ricordatevi che io sono vostre ossa e vostra carne». 3 I fratelli di sua madre riportarono tutte queste parole intorno a lui a tutti gli abitanti di Sichem; e il loro cuore si piegò a favore di Abimelek, perché dissero: «È nostro fratello». 4 Così gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berith, con i quali Abimelek assoldò uomini di nessun valore e temerari; ed essi lo seguirono. 5 Poi egli andò alla casa di suo padre a Ofrah e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, i settanta figli di Jerubbaal. Ma Jotham, figlio minore di Jerubbaal, scampò, perché si era nascosto. 6 Allora tutti gli abitanti di Sichem e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelek, presso la quercia della stele che si trova a Sichem. 7 Quando Jotham fu informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Gherizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, abitanti di Sichem, e possa DIO ascoltare voi! 8 Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: "Regna su di noi". 9 Ma l'ulivo rispose loro: "Rinuncerò io al mio olio col quale DIO e gli uomini sono onorati, per andare ad agitarmi sopra gli alberi?". 10 Allora gli alberi dissero al fico: "Vieni tu a regnare su di noi". 11 Ma il fico rispose loro: "Rinuncerò io alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi sopra gli alberi?". 12 Allora gli alberi dissero alla vite: "Vieni tu a regnare su di noi". 13 Ma la vite rispose loro: "Rinuncerò io al mio mosto che rallegra DIO e gli uomini, per andare ad agitarmi sopra gli alberi?". 14 Allora tutti gli alberi dissero al rovo: "Vieni tu a regnare su di noi". 15 Il rovo rispose agli alberi: "Se volete veramente ungermi re per regnare su di voi, venite a ripararvi alla mia ombra; altrimenti esca dal rovo un fuoco, che divori i cedri del Libano!". 16 Ma voi non avete agito con fedeltà e integrità proclamando re Abimelek, non vi siete comportati bene verso Jerubbaal e la sua casa e non lo avete trattato come meritava, 17 perché mio padre ha combattuto per voi, ha messo a repentaglio la propria vita e vi ha liberato dalle mani di Madian. 18 Oggi invece voi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi settanta figli sulla stessa pietra e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelek, figlio della sua serva, perché è vostro fratello. 19 Se dunque oggi avete agito con fedeltà e con integrità verso Jerubbaal e la sua casa, godetevi Abimelek, ed egli si goda voi! 20 Ma se la cosa non è così, esca da Abimelek un fuoco che divori gli abitanti di Sichem e la casa di Millo, ed esca dagli abitanti di Sichem e dalla casa di Millo un fuoco che divori Abimelek». 21 Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer per paura di suo fratello Abimelek. Distruzione di Sichem e morte di Abimelek 22 Abimelek padroneggiò sopra Israele tre anni. 23 Poi DIO mandò un cattivo spirito fra Abimelek e gli abitanti di Sichem, e gli abitanti di Sichem tradirono Abimelek, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figli di Jerubbaal fosse risolta, e il loro sangue ricadesse sul loro fratello Abimelek, che li aveva uccisi e sugli abitanti di Sichem, che l'avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli. 25 Gli abitanti di Sichem misero uomini in agguato contro di lui sulla cima dei monti, ed essi depredarono tutti quelli che passavano sulla strada vicino a loro. Abimelek fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si trasferirono a Sichem, e gli abitanti di Sichem riposero in lui la loro fiducia. 27 Essi uscirono nei campi, raccolsero l'uva nelle loro vigne, la pigiarono e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimelek. 28 Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimelek e che cosa è Sichem, perché lo dobbiamo servire? Non è forse figlio di Jerubbaal, e non è Zebul il suo luogotenente? Servite piuttosto agli uomini di Hamor, padre di Sichem! Ma perché mai dovremmo noi servire costui? 29 Se questo popolo fosse sotto di me, io scaccerei Abimelek!». Poi disse ad Abimelek: «Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!». 30 Quando Zebul, governatore della città udì le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira, 31 e mandò segretamente messaggeri ad Abimelek per dirgli: «Ecco, Gaal figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem, ed ecco, sollevano la città contro di te. 32 Or dunque levati di notte, tu e la gente che è con te, e tendi un'imboscata nella campagna; 33 e domattina, appena spunta il sole, ti leverai e piomberai sulla città. Quando poi Gaal con la gente che è con lui uscirà contro di te, tu gli farai quel che credi opportuno». 34 Abimelek e tutta la gente che era con lui si levarono di notte e tesero un'imboscata contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Quando Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città, Abimelek uscì dall'imboscata con la gente che era con lui. 36 Nel vedere quella gente, Gaal disse a Zebul: «Ecco gente che scende dall'alto dei monti». Ma Zebul gli rispose: «Tu scambi l'ombra dei monti per uomini». 37 Gaal riprese a parlare, dicendo: «Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese, e un'altra schiera sta arrivando per la via della quercia degli indovini». 38 Allora Zebul gli disse: «Dov'è la tua spavalderia di quando dicevi: "Chi è Abimelek, perché lo dobbiamo servire?". Non è questo il popolo che disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!». 39 Allora Gaal uscì alla testa degli abitanti di Sichem e diede battaglia ad Abimelek. 40 Ma Abimelek lo inseguì, ed egli fuggì davanti a lui; molti uomini caddero mortalmente feriti fino all'ingresso della porta. 41 Abimelek si fermò quindi ad Arumah, e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 42 Il giorno seguente il popolo di Sichem uscì per i campi; e Abimelek ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un'imboscata nei campi; quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si levò contro e ne fece una strage. 44 Poi Abimelek e la gente che aveva con sé si precipitarono in avanti e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nei campi e ne fecero una strage. 45 Abimelek prese d'assalto la città tutto quel giorno, la espugnò e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e la cosparse di sale. 46 Quando tutti gli abitanti della torre di Sichem udirono questo, si ritirarono nel torrione del tempio del dio Berith. 47 Fu così riferito ad Abimelek che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati insieme. 48 Allora Abimelek salì sul monte Tsalmon, lui con tutta la gente che aveva con sé; poi Abimelek impugnò una scure, tagliò il ramo di un albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; disse quindi alla gente che era con lui: «Ciò che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 49 Allora tutti gli uomini tagliarono dei rami, ciascuno il suo, e seguirono Abimelek; quindi posero i rami contro il torrione e arsero il torrione al di sopra di loro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimelek andò a Thebets, cinse d'assedio Thebets e la espugnò. 