Luca 10

1 Capitolo 10

Settanta discepoli inviati Lc 10:1-16

La beatitudine dei discepoli di Cristo Lc 10:17-24

Il buon samaritano Lc 10:25-37

Gesù in casa di Marta e Maria Lc 10:38-42

Versetti 1-16

Cristo mandò i settanta discepoli a due a due, affinché si rafforzassero e si incoraggiassero a vicenda. Il ministero del Vangelo chiama gli uomini a ricevere Cristo come Principe e Salvatore; ed Egli verrà sicuramente con la potenza del suo Spirito in tutti i luoghi dove manderà i suoi fedeli servitori. Ma la sorte di coloro che ricevono invano la grazia di Dio sarà molto temibile. Coloro che disprezzano i fedeli ministri di Cristo, che pensano male di loro e li guardano con disprezzo, saranno considerati disprezzatori di Dio e di Cristo.

17 Versetti 17-24

Tutte le nostre vittorie su Satana sono ottenute grazie al potere che deriva da Gesù Cristo, e a Lui va tutta la lode. Ma guardiamoci dall'orgoglio spirituale, che è stato la distruzione di molti. Nostro Signore si rallegrò della prospettiva della salvezza di molte anime. Era giusto che si notasse in particolare quell'ora di gioia; ce n'erano poche, perché Egli era un uomo di dolore: in quell'ora in cui vide Satana cadere e sentì del buon successo dei suoi ministri, in quell'ora si rallegrò. Egli ha sempre resistito ai superbi e dato grazia agli umili. Quanto più dipendiamo semplicemente dall'insegnamento, dall'aiuto e dalla benedizione del Figlio di Dio, tanto più conosceremo il Padre e il Figlio; tanto più saremo benedetti nel vedere la gloria e nell'ascoltare le parole del Salvatore divino; e tanto più saremo utili nel promuovere la sua causa.

25 Versetti 25-37

Se parliamo della vita eterna e della via per raggiungerla in modo noncurante, rendiamo vano il nome di Dio. Nessuno potrà mai amare Dio e il suo prossimo con una qualche misura di amore puro e spirituale, se non è reso partecipe della grazia della conversione. Ma il cuore orgoglioso dell'uomo si oppone con forza a queste convinzioni. Cristo ha raccontato il caso di un povero ebreo in difficoltà, soccorso da un buon samaritano. Questo povero uomo era caduto tra i ladri, che lo avevano lasciato morire per le ferite. Fu trascurato da coloro che avrebbero dovuto essergli amici e fu curato da un estraneo, un samaritano, della nazione che i Giudei più disprezzavano e detestavano e con cui non volevano avere a che fare. È deplorevole osservare come l'egoismo governi tutti i ranghi; quante scuse gli uomini adducono per evitare problemi o spese nel soccorrere gli altri. Ma il vero cristiano ha la legge dell'amore scritta nel suo cuore. Lo Spirito di Cristo abita in lui; l'immagine di Cristo si rinnova nella sua anima. La parabola è una bella spiegazione della legge di amare il prossimo come noi stessi, senza badare alla nazione, al partito o a qualsiasi altra distinzione. Essa illustra anche la bontà e l'amore di Dio, nostro Salvatore, verso gli uomini peccatori e miserabili. Eravamo come questo povero viaggiatore in difficoltà. Satana, il nostro nemico, ci ha derubati e feriti: tale è il male che il peccato ci ha fatto. Il beato Gesù ha avuto compassione di noi. Il credente considera che Gesù lo ha amato e ha dato la vita per lui, quando era un nemico e un ribelle; e dopo avergli mostrato misericordia, lo invita ad andare e a fare altrettanto. È dovere di tutti noi, al nostro posto e secondo le nostre capacità, soccorrere, aiutare e alleviare tutti coloro che sono in difficoltà e in difficoltà.

38 Versetti 38-42

Un buon sermone non è peggiore se viene predicato in una casa; e le visite dei nostri amici dovrebbero essere gestite in modo da farli rivolgere al bene delle loro anime. Sedersi ai piedi di Cristo significa essere pronti a ricevere la sua parola e sottomettersi alla sua guida. Marta stava provvedendo all'intrattenimento di Cristo e di coloro che venivano con lui. Qui c'erano il rispetto per il Signore Gesù e la giusta cura dei suoi affari domestici. Ma c'era qualcosa da rimproverare. Voleva servire molto, in abbondanza, con varietà ed esattezza. Gli affari mondani sono un'insidia per noi, quando ci impediscono di servire Dio e di ottenere il bene delle nostre anime. Quanto tempo inutile viene sprecato e quante spese vengono spesso sostenute anche per intrattenere i professori del Vangelo! Sebbene in questa occasione Marta fosse difettosa, era comunque una vera credente e nella sua condotta generale non trascurò l'unica cosa necessaria. Il favore di Dio è necessario per la nostra felicità; la salvezza di Cristo è necessaria per la nostra sicurezza. Se ci si occupa di questo, tutte le altre cose saranno perseguite correttamente. Cristo ha dichiarato: "Maria ha scelto la parte buona". Perché una cosa è necessaria, quest'unica cosa che ha fatto, abbandonarsi alla guida di Cristo. Le cose di questa vita ci saranno tolte, al massimo, quando ci saranno tolte; ma nulla ci separerà dall'amore di Cristo e dalla partecipazione a questo amore. Gli uomini e i diavoli non possono togliercelo, né lo faranno Dio e Cristo. Teniamo presente l'unica cosa necessaria in modo più diligente.

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