Nuova Riveduta:

Neemia 12

Censimento dei sacerdoti e dei Leviti
1 Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabele, figlio di Sealtiel, e con Iesua: Seraia, Geremia, Esdra, 2 Amaria, Malluc, Cattus, 3 Secania, Reum, Meremot, 4 Iddo, Ghinnetoi, Abiia, 5 Miiamin, Maadia, Bilga, 6 Semaia, Ioiarib, Iedaia, 7 Sallu, Amoc, Chilchia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Iesua. 8 Leviti: Iesua, Binnui, Cadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che dirigeva con i suoi fratelli i canti di lode. 9 Bacbuchia e Unni, loro fratelli, si alternavano con loro secondo il loro turno.
10 Iesua generò Ioiachim; Ioiachim generò Eliasib; Eliasib generò Ioiada; 11 Ioiada generò Ionatan; Ionatan generò Iaddua.
12 Ecco quali erano, al tempo di Ioiachim, i capi di famiglie sacerdotali: della famiglia di Seraia, Meraia; di quella di Geremia, Anania; 13 di quella di Esdra, Mesullam; di quella di Amaria, Iocanan; 14 di quella di Melicu, Ionatan; di quella di Sebania, Giuseppe; 15 di quella di Carim, Adna; di quella di Meraiot, Chelcai; 16 di quella di Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinneton, Mesullam; 17 di quella di Abiia, Zicri; di quella di Miniamin e di Moadia, Piltai; 18 di quella di Bilga, Sammua; di quella di Semaia, Ionatan; 19 di quella di Ioiarib, Mattenai; di quella di Iedaia, Uzzi; 20 di quella di Sallai, Callai; di quella di Amoc, Eber; 21 di quella di Chilchia, Casabia; di quella di Iedaia, Netaneel.
22 Quanto ai Leviti, i capi famiglia furono iscritti al tempo di Eliasib, di Ioiada, di Iocanan e di Iaddua; e i sacerdoti, sotto il regno di Dario, il Persiano. 23 I capi delle famiglie levitiche furono iscritti nel libro delle Cronache fino al tempo di Iocanan, figlio di Eliasib. 24 I capi dei Leviti erano: Casabia, Serebia, Iesua, figlio di Cadmiel; e i loro fratelli si alternavano con loro per lodare e celebrare il SIGNORE, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio, per gruppi, secondo il loro turno. 25 Mattania, Bacbuchia, Obadia, Mesullam, Talmon, Accub erano portinai e facevano la guardia ai magazzini che stavano alle porte. 26 Questi vivevano al tempo di Ioiachim, figlio di Iesua, figlio di Iosadac, e al tempo di Neemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba.

Inaugurazione delle mura di Gerusalemme
27 «Per l'inaugurazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i Leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme allo scopo di fare l'inaugurazione con gioia, con lodi e canti e suono di cembali, saltèri e cetre. 28 I figli dei cantori si radunarono dai dintorni di Gerusalemme, dai villaggi dei Netofatiti, 29 da Bet-Ghilgal e dal territorio di Gheba e di Azmavet; poiché i cantori si erano costruiti dei villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura.
31 Poi feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori con i relativi cortei. Il primo si incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; 32 e dietro questo coro camminavano Osaia, la metà dei capi di Giuda, 33 Azaria, Esdra, Mesullam, 34 Giuda, Beniamino, Semaia, Geremia, 35 dei figli dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria, figlio di Ionatan, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Micaia, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 36 e i suoi fratelli Semaia, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Netaneel, Giuda, Canani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa. 37 Alla porta della Sorgente, di fronte a loro, salirono per la scalinata della città di Davide, per la salita delle mura, al di sopra della casa di Davide, e giunsero alla porta delle Acque, a oriente. 38 Il secondo coro si incamminò nel senso opposto; e io gli andavo dietro, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando al di sopra della torre dei Forni, esso andò fino alle mura larghe; 39 poi al di sopra della porta di Efraim, della porta Vecchia, della porta dei Pesci, della torre di Cananeel, della torre di Mea, fino alla porta delle Pecore; e il coro si fermò alla porta della Prigione. 40 I due cori si fermarono nel tempio di Dio; e così feci io, con la metà dei magistrati che erano con me, 41 e i sacerdoti Eliachim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe, 42 e Maaseia, Semaia, Eleazar, Uzzi, Iocanan, Malchia, Elam, Ezer. E i cantori fecero risuonare forte le loro voci, diretti da Izraia.
43 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici, e si rallegrò perché Dio gli aveva concesso una gran gioia. Anche le donne e i bambini si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva da lontano.

Riordinamento delle decime
44 «In quel tempo alcuni uomini furono nominati sorveglianti delle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie e delle decime: dai campi intorno alle città dovevano raccogliere nei magazzini le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai Leviti; poiché i Giudei erano contenti di vedere i sacerdoti e i Leviti ai loro posti. 45 E questi compivano tutto ciò che riguardava il servizio del loro Dio e le purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portinai secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 46 Anticamente infatti, al tempo di Davide e di Asaf, c'erano alcuni capi dei cantori e dei canti di lode e di ringraziamento a Dio. 47 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava giorno per giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portinai; dava ai Leviti le cose consacrate, e i Leviti davano ai figli di Aaronne le cose consacrate che spettavano loro.

C.E.I.:

Neemia 12

1 Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia, Esdra, 2 Amaria, Malluch, Cattus, 3 Secania, Recum, Meremòt, 4 Iddo, Ghinneton, Abia, 5 Miamin, Maadia, Bilga, 6 Semaia, Ioiarìb, Iedaia, 7 Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Giosuè.
8 Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di lode. 9 Bakbukia e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di servizio.
10 Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò Ioiadà; 11 Ioiadà generò Giònata; Giònata generò Iaddua.
12 Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia, Meraia; di quello di Geremia, Anania; 13 di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di Amaria, Giovanni; 14 di quello di Malluk, Giònata; di quello di Sebania, Giuseppe; 15 di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt, Chelkài; 16 di quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton, Mesullàm; 17 di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di quello di Moadia, Piltai; 18 di quello di Bilga, Sammua; di quello di Semaia, Giònata; 19 di quello di Ioiarìb, Mattenai; di quello di Iedaia, Uzzi; 20 di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber; 21 di quello di Chelkia, Casabià; di quello di Iedaia, Netaneèl. 22 I leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il Persiano. 23 I capi dei casati levitici sono registrati nel libro delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb. 24 I capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmiel, insieme con i loro fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio. 25 Mattania, Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e facevano la guardia ai magazzini delle porte. 26 Questi vivevano al tempo di Ioiachìm figlio di Giosuè, figlio di Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di Esdra sacerdote e scriba.
27 Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici e suono di cembali, saltèri e cetre. 28 Gli appartenenti al corpo dei cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofatiti, 29 da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet; poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 31 Allora io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; 32 dietro questo coro camminavano Osea, metà dei capi di Giuda, 33 Azaria, Esdra, Mesullàm, 34 Giuda, Beniamino, Semaia, Geremia, 35 appartenenti al coro dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria figlio di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 36 e i suoi fratelli Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; Esdra lo scriba camminava alla loro testa. 37 Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro per la scalinata della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente. 38 Il secondo coro si incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando oltre la torre dei Forni, esso andò fino al muro Largo, 39 poi oltre la porta di Efraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione. 40 I due cori si fermarono nella casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me, 41 e i sacerdoti Eliakìm, Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe 42 e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi, Giovanni, Malchia, Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore. 43 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.
44 In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e i leviti ai loro posti. 45 Questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portieri, secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 46 Poiché già anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi cantori e venivano innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio. 47 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti davano ai figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano.

Nuova Diodati:

Neemia 12

I sacerdoti e i Leviti che tornarono a Gerusalemme con Zorobabel
1 Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabel, figlio di Scealthiel, e con Jeshua: Seraiah, Geremia, Esdra, 2 Amariah, Malluk, Hattush, 3 Scekaniah, Rehum, Meremoth, 4 Iddo, Ghinnethoi, Abijah, 5 Mijamin, Maadiah, Bilgah, 6 Scemaiah, Joiarib, Jedaiah, 7 Sallu, Amok, Hilkiah e Jedaiah. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Jeshua. 8 I Leviti erano Jeshua, Binnui, Kadmiel, Scerebiah, Giuda e Mattaniah, che era preposto con i suoi fratelli al canto di ringraziamento. 9 Bakbukiah e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo le loro mansioni. 10 Jeshua generò Joiakim; Joiakim generò Eliascib; Eliascib generò Joiada, 11 Joiada generò Gionathan; Gionathan generò Jaddua. 12 Al tempo di Joiakim, i sacerdoti, capi delle case paterne, erano i seguenti: della casa di Seraiah, Meraiah; di quella di Geremia, Hananiah; 13 di quella di Esdra, Meshullam; di quella di Amariah, Jehohanan; 14 di quella di Meliku, Gionathan; di quella di Scebaniah, Giuseppe; 15 di quella di Harim, Adna; di quella di Meraioth, Helkai; 16 di quella di Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinnethon, Meshullam; 17 di quella di Abijah, Zikri; di quella di Miniamin e di Moadiah, Piltai; 18 di quella di Bilgah, Shammua; di quella di Scemaiah, Gionathan; 19 di quella di Joiarib, Mattenai; di quella di Jedaiah, Uzzi; 20 di quella di Sallai, Kallai; di quella di Amok, Eber; 21 di quella di Hilkiah, Hashabiah e di quella di Jedaiah, Nethaneel. 22 Durante il regno di Dario, il Persiano, furono registrati assieme ai sacerdoti i Leviti che erano capi delle case paterne al tempo di Eliascib, di Joiada, di Johanan e di Jaddua. 23 I figli di Levi, che erano capi delle case paterne, furono invece registrati nel libro delle Cronache fino al tempo di Johanan, figlio di Eliascib. 24 I capi dei Leviti Hashabiah, Scerebiah e Jeshua, figlio di Kadmiel, assieme ai loro fratelli, che stavano di fronte a loro, cantavano inni di lode e di ringraziamento a gruppi alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di DIO. 25 Mattaniah, Bakbukiah, Obadiah, Meshullam, Talmon e Akkub erano portinai e facevano la guardia ai magazzini delle porte. 26 Questi vivevano al tempo di Joiakim, figlio di Jeshua, figlio di Jotsadak e al tempo di Nehemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba.

Dedicazione delle mura di Gerusalemme
27 Alla dedicazione delle mura di Gerusalemme mandarono a cercare i Leviti da tutti i loro luoghi, per farli venire a Gerusalemme per celebrare la dedicazione con allegrezza, con lodi e con canti, cembali, arpe e cetre. 28 E i figli dei cantori si radunarono dalla regione intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofathiti, 29 da Beth-Ghilgal e dalle campagne di Gheba e di Azmaveth, poiché i cantori si erano costruiti villaggi tutt'intorno a Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 31 Poi io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori di lode. Il primo s'incamminò a destra, sulle mura, verso la porta del Letame; 32 dietro ad esso camminavano Hoshaiah, la metà dei capi di Giuda, 33 Azaria, Esdra, Meshullam, 34 Giuda, Beniamino, Scemaiah, Geremia, 35 e alcuni dei figli dei sacerdoti con le loro trombe: Zaccaria, figlio di Gionathan, figlio di Scemaiah, figlio di Mattaniah, figlio di Mikaiah, figlio di Zakkur, figlio di Asaf, 36 e i suoi fratelli Scemaiah, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Nethaneel, Giuda e Hanani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di DIO. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa. 37 Giunti alla porta della Sorgente, salirono direttamente per la scalinata della città di Davide, dove le mura salgono sopra la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a est. 38 Il secondo coro di lode s'incamminò nella direzione opposta; io lo seguivo con metà del popolo, sulle mura, sopra la torre dei Forni, fino al muro Largo, 39 quindi sopra la porta di Efraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Hananeel, la torre di Meah, fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione. 40 I due cori di lode si fermarono nella casa di DIO; così feci io, con la metà dei magistrati che erano con me, 41 e i sacerdoti Eliakim, Maaseiah, Miniamin, Mikaiah, Elioenai, Zaccaria, Hananiah con le trombe, 42 e Maaseiah, Scemaiah, Eleazar, Uzzi, Jehohanan, Malkijah, Elam e Ezer. I cantori cantarono a voce alta, sotto la direzione di Jezrahiah. 43 In quel giorno offrirono grandi sacrifici e si rallegrarono perché DIO li aveva allietati con una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si udiva da lontano.

Riordinamento delle decime
44 In quel tempo alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini per le offerte, per le primizie e per le decime, per raccogliervi dalle campagne delle città le parti fissate dalla legge per i sacerdoti e i Leviti, perché i Giudei gioivano nel vedere i sacerdoti e i Leviti che prestavano servizio. 45 Essi eseguivano il servizio del loro DIO e il servizio della purificazione, assieme ai cantori e ai portinai, secondo l'ordine di Davide e di Salomone, suo figlio. 46 Anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, c'erano infatti capi cantori e canti di lode e di ringraziamento a DIO. 47 Al tempo di Zerubbabel e al tempo di Nehemia, tutto Israele dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portinai; inoltre metteva da parte la porzione consacrata per i Leviti, e i Leviti mettevano da parte la porzione consacrata per i figli di Aaronne.

