Levitico 13

1 Capitolo 13

Indicazioni al sacerdote per giudicare i colpiti da lebbra Lev 13:1-17

Ulteriori indicazioni Lev 13:18-44

Come doveva essere dichiarato il lebbroso Lev 13:45-46

I vestimenti del lebbroso Lev 13:47-59

Versetti 1-17

La piaga della lebbra era un'impurità piuttosto che una malattia. È scritto che Cristo mondava i lebbrosi, non li curava. Non ci sono notizie certe se la lebbra fosse presente tra gli ebrei già durante la loro residenza in Egitto o dopo. Il loro stato di schiavitù e il loro lavoro in quella terra certo li devono avere reso più attaccabili da questa impurità. Ma era una piaga spesso imposta direttamente dalla mano di Dio. La lebbra di Gheazi, di Miriam e del re Uzzia furono punizioni di particolari peccati, eppure a nessuno venne in mente o fece attenzione a questi eventi particolari. Il giudizio spettava ai sacerdoti. La lebbra è l'esempio dei mali morali nei peccatori. Il peccato è la labbra dell'anima e si può guarire prendendo coscienza che Cristo solo può mondare. Il sacerdote poteva solo condannare il lebbroso, (poiché per mezzo della legge conosciamo il peccato), ma solo Cristo può curare il peccatore e può liberarlo dal peccato. È di grande importanza, seppure non sempre facile, tenere sotto controllo il nostro stato spirituale. Abbiamo tutti motivo di avere dei anche sospetti e di essere coscienti di ferite e macchioline ed il problema è se siamo puliti o sporchi, mondi oppure no. Dato che c'erano dei segni per riconoscere la lebbra, così ci sono dei segni per riconoscere il nostro stato, come quello dell'amarezza che perdura in noi. Il sacerdote doveva avere tempo per emettere il suo giudizio. Questo ci insegna a tutti, sia ministri che popolo, a non essere frettolosi nel riconoscere colpevolezze, né a giudicare prima del tempo. Se i peccati degli uomini vengono subito giudicati, quelli di altri seguiranno immediatamente. Se la persona sospettata di lebbra veniva riconosciuta pura, essa doveva lavare i suoi abiti, perché lì poteva essere la fonte sospetta dell'infezione. Dobbiamo essere perciò lavati dal sangue di Cristo anche per le nostre macchioline, sebbene non si tratti di lebbra, infatti chi può dire di essere totalmente puro dal peccato?

18 Versetti 18-44

Il sacerdote doveva decretare un giudizio se c'era qualche segno sospettoso di lebbra nelle vecchie ferite, e tale è il pericolo di quelli che, avendo precedentemente evitato i mali del mondo, sono nuovamente impigliati in esso. Tale segno poteva inoltre essere un'ustione, Levitico 13:24. Il fuoco del conflitto e della contesa causa spesso la ricomparsa di quel peccato che prova l'impurità di quella persona. L'uomo è continuamente esposto al peccato. Anche se solo attaccati da una sciocchezza, il peccato si fa ampia strada in noi! Se siamo sani e il corpo è vivace e allegro, siamo obbligati a glorificare Dio con i nostri corpi. Particolare attenzione era data alla lebbra che colpiva la testa. Se la lebbra del peccato contamina la testa, se, cioè, il peccato altera il giudizio e la coscienza abbraccia i principi malvagi, allora tutto l'uomo è impuro e solo pochi ne scampano. La solidità della fede però caccia la lebbra dalla testa.

45 Versetti 45-46

Quando il sacerdote avevano pronunciato il lebbroso impuro, questi veniva estraniato dai suoi affari nel mondo, dai suoi amici e parenti e perdeva ogni agio che poteva avere nel mondo. Egli doveva umiliarsi sotto la mano potente di Dio non insistendo sulla sua pulizia, una volta che il sacerdote lo aveva dichiarato impuro, ma accettandone la punizione. Questo ci dovrebbe far pensare alla vergogna che ci spetta, e con cuori rotti dovremmo gridare" Impuro, impuro, ho il cuore e la vita impura", a causa del peccato originale, dei peccati giornalieri. Siamo meritevoli, perciò, di essere allontanati per sempre dalla comunione con Dio e dalla speranza di ogni felicità in Lui. Saremmo rimasti in tale stato se la misericordia divina non avesse trovato il rimedio. Il lebbroso doveva avvertire gli altri di fare attenzione a non avvicinarsi a lui. Egli doveva quindi essere tenuto fuori dal campo e dopo, quando essi vennero a Canaan, essere tenuto fuori dalla città o dal villaggio dove egli aveva prima vissuto e andare ad abitare con altri lebbrosi. Questo caratterizza la purezza che deve esserci nella chiesa del vangelo.

47 Versetti 47-59

Gli indumenti sospettati di contaminazione della lebbra non dovevano essere bruciati immediatamente. Se, dopo una ricerca, si trovava una macchia di lebbra, essi dovevano essere bruciati, o almeno che ci si separasse da essi. Se, invece, erano senza contagio, dovevano essere lavati e quindi si potevano riutilizzare. Questo sottolinea anche il grande male che è il peccato. Non solo esso contamina la coscienza del peccatore, ma porta una macchia in tutto quello che egli ha e in tutto quello che fa. E quelli che si fanno servi dei loro abiti d'orgoglio e di lussuria, possono vedersi attaccati dalla lebbra. Ma le vesti della giustizia non si contaminano, né si corrompono facilmente.

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