51 Or in mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre. 52 Così Abimelek giunse ai piedi della torre e l'attaccò; si avvicinò quindi alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù la parte superiore di una macina sulla testa di Abimelek e gli spezzò il cranio. 54 Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica: "L'ha ucciso una donna!"». Così il giovane lo trafisse, ed egli morì. 55 Quando gli Israeliti videro che Abimelek era morto se ne andarono ciascuno a casa sua. 56 Così DIO fece ricadere su Abimelek il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 DIO fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male fatto; così su di loro si avverò la maledizione di Jotham, figlio di Jerubbaal. | Giudici 9Abimelec fa uccidere i suoi fratelli, ed è proclamato re a Sichem. Sua morte 1 Ora Abimelec, figlio di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: 2 “Vi prego, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: 'Che cosa è meglio per voi, che settanta uomini, tutti figli di Ierubbaal, regnino su di voi, oppure che regni su di voi uno solo?'. E ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne”. 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il loro cuore si inclinò in favore di Abimelec, perché dissero: “È nostro fratello”. 4 E gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berit, con i quali Abimelec assoldò degli uomini da nulla e audaci che lo seguirono. 5 Ed egli venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierubbaal, settanta uomini; ma Iotam, figlio minore di Ierubbaal, scampò, perché si era nascosto. 6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem. 7 E Iotam, essendo stato informato della cosa, andò a mettersi sulla vetta del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: “Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Iddio! 8 Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su di loro; e dissero all'ulivo: 'Regna tu su di noi'. 9 Ma l'ulivo rispose loro: 'Dovrei rinunciare al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?'. 10 Allora gli alberi dissero al fico: 'Vieni tu a regnare su di noi'. 11 Ma il fico rispose loro: 'Dovrei rinunciare alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?'. 12 Poi gli alberi dissero alla vite: 'Vieni tu a regnare su di noi'. 13 Ma la vite rispose loro: 'Dovrei rinunciare al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al di sopra degli alberi?'. 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: 'Vieni tu a regnare su di noi'. 15 E il pruno rispose agli alberi: 'Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su di voi, venite a rifugiarvi sotto la mia ombra; altrimenti, esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano!'. 16 E ora, se avete agito con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec, se avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa, se avete ricompensato lui, mio padre, per ciò che ha fatto per voi 17 quando ha combattuto per voi, quando ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, 18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figlio della sua serva, perché è vostro fratello, 19 se, dico, avete oggi agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec, e Abimelec si goda voi! 20 Altrimenti, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo, ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!”. 21 Poi Iotam corse via, fuggì e andò a stare a Beer, per paura di Abimelec, suo fratello. 22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni. 23 Poi Iddio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti, e i Sichemiti non furono più fedeli ad Abimelec, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo, e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che lo avevano aiutato a uccidere i suoi fratelli. 25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima dei monti, della gente che svaligiava chiunque le passasse vicino sulla strada. E Abimelec fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem, e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. 27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono l'uva, e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero, e maledissero Abimelec. 28 E Gaal, figlio di Ebed, disse: “Chi è Abimelec, e che cos'è Sichem, che dobbiamo servirlo? non è figlio di Ierubbaal? e Zebul non è il suo luogotenente? Servite gli uomini di Camor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo costui? 29 Ah, se avessi in mio potere questo popolo, io caccerei Abimelec!”. Poi disse ad Abimelec: “Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!”. 30 Ora Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira, 31 e mandò segretamente dei messaggeri ad Abimelec per dirgli: “Ecco, Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem, e sollevano la città contro di te. 32 Ora dunque, alzati di notte con la gente che è con te, e fa' un'imboscata nella campagna; 33 e domani mattina, appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città. E quando Gaal con la gente che è con lui uscirà contro di te, tu gli farai quello che sarà necessario”. 34 Abimelec e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte, e fecero un'imboscata contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Intanto Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall'imboscata con la gente che era con lui. 36 Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: “Ecco gente che scende dall'alto dei monti”. E Zebul gli rispose: “Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini”. 37 E Gaal riprese a dire: “Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese, e una schiera che giunge per la via della quercia degli indovini”. 38 Allora Zebul gli disse: “Dov'è ora la tua spavalderia di quando dicevi: 'Chi è Abimelec, perché dobbiamo servirlo?'. Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora, fatti avanti e combatti contro di lui!”. 39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diede battaglia ad Abimelec. 40 Ma Abimelec gli diede la caccia, ed egli fuggì davanti a lui, e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 E Abimelec si fermò ad Aruma, e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem. 42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì nella campagna; e Abimelec ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un'imboscata nei campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si mosse contro e ne fece una strage. 44 Poi Abimelec e la gente che aveva con sé fecero irruzione e si andarono a mettere all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nella campagna, e ne fecero una strage. 45 E Abimelec attaccò la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e la cosparse di sale. 46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito questo, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berit. 47 E fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano radunati lì. 48 Allora Abimelec salì sul monte Salmon con tutta la gente che era con lui; prese una scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse alla gente che era con lui: “Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!”. 