Riveduta 2020:

Neemia 12

Censimento dei sacerdoti e dei Leviti
1 Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabele, figlio di Sealtiel, e con Iesua: Seraia, Geremia, 2 Esdra, Amaria, Malluc, 3 Cattus, Secania, Reum, 4 Meremot, Iddo, Ghinnetoi, 5 Abiia, Miiamin, Maadia, 6 Bilga, Semaia, Ioiarib, 7 Iedaia, Sallu, Amoc, Chilchia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Iesua. 8 Leviti: Iesua, Binnui, Cadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che dirigeva con i suoi fratelli il canto di lode. 9 Bacbuchia e Unni, loro fratelli, si alternavano con loro secondo il loro turno. 10 Iesua generò Ioiachim; Ioiachim generò Eliasib; Eliasib generò Ioiada; 11 Ioiada generò Ionatan; Ionatan generò Iaddua. 12 Ecco quali erano, al tempo di Ioiachim, i capi di famiglie sacerdotali: della famiglia di Seraia, Meraia; di quella di Geremia, Anania; 13 di quella di Esdra, Mesullam; di quella di Amaria, Iocanan; 14 di quella di Melicu, Ionatan; di quella di Sebania, Giuseppe; 15 di quella di Carim, Adna; di quella di Meraiot, Chelcai; 16 di quella di Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinneton, Mesullam; 17 di quella di Abiia, Zicri; di quella di Miniamin ... di quella di Moadia, Piltai; 18 di quella di Bilga, Sammua; di quella di Semaia, Ionatan; 19 di quella di Ioiarib, Mattenai; di quella di Iedaia, Uzzi; 20 di quella di Sallai, Callai; di quella di Amoc, Eber; 21 di quella di Chilchia, Casabia; di quella di Iedaia, Netaneel. 22 Quanto ai Leviti, i capifamiglia furono iscritti al tempo di Eliasib, di Ioiada, di Iocanan e di Iaddua; e i sacerdoti, sotto il regno di Dario, il Persiano. 23 I capi delle famiglie levitiche furono iscritti nel libro delle Cronache fino al tempo di Iocanan, figlio di Eliasib. 24 I capi dei Leviti Casabia, Serebia, Iesua, figlio di Cadmiel, e i loro fratelli si alternavano con loro per lodare e celebrare l'Eterno, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio, per gruppi, secondo il loro turno. 25 Mattania, Bacbuchia, Obadia, Mesullam, Talmon, Accub erano portinai, e facevano la guardia ai magazzini delle porte. 26 Questi vivevano al tempo di Ioiachim, figlio di Iesua, figlio di Iosadac e al tempo di Neemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba.

Dedicazione delle mura di Gerusalemme
27 Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i Leviti in tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme allo scopo di fare la dedicazione con gioia, con lodi e cantici e al suono di cembali, saltèri e cetre. 28 I figli dei cantori si radunarono dalla regione intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofatiti, 29 da Bet-Ghilgal e dal territorio di Gheba e di Azmavet; poiché i cantori si erano costruiti dei villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 31 Poi feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori con i relativi cortei. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; 32 e dietro questo coro camminavano Osaia, la metà dei capi di Giuda, 33 Azaria, Esdra, Mesullam, Giuda, 34 Beniamino, Semaia, Geremia, 35 dei figli dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria, figlio di Ionatan, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Micaia, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 36 e i suoi fratelli Semaia, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Netaneel, Giuda, Canani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa. 37 Quando furono giunti alla porta della Sorgente, salirono davanti a loro, per la scalinata della città di Davide, là dove le mura salgono al di sopra del livello della casa di Davide, e giunsero alla porta delle Acque, a oriente. 38 Il secondo coro si incamminò nel senso opposto; e io gli andavo dietro, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando al di sopra della torre dei Forni, esso andò fino alle mura larghe; 39 poi al di sopra della porta di Efraim, della porta Vecchia, della porta dei Pesci, della torre di Cananeel, della torre di Mea, fino alla porta delle Pecore; e il coro si fermò alla porta della Prigione. 40 I due cori si fermarono nella casa di Dio; e così feci io, con la metà dei magistrati che era con me, 41 e i sacerdoti Eliachim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe, 42 e Maaseia, Semaia, Eleazar, Uzzi, Iocanan, Malchia, Elam, Ezer. E i cantori fecero risuonare forte le loro voci, diretti da Izraia. 43 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici, e si rallegrò perché Iddio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i bambini si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva da lontano.

Riordinamento delle decime
44 In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie e delle decime, affinché raccogliessero dalle campagne delle città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai Leviti; poiché i Giudei gioivano a vedere i sacerdoti e i Leviti ai loro posti. 45 Questi compivano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portinai secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 46 Poiché, anticamente, al tempo di Davide e di Asaf c'erano dei capi dei cantori e dei canti di lode e di ringraziamento a Dio. 47 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava giorno per giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portinai; dava ai Leviti le cose consacrate, e i Leviti davano ai figli di Aaronne le cose consacrate che spettavano loro.

Riveduta:

Neemia 12

Censimento de' sacerdoti e de' Leviti
1 Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabel, figliuolo di Scealthiel, e con Jeshua: Seraia, Geremia, 2 Esdra, Amaria, Malluc, 3 Hattush, Scecania, Rehum, 4 Meremoth, Iddo, Ghinnethoi, 5 Abija, Mijamin, Maadia, 6 Bilga, Scemaia, Joiarib, 7 Jedaia, Sallu, Amok, Hilkia, Jedaia. Questi erano i capi de' sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Jeshua. 8 Leviti: Jeshua, Binnui, Kadmiel, Scerebia, Giuda, Mattania, che dirigeva coi suoi fratelli il canto delle laudi. 9 Bakbukia e Unni, loro fratelli, s'alternavan con loro secondo il loro turno. 10 Jeshua generò Joiakim; Joiakim generò Eliascib; Eliascib generò Joiada; 11 Joiada generò Jonathan; Jonathan generò Jaddua. 12 Ecco quali erano, al tempo di Joiakim, i capi di famiglie sacerdotali: della famiglia di Seraia, Meraia; di quella di Geremia, Hanania; 13 di quella d'Esdra, Meshullam; di quella d'Amaria, Johanan; 14 di quella di Melicu, Jonathan; di quella di Scebania, Giuseppe; 15 di quella di Harim, Adna; di quella di Meraioth, Helkai; 16 di quella d'Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinnethon, Meshullam; 17 di quella d'Abija, Zicri; di quella di Miniamin...; di quella di Moadia, Piltai; 18 di quella di Bilga, Shammua; di quella di Scemaia, Jonathan; 19 di quella di Joiarib, Mattenai; di quella di Jedaia, Uzzi; 20 di quella di Sallai, Kallai; di quella di Amok, Eber; 21 di quella di Hilkia, Hashabia; di quella di Jedaia, Nethaneel. 22 Quanto ai Leviti, i capi famiglia furono iscritti al tempo di Eliascib, di Joiada, di Johanan e di Jaddua; e i sacerdoti, sotto il regno di Dario, il Persiano. 23 I capi delle famiglie levitiche furono iscritti nel libro delle Cronache fino al tempo di Johanan, figliuolo di Eliascib. 24 I capi dei Leviti Hashabia, Scerebia, Jeshua, figliuolo di Kadmiel, e i loro fratelli s'alternavano con essi per lodare e celebrare l'Eterno, conforme all'ordine di Davide, uomo di Dio, per mute, secondo il loro turno. 25 Mattania, Bakbukia, Obadia, Meshullam, Talmon, Akkub erano portinai, e facevan la guardia ai magazzini delle porte. 26 Questi vivevano al tempo di Joiakim, figliuolo di Jeshua, figliuolo di Jotsadak e al tempo di Nehemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba.

Dedicazione delle mura di Gerusalemme
27 Alla dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i Leviti di tutti i luoghi dov'erano, per farli venire a Gerusalemme affin di fare la dedicazione con gioia, con laudi e cantici e suon di cembali, saltèri e cetre. 28 E i figliuoli dei cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofathiti, 29 da Beth-Ghilgal e dal territorio di Gheba e d'Azmaveth; poiché i cantori s'erano edificati dei villaggi ne' dintorni di Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 31 Poi io feci salire sulle mura i capi di Giuda, e formai due grandi cori coi relativi cortei. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; 32 e dietro questo coro camminavano Hoshaia, la metà dei capi di Giuda, 33 Azaria, Esdra, Meshullam, Giuda, 34 Beniamino, Scemaia, Geremia, 35 dei figliuoli di sacerdoti con le trombe. Zaccaria, figliuolo di Jonathan, figliuolo di Scemaia, figliuolo di Mattania, figliuolo di Micaia, figliuolo di Zaccur, figliuolo d'Asaf, 36 e i suoi fratelli Scemaia, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Nethaneel, Giuda, Hanani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa. 37 Giunti che furono alla porta della Sorgente, montarono, dirimpetto a loro, la scalinata della città di Davide, là dove le mura salgono al di sopra del livello della casa di Davide, e giunsero alla porta delle Acque, a oriente. 38 Il secondo coro s'incamminò nel senso opposto; e io gli andavo dietro, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando al disopra della torre de' Forni, esso andò fino alle mura larghe; 39 poi al disopra della porta d'Efraim, della porta Vecchia, della porta dei Pesci, della torre di Hananeel, della torre di Mea, fino alla porta delle Pecore; e il coro si fermò alla porta della Prigione. 40 I due cori si fermarono nella casa di Dio; e così feci io, con la metà de' magistrati ch'era meco, 41 e i sacerdoti Eliakim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, Hanania con le trombe, 42 e Maaseia, Scemaia, Eleazar, Uzzi, Johanan, Malkija, Elam, Ezer. E i cantori fecero risonar forte le loro voci, diretti da Izrahia. 43 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifizi, e si rallegrò perché Iddio gli avea concesso una gran gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.

Riordinamento delle decime
44 In quel tempo, degli uomini furon preposti alle stanze che servivan da magazzini delle offerte, delle primizie e delle decime, onde vi raccogliessero dai contadi delle città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai Leviti; poiché i Giudei gioivano a vedere i sacerdoti ed i Leviti ai loro posti; 45 e questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portinai conforme all'ordine di Davide e di Salomone suo figliuolo. 46 Poiché, anticamente, al tempo di Davide e di Asaf v'erano de' capi de' cantori e de' canti di laude e di azioni di grazie a Dio. 47 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Nehemia, dava giorno per giorno le porzioni assegnate ai cantori ed ai portinai; dava ai Leviti le cose consacrate, e i Leviti davano ai figliuoli d'Aaronne le cose consacrate che loro spettavano.

Ricciotti:

Neemia 12

Catalogo de' sacerdoti e leviti. Dedicazione delle mura di Gerusalemme
1 Questi sono i sacerdoti e i leviti che ritornarono con Zorobabel figlio di Salatiel, e con Josue: Saraia, Jeremia, Esdra, 2 Amaria, Melluc, Attus, 3 Sebenia, Reum, Merimut, 4 Addo, Genton, Abia, 5 Miamin, Madia, Belga, 6 Semeia, Joiarib, Idaia, Sellum, Amoc, Elcia, 7 Idaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e loro fratelli, a tempo di Josue. 8 Poi i leviti: Jesua, Bennui, Cedmiel, Sarebia, Juda, Matania, addetti al canto degli inni, essi e i loro fratelli; 9 Becbecia, Anni, e i loro fratelli, ciascuno al suo ufficio. 10 Josue aveva generato Joacim, Joacim generato Eliasib, Eliasib generato Joiada, 11 Joiada generato Jonatan, Jonatan generato Jeddoa. 12 A tempo di Joacim, i sacerdoti capi di famiglia erano: Della famiglia di Saraia, Maraia; di quella di Jeremia, Anania; 13 di Esdra, Mosollam; di Amaria, Joanan; 14 di Milico, Jonatan; di Sebenia, Josef; 15 di Aram, Edna; di Maraiot, Elci; 16 di Adaia, Zaccaria; di Genton, Mosollam; 17 di Abia, Zecri; di Miamin e di Moadia, Felti; 18 di Belga, Sammua; di Semaia, Jonatan; 19 di Joiarib, Matanai; di Jodaia, Azzi; 20 di Sellai, Celai; di Amoc, Eber; 21 di Elcia, Asebia; di Idaia, Natanael. 22 Al tempo di Eliasib, di Jodia, di Joanan e di Jeddoa, i leviti capi di famiglia ed i sacerdoti furono inscritti sotto il regno di Dario re di Persia. 23 I figli di Levi capi di famiglia furono inscritti nel libro delle Cronache, sino al tempo di Jonatan figlio di Eliasib. 24 Ora, i capi dei leviti erano: Asebia, Serebia, e Josue figlio di Cedmiel; e i loro fratelli dovevano, secondo il loro turno, lodare e celebrare [il Signore] secondo il precetto di Davide uomo di Dio, osservando l'ordine stabilito. 25 Matania, Becbecia, Obedia, Mosollam, Telmon, Accub, custodivano le porte ed i vestiboli avanti alle porte. 26 Questi furono al tempo di Joacim figlio di Josue, figlio di Josedec, ed al tempo di Neemia governatore e di Esdra sacerdote e scriba. 27 Ma per la dedicazione della muraglia di Gerusalemme, furon chiamati i leviti da tutt'i luoghi ove erano, acciò venissero a Gerusalemme, a far questa dedicazione con gioia e rendimento di grazie, con cantici e cembali e salterii e cetre. 28 Convennero dunque i figli dei cantori dalle campagne de' dintorni di Gerusalemme e dai villaggi di Netufati, 29 e dalla casa di Galgal, e dai territori di Geba e di Azmavet, poichè i cantori s'erano edificati dei villaggi attorno a Gerusalemme. 30 Ed i sacerdoti e i leviti si purificarono; poi, purificarono il popolo, le porte, e le muraglie. 31 Io feci salir sulle mura i principali di Giuda, e formai due grandi cori che cantavano. Mossero [i primi] a man destra, sulle mura, verso la porta Stercoraria. 32 Dietro a loro andò Osaia, e metà de' principali di Giuda. 33 Azaria, Esdra, Mosollam, Juda, Beniamin, Semeia e Jeremia. 34 E, dei figli de' sacerdoti con trombe, Zaccaria figlio di Jonatan, figlio di Semeia, figlio di Matania, figlio di Micaia, figlio di Zecur, figlio di Asaf; 35 e i suoi fratelli, Semeia, Azadeel, Maialai, Galalai, Maai, Natanael, Juda e Anani, con gli istrumenti musicali di Davide uomo di Dio; ed avanti a loro, Esdra scriba, alla porta della Fonte. 36 E salirono diritti davanti a loro, pei gradini della città di Davide, dove il muro sale sopra la casa di Davide, sino alla porta delle Acque, ad oriente. 37 Il secondo coro di quei che rendevano grazie andava in senso contrario. Io gli venivo dietro con metà del popolo, sulla muraglia, sulla torre dei Forni, e sino a dove il muro è più largo, 38 sulla porta di Efraim, sulla porta Antica, sulla porta dei Pesci, e la torre di Ananeel e la torre di Emat, sino alla porta Ovile; si fermarono alla porta della Prigione; 39 i due cori che lodavano il Signore si fermarono alla casa di Dio, ed io pure, e con me la metà dei magistrati, 40 ed i sacerdoti Eliachim, Maasia, Miamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania, con le trombe, 41 e Maasia, Semeia, Eleazar, Azzi, Joanan, Melchia, Elam ed Ezer. I cantori alzarono i loro canti, ed Jezraia era il loro capo. 42 Immolarono gran numero di vittime in quel giorno, e fecero festa; Dio infatti li aveva rallegrati di gran letizia e il loro giubilo si fece sentire anche lontano da Gerusalemme. 43 Furono anche stabiliti, in quel giorno, dei sacerdoti e dei leviti addetti alle stanze del tesoro, alle libazioni, alle primizie e alle decime, acciò per loro mezzo i capi della città facessero degnamente e con rendimento di grazie le loro offerte; poichè Giuda s'era rallegrato di vedere i sacerdoti e i leviti nel loro ufficio. 44 Ed avevano osservato il divin culto, e le cerimonie dell'espiazione; così i cantori e gli ostiarii, secondo il precetto di Davide e di Salomone suo figlio. 45 Sin da principio, infatti, dal tempo di Davide e di Asaf, erano stabiliti i capi de' cantori che cantavano lodi e benedizioni a Dio. 46 E tutto Israele, a tempo di Zorobabel e di Neemia, dava ogni giorno ai cantori ed agli ostiarii ciò che a loro spettava; e metteva da parte l'offerta dovuta ai leviti; questi poi facevano altrettanto pei figli d'Aronne.

Tintori:

Neemia 12

Sacerdoti e leviti tornati con Zorobabele.
1 Questi sono i sacerdoti e i leviti che salirono con Zorobabele figlio di Salatici e con Giosuè: Saeraia, Geremia, Esdra, 2 Amaria, Meline, Attus, 3 Sebenia, Rehum, Merimut, 4 Addo, Genton, Abia, 5 Miamin, Madia, Belga, 6 Semeia, Ioiarib, Idaia, Sellum, Amoc, Elcia, 7 Idaia. Questi i principi dei sacerdoti e i loro fratelli nei giorni di Giosuè. 8 Leviti: Iesua, Bennui, Cedmihel, Sarebia, Iuda, Matania, preposti ai cantici, essi e i loro fratelli, 9 e Becbecia e Anni e i loro fratelli, ciascuno nel suo ufficio. 10 Giosuè generò Ioacim, Ioacim generò Eliasib, Eliasib generò Ioiada. 11 Ioiada generò Ionatan, Ionatan generò Ieddoa. 12 Nei giorni di Ioacim, i sacerdoti capi di famiglie erano: Maraia di quella di Saraia, Anania di quella di Geremia. 13 Mosollam di quella d'Esdra, Iohanan di quella di Amaria, 14 Ionatan di quella di Milico, Giuseppe di quella di Sebenia, 15 Edna di quella di Aram, Elci di quella di Maraiot, 16 Zaccaria di quella di Adaia, Mosollam di quella di Genton, 17 Zecri di quella di Abia, Felti di quella di Miamin e di Moadia, 18 Sammua di quella di Belga, Ionatan di quella di Semaia, 19 Matanai di quella di Ioiarib, Azzi di quella di Iodaia, 20 Celai di quella di Sellai, Eber di quella di Amoc, 21 Asebia di quella di Elcia, Natanael di quella d'Idaia. 22 I leviti nei giorni di Eliasib, di Ioiada, di Iohanan, di Ieddoa furono iscritti come capi di famiglia, i sacerdoti sotto il regno di Dario re persiano. 23 I figli di Levi furono iscritti nel libro delle cronache fino al tempo di Ionatan figlio di Eliasib. 24 I capi dei leviti erano Asebia, Serebia, Iosue figlio di Cedmihel, e i loro fratelli che a turno lodavano e benedicevano, secondo gli ordini di David uomo di Dio e facevan pure per ordine il loro servizio. 25 Matania, Becbecia, Obedia, Mosallam, Telmon, Accub, erano custodi delle porte e dei vestiboli dinanzi alle porte. 26 Questi furono al tempo di Ioacim figlio di Giosuè figlio di Iosedec, e al tempo di Nehemia governatore e di Esdra sacerdote e scriba.

Solenne dedicazione delle mura di Gerusalemme
27 Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme furon ricercati i leviti da tutti i loro luoghi, per farli venire a Gerusalemme a far la dedicazione con gioia, ringraziamenti, cantici, cembali, salteri, cetre. 28 I figli dei cantori si radunarono dalla campagna intorno a Gerusalemme, dai villaggi di Netufati, 29 dalla casa di Galgal e dalle contrade di Geba e di Azmavet: i cantori s'eran fatti dei villaggi nei dintorni di Gerusalemme. 30 I sacerdoti e i leviti, purificatisi, purificarono il popolo, le porte e le mura. 31 Poi io, fatti salire sulle mura i principi di Giuda, formai due grandi cori che cantavano lodi. (Il primo) andò a destra, sul muro, verso la porta stercoraria. 32 Dietro a questi andò Osaia, la metà dei principi di Giuda, 33 e Azaria. Esdra, Mosollam, Giuda, Beniamino, Semeia, Geremia. 34 Dei figli dei sacerdoti colle trombe: Zaccaria figlio di Ionatan, figlio di Semeia, figlio di Matania, figlio di Micaia, figlio di Zecur, figlio di Asaf, 35 coi suoi fratelli Semeia, Azareel, Maialai, Galalai, Maai, Natanael, Giuda e Anani cogli strumenti musicali di David, uomo di Dio; Esdra, lo scriba, li precedeva. Alla porta della fontana presero a dritto, 36 di faccia a loro per la scalinata della città di David, fino alla salita del muro sopra la casa di David e fino alla porta delle acque a Oriente. 37 Il secondo coro di quei che rendevano grazie camminava dalla parte opposta, e io dietro a loro colla metà del popolo, sopra, la muraglia, passando oltre la torre e i forni, fino al muro larghissimo, 38 poi oltrepassando la porta d'Efraim, la porta vecchia, la porta dei pesci, la torre di Ananeel, la torre di Emat e anche la porta del gregge, si fermarono alla porta della prigione. 39 ai due cori di quelli che cantavan lodi si fermarono nella casa di Dio, e così feci io, la metà dei magistrati che erano con me, 40 e i sacerdoti Eliachim, Maasia, Miamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania, colle trombe, 41 Maasia, Semeia, Eleazaro, Azzi, Iohanan. Melchia, Elam, Ezer. I cantori cantavano ad alta voce, e Iezraia era loro capo. 42 In quel giorno immolarono grandi vittime e si rallegrarono, perchè Dio aveva loro dato una gran consolazione; anche le loro mogli e i loro figli si rallegrarono, e si udì di lontano l'allegria di Gerusalemme. 43 In quel giorno stabilirono anche degli uomini come sopraintendenti alle camere del tesoro, alle libazioni, alle primizie, alle decime, affinchè per mezzo di essi i capi della città vi facessero portare dentro, con pompa d'un ringraziamento, il necessario pei sacerdoti e pei leviti, perchè Giuda si era rallegrato a causa dei sacerdoti e dei leviti che erano presenti 44 e che adempiron le leggi del loro Dio, le leggi dell'espiazioni, come i cantori, i portinai (che fecero) secondo gli ordini di David e di Salomone suo figlio. 45 (Ab antico, dal tempo di David e di Asaf erano stati stabiliti i capi dei cantori che cantavano inni e lodi a Dio). 46 Al tempo di Zorobabele e di Nehemia tutto Israele dava giorno per giorno le loro porzioni ai cantori e ai portinai, e presentava l'oblazione santa ai leviti, e i leviti presentavano l'oblazione santa ai figli d'Aronne.

Martini:

Neemia 12

Nomi, e uffizj de' sacerdoti, e de' Leviti, che tornarono a Gerusalemme con Zorobabele, e de' custodi dei tesori. Raunati con gran solennità tutti i Leviti, si celebra la dedicazione delle mura di Gerusalemme.
1 Or questi sono i sacerdoti, e i Leviti tornati con Zorobabel figliuolo di Salathiel, e con Josuè: Saraia, Jeremia, Esdra, 2 Amaria, Melluch, Hattus, 3 Sebenia, Rheum, Merimuth, 4 Addo, Genthon, Abia, 5 Miamin, Madia, Belga, 6 Semeia, e Joiarib, Idaia, Sellum, Amoc, Helcia, 7 Idaia: questi i principi de' sacerdoti, che furono co' loro fratelli a tempo di Josuè. 8 I Leviti poi furono Jesua, Bennui, Cedmihel, Sarebia, Juda, Mathania, i quali co' loro fratelli soprintendevano ai cantici: 9 E Becbecia, e Hanni, e i loro fratelli, ciascuno al suo ministero. 10 E Josuè generò Joacim, e Joacim generò Eliasib, ed Eliasib generò Joiada, 11 E Joiada generò Jonathan, e Jonathan generò Jeddoa. 12 E a tempo di Joacim i sacerdoti capi delle famiglie erano: di quella di Sarai a, (capo) Maraia, Hanania di quella di Jeremia: 13 Di quella di Esdra, Mosollam: di quella di Amaria, Johanan: 14 Di quella di Milicho, Jonathan: di quella di Sebenia, Joseph: 15 Di quella di Aram, Edna: di quella di Maraioth, Helci: 16 Di quella di Adaia, Zacharia: di quella di Genthon, Mosollam: 17 Di quella di Abia, Zechri: di quella di Miamin, e di Moadia, Phelti: 18 Di quella di Belga, Sammua: di quella di Semaia, Jonathan: 19 Di quella di Joiarib, Mathanai: di quella di Joiada, Azzi: 20 Di quella di Sellai, Celai: di quella di Amoc, Heber: 21 Di quella di Helcia, Hasebia: di quella d'Idaia, Nathanael. 22 De' Leviti poi, che erano a' tempi di Eliasib, e di Joiada, e di Johanan, e di Jeddoa, i capi di quelle famiglie furono scritti come i sacerdoti sotto il regno di Dario re di Persia. 23 I Leviti capi delle famiglie sono descritti nel diario de' fatti fino al tempo di Jonathan figliuolo di Eliasib. 24 Or i capi de' Leviti erano Hasebia, Serebia, e Josuè figliuolo di Cedmihel: e i loro fratelli distribuiti ne' loro turni, per lodare, e dar gloria (a Dio,) secondo il prescritto di David uomo di Dio, osservando l'ordine stabilito. 25 Mathania, e Becbecia, Obedia, Mosollam, Telmon, Accub, custodi delle porte, e de' vestiboli dinanzi alle porte. 26 Questi erano a tempo di Joacim figliuolo di Josuè, figliuolo di Josedec, e a tempo di Nehemia governatore, e di Esdra sacerdote, e scriba. 27 Ma alla dedicazione delle mura di Gerusalemme si cercarono i Leviti in tutti i luoghi, dove si stavano, per farli venire a Gerusalemme a fare la dedicazione con letizia, e rendimenti di grazie, e cantici accompagnati con cimbali, salterj, e cetere. 28 E si raunarono i cantori dalle pianure intorno a Gerusalemme, e da' villaggi di Netaphati, 29 E dalla casa di Galgal, e dai territori di Geba, e di Azmaveth: perchè i cantori si erano fabbricati dei villaggi attorno a Gerusalemme. 30 E i sacerdoti, e i Leviti si purificarono, e purificarono il popolo, e le porte, e le mura. 31 E io feci salir sulle mura i magnati di Giuda, e formai due gran cori di gente, che cantava. E camminavano a man diritta sul muro verso la porta stercoraria. 32 E dietro a questi andava Osaia, e la metà dei magnati di Giuda, 33 E Azaria, Esdra, e Mosollam, Juda, e Beniamin, Semeia, e Jeremia. 34 E de' figliuoli de' sacerdoti colle loro trombe, Zacharia figliuolo di Jonathan, figliuolo di Semeia, figliuolo di Mathania, figliuolo di Michaia, figliuolo di Zechur, figliuolo di Asaph; 35 E i suoi fratelli Semeia, e Azareel, Maialai, Galalai, Maai, Nathanael, e Juda, e Hanani cogli strumenti musicali di David uomo di Dio: ed Esdra scriba innanzi ad essi alla porta della fontana. 36 E dirimpetto a questi salivano (gli altri) la scalinata della città di David, dove il muro si alza sopra la casa di David, e sino alla porta delle acque a oriente. 37 Onde il secondo coro di quei, che rendevan grazie, camminava alla parte opposta, e io dietro ad esso colla metà del popolo sulla muraglia, e sulla torre de' torni, sin dove il muro è più largo; 38 E sulla porta di Ephraim, e sulla porta vecchia, e sulla porta de' pesci, e sulla torre di Hananeei, e sulla torre di Emath, e sino alla porta del gregge: e si fermarono alla porta della prigione. 39 E i due cori cantanti si fermarono davanti alla casa di Dio, com'io, e la metà de' magistrati, che eran meco. 40 E i sacerdoti, Eliachim, Maasia, Miamin, Michea, Elioenai, Zacharia, Hanania colle loro trombe, 41 E Maasia, e Semeia, ed Eleazar, e Azzi e Johanan, e Melchia, ed Elam, ed Ezer. E i cantori fecero risonare le loro voci con Jezraia loro capo: 42 E immolarono in quel dì grandi vittime, e furono in allegrezza: perchè Dio avea data loro consolazione grande: e le mogli ancora, e i figliuoli loro erano in festa, e si udì di lontano l'allegria di Gerusalemme. 43 Furono ancora scelti in quel giorno dei sacerdoti, e dei Leviti per aver la soprintendenza dei tesori, affinchè per le loro mani i magnati della città presentassero in orrevol rendimento di grazie le offerte delle cose liquide, e delle primizie, e delle decime: imperocché il popol di Giuda era stato grandemente soddisfatto de' sacerdoti, e de' Leviti, che erano stati alla funzione. 44 E aveano adempiuto il culto del loro Dio, e le cerimonie della espiazione; e i cantori, e i portinai aveano osservato il rito prescritto da David, e da Salomone suo figliuolo: 45 Perocché da principio a tempo di David, e di Asaph erano stabiliti i capi dei cantori, i quali cantavano inni, e laude a Dio. 46 E a tempo di Zorobabele, e di Nehemia tutto Israele dava giorno per giorno le loro porzioni ai cantori, e ai portinaj: e presentava l'oblazione santa ai Leviti, e i Leviti presentavano l'oblazione santa ai figliuoli d'Aarone.

Diodati:

Neemia 12

1 OR questi sono i sacerdoti e i Leviti, che salirono con Zorobabel, figliuolo di Sealtiel, e con Iesua: Seraia, Geremia, 2 Esdra, Amaria, Malluc, 3 Hattus, Secania, Rehum, 4 Meremot, Iddo, Ghinnetoi, 5 Abia, Miamin, Maadia, 6 Bilga, Semaaia, Ioiarib, 7 Iedaia, Sallu, Amoc, Hilchia, Iedaia. Questi erano i capi de' sacerdoti, co' lor fratelli, al tempo di Iesua. 8 E i Leviti erano Iesua, Binnui, Cadmiel, Serebia, Giuda, e Mattania; il quale, co' suoi fratelli, avea la cura di cantar le laudi. 9 E Bacbuchia, ed Unni, lor fratelli, erano contraposti a loro nelle mute del lor servigio. 10 Or Iesua generò Ioiachim, e Ioiachim generò Eliasib, ed Eliasib generò Ioiada, 11 e Ioiada generò Gionatan, e Gionatan generò Iaddua. 12 Ed al tempo di Ioiachim, i sacerdoti, capi delle famiglie paterne, erano questi: per Seraia, Meraia; per Geremia, Hanania; 13 per Esdra, Mesullam; per Amaria, Iohanan; 14 per Melicu, Gionatan; per Sebania, Giuseppe; 15 per Harim, Adna; per Meraiot, Helcai; 16 per Iddo, Zaccaria; per Ghinneton, Mesullam; 17 per Abia, Zicri; per Miniamin, e per Moadia, Piltai; 18 per Bilga, Sammua, per Semaia, Gionatan; 19 per Ioiarib, Mattenai; per Iedaia, Uzzi; 20 per Sallai, Callai; per Amoc, Eber; 21 per Hilchia, Hasabia; per Iedaia, Natanaele. 22 Quant'è a' Leviti, furono descritti per li capi delle famiglie paterne, al tempo di Eliasib, di Ioiada, di Iohanan, e di Iaddua, insieme co' sacerdoti, fino al regno di Dario Persiano. 23 I figliuoli di Levi sono descritti per li capi delle famiglie paterne, nel libro delle Croniche, fino al tempo di Iohanan, figliuolo di Eliasib. 24 Ed i capi de' Leviti furono Hasabia, Serebia, e Iesua, figliuoli di Cadmiel; e i lor fratelli, appaiati con loro, per lodare, e per celebrare Iddio, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio, l'una muta essendo appaiata con l'altra. 25 Mattania, Bacbuchia, Obadia, Mesullam, Talmon, Accub, facevano la guardia alla soglia delle porte, in qualità di portinai. 26 Costoro furono al tempo di Ioiachim, figliuolo di Iesua, figliuolo di Iosadac; ed al tempo del governatore Neemia, e del sacerdote Esdra, scriba.
27 OR nella dedicazione delle mura di Gerusalemme, si ricercarono i Leviti da tutti i luoghi loro, per farli venire in Gerusalemme, per far la dedicazione con allegrezza, con laudi, e cantici, con cembali, e salteri, e cetere. 28 E furono adunati i figliuoli de' cantori, così dalla pianura d'intorno a Gerusalemme, come dalle villate de' Netofatiti; 29 e da Bet-ghilgal, e da' contadi di Gheba, e d'Azmavet; perciocchè i cantori si aveano edificate delle ville d'intorno a Gerusalemme. 30 E i sacerdoti e i Leviti si purificarono; ed anche purificarono il popolo, e le porte, e le mura. 31 Poi io feci salire sopra il muro i capi di Giuda, ed ordinai due grandi schiere, che cantavano le laudi di Dio; e l'una di quelle processioni trasse a man destra, disopra il muro, verso la porta del letame. 32 Ed appresso quelli camminava Hosaia, e la metà de' capi di Giuda, 33 ed Azaria, Esdra, Mesullam, Giuda, 34 Beniamino, Semaia, e Geremia; 35 e de' figliuoli de' sacerdoti, con le trombe: Zaccaria, figliuolo di Gionatan, figliuolo di Semaia, figliuolo di Mattania, figliuolo di Micaia, figliuolo di Zaccur, figliuolo di Asaf; 36 co' suoi fratelli, Semaia, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Natanaele, Giuda, ed Hanani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio, ed Esdra, scriba, camminava davanti a loro. 37 Ed essendo giunti alla porta della fonte, salirono al diritto davanti a loro a' gradi della Città di Davide, per la salita del muro, disopra alla casa di Davide; e pervennero fino alla porta delle acque, verso Oriente. 38 E la seconda schiera di quelli che cantavano le laudi di Dio camminava dal lato opposto, ed io appresso ad essa, con l'altra metà del popolo, sopra il muro, disopra alla torre de' forni, fino al muro largo; 39 e disopra alla porta di Efraim, e disopra alla porta vecchia, ed alla porta de' pesci, ed alla torre di Hananeel, ed alla torre di Cento, fino alla porta delle pecore; e quella schiera si fermò alla porta della carcere. 40 Poi quelle due schiere di quelli che cantavano le laudi di Dio si fermarono nella Casa di Dio; 41 ed io ancora, con la metà de' magistrati, e i sacerdoti Eliachim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, ed Hanania, con le trombe; 42 e Maaseia, e Semaia, ed Eleazaro, ed Uzzi, e Iohanan, e Malchia, ed Elam, ed Ezer. I cantori cantavano anch'essi ad alta voce, ed Israhia era il sopraintendente. 43 E in quel giorno il popolo sacrificò di gran sacrificii, e si rallegrò; perciocchè Iddio gli avea data gran letizia; le donne eziandio, ed i fanciulli, si rallegrarono; talchè l'allegrezza di Gerusalemme fu udita fin da lungi.
44 IN quel giorno ancora furono costituiti uomini sopra le camere dei magazzini delle offerte, primizie, e decime, per raccogliere in esse, dal contado della città, le porzioni assegnate per la Legge a' sacerdoti, ed a' Leviti; perciocchè Giuda ebbe una grande allegrezza per cagione de' sacerdoti e dei Leviti che stavano al loro ufficio; 45 ed aveano osservato ciò che l'Iddio loro avea loro comandato d'osservare, e l'osservanza della purificazione. Come ancora i cantori, e i portinai, secondo il comandamento di Davide, e di Salomone, suo figliuolo; 46 perciocchè anticamente, al tempo di Davide, e di Asaf, erano stati costituiti i capi de' cantori, e la musica da lodare, e celebrare Iddio. 47 E però, al tempo di Zorobabel, e al tempo di Neemia, tutto Israele dava le porzioni assegnate a' cantori, ed a' portinai, giorno per giorno; così le consacravano a' Leviti, e i Leviti le consacravano ai figliuoli d'Aaronne.

Commentario abbreviato di Matthew Henry:

Neemia 12

1 Capitolo 12

I sacerdoti e i leviti che tornarono Ne 12:1-26

La dedica del muro Ne 12:27-43

Gli ufficiali del tempio si sono accordati Ne 12:44-47

Versetti 1-26

È un debito che abbiamo nei confronti dei ministri fedeli, ricordare le nostre guide che ci hanno parlato della Parola di Dio. È bene sapere quali sono stati i nostri predecessori divini, affinché possiamo imparare come dobbiamo essere.

27 Versetti 27-43

Tutte le nostre città, tutte le nostre case, devono avere la santità del Signore scritta sopra. Il credente non deve intraprendere nulla che non dedichi al Signore. Dobbiamo pulire le nostre mani e purificare i nostri cuori quando un'opera per Dio deve passare attraverso di loro. Chi vuole essere impiegato per santificare gli altri, deve santificare se stesso e mettersi a disposizione di Dio. Per coloro che sono santificati, tutte le loro comodità e i loro piaceri sono santificati. Il popolo si rallegrò molto. Tutti coloro che partecipano alle misericordie pubbliche, dovrebbero unirsi ai ringraziamenti pubblici.

44 Versetti 44-47

Quando le solennità di un giorno di ringraziamento lasciano un'impressione tale sui ministri e sul popolo, che entrambi sono più attenti e allegri nel compiere il loro dovere, sono davvero gradite al Signore e si rivelano utili. Qualsiasi cosa facciamo deve essere purificata dal sangue dell'aspersione e dalla grazia dello Spirito Santo, altrimenti non può essere gradita a Dio.

