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Commentario:Matteo 23:13Matteo 23:13-36. LE MINACCE PROFERITE CONTRO GLI SCRIBI ED I FARISEI Luca 11:39-54 Gesù aveva, fino a quel momento, diretto le sue ammonizioni alle turbe ed ai suoi discepoli Matteo 23:1; egli ora si rivolge un'altra volta agli Scribi ad ai Farisei e alla deputazione del Sinedrio. Lasciando il linguaggio dell'insegnamento e dell'ammonizione, egli denunzia con parole severissime l'ipocrisia, la follia e la malvagità di quelle guide cieche, le quali conducevano il popolo alla rovina. Gesù non parla qui come un maestro ai suoi discepoli, ma piuttosto come il più grande dei profeti, riassumendo la lunga serie degli ammonimenti diretti da Dio ad Israele Conf. Isaia 1:2-23; 5:8-23; ed i rimproveri contenuti negli altri profeti, specialmente in Geremia. La forte corrente di compassione e perciò anche d'amore che scorreva sotto allo sdegno onde Gesù fremeva, proruppe nel vers. 37 Matteo 23:37. Le minaccie sono otto; però la sesta e la settima si possono considerare come una sola. 13. Ma guai a voi, Scribi e Farisei, ipocriti! "Ipocrita", in origine, significava istrione, attore, quindi chiunque rappresenta una parte non sua, o pretende di essere quel che non è. L'infingersi religioso per fini egoistici, indica, più che qualsiasi altro peccato, la durezza e la vanità del cuore, e provoca i severi rimproveri di Cristo. perché serrate il regno dei cieli dinanzi alla gente; poiché né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. Il significato delle parole "serrare il regno dei cieli", è reso più chiaro ancora dal detto di Luca 11:52: "perché avete tolta la chiave della scienza". Il "regno dei cieli" è manifestamente l'economia evangelica inaugurata dal Messia e rappresentata sotto la figura d'una casa o di un recinto, di cui "la legge ed i profeti", cioè il Vecchio Testamento, è la porta. La "chiave", che apre la porta, è la spirituale conoscenza di questo libro, il quale accenna ad una più perfetta economia, alla venuta del Messia promesso, e ne è la preparazione Giovanni 1:45; Galati 3:24; Ebrei 10:1; 1Pietro 1:10-12. Gli Scribi ed i Farisei avevano l'incombenza di propagare quella scienza divina, poiché sedevano "sulla cattedra di Mosè", ed erano gli autorizzati istitutori religiosi della nazione e gli espositori delle S. Scritture. Non entrando nel regno dei cieli, essi recavano un danno gravissimo alle loro proprie anime; con tutto ciò, se non avessero falsificato il senso spirituale delle Sacre Scritture, se le, loro spiegazioni insipide e senza vita fossero state ortodosse in ciò che concerne il Messia, essi sarebbero stati almeno delle faci, per indicare agli altri la via che conduce al regno, ed avrebbero così evitato la gravissima colpa di essere un ostacolo ed una pietra d'inciampo agli altri. Ma guastando, torcendo e adulterando le dottrine del Vecchio Testamento colle loro tradizioni, "essi tolsero la chiave della scienza" e deliberatamente serrarono l'uscio in faccia a coloro che volevano entrare nel regno di Dio. Che monta se il Battista, se Cristo, se i dodici apostoli fondano le loro dottrine sopra la legge ed i profeti? I Giudei sono ammaestrati dai loro dottori a ricavare dalla Scrittura un senso ben diverso, e rifiutano di ascoltare i dottori venuti da Dio. Così gli Scribi ed i Farisei commettono la colpa di rovinare le anime affidate alle loro cure. Questo versetto è commentato ammirabilmente nelle parole di Gehova ad Ezechiele 3:17-21; 33:1-9. È sorprendente la rassomiglianza del peccato dei dottori della Chiesa romana con quello degli Scribi e dei Farisei. Colle loro tradizioni, questi han pervertito le Scritture in un modo più spaventoso dei Farisei medesimi, ed "hanno tolta la chiave della scienza", con una audacia straordinaria, anatematizzando chiunque legge le Sacre Scritture in lingua volgare, senza la licenza dei superiori. PASSI PARALLELI Matteo 23:14-15,27,29; Isaia 9:14-15; 33:14; Zaccaria 11:17; Luca 11:43-44 Matteo 21:31-32; Luca 11:52; Giovanni 7:46-52; 9:22,24,34; Atti 4:17-18; 5:28,40 Atti 8:1; 13:8; 1Tessalonicesi 2:15-16; 2Timoteo 3:8; 4:15 Riferimenti incrociati:Matteo 23:13Mat 23:14,15,27,29; Is 9:14,15; 33:14; Zac 11:17; Lu 11:43,44 Dimensione testo: |