49 Tutti tagliarono anche loro dei rami, ognuno il suo, e seguirono Abimelec; posero i rami contro il torrione, e incendiarono il torrione con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimelec andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51 Ora in mezzo alla città c'era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul tetto della torre. 52 Abimelec, giunto alla torre, l'attaccò, e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. 54 Ed egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: “Tira fuori la spada e uccidimi, affinché non si dica: 'Lo ha ammazzato una donna!'”. Il suo giovane allora lo trafisse, ed egli morì. 55 E quando gli Israeliti videro che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua. 56 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 Iddio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che avevano fatto; e su loro si compì la maledizione di Iotam, figlio di Ierubbaal. | Giudici 9Abimelec fa uccidere i suoi fratelli, ed è proclamato re a Sichem. Sua morte 1 Or Abimelec, figliuolo di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: 2 'Deh, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Qual cosa è migliore per voi, che settanta uomini, tutti figliuoli di Ierubbaal, regnino su voi, oppure che regni su voi uno solo? E ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne'. 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il cuor loro s'inchinò a favore di Abimelec, perché dissero: 'È nostro fratello'. 4 E gli diedero settanta sicli d'argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berith, coi quali Abimelec assoldò degli uomini da nulla e audaci che lo seguirono. 5 Ed egli venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figliuoli di Ierubbaal, settanta uomini; ma Jotham, figliuolo minore di Ierubbaal, scampò, perché s'era nascosto. 6 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamar re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem. 7 E Jotham, essendo stato informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim, e alzando la voce gridò: 'Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Iddio! 8 Un giorno gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su loro; e dissero all'ulivo: - Regna tu su noi. 9 - Ma l'ulivo rispose loro: Rinunzierei io al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? 10 Allora gli alberi dissero al fico: - Vieni tu a regnare su noi. 11 - Ma il fico rispose loro: Rinunzierei io alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? 12 Poi gli alberi dissero alla vite: - Vieni tu a regnare su noi. 13 - Ma la vite rispose loro: Rinunzierei io al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: - Vieni tu a regnare su noi. 15 - E il pruno rispose agli alberi: Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su voi, venite a rifugiarvi sotto l'ombra mia; se no, esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano! 16 E ora, se vi siete condotti con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec, se avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa, se avete ricompensato lui, mio padre, di quel che ha fatto per voi 17 quando ha combattuto per voi, quando ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, 18 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figliuoli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figliuolo della sua serva, perché è vostro fratello, 19 se, dico, avete oggi agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec, e Abimelec si goda di voi! 20 Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo, ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!' 21 Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer, per paura di Abimelec, suo fratello. 22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni. 23 Poi Iddio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti, e i Sichemiti ruppero fede ad Abimelec, 24 affinché la violenza fatta ai settanta figliuoli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo, e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che gli avean prestato mano a uccidere i suoi fratelli. 25 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima dei monti, della gente che svaligiava sulla strada chiunque le passasse vicino. E Abimelec fu informato della cosa. 26 Poi Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem, e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. 27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono le uve, e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero, e maledissero Abimelec. 28 E Gaal, figliuolo di Ebed, disse: 'Chi è Abimelec, e che cos'è Sichem, che abbiamo a servire ad Abimelec? non è egli figliuolo di Ierubbaal? e Zebul non è egli suo commissario? Servite agli uomini di Hamor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo a costui? 29 Ah, se avessi in poter mio questo popolo, io caccerei Abimelec!' Poi disse ad Abimelec: 'Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!' 30 Or Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figliuolo di Ebed, s'accese d'ira, 31 e mandò segretamente de' messi ad Abimelec per dirgli: 'Ecco, Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli son venuti a Sichem, e sollevano la città contro di te. 32 Or dunque, lèvati di notte con la gente che è teco, e fa' un'imboscata nella campagna; 33 e domattina, non appena spunterà il sole, ti leverai e piomberai sulla città. E quando Gaal con la gente che è con lui uscirà contro a te, tu gli farai quel che sarà necessario'. 34 Abimelec e tutta la gente ch'era con lui si levaron di notte, e fecero un'imboscata contro a Sichem, divisi in quattro schiere. 35 Intanto Gaal, figliuolo di Ebed, uscì, e si fermò all'ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall'imboscata con la gente ch'era con lui. 36 Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: 'Ecco gente che scende dall'alto de' monti'. E Zebul gli rispose: 'Tu vedi l'ombra de' monti e la prendi per uomini'. 37 E Gaal riprese a dire: 'Guarda, c'è gente che scende dalle alture del paese, e una schiera che giunge per la via della quercia degl'indovini'. 38 Allora Zebul gli disse: 'Dov'è ora la tua millanteria di quando dicevi: - Chi è Abimelec, che abbiamo a servirgli? - Non è questo il popolo che disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!' 39 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diè battaglia ad Abimelec. 40 Ma Abimelec gli diè la caccia, ed egli fuggì d'innanzi a lui, e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41 E Abimelec si fermò ad Aruma, e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poteron più rimanere a Sichem. 42 Il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì alla campagna; e Abimelec ne fu informato. 43 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un'imboscata ne' campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si levò contro e ne fece strage. 44 Poi Abimelec e la gente che avea seco si slanciarono e vennero a porsi all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nella campagna, e ne fecero strage. 45 E Abimelec attaccò la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e vi seminò del sale. 46 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, all'udir questo, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berith. 