Commentario del Pulpito:

Neemia 12

1 ELENCO DELLE FAMIGLIE LEVITICHE E SACERDOTALI CHE TORNARONO DA BABILONIA CON ZOROBABELE Neemia 12:1-9 Questo elenco riceve chiarimenti e, in una certa misura, correzioni da altri due:

1. Quella delle famiglie sacerdotali i cui sigilli erano apposti all'alleanza; Neemia 10:2-8 e

2. Quella dei capi delle classi sacerdotali sotto il sommo sacerdote Ioiachim Neemia 12:12-21 Il numero dei nomi in ciascuna delle tre liste è quasi esattamente lo stesso (ventidue o ventuno); I nomi sono per la maggior parte gli stessi; e sono dati quasi nello stesso ordine. Che siano i nomi di famiglie appare più distintamente dal terzo elenco Neemia 12:12-21

Zorobabele, figlio di Sealtiel. Vedi il commento su Esdra 3:2. Jeshua. Sommo sacerdote del tempo di Zorobabele. Seraia. Confronta Neemia 11:11 con il commento su quel luogo. L'originale Seraia era il sommo sacerdote assassinato da Nabucodonosor 2Re 25:18-21 Geremia ed Esdra, che diedero il nome alla seconda e alla terza classe, non devono essere considerati come il profeta o lo scriba così chiamati, ma come persone di cui non sappiamo più nulla

Versetti 1-26.- Ministri nel tempio di Dio

Queste liste, un tempo così importanti, sono per noi poco più che reliquie frammentarie di un sistema scomparso. Ci ricordano come tutto ciò che è esterno decade e scompare. Possono, tuttavia, anche suggerirci verità che durano e conservano il loro valore in tutte le epoche

I LE VARIETÀ DEL MINISTERO NELLA CASA DI DIO. Qui, sommi sacerdoti, sacerdoti, leviti; capi e subordinati; cantanti e musicisti; guardiani e guardie delle case del tesoro. Nella Chiesa cristiana, i pastori, i predicatori, gli evangelisti, i diaconi, gli insegnanti dei giovani, ss. Nella Chiesa, nel senso più ampio, tutti devono esercitare il loro ministero in qualche modo; le relazioni e gli impieghi secolari sono da considerarsi sacri; "Santità al Signore" impresso su tutto vedi Zaccaria 14:20 In tutto, Dio potrebbe essere servito più realmente che dal sommo sacerdote dell'antico patto, se si accontentasse solo di un ministero esteriore. E ciascuno, adempiendo fedelmente il ministero che gli è stato assegnato, è accettevole a Dio. "Tutte le opere sono buone, e ciascuna è la migliore come più ti piace; Ogni lavoratore si compiace quando gli altri li serve con carità; E né l'uomo né l'opera senza beatitudine permetterai che siano"

II IL DIRITTO DI MINISTERO. Nel caso dei ministri del tempio questo era ereditario. Da qui l'importanza delle genealogie. Secondo il vangelo, poiché il servizio è spirituale, anche i ministri devono essere spirituali. Nessuna ordinazione o nomina può fare di un uomo non rigenerato un vero ministro di Cristo, anche se può dargli l'autorità di prendere parte ai servizi esterni della Chiesa che lo nomina. Un uomo simile può, in verità, fare del bene; ma lo fa anche il diavolo, attraverso il potere dominante e la grazia di Dio. Allo stesso modo, tutti coloro che si dedicano al ministero spirituale di qualsiasi genere, nella Chiesa o nella vita privata, dovrebbero cercare prima di tutto di avere lo Spirito nel loro cuore; e tutti coloro che hanno lo Spirito sono sacerdoti di Dio per qualche servizio

III LA BREVE DURATA DELL'OPERA DI CIASCUN MINISTRO SULLA TERRA. Se nessun'altra causa lo porta a termine, lo farà la morte. Un motivo di diligenza e fedeltà. "Lavora finché è giorno". Un motivo anche per la cura di ottenere e di esercitare nel ministero terreno quelle qualità spirituali che assicurano un eterno servizio sacro nel tempio celeste

IV LA SUCCESSIONE DEI MINISTRI. Se "una generazione passa", "viene un'altra generazione". Il sacerdozio ebraico è stato perpetuato dai processi naturali. Più degna di nota e di ringraziamento è l'ininterrotta successione di uomini pii di età in età in un mondo come questo, e di uomini qualificati e desiderosi di intraprendere i ministeri più difficili e ardui. L'Unico Capo della Chiesa sempre vivente, l'Unico Consolatore eterno, ci assicura che sarà sempre così. Gli operai sono pochi, e si dovrebbe pregare costantemente "il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe"

V L'INCERTEZZA DELLA FAMA. Molti dei più eccellenti vivono e muoiono inosservati, e i loro nomi non si trovano in nessun registro; e molti dei nomi registrati non sono dei più degni: possono essere nel registro per ragioni ben altre e inferiori. Inoltre, i nomi registrati diventano presto poco più che nomi; e quando è diversamente, coloro che una volta li possedevano non sono avvantaggiati dalla distinzione. L'onore che viene dagli uomini non può quindi essere la ricompensa principale di un buon servizio. Non cerchiamolo, ma cerchiamo di fare bene la nostra parte, cercando le ricompense infallibili che Dio ci dona

VI LA GRANDE INFERIORITÀ DEI MINISTERI DEL TEMPIO RISPETTO A QUELLI DELLA CHIESA CRISTIANA. "Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di" il più grande profeta; ma i profeti erano superiori ai sacerdoti, e il cristiano più umile è, quindi, superiore al più grande sacerdote dell'Antico Testamento, come è, in verità, al più grande semplice funzionario della Chiesa cristiana. È un sacerdote di un ordine superiore; ha maggiori privilegi, si avvicina di più a Dio, può offrire realmente "sacrifici spirituali accettevoli a Dio mediante Gesù Cristo" e ha la vera qualifica per il servizio spirituale ai suoi fratelli. Egli infatti ha quell'"unzione dal Santo", senza la quale, qualunque sia l'ufficio esterno, nessuna funzione spirituale può essere esercitata. Ma al di sopra di tutti gli altri c'è l'unico grande Sommo Sacerdote della nostra religione. Tutto, e soprattutto più di tutto, che l'intero ordine dei sacerdoti della legge era nella sfera nazionale, esterna, Cristo è in quella spirituale ed eterna. Tutto ciò che essi e i loro ministeri rappresentavano come tipi, egli è diventato e ha realizzato. Ciò che essi non potevano effettuare con l'insieme dei loro sacrifici di età in età, egli lo effettuava con l'unica offerta di se stesso. Nelle sue qualifiche per il sacerdozio, combinando la santità senza peccato e la più tenera simpatia per i peccatori; nella sua vicinanza a Dio; Nell'efficacia dei suoi atti sacerdotali, egli è solo. Egli offrì una volta per tutte l'unico sacrificio espiatorio; e adempiendo tutto ciò che era tipificato dagli antichi sacrifici e dal sacerdozio li ha aboliti

OMELIE DI W. CLARKSON. Versetti 1-26, 44-47.- Ministri del Signore

Ventisei versetti di questo capitolo sono riportati per iscritto i nomi dei sacerdoti e dei leviti. Questo fatto è di per sé suggestivo. È indicativo dell'alto posto che i ministri di Dio occupavano nella stima nazionale. In queste cronache incontriamo i nomi di pochi uomini di relativa ricchezza, o rango, o abilità militare; ma i nomi dei ministri del culto sono registrati, e sono così immortalati. Riguardo a questi possiamo apprendere:

I IL LORO VALORE RELATIVO NELLO STATO. "Giuda si rallegrò dei sacerdoti e dei leviti che aspettavano" -- stavano ai loro posti (Versetto 44). Si è detto che il valore delle "classi non produttive" della comunità, per quanto elevata sia la loro posizione sociale, è inferiore a quello dell'uomo che "fa crescere due fili d'erba dove prima ne cresceva solo uno". Ma il valore di quest'ultimo è certamente di gran lunga inferiore a quello di colui che fa vivere e crescere nella mente un vero pensiero dove prima prosperava una falsa fantasia, che pianta giusti principi nell'anima, che è il mezzo per coltivare i frutti della giustizia nei cuori e nella vita degli uomini. Un certo numero di uomini sparsi in tutto il paese, che vivono per diffondere quella sacra verità che conduce gli uomini nella via della saggezza e lungo la via, e per attirare i cuori degli uomini in comunione con un Dio santo, devono morire di un'opera di vero patriottismo, seconda a nessuno che possa essere menzionato. Ben potrebbe "Giuda rallegrarsi dei sacerdoti e dei leviti che stavano ai loro posti" (o che aspettavano), e custodire i loro nomi nei suoi archivi. Possa l'Inghilterra gioire dei suoi ministri di Cristo che stanno al loro posto e fanno l'opera che egli ha posto nelle loro mani

II IL PRINCIPIO DELLA LORO NOMINA (Versetto 10). Ci colpisce naturalmente l'espressione (Versetto 10): "E Giosuè generò Ioiakìm, Ioiachim generò anche Eliasib", ss. Esso ci porta davanti - come del resto fanno tutti questi nomi di famiglia - il principio ereditario adottato da Dio nella nomina dei suoi ministri. L'ufficio sacerdotale e levitico passarono di padre in figlio. In quell'epoca, e sotto il sistema di religione stabilito da Dio, non ci può essere dubbio che questo fosse il miglior principio possibile. Abbiamo esempi tristi e sorprendenti, infatti, del suo fallimento nel garantire la purezza e l'integrità. I casi di Eli e Samuele, i cui figli "non camminarono nelle vie dei loro padri", suggeriscono immediatamente se stessi. Eppure c'era un'indiscutibile forza spirituale in questa disposizione familiare. I figli e i nipoti che guardavano indietro ai loro padri, ai loro antenati, come uomini che stavano davanti a Dio alla sua presenza vicina, come uomini che insegnavano a Israele le verità della religione che sostengono, ravvivano e salvano, trarrebbero un potente incentivo dal pensiero; e mentre attendevano con ansia i loro figli e i loro nipoti, una lontana posterità che adempiva gli stessi sacri uffici, una santa anticipazione si univa a un santo orgoglio per mantenerli fedeli alla loro fede e alle loro funzioni. Con il ministero cristiano il principio ereditario è sullo sfondo; Si tratta di una considerazione secondaria, non primaria. La prima cosa è l'idoneità all'opera e la convinzione che l'uomo è personalmente chiamato ad esso dallo Spirito stesso di Dio. "Attitudine a insegnare" 1Timoteo 3:2 e servire nei vari uffici del ministero di Cristo, con quel sincero desiderio di "fare il bene e di comunicare" che sostiene un'ispirazione nata dal cielo, deve essere la cosa decisiva. Ciononostante, c'è spazio per l'influenza del principio di famiglia. Molti dei migliori ministri di Cristo sono figli e nipoti di coloro che hanno servito in tal modo il loro Dio e la loro generazione prima di loro; e questi sono stati servitori più degni e più abili della loro epoca perché hanno tratto ispirazione dalla vita e dalle fatiche dei loro padri. In questo nostro tempo c'è molta influenza e potere santo da guadagnare da coloro che ci hanno preceduto, e molto da dare a coloro che verranno dopo di noi. Dovremmo mirare a:

(1) essere degno dei nostri padri, e di

(2) fornire un incentivo e un esempio ai nostri posteri

III LA LORO RICOMPENSA (Versetti. 44-47). Cantici molto fece "Giuda gioire per i suoi sacerdoti e leviti" (Versetto 44), che gli uomini dovevano essere costituiti "sopra le camere per i tesori", le primizie, le decime e le offerte volontarie che il popolo portava loro liberamente. Tutti coloro che detenevano un ufficio sacro - compresi quelli dei Leviti che erano cantori e facchini, e "che custodivano la guardia", cioè facevano il loro lavoro (Versetto 45) - ricevevano la loro ricompensa, e il popolo "santificava" (metteva da parte) "le cose sante" (le loro offerte al Signore) ai Leviti, e questi davano la loro decima ai "figli di Aaronne" (Versetto 47). Il ministro cristiano ha la sua ricompensa, che è triplice

1. È presente e temporale. "Seminando cose spirituali, egli si aspetta di 'mietere cose carnali' 1Corinzi 9:11 Colui che è "ammaestrato nella parola deve comunicare a colui che insegna in ogni cosa buona" Galati 6:6

2. È presente e spirituale. Nell'approvazione di Cristo, suo Signore osservante, nella gratitudine e nell'affetto di coloro che egli serve, nell'eccellenza e nel successo della sua opera, intrinsecamente la più alta e la migliore di tutte le opere, e nelle opportunità che essa offre alla sua cultura spirituale

3. È il futuro. Il sorriso del Signore nel giorno in cui "ogni uomo ha lode a Dio"; il saluto di nuovo di coloro che sono stati liberati e rafforzati sulla terra; il "dominio su molte città" che deve essere goduto da coloro che saggiamente impiegano qui i loro talenti

OMELIE DI R.A. REDFORD. Versetti 1-47.- Gioia di Gerusalemme

"In quel giorno offrirono grandi sacrifici e si rallegrarono, perché Dio li aveva fatti esultare di grande gioia; anche le mogli e i figli si rallegrarono, tanto che la gioia di Gerusalemme si udiva anche da lontano" (Versetto 43)

