Nuova Riveduta:

Levitico 19:25

Ma il quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi, perché essi possano continuare a darvi frutto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

C.E.I.:

Levitico 19:25

Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.

Nuova Diodati:

Levitico 19:25

Il quinto anno mangerete i loro frutti, affinché il loro prodotto possa crescere. Io sono l'Eterno, il vostro DIO.

La Parola è Vita:

Levitico 19:25

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Levitico 19:25

E il quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi, affinché essi vi aumentino il loro prodotto. Io sono l'Eterno, l'Iddio vostro.

Diodati:

Levitico 19:25

Ma l'anno quinto mangiate del suo frutto, cogliendo la sua rendita per voi. Io sono il Signore Iddio vostro.

Commentario abbreviato:

Levitico 19:25

Capitolo 19

Leggi.

- Ci sono alcuni precetti cerimoniali in questo capitolo, ma la maggior parte di questi precetti è obbligatoria anche per noi poiché si tratta di spiegazioni dei dieci comandamenti. Dio vuole che Israele sia una nazione santa, come il Dio d'Israele è un Dio santo, ver. 2. Essi ci insegnano a separarci veramente dal mondo e dalla carne e dare la nostra devozione intera a Dio. Questa è ora la legge di Cristo: il Signore può portare a questa obbedienza ogni nostro pensiero! I figli devono essere ubbidienti ai loro genitori, ver. 3. Il timore qui richiesto include una riverenza interiore e la stima, il rispetto e l'ubbidienza, il preoccuparsi degli altri, il soddisfarli e l'aiutarli. Dio soltanto deve essere adorato, ver. 4. Non allontanatevi dal Dio vero per andare verso quelli falsi, dal Dio che vi renderà santi e felici a quelli che vi inganneranno e vi renderanno per sempre miserabili. Non rivolgete i vostri occhi a loro e tanto meno il vostro cuore. Essi dovevano lasciare pure le spigolature del loro raccolto e della loro vendemmia per il povero, ver. 9. La pietà cammina sempre di pari passo con le opere di carità secondo la nostra possibilità. Non dobbiamo essere bramosi, brontoloni e avidi delle cose che non possiamo ottenere, né pretendere diritti su ogni cosa. Dobbiamo essere onesti in tutti i nostri affari, ver. 11. Tutto quel che abbiamo nel mondo, dobbiamo stare attenti ad averlo ottenuto onestamente poiché non possiamo considerarci veramente ricchi con quello che non possediamo onestamente. La riverenza al nome sacro del Dio deve essere osservata, ver. 12. Non dobbiamo detenere quello che appartiene a un altro, in particolare il salario del lavoratore, ver. 13. Dobbiamo essere attenti a pagare e a dare sicurezza a coloro che non possono darsi aiuto da se stessi, ver. 14. Non fare del male a coloro che sono riluttanti o incapaci di vendicarsi. Dobbiamo fare attenzione a non commettere qualcosa che possa portare il nostro fratello debole a farlo cadere. Il timore di Dio dovrebbe privarci di commettere un torto nelle minime cose anche se esse non ci espongono all'ira degli uomini. I giudici e quelli in autorità sono tenuti a emettere giudizi senza parzialità, ver. 15. Essere un pettegolo e seminare discordie tra gli uomini è un'attività degradante. Dobbiamo riprendere il nostro prossimo con amore, ver. 17. Rimproveratelo piuttosto che odiarlo per un'offesa fattavi. Non incorriamo nella colpa rimproverando, cioè odiando il nostro fratello. Dovremmo semmai fargli il favore di riferirgli i suoi difetti. Mettiamoci contro la malizia e per l'amore fraterno, ver. 18. Come noi, quando ci facciamo un torto subito ci perdoniamo e non riduciamo affatto il nostro amore per noi stessi, in modo simile dovremmo amare il nostro prossimo. Dobbiamo negarci in molti casi per il bene del nostro prossimo. Ver. 31. Quando i Cristiani vogliono conoscere il loro futuro utilizzando vaticini, oracoli o altre simili cose, essi commettono un grave affronto a Dio. Essi saranno veramente ignoranti se si chiedono: "Ma che male c'è in queste cose"? Ecco inoltre un monito ai giovani per portare rispetto ai vecchi, ver. 32. La religione insegna buone maniere e ci costringe a rispettare quelli a cui è dovuto l'onore. È raccomandato agli Israeliti di essere molto delicati verso gli stranieri, ver. 33. Proprio gli stranieri, le vedove e gli orfani hanno particolare cura da parte di Dio. È a nostro rischio e pericolo se facciamo qualche torto a loro. Gli stranieri saranno benvenuti alla grazia di Dio e dovremmo fare il possibile per fargli conoscere l'amore di Dio. La giustizia nei pesi e nelle misure è comandata, ver. 35. Dobbiamo coscientemente obbedire ai precetti di Dio. Non possiamo scegliere a piacere le nostre responsabilità, ma dobbiamo rispettare tutta la volontà di Dio. E più vicine saranno le nostre vite e le nostre disposizioni ai precetti della legge di Dio, più felice saremo e più porteremo questo felicità intorno affinché il vangelo sia sempre più onorato.

Riferimenti incrociati:

Levitico 19:25

Lev 26:3,4; Prov 3:9,10; Ec 11:1,2; Ag 1:4-6,9-11; 2:18,19; Mal 3:8-10

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