47 E fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem s'erano adunati quivi. 48 Allora Abimelec salì sul monte Tsalmon con tutta la gente ch'era con lui; diè di piglio ad una scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse alla gente ch'era con lui: 'Quel che m'avete veduto fare fatelo presto anche voi!' 49 Tutti tagliaron quindi anch'essi dei rami, ognuno il suo, e seguitarono Abimelec; posero i rami contro al torrione, e arsero il torrione con quelli che v'eran dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 50 Poi Abimelec andò a Thebets, la cinse d'assedio e la prese. 51 Or in mezzo alla città c'era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro, e salirono sul tetto della torre. 52 Abimelec, giunto alla torre, l'attaccò, e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. 54 Ed egli chiamò tosto il giovane che gli portava le armi, e gli disse: 'Tira fuori la spada e uccidimi, affinché non si dica: L'ha ammazzato una donna!' Il suo giovane allora lo trafisse, ed egli morì. 55 E quando gl'Israeliti ebbero veduto che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua. 56 Così Dio fece ricader sopra Abimelec il male ch'egli avea fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57 Iddio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male ch'essa avea fatto; e su loro si compié la maledizione di Jotham, figliuolo di Ierubbaal. | Giudici 9Ribellione di Abimelec 1 Abimelec, figlio di Jerobaal, se ne andò in Sichem a trovare i fratelli della madre sua e a loro e a tutta la parentela della casa del padre di sua madre disse: 2 «Parlate a tutti gli uomini di Sichem e chiedete: - È miglior cosa per voi avere settanta padroni, quanti sono i figli di Jerobaal, o averne uno solo? - Parimenti considerate che io sono vostro osso e carne vostra». 3 I fratelli della madre parlaron di lui a tutti gli uomini di Sichem, ripetendo tutte quelle parole e disposero gli animi loro a favore di Abimelec, dicendo: «Egli è nostro fratello». 4 E gli diedero settanta sicli d'argento tolti dal santuario di Baalberit. Con essi egli assoldò uomini miserabili e vagabondi, i quali lo seguirono. 5 Venuto nella casa di suo padre in Efra, Abimelec uccise i suoi fratelli, i settanta figli di Jerobaal sopra una sol pietra; soltanto Joatam, il più piccolo dei figli di Jerobaal, scampò perchè s'era nascosto. 6 Riunitisi poi tutti gli uomini di Sichem e tutte le famiglie della città di Mello, se ne andarono per proclamare re Abimelec, presso la quercia che stava in Sichem. Apologo di Joatam 7 Quando Joatam fu informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e a voce alta gridò e disse: «Ascoltatemi, o uomini di Sichem, e così Dio vi ascolti. 8 Gli alberi andarono per ungere un re [che regnasse] sopra di loro. Dissero all'olivo: - Regna sopra di noi. - 9 Ma esso rispose: - Posso io lasciare la mia pinguedine, della quale fanno uso gli dèi e gli uomini, per venire ad essere innalzato al di sopra degli altri alberi? - 10 Dissero allora gli alberi all'albero del fico: - Vieni tu a regnare sopra di noi. 11 Ma questi rispose: - Posso io lasciare la mia dolcezza e i miei soavissimi frutti e andare ad essere innalzato al di sopra di tutti gli altri alberi? - 12 Gli alberi si rivolsero quindi alla vite e dissero: - Vieni, e regna sopra di noi. 13 Ma essa rispose: - Posso io lasciare il mio vino, che rallegra Dio e gli uomini per essere innalzata al di sopra degli altri alberi? - 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: - Vieni e regna sopra di noi. - 15 Al che esso rispose: - Se veramente voi mi volete costituire vostro re, venite a riposarvi sotto la mia ombra; ma se non volete, esca dal pruno un fuoco e divori i cedri del Libano. - 16 Ora adunque [vedete] se con rettitudine e senza colpa voi avete eletto vostro re Abimelec, e se avete bene operato con Jerobaal e colla casa di lui, e se avete contraccambiato i benefici di chi combattè per voi 17 ed espose la sua vita al pericolo per strapparvi dalle mani di Madian, 18 mentre voi ora insorgereste contro la casa del padre e ne uccideste i figli in numero di settanta sopra una pietra, e avete eletto re degli abitanti di Sichem, Abimelec, figlio di una serva di Gedeone, perchè è vostro fratello. 19 Quindi, se avete agito con rettitudine e senza alcuna colpa con Jerobaal e colla casa di lui, ora godetevi Abimelec ed egli goda di voi; 20 ma se avete agito con perversità, esca il fuoco da lui e consumi gli abitanti di Sichem e la città di Mello; esca il fuoco dagli uomini di Sichem e dalla città di Mello e divori Abimelec». 21 Avendo detto ciò fuggì e si ricoverò da Bera, e abitò colà per timore di Abimelec suo fratello. Rivolta di Sichem. 22 Abimelec pertanto regnò sopra Israele per tre anni. 23 Poi il Signore mandò un pessimo spirito tra Abimelec e gli abitanti di Sichem, i quali cominciarono a detestarlo 24 e a incolpare Abimelec, loro fratello, e gli altri principi di Sichem che l'avevano aiutato, del delitto dell'uccisione dei settanta figli di Jerobaal e dello spargimento del loro sangue. 25 Gli tesero quindi insidie sulla sommità dei monti, e mentre ne attendevano la venuta esercitavano il brigantaggio contro quelli che passavano, spogliandoli di quanto aveano; la qual cosa fu annunziata ad Abimelec. 26 Gaal figlio di Obed venne coi suoi fratelli e passò in Sichem. Incoraggiati dalla sua venuta, gli abitanti di Sichem 27 uscirono nelle campagne devastando le vigne e calpestando le uve, e abbandonandosi a danze e a canti entrarono nel tempio del loro dio e si misero tra le vivande e i vini a maledire Abimelec, 28 mentre Gaal figlio di Obed gridava: «Chi è Abimelec e chi è Sichem, perchè noi abbiamo a servire a lui? Non è egli il figlio di Jerobaal, e Zebul suo servo non fu costituito principe sopra gli uomini di Emor, padre di Sichem? Perchè lo serviremo? 29 Oh, se alcuno desse in mio potere questo popolo, io torrei di mezzo Abimelec!». Fu detto perciò ad Abimelec: «Riunisci un forte esercito e vieni». 30 Zebul, governatore della città, a sentire le parole di Gaal, figlio di Obed, si adirò fortemente 31 e mandò di nascosto a dire ad Abimelec: «Ecco Gaal, figlio di Obed, giunse co' suoi fratelli in Sichem e solleva la città contro di te. 32 Sorgi pertanto durante la notte e insieme colla gente che è teco nasconditi nella campagna 33 e sul far del giorno, al sorger del sole, irrompi nella città; quando egli uscirà contro di te colla sua gente fa' di lui quello che puoi». 34 Si levò quindi Abimelec con tutto il suo esercito durante la notte e pose un'imboscata presso Sichem in quattro luoghi diversi. 35 Quando uscì Gaal figlio di Obed e si venne a mettere alla porta della città, si levò Abimelec e tutto l'esercito con lui dall'imboscata ov'era. 36 Al veder tanta gente, Gaal disse a Zebul: «Vedi quanta gente scende dai monti?». Al che egli rispose: «Son le ombre delle montagne che tu vedi e ti sembrano teste di uomini e t'inganni». 37 Di nuovo Gaal disse: «Un vero popolo discende dalla sommità del paese ed una schiera s'avanza per la via che va verso la quercia». 