I COSTITUENTI DELLA VERA GIOIA. Questi sono:

1. Gratitudine e lode nel ricordo del passato e nell'anticipazione fiduciosa del futuro. Il popolo raccontò le misericordie del Signore. La loro dedicazione delle mura completate rappresentava la loro preparazione per grazia di Dio per il suo culto e servizio; la loro difesa contro gli assalti dall'esterno; la loro unità e il loro ordine come popolo. Cantici dovrebbe rallegrarsi tutti per essere ben fondata sulla fede che ha pieno possesso dei nostri cuori, e sulla vita religiosa consacrata che mantiene quella fede in pratica

2. Purificazione. Dobbiamo tenere separata la nostra gioia religiosa dalla gioia di questo mondo, che è inganno e corruzione. La nostra gioia deve essere "nel Signore". Né dobbiamo dimenticare che la piacevolezza della casa di Dio dovrebbe essere il sostegno principale di uno spirito allegro. "Hanno offerto grandi sacrifici e si sono rallegrati". Il dono del cuore nell'adorazione religiosa eleva l'intera tensione della vita. Un grande dispendio di sentimenti nei piaceri di questo mondo è estenuante per la natura, ma l'emozione religiosa purifica ed esalta

3. Amicizia. Tutti gioirono insieme: alti e bassi, ricchi e poveri, gli uomini forti, le mogli e i figli. La vera gioia non è solitaria ed egoistica, ma rivela l'unità di menti affini e di cuori solidali. La vita familiare è elevata coltivando lo spirito di adorazione e lode sociale, sia nella cerchia più ampia della congregazione che in quella più piccola della famiglia. Tutte le gioie si accendono nell'atmosfera della gioia religiosa. Il sale della fede dovrebbe essere mescolato con i vari elementi della vita terrena per preservarli dalla corruzione

II Alcuni cenni da raccogliere sul METODO DELLA LODE

1. I doni della natura dovrebbero essere santificati e dedicati alla religione. Possibilità di uno sviluppo molto più elevato delle capacità della comunità cristiana. L'abilità musicale è una grande responsabilità. Importanza di elevare l'espressione della gioia religiosa ad uno stadio molto più elevato, non con l'aumento dell'elemento sensuale e del mero ritualismo, ma con l'adattamento ponderato dei talenti e delle acquisizioni del popolo di Dio per dare una forma pura e bella allo spirito di lode

2. L'elemento dell' adorazione deve essere sempre supremo. Offrivano sacrifici e si rallegravano. La musica non deve usurpare il posto delle cose superiori. Il mero godimento non deve mai essere il movente. Né la lode è l'unico atteggiamento della vita del credente. Egli appare nel tempio come sacrificio a Dio - corpo, anima e spirito

3. Dobbiamo dipendere più o meno dalla separazione degli individui per essere i leader e gli aiutanti nel dare espressione alla lode. Il loro sostegno dovrebbe essere generoso; La loro santificazione dovrebbe essere reale. Per quanto possibile, il popolo di Dio dovrebbe essere indipendente dall'alleanza con coloro la cui dedizione non è spirituale, ma un mero impegno secolare

4. A Gerusalemme si riconobbero le fatiche e gli scopi degli uomini santi dei tempi passati. Dobbiamo ascoltare la voce della Chiesa universale nella nostra lode; poi, mentre guida il nostro canto, esalta il nostro ideale e dà una saggia varietà alla forma del nostro culto, mantenendone alta la vitalità e l'allegria

2 Malluch è arrotolato "Melicu" sotto, in Versetto 14; ma la lettura di "Malluch" è confermata da Neemia 10:4. Hattush. È curioso che Hattush sia omesso dalla terza lista (infra, Versetti. 12-21). Appare, tuttavia, nel primo, Neemia 10:4 così come qui

3 Shechaniah Piuttosto, "Shebaniah", come il nome è dato in Neemia 10:4 e Neemia 12:14. Rehum. Piuttosto, "Harim", che si trova in Versetto 15, e anche in Neemia 10:5. Confrontate, inoltre, Esdra 2:39; Neemia 7:42. Meremoth è probabilmente corretto, anche se modificato in Meraioth in Versetto 15, poiché troviamo Meremoth in Neemia 10:5

4 Iddo è probabilmente corretto, piuttosto che "Abdia", che troviamo dopo Meremoth in Neemia 10:5, poiché "Iddo" ricorre in Versetto 16. Ginnetho. Piuttosto, "Ginnethon" vedi Neemia 10:6; 12:16 Abia. Questo sembrerebbe essere il corso a cui Zacharias, il padre di Giovanni Battista, apparteneva Luca 1:5

5 Il Miamin è confermato da Neemia 10:7, ed è quindi da preferire al "Miniamin" di Versetto 17. Maadiah "Moadiah" (Versetto 17), e "Maaziah" Neemia 10:8 non sono tanto nomi diversi quanto modi diversi di scrivere lo stesso nome. Lo stesso si può dire di Bilga e "Bilgai" Neemia 10:8

6 E Joiarib. L'introduzione della congiunzione "e" qui, e solo qui, in questo elenco separa molto marcatamente gli ultimi sei nomi dai primi sedici. Una divisione simile è fatta nel Versetto 19. La ragione della divisione sembra essere che queste ultime sei classi, pur includendo alcune delle più alte famiglie sacerdotali, come quelle di Ioiarib e di Iedaia, 1Cronache 24:7; Esdra 2:36; Neemia 7:39; 11:10 per una ragione o per l'altra, non suggellarono il patto, mentre le altre sedici classi lo fecero. Iedaia. La doppia occorrenza di questo nome (nei Versetti, 6 e 7) solleverebbe naturalmente un sospetto di corruzione; ma i due Iedaia sono confermati da Versetti. 19, 21

7 Questi erano i capi, ss. Si può sospettare che questo sia propriamente il titolo di un altro elenco, parallelo a quello di Versetti. 12-21, che dava i nomi dei veri capi delle classi al tempo di Jeshua

8 Inoltre i Leviti: Jeshua, Binnui, Kadmiel, ss. Anche qui si intendono probabilmente le famiglie, come in Esdra 2:40; 3:9; Neemia 9:4,5, ss.), anche se è possibile che i fondatori delle famiglie siano effettivamente tornati con Zorobabele. Jeshua, Binnui e Kadmiel appaiono come le principali famiglie levitiche al momento del suggellamento del patto Neemia 10:9 Su Mattania vedi il commento a Neemia 11:17

9 Bakbukiah e Unni. La posizione di Bakbukiah rispetto a Mattaniah è già stata menzionata Neemia 11:17 "Unni" appare, solo in questo luogo, come un levita del tempo di Zorobabele. Erano contro di loro nelle guardie. cioè "ministravano nei loro corsi, come facevano gli altri, e mantenevano i loro posti di fronte a loro nei loro turni di presenza, che sono chiamati le loro 'guardie' o reparti" (Bp. Patrick)

Versetti 9, 24.- Canto sacro

Il suo posto nell'adorazione pubblica nel tabernacolo e nel tempio, da Davide in poi, se non prima. Le accurate disposizioni prese per condurlo. Il suo posto nella Chiesa cristiana, nella quale è stato prominente fin dall'inizio. La testimonianza di Plinio

I IL SUO DESIGN. Non la glorificazione di poeti, organisti o cori, o l'intrattenimento musicale del popolo; ma

1. La lode unita di Dio. Del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questo principalmente, non solo questo, o molti dei migliori inni dovrebbero essere condannati

2. Il beneficio della congregazione. Dei cristiani che adorano, e di altri presenti. Promuovere sentimenti di devozione e imprimere grandi verità nel cuore. In Efesini 5:19; Colossesi 3:16, uno scopo distintamente didattico sembra, nonostante le critiche avverse, essere riconosciuto

II Le QUALIFICHE che richiede. Oltre a quello fisico e musicale, e molto al di sopra di essi per natura e importanza

1. Comprensione di ciò che viene cantato 1Corinzi 14:15

2. Fede. Nell'oggetto di culto, le verità pronunciate, il Mediatore Ebrei 11:6; 13:15

3. Sentimenti di devozione. La riverenza, l'umiltà, la gratitudine, l'amore, la gioia in Dio. Unità con i compagni di fede Romani 15:5,6 L'armonia reciproca è essenziale per una lode armoniosa. La rabbia, l'invidia, l'alienazione, ostacolano il culto unito, rovinano il miglior canto

III IL DOVERE DI COLORO CHE LO PROVVEDONO O LO CONDUCONO. Coloro che (Versetto 12) sono "oltre il ringraziamento" devono considerarsi non come esecutori che esibiscono la propria abilità, ma come ministri di Cristo e della congregazione, per adorare con i loro fratelli, e aiutarli nell'adorazione di Dio. La composizione e la scelta degli inni e delle melodie, e lo stile di suonare e cantare, devono essere tutti subordinati a questo fine. Se questo sembra richiedere ai compositori, agli organisti e ai cori qualche sacrificio di credito, conferisce loro una dignità molto più alta di quella che potrebbero altrimenti raggiungere, e assicura loro una ricompensa più ricca ora e in futuro

IV IL DOVERE DELLE CONGREGAZIONI NEI SUOI CONFRONTI

1. Prendere parte al culto. Nel cuore, se non con la voce

2. Di unirsi, se ne è capace, nel canto stesso. Il canto al tempio sembra essere stato principalmente corale; quella della Chiesa cristiana dovrebbe essere congregazionale. Tutti sono come i leviti, "per lodare e rendere grazie", a meno che non siano fisicamente inabili. I benefici del servizio dipendono molto dall'unione dei molti in esso

3. Qualificarsi, quindi, per quanto possibile per l'esercizio. Che "con una sola bocca", Romani 15:6 oltre a "una sola mente", tutti possono 'glorificare Dio'. L'argomento richiede più riflessione e cura da parte dei ministri e delle congregazioni di quanto a volte riceva

10 ELENCO DEI SOMMI SACERDOTI DA GESÙ A JADDUA Neemia 12:10,11 Che questa sia la linea di discendenza nella famiglia sacerdotale del tempo appare a sufficienza sia dai nomi stessi, sia dalla posizione assegnata a coloro che li hanno partoriti a Versetti. 22, 23, 26. Se tutti essi esercitassero effettivamente l'ufficio di sommo sacerdote è lasciato incerto nella Scrittura, ma stabilito in modo soddisfacente da Giuseppe Flavio. I sei nomi coprono un arco di tempo di almeno 205 anni, dalla conquista di Babilonia da parte di Ciro, nel 538 a.C., alla sottomissione di Gerusalemme ad Alessandro Magno, nel 333 a.C., il che dà generazioni molto lunghe, ma ancora quelle storicamente possibili. Jeshua fu certamente sommo sacerdote dal 538 a.C. al 516 a.C. Potrebbe essergli succeduto il figlio, Joiakim, verso il 490 a.C. A Joiakìm era certamente succeduto suo figlio, Eliasib, prima del 444 a.C.; Neemia 3:1 ed Eliasib fu probabilmente succeduto da Joiada intorno al 420 a.C. Il sommo sacerdozio di Ioiada può essere assegnato al periodo compreso tra il 420 e il 380 a.C.; Jonathan è a quello tra il 380 e il 350 a.C. Jaddua potrebbe quindi detenere la dignità dal 350 al 330 a.C., o più tardi, e quindi essere messa in contatto con Alessandro Magno. Ci si chiede se in quel caso Neemia possa aver scritto il presente passo, ed è certo che non può averlo fatto a meno che non abbia vissuto almeno 131 anni. Poiché ciò è estremamente improbabile, è meglio supporre che l'intero elenco sia stato messo qui da Malachia, o in ogni caso che quel profeta abbia aggiunto la frase: "E Gionatan generò Jaddua"

Jeshua. Il "Jeshua" di Versetto 1, non di Versetto 8, il sommo sacerdote del tempo di Zerub-Babele Esdra 3:2,8, 4:3, 5:2), ecc

Generò Joiakim. Il sommo sacerdozio di Gioiachim cade nell'intervallo tra la prima parte (capp. 1-7) e la seconda parte (capp. 7-10) di Esdra. Egli è menzionato solo in questo capitolo (Versetti. 12, 26). Eliasib è menzionato per la prima volta in Esdra 10:6, ma non appare come sommo sacerdote fino a quando Neemia non raggiunge Gerusalemme Neemia 3:1 Sulla sua stretta connessione con Tobia vedi Neemia 13:4,5,28. Joiada è chiamata Giuda da Giuseppe Flavio. ('Ant. Giuda', 11:7, §1) Il suo mandato durò, secondo Sincello e la Cronaca Pasquale, trentasei anni

