Commentario abbreviato:Isaia 7:8Capitolo 7 Acaz è minacciato da Israele e dalla Siria e si assicura che il loro attacco sarà vano Is 7:1-9 Dio dà un segno sicuro con la promessa del Messia tanto atteso Is 7:10-16 Si rimprovera la follia e il peccato di cercare soccorso in Assiria Is 7:17-25 Versetti 1-9 Gli empi sono spesso puniti da altri cattivi come loro. Essendo in grande affanno e confusione, i Giudei diedero tutto per perso. Avevano fatto di Dio il loro nemico e non sapevano come farselo amico. Il profeta deve insegnare loro a disprezzare i nemici, nella fede e nella dipendenza da Dio. Acaz, spaventato, li chiamò due potenti principi. No, dice il profeta, essi non sono che code di focolai fumanti, già bruciati. I due regni di Siria e di Israele stavano per estinguersi. Finché Dio fa lavorare i marchi di fuoco della terra, essi consumano tutto ciò che hanno davanti; ma quando il loro lavoro sarà compiuto, si spegneranno in fumo. Ciò che Acaz riteneva più temibile, viene fatto diventare il motivo della loro sconfitta: perché hanno preso cattivi consigli contro di te, il che è un'offesa a Dio. Dio disprezza i disprezzatori e dà la sua parola che il tentativo non avrà successo. L'uomo ha dei propositi, ma Dio dispone. Era una follia per coloro che cercavano di rovinare i loro vicini, che erano essi stessi vicini alla rovina. Isaia deve esortare gli Ebrei a fare affidamento sulle assicurazioni fornite loro. La fede è assolutamente necessaria per calmare e comporre la mente nelle prove. Riferimenti incrociati:Isaia 7:8Dimensione testo: |