38 Gli rispose Zebul: «Dov'è ora quella bocca che diceva: - Chi è Abimelec da doverlo servire -? Non è questo il popolo che tu disprezzavi? Esci e combatti contro di lui». 39 Andò quindi Gaal alla vista di tutto il popolo di Sichem a combattere contro Abimelec, 40 il quale lo inseguì, mentre fuggiva, e lo costrinse a entrare in città; e molti dei suoi caddero fin sotto alla porta della città. 41 Abimelec si stabilì in Ruma, mentre Zebul scacciò Gaal e i suoi compagni dalla città, nè più permise che avesse a soggiornarvi. Punizione di Sichem 42 Il giorno seguente il popolo uscì nelle campagne ed essendo ciò annunciato ad Abimelec, 43 prese egli il suo esercito, lo divise in tre schiere tendendo insidie nei campi. Al vedere poi che il popolo usciva dalla città sorse e irruppe contro di loro, 44 e colla sua schiera assalì e strinse d'assedio la città mentre le altre due schiere inseguivano gli avversari dispersi per la campagna. 45 Durante tutta la giornata Abimelec strinse d'assedio la città, e presala ne uccise gli abitanti e la distrusse così da spargervi sopra il sale. 46 All'udir ciò quei che abitavano nella torre di Sichem entrarono nel santuario del loro dio Berit, dove aveano fatto con lui alleanza e da questa il luogo, che era assai fortificato, avea preso il nome. 47 Abimelec, inteso che gli uomini si erano tutti insieme riuniti nelle torri di Sichem, 48 ascese sul monte Selmon con tutta la sua gente e, presa una scure, tagliò un ramo d'albero e postoselo sulle spalle, disse ai compagni: «Fate presto anche voi ciò che mi vedete fare». 49 Avendo anch'essi tagliato rami dagli alberi, seguirono il loro capo, ne circondarono il luogo fortificato e li accesero; per il che avvenne che per il fumo e per il fuoco morissero tra uomini e donne mille abitanti della torre di Sichem. Abimelec ucciso 50 Quindi Abimelec partito di là, venne alla città di Tebe e la strinse d'assedio col suo esercito. 51 Eravi in mezzo alla città un'alta torre, nella quale s'eran rifugiati uomini e donne e tutti i principi della città, e dopo aver chiusa ben bene la porta, se ne stavano in difesa sul tetto della torre. 52 Accostatosi Abimelec alla torre, combatteva da forte e cercava di avvicinarsi alla porta per appiccarvi il fuoco. 53 Ma una donna gettò abbasso un pezzo di macina da molino, che colpì Abimelec nel capo e gli spezzò il cranio. 54 Questi allora, chiamato in fretta il suo scudiero, gli disse: «Sfodera la spada e uccidimi, affinchè non si dica che fui ucciso da una donna». Egli eseguì il comando e l'uccise. 55 Morto Abimelec, tutti quelli che erano con lui se ne tornarono alle loro case 56 e Dio rese ad Abimelec il male che aveva fatto contro suo padre coll'aver ucciso i suoi settanta fratelli. 57 Anche sopra i Sichemiti venne la maledizione di Joatam figlio di Jerobaal in punizione del male che aveano fatto. | Giudici 9Abimelec si fa re 1 Abimelec figlio di Ierobaal se ne andò a Sichem dai fratelli di sua madre, e parlò con essi e con tutti i parenti della casa del padre di sua madre, dicendo: 2 «Dite a tutti gli uomini di Sichem: Che è meglio per voi, che vi comandi uno solo o settanta uomini, tutti i figli di Ierobaal? Considerate inoltre che io sono vostro osso e vostra carne». 3 I fratelli di sua madre parlarono di lui a tutti gli uomini di Sichem, e col riferire tutte queste parole, e col dire: «Egli è nostro fratello» inclinarono il loro cuore a seguire Abimelec, 4 a cui furon dati settanta sicli d'argento tolti dal tempio di Baalberit. Con essi egli assoldò dei miserabili e dei vagabondi che lo seguirono, 5 e, andato nella casa di suo padre in Efra, uccise sopra una sola pietra i suoi fratelli, figli di Ierobaal, settanta uomini; ma Ioatam, il figlio minore di Ierobaal, scampò e si nascose, 6 Allora tutti gli uomini di Sichem, e tutte le famiglie della città di Mello, adunatisi, andarono a costituire re Abimelec presso la quercia che era in Sichem. 7 Informato della cosa, Ioatam andò a porsi sulla cima del monte Garizim, e alzata la voce, gridò e disse: «Ascoltatemi, uomini di Sichem e così Dio vi ascolti! Apologo contro Abimelec 8 Gli alberi andarono per ungersi un re. E dissero all'ulivo: Regna su noi. 9 Ma l'ulivo rispose: Potrei io cessar di produrre il mio olio, di cui si servon gli dèi e gli uomini, per venire a tremolare sopra gli alberi? 10 E gli alberi dissero al fico: Vieni tu a regnare su noi. 11 Ma il fico rispose: Potrei io rinunziare alla mia dolcezza e ai miei soavissimi frutti, per venire a tremolare sopra gli alberi? 12 E gli alberi dissero alla vite: Vieni tu a regnare su noi. 13 Ma la vite disse loro: Potrei io rinunziare al mio vino che rallegra gli dèi e gli uomini, per venire a tremolare sopra gli alberi? 14 Allora tutti gli alberi dissero allo spino: Vieni tu a regnare su noi. 15 E lo spino rispose loro: Se mi eleggete davvero a vostro re, venite a riposarvi sotto la mia ombra; ma se non volete farlo, dallo spino esca un fuoco e divori i cedri del Libano. 16 Or se con giustizia e senza colpa avete eletto Abimelec a vostro re, se avete operato bene con Ierobaal e la sua casa, se avete ricompensati i benefizi di colui che combattè per voi 17 ed espose al pericolo la sua vita per liberarvi dalle mani di Madian; 18 se voi (che oggi siete insorti contro la casa di mio padre, e ne avete uccisi i figli, settanta uomini, sopra una pietra, e avete eletto Abimelec, figlio d'una sua schiava, a re della gente di Sichem, perchè è vostro fratello), 19 avete agito con giustizia e senza colpa verso Ierobaal e verso la sua casa, godetevi Abimelec, ed egli vi goda. 20 Ma se avete agito perversamente, esca da lui un fuoco, divori gli abitanti di Sichem e la città di Mello; ed un fuoco esca dagli abitanti di Sichem e dalla città di Mello a divorare Abimelec». 21 Dette queste cose fuggì e andò a Bera, ove abitò per timore di Abimelec suo fratello. 22 Abimelec regnò sopra Israele per tre anni. Sichem, rivoltatasi ad Abimelec, è distrutta 23 Il Signore poi mandò uno spirito pessimo tra Abimelec e gli abitanti di Sichem. I Sichemiti cominciarono a detestare Abimelec loro fratello, 24 e a gettare sopra di lui e sopra tutti gli altri principi di Sichem che l'avevano aiutato, la sceleraggine dell'uccisione dei settanta figli di Ierobaal e lo spargimento del loro sangue. 25 Gli tesero insidie sulla cima dei monti, e mentre ne aspettavano il ritorno, assassinavano e derubavano i passeggeri; e la cosa fu riferita ad Abimelec. 26 Intanto Gaal, figlio di Obed, venne coi suoi fratelli a passare in Sichem. Rassicurati dalla sua venuta, i Sichemiti 27 uscirono alla campagna a devastar le vigne e calpestar le uve, poi, fatti dei cori di cantori, entrarono nel tempio del loro dio, e, mangiando e bevendo, maledicevano Abimelec. 28 E Gaal figlio di Obed gridava: «Chi è Abimelec e che è Sichem da servire a lui? Non è egli il figlio di Ierobaal? Non ha costituito il suo servo Zebul come principe sopra gli uomini di Emor padre di Sichem? Perchè dunque dovremo servirgli? 29 Oh! se qualcuno mi desse il governo di questo popolo, io leverei di mezzo Abimelec». E fu detto ad Abimelec: «Raduna un esercito numeroso e vieni». 