11 Gionathan, o "Johanan", come è dato il nome in Versetti, 22, 23, divenne sommo sacerdote verso il 380 a.C., secondo Sincello e la Cronaca Pasquale, e mantenne l'ufficio per trentadue anni. Giuseppe Flavio, che lo chiama "Jannseus" (= Giovanni), dice che uccise suo fratello, Jeshua, nel tempio, perché cercava di soppiantarlo nel sommo sacerdozio attraverso l'influenza dei Persiani. Iaddua è menzionato come sommo sacerdote al tempo dell'ingresso di Alessandro a Gerusalemme da Giuseppe Flavio ('Ant. Jud:,' 11:8, §5) ed Eusebio ('Chron. Can.,' 2. p. 346). La storia di Alessandro che lo aveva visto in sogno non è generalmente accreditata. Si dice che sia stato sommo sacerdote per vent'anni e che sia sopravvissuto ad Alessandro

12 ELENCO DEI CAPI DEI CORSI SACERDOTALI AL TEMPO DEL SOMMO SACERDOTE JOIAKIM Neemia 12:12-21 Joiakìm deve essere stato contemporaneo di Serse, e di conseguenza essere stato sommo sacerdote al tempo in cui l'esistenza stessa del popolo ebraico era minacciata da Haman. È curioso che non abbiamo alcuna traccia del suo sommo sacerdozio, né della condizione degli ebrei palestinesi a quel tempo, al di là dei lievi accenni forniti da questo capitolo. Questi indizi sembrano implicare che sotto di lui si prestava particolare attenzione alla formazione delle liste, specialmente dei sommi sacerdoti e dei leviti, e che il servizio del tempio era celebrato con grande esattezza e regolarità (Versetti, 24-26). Il presente elenco è particolarmente prezioso, perché ci permette di verificare con cosa si apre il capitolo e come stabilisce il carattere familiare dei nomi di cui è composto quell'elenco

Di Seraia, Meraia. Si osserverà che i cognomi dei corsi sacerdotali seguono l'ordine degli stessi nomi in Versetti. 1-7, e si accordano esattamente con loro, tranne che per le minime differenze di ortografia, e per un'omissione, quella del nome di "Hattush". Si potrebbe supporre che la famiglia di Hattush si fosse estinta; ma ciò è contraddetto dalla sua ricomparsa tra le firme del patto; Neemia 10:4 L'omissione qui sembrerebbe quindi essere accidentale

17 di Miniamin piuttosto, "di Miamin" (vedi versetto 5). Il nome del capo del corso al tempo di Joiakìm è caduto, per la negligenza di un copista,

19 e di Joiarib. La congiunzione "e" che ricorre qui, esattamente come nel Versetto 6, una sola volta in tutto l'elenco, e prima dello stesso nome, mostra che i due documenti Neemia 12:1-7,12-21 provengono dalla stessa mano. Che la mano sia quella di Neemia, o di un contemporaneo, sembra derivare dal fatto che non si può attribuire alcuna ragione per la divisione, o per il posto più basso nelle liste dei nomi Ioiarib e Iedaia, se non il fallimento di queste famiglie nel porre i loro sigilli al patto (vedi il commento su Versetto 6)

22 DICHIARAZIONE TRA PARENTESI DEL TEMPO FINO AL QUALE ERANO CONSERVATI GLI ELENCHI ESATTI DEI PRINCIPALI SACERDOTI E LEVITI Neemia 12:22,23 Questi versetti sembrano costituire un'inserzione tardiva. Essi interrompono l'elenco degli alti funzionari ecclesiastici al tempo di Joiakim, che è iniziato nel Versetto 12 e non si è concluso fino al Versetto 26. Menzionando Iadduta, come sommo sacerdote, e "Dario il Persiano" come re contemporaneo, tradiscono uno scrittore che visse almeno fino al 336 a.C., cioè quasi un secolo dopo il tempo delle riforme religiose di Neemia. I fatti messi a verbale da chi scrive non sono di grande importanza. Sembrano essere semplicemente questi:

1. Che la pratica di registrare accuratamente i capi delle classi sacerdotali e levitiche, che Neemia ha notato appartenere ai giorni di Ioiachim, fu continuata sotto i suoi successori, Eliasib, Ioiada, Iohanan e Jaddua, fino (in ogni caso) all'ascesa di Dario Codomanno; e,

2. Che nel caso dei leviti gli elenchi furono inseriti nel libro delle cronache - non il nostro "Libro", ma quello più grande, di cui il nostro è per lo più un'abbreviazione - fino al tempo di Giovanni, figlio (o, piuttosto, nipote) di Eliasib. Si è supposto che l'autore abbia originariamente accompagnato queste affermazioni con elenchi che sono andati perduti, ma ciò non sembra essere probabile

Ai giorni di Eliasib, di Ioiada, di Giovanni e di Iadduna. Vedi il commento su Versetti. 10, 11. Durante il regno di Dario. Piuttosto, "al regno". Il "Dario" a cui si intende rivolgere è senza dubbio Codomannus, l'avversario di Alessandro Magno, contemporaneo di Jaddua. Gli elenchi continuarono sotto i quattro sommi sacerdoti fino al tempo in cui Dario Codomanno era re di Persia. Non è detto che poi cessarono. Il persiano. Alcuni suppongono qui un'antitesi tra questo Dario e "Dario il Medo" di Daniele Daniele 5:31; 11:1 Ma questo è improbabile, dal momento che non c'era nulla che richiamasse quel personaggio insignificante nei pensieri dello scrittore. Altri, a maggior ragione, suggeriscono una tacita allusione al trasferimento dell'impero dalla Persia alla Macedonia, e pensano che la data del passaggio debba essere successiva al 331 a.C., quando il regno passò dalla Persia

23 Anche fino ai giorni di Johanan. Perché la pratica di inserire i nomi nel libro delle cronache cessò in questa data è impossibile dirlo, a meno che non sia stato che le cronache stesse hanno cessato di essere compilate. Sembra certamente che ci sia un lungo intervallo negli autentici annali ebraici tra la fine del canone dell'Antico Testamento e la composizione del Primo Libro dei Maccabei. Giovanni, figlio di Eliasib. Il "nipote" davvero, come appare da Versetti. 10, 11

24 ELENCO DELLE PRINCIPALI FAMIGLIE LEVITICHE AL TEMPO DI JOIAKIM E IN SEGUITO Neemia 12:24-26 Che qui si intendano nomi di famiglia, piuttosto che personali, è sufficientemente indicato nel riassunto finale del Versetto 26, dal momento che gli stessi individui non possono essere fioriti sotto Ioiachim (490-460 a.C.) e anche sotto Neemia (444-430 a.C.). I nomi reali -- Jeshua, Kadmiel, Hashabiah, Shersbiah, ss. -- si trovano tutti come nomi di famiglia

Hashabia. Vedi sopra, Neemia 9:5; 10:11. Sherebiah. Confronta Neemia 9:4,5; 10:12; 12:8. Jeshua, figlio di Kadmiel. Per ben, "figlio", dovremmo probabilmente leggere "Bani", un nome levitico comune, Neemia 9:4,5; 10:13 nel qual caso il passaggio sarebbe il seguente: "E i capi dei Leviti erano Hashabia, Sherebiah, Jeshua, Bani, Kadmiel, con i loro fratelli", ss. Lodare e rendere grazie, secondo il comandamento di Davide. Confronta 1Cronache 15:16, 23:5, 25:3, ss. Uomo di Dio è un epiteto che non viene spesso applicato a Davide. Si verifica, tuttavia, di nuovo in Versetto 36, e anche in 2Cronache 8:14. Reparto contro reparto. Antifonicamente: divisione contro divisione

25 Meshullam e Abdia sono nuovi come nomi levitici, ma i nomi rimanenti del passaggio sono ben noti. Talmon e Akkub sono tra i portinai del tempo di Davide, 1Cronache 9:17 e sono menzionati in Esdra 2:42, Neemia 7:45, 11:19. Bakbukiah e Mattaniah ricorrono in Neemia 11:17 e Neemia 12:8,9 ; ma come famiglie di cantori, piuttosto che di facchini, in quei luoghi. Mantenere il reparto alle soglie dei cancelli. Piuttosto, come a margine, "presso i tesori". Si pensa che le camere sopra le porte possano essere state utilizzate come magazzini o tesori

27 DEDICAZIONE DELLE MURA DI GERUSALEMME SOTTO NEEMIA ED ESDRA, CON LA DISPOSIZIONE DI NEEMIA DEGLI UFFICIALI DEL TEMPIO E I SUOI SFORZI PER LA RIFORMA DELLA RELIGIONE (CAP. 12:27-47; E CAP. 13)

DEDICAZIONE DEL MURO Neemia 12:27-43 Alcuni suppongono che l'autore si sia qui allontanato dall'ordine cronologico e sia tornato a una data non molto successiva al completamento del muro nel settembre del 444 a.C., poiché la dedica di un'opera in circostanze ordinarie segue da vicino il suo completamento. Ma non è stata mostrata alcuna ragione per l'effettivo posto occupato dalla narrazione nel Libro su questa supposizione, né è facile immaginare che l'autore avrebbe separato la dedica del muro dal suo completamento di cinque capitoli e mezzo, a meno che non fossero stati separati da un intervallo di una certa durata. L'intervallo sembra, dalle note di tempo contenute nei capitoli 12 e 13, essere stato di quasi tredici anni. Le riforme religiose di Neemia furono certamente successive alla visita che egli fece alla corte persiana nel 432 a.C Neemia 13:6 Queste riforme nacquero da una lettura della legge che ebbe luogo al tempo in cui Neemia nominò gli ufficiali del tempio, Neemia 13:1 e quella nomina seguì da vicino la dedica Neemia 12:44 Possiamo spiegare il lungo ritardo supponendo che Neemia avesse paura di offendere Artaserse se si fosse avventurato in una cerimonia, alla quale la superstizione dei pagani circostanti può aver attribuito estrema importanza, senza il suo esplicito permesso, e che per ottenere questo permesso fosse necessaria la sua influenza personale

La dedicazione di una cinta muraria era, per quanto ne sappiamo, una cosa nuova in Israele; ma era consuetudine da tempo remoto dedicare case; Deuteronomio 20:5 e la pietà naturale estese questa pratica alle aggregazioni di case, e al limite o recinto attraverso il quale erano praticamente rese una sola. L'ordine sacerdotale aveva mostrato il suo senso dell'adeguatezza di una tale consacrazione quando aveva innalzato la sua parte di muro, e l'aveva subito "santificata" Neemia 3:1 Neemia ora, con la cerimonia che aveva progettato e realizzato, pose l'intero circuito delle mura sotto la protezione divina, confessando in questo atto solenne l'intrinseca inutilità delle semplici mura e baluardi, a meno che Dio non dia loro forza e ne renda una protezione contro i nemici. E alla dedicazione... cercavano i leviti. Il nesso di questo passaggio sembra essere con Neemia 11:36 ; e possiamo supporre che in origine seguisse immediatamente Neemia 11 -- le liste Neemia 12:1-26 essendo un inserimento successivo. L'autore, avendo

in Neemia 11:36 ci ha raccontato della grande dispersione dei Leviti, ora nota che furono convocati da tutti i luoghi in cui abitavano, e portati (uno e tutti) a Gerusalemme per la solennità della dedicazione. Osservare la dedicazione con gioia, sia con rendimento di grazie che con canti di gioia, ss. La dedicazione del tempio da parte di Salomone fu il modello seguito. Poiché aveva reso il servizio tutto un servizio di lode e di ringraziamento, 2Cronache 05:13 e vi aveva impiegato cembali, trombe, salteri e arpe (ibid. Versetto 12), così Neemia nella presente occasione

Versetti 27-43.- La dedicazione del muro

Appena possibile dopo il completamento del muro, è stata fatta una gioiosa celebrazione dell'evento, a cui hanno partecipato tutte le persone. Poiché Gerusalemme era "la città santa", questo prese la forma di una "dedicazione"

I SOLENNITÀ CON CUI È STATA FATTA LA DEDICAZIONE

1. I preparativi. Il raduno dei Leviti, specialmente dei cantori e dei musicisti, che dovevano prendere parte alle cerimonie (Versetti, 27-29)

2. Le purificazioni (Versetto 30). Prima si purificarono i sacerdoti e i leviti, poi il popolo, le porte e le mura. Con quali riti non è registrato

3. Le processioni (Versetti. 31-42). Si formarono due processioni, con Esdra che ne accompagnava una e Neemia l'altra. Una compagnia marciava sulle mura a destra, l'altra a sinistra, entrambe al suono di trombe, canti e strumenti musicali; e riunitisi di fronte al tempio, unirono le loro lodi

4. L'esultanza universale (Versetto 43). Furono offerti molti sacrifici di ringraziamento, ai quali il popolo, uomini, donne e bambini, partecipò con molte e alte espressioni di gioia

II IL SIGNIFICATO DI QUESTE SOLENNITÀ. Erano

1. Un'espressione di ardente gratitudine a Dio. Egli "li aveva fatti rallegrare di grande gioia", ed era giusto che lo lodassero per

(1) Il muro stesso, una difesa così forte contro i loro nemici, all'interno del quale i cittadini, con il tempio e le funzioni religiose, sarebbero stati al sicuro

