Nuova Riveduta:

Matteo 26:63

Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».

C.E.I.:

Matteo 26:63

Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».

Nuova Diodati:

Matteo 26:63

Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote replicò dicendo: «Io ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se sei il Cristo, il Figlio di Dio».

La Parola è Vita:

Matteo 26:63

Ma Gesù taceva.
Poi il sommo sacerdote gli disse: «Esigo nel nome del Dio Vivente di dirci se sei tu il Messia, il Figlio di Dio!»

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 26:63

E il sommo sacerdote gli disse: Ti scongiuro per l'Iddio vivente a dirci se tu se' il Cristo, il Figliuol di Dio.

Diodati:

Matteo 26:63

Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote replicò, e gli disse: Io ti scongiuro per l'Iddio vivente, che tu ci dica se tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio.

Commentario abbreviato:

Matteo 26:63

57 Versetti 57-68

Gesù fu accompagnato a Gerusalemme. Non è bello, anzi è di cattivo auspicio, quando coloro che vogliono essere discepoli di Cristo non sono disposti a farsi riconoscere come tali. Qui iniziò il rinnegamento di Pietro: seguire Cristo da lontano, infatti, significa iniziare ad allontanarsi da Lui. È più importante prepararsi alla fine, qualunque essa sia, che chiedersi curiosamente quale sarà la fine. L'evento è di Dio, ma il dovere è nostro. Ora si sono adempiute le Scritture che dicevano: "Contro di me sono sorti falsi testimoni". Cristo è stato accusato, affinché noi non fossimo condannati; e se in qualche momento soffriamo così, ricordiamoci che non possiamo aspettarci di cavarcela meglio del nostro Maestro. Quando Cristo si è fatto peccato per noi, ha taciuto e ha lasciato che fosse il suo sangue a parlare. Finora Gesù aveva raramente professato espressamente di essere il Cristo, il Figlio di Dio; il tenore della sua dottrina lo diceva e i suoi miracoli lo dimostravano; ma ora non avrebbe omesso di farne aperta confessione. Sarebbe sembrato come declinare le sue sofferenze. Confessò così, come esempio e incoraggiamento ai suoi seguaci, di confessarlo davanti agli uomini, qualunque fosse il rischio che correvano. Il disprezzo, la crudele derisione e l'aborrimento sono la parte sicura del discepolo, come lo furono del Maestro, da parte di coloro che vogliono insultare e deridere il Signore della gloria. Queste cose sono state esattamente predette nel cinquantesimo capitolo di Isaia. Confessiamo il nome di Cristo e sopportiamo il rimprovero, ed egli ci confesserà davanti al trono del Padre suo.

Riferimenti incrociati:

Matteo 26:63

Sal 38:12-14; Is 53:7; Dan 3:16; At 8:32-35; 1P 2:23
Lev 5:1; Nu 5:19-21; 1Sa 14:24,26,28; 1Re 22:16; 2Cron 18:15; Prov 29:24
Mar 14:61; Lu 22:66-71; Giov 8:25; 10:24; 18:37
Mat 16:16; 27:40,43,54; Sal 2:6,7; Is 9:6,7; Giov 1:34,49; 3:16-18; 5:18-25; 6:69; 10:30,36; 19:7; 20:31; 1G 5:11-13

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