30 Zebul principe della città, uditi che ebbe i discorsi di Gaal figlio di Obed, si adirò fortemente, 31 e di nascosto mandò messi che dicessero ad Abimelec: «Guarda che Gaal figlio di Obed è venuto in Sichem coi suoi fratelli, e solleva la città contro di te. 32 Levati adunque di notte colla gente che hai teco, e sta in agguato nella campagna; 33 poi di gran mattino sul levar del sole, piomba sulla città, e quando egli colla sua gente uscirà contro di te, fagli quel che potrai». 34 E Abimelec messosi in cammino di notte con tutto il suo esercito, pose insidie in quattro luoghi vicino a Sichem. 35 Or Gaal figlio di Obed, uscito fuori si fermò all'entrata della porta della città; allora Abimelec, con tutto il suo esercito uscì dagli agguati. 36 Veduta quella gente, Gaal disse a Zebul: «Ecco una moltitudine che scende dai monti». E Zebul gli rispose: «Tu prendi le ombre dei monti per teste d'uomini e sei ingannato da tale illusione». 37 «Ecco, ripigliò Gaal, una furba discende dalle più alte cime e una schiera vien per la strada che guarda la querce». 38 E Zebul gli disse: «Dov'è or la tua bocca colla quale dicevi: Chi è Abimelec per essere servito? Non è forse questo il popolo che tu disprezzavi? Esci fuori e combatti contro di lui». 39 Allora Gaal uscì, e, davanti al popolo di Sichem, combattè contro Abimelec, 40 Il quale, inseguendolo mentre fuggiva, lo spinse nella città e uccise molti dei suoi fin sotto la porta della città; 41 ma poi si fermò in Ruma; mentre Zebul cacciava Gaal e i suoi compagni dalla città, senza permettere che vi dimorassero. 42 Il giorno dopo il popolo uscì alla campagna. Saputa la cosa, Abimelec, 43 preso l'esercito e divisolo in tre schiere, tese insidie nei campi. Appena vide che il popolo era uscito dalla città, si mosse, si scagliò contro di essi 44 colla sua schiera, e poi assalì ed assediò la città, mentre le altre due schiere inseguivano gli avversari dispersi per la campagna. 45 Abimelec, avendo combattuto contro la città per tutto quel giorno, la prese, ne uccise gli abitanti e la distrusse in guisa che fece seminare il sale. 46 A tal notizia quelli che abitavano nella torre di Sichem si ritirarono nel tempio del loro dio Berit, dove avevan fatto con lui alleanza, dalla quale aveva preso il nome quel luogo molto fortificato. 47 Abimelec, saputo che gli uomini della torre di Sichem si eran riuniti insieme, 48 salì con tutta la sua gente sul monte Selmon, e, presa, una scure, tagliò un ramo di albero, poi, portandolo sulle spalle, disse ai compagni: «Fate subito quel che mi vedete fare». 49 ed essi, tagliati a gara i rami degli alberi, seguirono il capitano, e, circondata la fortezza, vi appiccarono il fuoco. Così avvenne che tra il fumo e le fiamme perirono mille persone, uomini e donne, che abitavano nella torre di Sichem. Morte di Abimelec 50 Partito di lì, Abimelec andò alla città di Tebes, e, circondatala, l'assediò col suo esercito. 51 Or gli uomini, le donne e tutti i principali della città si eran rifugiati insieme in una torre elevata che era nel mezzo della città, e, chiusa fortemente la porta, stavano sul tetto della torre a difendersi. 52 Abimelec, avanzatosi sotto la torre, combatteva valorosamente, e accostatosi alla porta tentava di appiccarvi il fuoco, 53 quand'ecco una donna gettare di sopra un pezzo di macina che lo colpì nella testa e gli fracassò il cervello. 54 Egli, chiamato subito il suo scudiere, gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi; chè non s'abbia a dire che sono stato ucciso da una donna». L'altro ubbidì e l'uccise. 55 Morto Abimelec, tutti gli uomini d'Israele che eran con lui se ne tornarono a casa. 56 Dio rese ad Abimelec il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo i suoi settanta fratelli. 57 Così pure ai Sichemiti fu reso ciò che avevan fatto, e cadde sopra di loro la maledizione di Ioatam figlio di Ierobaal. | Giudici 9Abimelech uccisi i suoi settanta fratelli, usurpa tirannicamente l'impero; parabola di Joatham suo fratello, che si era salvato. Egli vince l'esercito di Goal, e atterra la torre di Sichem, e finalmente è oppresso da una donna con un pezzo di macina. 1 Ma Abimelech figliuolo di Jerobaal se n'andò a Sichem dai fratelli di sua madre, parlò con essi e con tutti i parenti della casa del padre di sua madre, dicendo: 2 Dite a tutti gli uomini di Sichem: Qual cosa è migliore per voi, di essere dominati da settanta uomini figliuoli tutti di Jerobaal, oppure di essere sotto il dominio di un solo? E insieme considerate ch'io sono della stessa carne, e dello stesso sangue con voi. 3 E i fratelli di sua madre parlarono di lui con tutti gli uomini di Sichem su questo tuono, e caparrarono il loro affetto per Abimelech, dicendo: Egli è nostro fratello. 4 E gli diedero settanta libbre d'argento del tempio di Baal-berith. Col quale egli assoldò della gente mendica, e vagabonda che lo seguì. 5 E andò alla casa del padre suo in Ephra, e uccise i settanta figliuoli di Jerobaal suoi fratelli sopra una stessa pietra: e non vi rimase altri che Joatham figliuolo di Jerobaal il più piccolo, che fu nascosto. 6 E si adunarono tutti gli uomini di Sichem, e tutte le famiglie della città di Mello: e andarono a crear loro re Abimelech presso la quercia ch'era in Sichem. 7 La qual cosa quando ebbe intesa Joatham, andò a posarsi sulla cima del monte Garizim, e ad alta voce gridò: Ascoltate me, uomini di Sichem: così Dio ascolti voi. 8 Gli alberi andarono per eleggersi un re, e dissero all'ulivo: Sii tu nostro sovrano. 9 Ma quegli rispose: Potrò io abbandonare il mio sugo che serve agli dei, e agli uomini, per venire ad essere superiore agli alberi? 10 E gli alberi dissero al fico: Vieni, e regna sopra di noi. 11 Ma egli rispose loro: Poss'io lasciare la mia dolcezza, e i soavissimi frutti, per andare ad esser superiore agli altri alberi? 12 E gli alberi dissero alla vite: Vieni, e sii nostra sovrana. 13 E quella rispose loro: Poss'io abbandonare il mio vino che letifica Dio, e gli uomini, per esser fatta regina delle piante? 14 Disser di poi tutte le piante al roveto: Vieni a comandare a noi. 15 Ed egli rispose loro: Se veramente mi fate vostro re, venite a riposarvi sotto la mia ombra: ma se non volete, esca fuoco dal roveto, e divori i cedri del Libano. 16 Ora adunque se giustamente, e senza colpa avete eletto per vostro re Abimelech, e se avete trattato bene Jerobaal, e la sua famiglia, e avete data ricompensa a' benefizii di lui, che adoprò la spada per voi, 17 E pose a repentaglio la propria vita per liberarvi dalle mani del Madianita, 18 Voi che ve la siete presa contro la casa del padre mio, e avete uccisi i suoi figliuoli, settanta persone sopra una stessa pietra, e avete eletto re degli abitatori di Sichem Abimelech figliuolo di una sua schiava, perchè è vostro fratello: 19 Se adunque con giustizia, e senza peccato portati vi siete verso Jerobaal, e verso la sua famiglia, fate oggi festa per ragione di Abimelech, ed egli faccia festa per ragion di voi. 20 Ma se perversamente avete operato, esca fuoco da lui, che divori gli abitanti di Sichem, e la città di Mello: e dagli uomini di Sichem, e dalla città di Mello esca fuoco, il quale divori Abimelech. 21 Dette le quali cose si fuggì egli, e se n'andò a Bera: e vi abitò per timore di Abimelech suo fratello. 