Nuova Riveduta:

Luca 23:39

Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!»

C.E.I.:

Luca 23:39

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».

Nuova Diodati:

Luca 23:39

Or uno dei malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: «Se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi».

La Parola è Vita:

Luca 23:39

Uno dei malviventi appeso alla croce vicino alla sua lo scherniva: «Dunque, tu saresti il Cristo, no? Allora salva te stesso e anche noi!»

La Parola è Vita
Copyright © 1981, 1994 di Biblica, Inc.®
Usato con permesso. Tutti i diritti riservati in tutto il mondo.

Riveduta:

Luca 23:39

E uno de' malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: Non se' tu il Cristo? Salva te stesso e noi!

Diodati:

Luca 23:39

Or l'uno de' malfattori appiccati lo ingiuriava, dicendo: Se tu sei il Cristo, salva te stesso, e noi.

Commentario abbreviato:

Luca 23:39

32 Versetti 32-43

Non appena Cristo fu legato alla croce, pregò per coloro che lo crocifissero. La grande cosa per cui è morto e che ci ha procurato è il perdono dei peccati. Per questo prega. Gesù fu crocifisso tra due ladroni; in essi furono mostrati i diversi effetti che la croce di Cristo avrebbe avuto sui figli degli uomini nella predicazione del Vangelo. Un malfattore fu indurito fino all'ultimo. Nessun problema da solo può cambiare un cuore malvagio. L'altro fu addolcito fino all'ultimo: fu strappato come un marchio dal rogo e divenne un monumento della misericordia divina. Questo non incoraggia nessuno a rimandare il pentimento al letto di morte o a sperare di trovare misericordia. È certo che il vero pentimento non è mai troppo tardi; ma è altrettanto certo che il pentimento tardivo è raramente vero. Nessuno può essere sicuro di avere il tempo di pentirsi alla morte, ma ogni uomo può essere certo di non poter avere i vantaggi che ebbe questo ladro penitente. Vedremo che il caso è singolare, se osserviamo gli effetti non comuni della grazia di Dio su quest'uomo. Egli rimproverò l'altro per aver infierito su Cristo. Riconosceva di aver meritato ciò che gli era stato fatto. Credeva che Gesù avesse sofferto ingiustamente. Osservate la sua fede in questa preghiera. Cristo era nel più profondo della vergogna, soffriva come un ingannatore e non era stato liberato da suo Padre. Fece questa professione prima che venissero mostrati i prodigi che rendevano onore alle sofferenze di Cristo e che fecero trasalire il centurione. Credeva in una vita futura e desiderava essere felice in quella vita, non come l'altro ladrone, per essere salvato solo dalla croce. Osservate la sua umiltà in questa preghiera. Tutta la sua richiesta è: Signore, ricordati di me; rimanda a Gesù in che modo ricordarsi di lui. Così si è umiliato nel vero pentimento e ha portato tutti i frutti del pentimento che le circostanze gli consentivano. Cristo sulla croce è grazioso come Cristo sul trono. Pur essendo nella più grande lotta e agonia, ebbe pietà di un povero penitente. Da questo atto di grazia dobbiamo comprendere che Gesù Cristo morì per aprire il regno dei cieli a tutti i credenti penitenti e obbedienti. Si tratta di un unico esempio nelle Scritture, che dovrebbe insegnarci a non disperare di nessuno e a non disperare di se stessi; ma per evitare che se ne abusi, viene contrapposto alla terribile condizione dell'altro ladrone, che morì indurito nell'incredulità, nonostante un Salvatore crocifisso gli fosse così vicino. Siate certi che in generale gli uomini muoiono come vivono.

Riferimenti incrociati:

Luca 23:39

Lu 17:34-36; Mat 27:44; Mar 15:32

Dimensione testo:


Visualizzare un brano della Bibbia

Aiuto Aiuto per visualizzare la Bibbia

Ricercare nella Bibbia

Aiuto Aiuto per ricercare la Bibbia

Ricerca avanzata