22 Regnò adunque Abimelech in Israele per tre anni. 23 E il Signore mandò uno spirito pessimo tra Abimelech, e gli abitanti di Sichem: i quali principiarono ad averlo in esecrazione, 24 E a gettare sopra Abimelech loro fratello, e sopra tutti gli altri principi di Sichem che lo avean favoreggiato, la scelleraggine dell'uccisione dei settanta figliuoli di Jerobaal, e lo spargimento del loro sangue. 25 E gli tesero insidie sulla cima dei monti; e in aspettando il suo ritorno commettevano assassinamenti, e svaligiavano i passeggeri, e ne fu avvisato Abimelech. 26 Allora Gaal figliuolo di Obed passò a Sichem co' suoi fratelli. E alla venuta di lui inanimati gli abitanti di Sichem, 27 Uscirono alla campagna dando il guasto alle vigne, e pestando le uve: e fatti de' cori di cantori entraron nel tempio del loro dio, e tra le vivande, e i bicchieri mandavan imprecazioni ad Abimelech. 28 Gridando Gaal figliuolo di Obed: Chi è egli Abimelech, e che è ella Sichem, onde a lui dobbiamo esser servi? Non è egli figliuolo di Jerobaal? Ed egli ha destinato Zebul suo servo qual principe sopra la casa di Emor padre di Sichem. Per qual motivo adunque saremo suoi servi? 29 Piacesse al Cielo che alcuno desse in mia mano il governo di questo popolo, che leverei di mezzo Abimelech. E fu detto ad Abimelech: Raduna un buon esercito, e vieni: 30 Imperocchè Zebul principe della città, uditi i discorsi di Gaal figliuolo di Obed, ne prese ira grande, 31 E mandò per segreti nunzii a dire ad Abimelech: Ecco che Gaal figliuolo di Obed è giunto a Sichem co' suoi fratelli, e cerca di farsi padrone della città contra di te. 32 Muoviti adunque colla gente che hai teco, di notte tempo, e statti ascoso nella campagna: 33 E alla punta del dì levandosi il sole, gettati contro la città: e uscendo egli colla sua gente incontro a te, fa a lui tutto quel che potrai. 34 Per la qual cosa Abimelech si mosse di notte tempo con tutto il suo esercito, e pose insidie vicino a Sichem in quattro luoghi. 35 E Gaal figliuolo di Obed uscì fuori, ma si fermò all'ingresso della porta della città. E Abimelech, e tutto il suo esercito uscì d'aguato. 36 E Gaal vedendo quella gente disse a Zebul: Mira qual moltitudine scende dai monti. E quegli rispose a lui: Quel che tu vedi son l'ombre de' monti che ti paiono teste di uomini, e questo è il tuo inganno. 37 E ripigliò Gaal: Mira qual turba scende dalle più alte cime, e una schiera s'incammina per la strada che mena alla quercia. 38 E disse a lui Zebul: Dov'è adesso, la tua audacia, colla quale dicevi: Chi è Abimelech, che dobbiamo servire a lui? Non son eglino costoro quella gente che tu disprezzavi? Va adunque, e combatti contro di lui. 39 E Gaal andò, e avendo spettatore tutto il popolo di Sichem, attaccò la mischia con Abimelech: 40 Ma questi messolo in fuga lo inseguì, e lo costrinse a rifuggirsi nella città: e perirono molti de' suoi fin sotto la porta della città. 41 E Abimelech sì fermò in Ruma: ma Zebul discacciò dalla città Gaal, e i suoi compagni, nè permise che più vi dimorasse. 42 Quindi il giorno appresso uscì il popolo alla campagna. Della qual cosa essendo stato recato avviso ad Abimelech, 43 Prese il suo esercito, e lo divise in tre schiere, ponendo insidie nei campi. E veggendo come il popolo era uscito della città, si mosse, e si scagliò contro di essi 44 Colla sua schiera, e assediò, e battè la città, e le altre due schiere inseguivano gli avversarii dispersi per la campagna. 45 Or Abimelech assalì la città per tutto quel giorno, e la prese, e ne uccise gli abitanti, e la distrusse in tal guisa che vi seminò sopra del sale. 46 La qual cosa udito avendo quelli che abitavano nella torre di Sichem, si ritirarono nel tempio del loro dio Berith, dove avean fatto alleanza con lui, donde quel luogo avea preso il nome, ed era luogo molto forte. 47 Abimelech poi avendo inteso, come gli uomini della torre di Sichem vi si erano raunati insieme, 48 Salì con tutta la sua gente al monte Selmon: e presa una scure tagliò un ramo di albero, e portandolo sulle sue spalle disse a' compagni: Fate subito quello che vedete farsi da me. 49 Quegli adunque tagliando a gara rami di alberi seguivano il capitano. E avendo con essi circondata la fortezza, vi miser fuoco, e in tal guisa dal fumo e dalle fiamme furono uccise mille persone, uomini insieme, e donne che abitavan la torre di Sichem. 50 E di là partito Abimelech giunse alla città di Thebes, e la cinse col suo esercito, e la assediò. 51 Or eravi una torre altissima in mezzo alla città, nella quale si erano rifuggiti i principali della città uomini, e donne, e aveano fortemente inchiavardata la porta, stando sul tetto della torre per far difesa. 52 E Abimelech stando a piè della torre combatteva valorosamente, e appressatosi alla porta tentava di appiccarle il fuoco: 53 Quand'ecco che una donna gettò di sopra un pezzo di macina, la quale diede in testa ad Abimelech, e ne sparse le cervella. 54 Ed egli tosto chiamò il suo scudiere, e gli disse: Tira fuori la tua spada, e uccidimi, affinchè non si dica ch'io sia stato ammazzato da una donna. E quegli eseguendo il comando lo uccise. 55 E morto ch'ei fu, tutti gli uomini d'Israele che eran con lui, se ne tornarono alle case loro. 56 E Dio rendette ad Abimelech il male ch'egli avea fatto contro il padre suo avendo uccisi settanta suoi fratelli. 57 E parimente i Sichimiti pagarono il fio del loro operato, e cadde sopra di essi la maledizione di Joatham figliuolo di Jerobaal. | Giudici 91 OR Abimelec, figliuolo di Ierubbaal, andò in Sichem a' fratelli di sua madre, e parlò loro, e a tutta la famiglia della casa del padre di sua madre, dicendo: 2 Deh! parlate a tutti i Sichemiti, e dite loro: Qual cosa è migliore per voi, che settant'uomini, cioè tutti i figliuoli di Ierubbaal, signoreggino sopra voi, ovvero, che un uomo solo signoreggi sopra voi? ricordatevi ancora che io sono vostre ossa, e vostra carne. 3 E i fratelli di sua madre parlarono di lui a tutti i Sichemiti, e dissero loro tutte quelle parole; e il cuor loro s'inchinò a seguitare Abimelec; perchè dissero: Egli è nostro fratello. 4 E gli diedero settanta sicli d'argento, tolti dal tempio di Baal-berit, co' quali Abimelec soldò degli uomini da nulla, e vagabondi, i quali lo seguitarono. 5 Ed egli venne in casa di suo padre, in Ofra, e uccise in su una stessa pietra i suoi fratelli, figliuoli di Ierubbaal, ch'erano settant'uomini; ma Giotam, figliuol minore di Ierubbaal, scampò; perchè s'era nascosto. 6 Poi tutti i Sichemiti, e tutta la casa di Millo, si adunarono insieme, e andarono, e costituirono re Abimelec, presso alla quercia dove era rizzato il piliere in Sichem. 7 E ciò essendo rapportato a Giotam, egli andò, e si fermò in su la sommità del monte di Gherizim; e alzò la voce, e gridò, e disse loro: Ascoltatemi, Sichemiti, e così vi ascolti Iddio. 8 Gli alberi andarono già per ungere un re che regnasse sopra loro; e dissero all'ulivo: Regna sopra noi. 9 Ma l'ulivo disse loro: Resterei io di produrre il mio olio, il quale Iddio e gli uomini onorano in me, per andar vagando per gli altri alberi? 10 Poi gli alberi dissero al fico: Vieni tu, regna sopra noi. 11 Ma il fico disse loro: Resterei io di produrre la mia dolcezza, e il mio buon frutto, per andar vagando per gli altri alberi? 12 E gli alberi dissero alla vite: Vieni tu, regna sopra noi. 13 Ma la vite disse loro: Resterei io di produrre il mio mosto, che rallegra Iddio e gli uomini, per andar vagando per gli altri alberi? 14 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: Vieni tu, regna sopra noi. 15 E il pruno disse agli alberi: Se ciò che voi fate, ungendomi per re sopra voi, è con verità, venite, riparatevi sotto alla mia ombra; se no, esca il fuoco dal pruno, e consumi i cedri del Libano. 16 Ora altresì, se voi siete proceduti con verità e con integrità, costituendo Abimelec re; e se avete operato bene inverso Ierubbaal, e inverso la sua casa; e se voi gli avete renduta la retribuzione delle sue opere 17 (conciossiachè mio padre abbia guerreggiato per voi, e abbia cacciato dietro alle spalle ogni riguardo alla sua vita, e vi abbia riscossi dalla mano de' Madianiti. 18 Ma oggi voi vi siete sollevati contro alla casa di mio padre, e avete uccisi sopra una medesima pietra i suoi figliuoli, in numero di settant'uomini, e avete costituito re sopra i Sichemiti Abimelec, figliuolo della sua serva, perciocchè egli è vostro fratello); 19 se, dico, siete oggi proceduti con verità e con integrità, verso Ierubbaal e verso la sua casa, godete d'Abimelec, e Abimelec goda di voi; 20 se no, esca il fuoco d'Abimelec, e consumi i Sichemiti e la casa di Millo; esca parimente il fuoco de' Sichemiti e della casa di Millo, e consumi Abimelec. 21 Poi Giotam scampò e se ne fuggì d'innanzi ad Abimelec suo fratello, e andò in Beer, e quivi dimorò. 22 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni. 23 E Iddio mandò uno spirito maligno fra Abimelec e i Sichemiti; e i Sichemiti ruppero la fede ad Abimelec; 24 acciocchè la violenza fatta a' settanta figliuoli di Ierubbaal, e il sangue loro, venisse ad esser messo addosso ad Abimelec lor fratello, il quale li avea uccisi; e addosso a' Sichemiti, i quali aveano tenuta mano con lui a uccidere i suoi fratelli. 25 I Sichemiti adunque gli posero agguati in su le sommità de' monti, i quali rubavano in su la strada chiunque passava appresso di loro. E ciò fu rapportato ad Abimelec. 26 Poi Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli, vennero, e passarono in Sichem; e i Sichemiti presero confidenza in lui. 27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le lor vigne, e calcarono le uve, e cantarono delle canzoni. Poi entrarono nel tempio dell'iddio loro, e mangiarono, e bevvero, e maledissero Abimelec. 28 E Gaal, figliuolo di Ebed, disse: Chi è Abimelec, e quale è Sichem, che noi serviamo ad Abimelec? non è egli figliuolo di Ierubbaal? e Zebul non è egli suo commissario? Servite a' discendenti di Hemor, padre di Sichem. E perchè serviremo noi a costui? 29 Oh! fossemi pur data questa gente sotto la mia condotta, io caccerei Abimelec. Poi disse ad Abimelec: Accresci pure il tuo esercito, e vien fuori. 30 E Zebul, capitano della città, avendo udite le parole di Gaal, figliuolo di Ebed, si accese nell'ira. 31 E cautamente mandò messi ad Abimelec, a dirgli: Ecco, Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli, son venuti in Sichem; ed ecco, stringono la città contro a te. 32 Ora, dunque, levati di notte, con la gente ch'è teco, e poni agguati nella campagna; 33 e domattina a buon'ora, in sul levar del sole, levati, e fa' una correria sopra la città; ed ecco, egli e la gente ch'è con lui, uscirà incontro a te, e tu gli farai secondo che ti occorrerà. 34 Abimelec adunque si levò di notte, con tutta la gente ch'era con lui, e stettero agli agguati contro a Sichem, in quattro schiere. 35 Or Gaal, figliuolo di Ebed, uscì fuori, e si fermò in su l'entrata della porta della città; e Abimelec si levò dagli agguati, con la gente ch'era con lui. 36 E Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: Ecco della gente, che scende dalle sommità de' monti. E Zebul gli disse: Tu vedi l'ombra de' monti, e ti pare che sieno uomini. 37 E Gaal parlò di nuovo, e disse: Ecco della gente che scende dal bellico del paese, ed una schiera che viene dalla via del querceto degl'indovini. 38 E Zebul gli disse: Dove è ora la tua bocca, con la quale tu dicevi: Chi è Abimelec, che noi gli serviamo? Non è egli questo popolo quello che tu sprezzavi? Deh! esci ora fuori, e combatti con lui. 39 Allora Gaal uscì fuori davanti a' Sichemiti, e combattè con Abimelec. 40 Ma Abimelec gli diè la caccia, ed egli fuggì d'innanzi a lui, e molti caddero uccisi infino all'entrata della porta. 41 E Abimelec si fermò in Aruma; e Zebul cacciò di Sichem Gaal, e i suoi fratelli; talchè non poterono più stare in Sichem. 42 E il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì fuori a' campi; e ciò fu rapportato ad Abimelec. 43 Ed egli prese la sua gente, e la spartì in tre schiere, e si pose in agguato su per li campi; e, veggendo che il popolo usciva della città, si levò contro ad esso, e lo percosse. 44 Ed Abimelec, con la schiera ch'egli avea seco, corse verso la città, e si fermò all'entrata della porta della città; e le altre due schiere corsero sopra tutti quelli ch'erano per li campi, e li percossero. 45 Ed Abimelec combattè contro alla città tutto quel giorno, e la prese, e uccise il popolo ch'era in essa; poi spianò la città, e vi seminò del sale. 46 E tutti gli abitanti della torre di Sichem, udito ciò, si ridussero nella fortezza del tempio d'El-berit. 47 E fu rapportato ad Abimelec, che tutti gli abitanti della torre di Sichem si erano adunati là. 48 Laonde Abimelec salì in sul monte di Salmon, con tutta la gente ch'era con lui; e prese delle scuri in mano, e tagliò un ramo d'albero; e, toltolo, sel recò in ispalla; poi disse alla gente ch'era con lui: Quello che mi avete veduto fare, fatelo prestamente, come ho fatto io. 49 Tutta la gente adunque tagliò anch'essa de' rami, ciascuno il suo; poi, andati dietro ad Abimelec, posero quelli intorno alla fortezza, e arsero la fortezza sopra coloro che v'erano dentro; e tutti gli abitanti morirono anch'essi, in numero d'intorno a mille persone, tra uomini e donne. 50 Poi Abimelec andò a Tebes, e vi pose campo, e la prese. 51 Ora, nel mezzo della città v'era una torre forte, nella quale tutti gli uomini e le donne, e tutti gli abitanti della città, si rifuggirono; e, serratisi dentro, salirono in sul tetto della torre. 52 Ed Abimelec, venuto fino alla torre, la combattè, e si accostò infino alla porta della torre, per bruciarla col fuoco. 53 Ma una donna gittò giù un pezzo di macina in sul capo di Abimelec, e gli spezzò il teschio. 54 Laonde egli prestamente chiamò il fante che portava le sue armi, e gli disse: Tira fuori la tua spada, e uccidimi, che talora non si dica di me: Una donna l'ha ammazzato. Il suo fante adunque lo trafisse, ed egli morì. 55 E quando gl'Israeliti ebber veduto che Abimelec era morto, se ne andarono ciascuno al suo luogo. 56 Così Iddio fece la retribuzione ad Abimelec, del male ch'egli avea commesso contro a suo padre, uccidendo i suoi settanta fratelli. 57 Iddio fece ancora ritornare in sul capo degli uomini di Sichem tutto il male che aveano commesso; e avvenne loro la maledizione di Giotam, figliuolo di Ierubbaal. |