(2) Il modo meraviglioso in cui erano stati guidati e avevano prosperato nell'opera

(3) La conquista ha superato grandi ostacoli e avversari potenti, astuti e risoluti

(4) La rapidità con cui il lavoro è stato svolto

2. Una consacrazione al servizio di Dio del muro e di tutto ciò che era da custodire

3. L'impegno di tutti alla sua cura e protezione. Come consapevole che senza di lui i muri forti sono vani. Forse si ricordavano -- non è improbabile che abbiano cantato -- il canto in Isaia 26:1, o la promessa fatta in Zaccaria 2:5

Lezioni:

1. Per il successo in ogni buona opera si dovrebbe offrire lode a Dio. La gioia che suscita dovrebbe essere diretta verso il cielo in rendimento di grazie. Perché, per quanto noi e gli altri possiamo essere stati attivi, è a Dio che la buona questione deve essere attribuita. La forza e la volontà di lavorare, le circostanze favorevoli, l'assistenza degli altri, ss.), tutto viene da lui

2. Tutti dovrebbero unirsi in ringraziamento per le misericordie comuni a tutti. Per segnalare le benedizioni nazionali, dovrebbe essere reso ringraziamento nazionale

3. La migliore espressione di gratitudine per i doni divini è dedicarli al servizio divino. Tutto ciò che siamo e abbiamo dovrebbe essere così dedicato a Dio

4. La purezza è necessaria e può essere assicurata da coloro che si impegnano nei servizi religiosi Proverbi 15:8; Isaia 1:15,16; 1Timoteo 2:8; Ebrei 10:22 L'ultimo passo citato, con i versetti precedenti, mostra come si ottenga la necessaria purificazione. Non da sacerdoti semplicemente umani, ma dal grande Sommo Sacerdote, che non aveva bisogno, come i sacerdoti menzionati nel Versetto 30, di purificare se stesso prima di purificare gli altri vedi Ebrei 7:26,27

5. I figli dovrebbero essere associati ai loro genitori nell'adorazione di Dio

OMELIE di W. CLARKSON Versetti 27-43.- Una gioiosa dedizione

Sapendo tutto ciò che sappiamo dell'antico popolo di Dio, della devozione del suo spirito e della sua disposizione a collegare strettamente l'umano e il divino, dovremmo aspettarci che la costruzione delle mura intorno alla città sacra sia seguita da una funzione religiosa. I versetti del testo danno una descrizione grafica di questa interessante scena. I Leviti che erano stati dispersi per la provincia furono "cercati da tutti i loro luoghi" (Versetto 27), e i "figli dei cantori si radunarono" (Versetto 28) dai "villaggi intorno a Gerusalemme" (Versetto 29). Era un giorno di gioia sacra, in cui la gioia nel Signore si trasformò in entusiasmo, e poteva essere riversata solo in canti e grida. Prima, però, venne la solenne cerimonia di purificazione (Versetto 30), l'aspersione di "acqua di separazione", una "purificazione per il peccato" Numeri 19:9-13 Questo è stato spruzzato sul

(1) sacerdoti e leviti stessi,

(2) sul popolo, e

(3) sul muro: tutto doveva essere "puro" e "santo al Signore"

Poi venne la duplice processione (Versetti, 31-40). In due divisioni, partendo dallo stesso punto e andando in direzioni opposte, attraversarono le mura, Neemia perlò una metà dei principi del popolo ed Esdra l'altra metà; in entrambi i casi precedute dalle "compagnie del ringraziamento" (Versetto 31), che hanno suonato e cantato mentre marciavano. Si riunirono vicino all'ingresso del tempio (Versetto 40), e lì si unirono nell'enunciare lodi pubbliche, cantando "forti ringraziamenti al loro Dio" (Versetto 42). Poi vennero i "grandi sacrifici" (Versetto 43) offerti sull'altare di bronzo dai sacerdoti, dal popolo, durante la processione e dopo i sacrifici, squarciando l'aria con grida di grande gioia, donne e bambini che si unirono alla gioia generale, "così che la gioia di Gerusalemme si udiva anche da lontano" (Versetto 43). L'intera scena ci suggerisce pensieri di

IO LA NOSTRA PURIFICAZIONE DI NOI STESSI. Se ci chiediamo: Che cosa c'è nel cristianesimo che risponde alla purificazione di se stessi e del popolo da parte dei sacerdoti sotto l'ebraismo? (Versetto 30), rispondiamo che ci sono due modi in cui ora siamo resi puri

1. "Mediante l'aspersione del sangue di Gesù Cristo" siamo "purificati da ogni iniquità". Siamo "giustificati mediante il suo sangue" Romani 5:9 Applicando ai bisogni della nostra anima l'opera propiziatoria del nostro Redentore, noi stessi siamo "guariti" agli occhi di Dio; "Siamo lavati,... siamo giustificati nel nome del Signore Gesù" 1Corinzi 6:11

2. Con la deliberata separazione di noi stessi al servizio di Dio. Non il ritiro di noi stessi dalle relazioni in cui siamo chiamati a stare o dai doveri attivi che attendono la nostra energia e la nostra abilità, ma la separazione delle nostre anime dal male che è nel mondo, e una piena dedizione delle nostre forze e delle nostre vite al servizio del nostro Salvatore. Così siamo purificati

II L'ACCETTABILITÀ DEL NOSTRO LAVORO. Il muro che era stato costruito fu depurato così come i costruttori (Versetto 30). La nostra opera che abbiamo compiuto per Dio e per l'uomo ha bisogno di essere resa pura, pura, accettevole. È così reso:

1. Attraverso l'opera del Mediatore Divino. Chiediamo l'accettazione di tutto ciò che abbiamo fatto per amore di Gesù

2. Con lo spirito di consacrazione mostriamo nella sua esecuzione

(1) Entrando in esso con un puro desiderio di onorare Cristo e benedire i nostri fratelli

(2) Facendolo in uno spirito di completa lealtà verso di lui e simpatia per loro

(3) Attribuendo il suo successo, una volta completato, alla sua graziosa guida e aiuto

III LA NOSTRA GIOIA. La gioia degli ebrei in questa occasione fu

(1) causato da un senso di liberazione e di sicurezza;

(2) santificati dalla gratitudine e dalla devozione: "rendevano grazie nella casa di Dio" (Versetto 40) e "offrivano grandi sacrifici" (Versetto 43); e così era

(3) generale e contagioso: si estendeva a tutte le classi ed età, e si estendeva in lungo e in largo oltre le mura della città: era "udito da lontano" (Versetto 43)

Queste dovrebbero essere le caratteristiche della nostra gioia cristiana; Dovrebbe anche:

(1) Essere infiammati nel cuore dal nostro profondo senso di redenzione e sicurezza attraverso Gesù Cristo, nostro Salvatore

(2) Siate santificati da molto rendimento di grazie e devozione. La letizia non è mai così pura e sicura come quando prende la forma della gratitudine ed entra nella casa di Dio per adorarvi

(3) Estendetevi a tutti coloro che sono sotto di noi - i bambini, i servi, ss.); e tutto intorno a noi - siate sentiti "da lontano". -C

28 I figli dei cantori. cioè i Leviti che appartenevano alla classe dei cantori 1Cronache 15:16-22; Neemia 7:44), ecc

La pianura intorno a Gerusalemme. Dean Stanley intende con questo "la valle del Giordano" ('Lectures on the Jewish Church', Terza Serie, p. 129); ma questo è un quartiere troppo remoto per essere inteso con le parole "intorno a Gerusalemme". Le valli di Innom e Giosafat si adattano meglio alla descrizione. I villaggi di Netophathi. Piuttosto, "dei Netophatiti", vedi 1Cronache 9:16 o popolo di Netofa, che era una città di campagna non lontana da Betlemme

29 Dalla casa di Gilgal. Piuttosto, "da Bet-Ghilgal", che era il nome che ora portava i Ghilgal a nord di Gerusalemme. Fuori dai campi di Geba. Vedi sopra, Neemia 11:31. e Azmaveth, confronta Esdra 2:24; Neemia 7:28. Azmaveth era una città beniaminita, non lontana da Anatot. I cantori si erano costruiti dei villaggi intorno a Gerusalemme. Quei cantori che non si trovavano a Gerusalemme stessa stabilirono le loro abitazioni nelle immediate vicinanze, per poter partecipare più prontamente al servizio del tempio

30 I sacerdoti e i leviti si purificarono. In questa occasione non c'è preferenza dei Leviti rispetto ai sacerdoti, come in 2Cronache 29:34 ed Esdra 6:20. Entrambe le classi erano, a quanto pare, egualmente zelanti e ugualmente desiderose di purificarsi. E le porte e le mura. Le cose inanimate potrebbero contrarre la contaminazione legale Deuteronomio 23:14; Levitico 14:34-53 Nel caso in cui il muro o le porte fossero in qualche modo impuri, venivano sottoposti a una purificazione legale prima dell'inizio della cerimonia della dedicazione

31 Feci salire i principi di Giuda sulle mura e nominai due grandi schiere. Neemia fece salire tutti i capi della nazione, sia laici che clericali, sulle mura, e lì li radunò in due schiere, composte da clero e laici mescolati, una delle quali pose sotto la direzione di Esdra (Versetto 36), mentre dell'altra prese lui stesso il comando (Versetto 38). Il luogo di raccolta doveva essere una parte del muro occidentale, probabilmente la parte centrale, vicino all'odierna porta di Giaffa. Da qui la compagnia di Esdra procedette verso sud, e poi verso est, lungo le mura meridionali, mentre quella di Neemia marciò verso nord, e poi verso est, lungo le mura settentrionali, entrambe le processioni si incontrarono a metà strada nelle mura orientali, tra le porte "acqua" e "prigione". Verso il cancello del letame. Sulla posizione di questa porta, vedi il commento su Neemia 2:13

32 Dopo di loro. Dopo i cantori, che in ogni corteo hanno preso l'iniziativa. Oseai è forse l'"Osea" di Neemia 10:23, che "suggellò" l'alleanza. Metà dei principi di Giuda. L'altra metà era con Neemia nell'altra "compagnia" (Versetto 40)

33 Versetti 33, 34.- Azaria, Esdra e Meshullam. Accanto ai "principi" vennero due famiglie sacerdotali: quelle di Azaria (o Esdra) e di Meshullam; Neemia 10:2,7 poi Giuda e Beniamino, o certi laici di quelle tribù; dopo di loro altre due famiglie sacerdotali: quelle di Semaia e di Geremia Neemia 10:2,8; 12:1,6

35 Alcuni dei figli dei sacerdoti con le trombe. Confronta Versetto 41. Un corpo di sacerdoti, che suonava le trombe, accompagnava ogni processione, seguendo da vicino i "principi", e seguito da un corpo di leviti. Vale a dire, Zaccaria. Non c'è nulla che corrisponda a "vale a dire" nell'originale; ed è chiaro che Zaccaria non era un "figlio di sacerdote", ma un levita, poiché discendeva da Asaf. Probabilmente un congiuntivo vau è caduto prima del suo nome

36 Gli strumenti musicali di Davide. Piatti, salteri e arpe. Vedi sopra, Versetto 27, e comp. 1Cronache 15:16,19-21. Gli ebrei avevano familiarizzato con una grande varietà di strumenti musicali durante la cattività, Daniele 3:7; Salmi 150:4,5 ma escludeva rigidamente tutti, tranne i vecchi strumenti, dal servizio della religione. Esdra, lo scriba davanti a loro. Come il loro leader. È interessante notare che non c'è gelosia che separa Esdra dal governatore che lo aveva sostituito. Come i due insieme si erano rivolti al popolo in una precedente occasione, Neemia 8:9 Così ora condussero congiuntamente la cerimonia della dedicazione

37 Al cancello della fontana. Vedi sopra, Neemia 2:14 e Neemia 3:15. Che era contro di loro. Non c'è un "che era" nell'originale; Ed era chiaro che non era la porta, ma i gradini, che erano "di fronte a loro". Giunsero alla porta della fonte mentre percorrevano le mura, e lì videro, "di fronte a loro", i gradini che conducevano alla città di Davide. Salirono sulla collina orientale e, risalendo sul muro, ne seguirono il corso fino a raggiungere la "porta dell'acqua ", che dominava la valle del Cedron Neemia 3:26 dove si sono fermati. Sopra la casa di Davide. Vedi il commento su Neemia 3:25

38 Versetti 38, 39.E l'altra compagnia. Neemia procede ora a tracciare il percorso dell'altro coro o processione, quello che lui stesso accompagnava. Partendo dalla stessa parte del muro occidentale dell'altra, il suo corso era verso nord fino all'angolo nord-ovest delle mura della città, dopo di che si dirigeva verso est fino alla "porta delle pecore", e poi verso sud fino alla "porta della prigione". In questa parte della sua descrizione Neemia traccia la stessa porzione del muro che aveva attirato la sua attenzione in Neemia 3:1-11, e menziona quasi esattamente le stesse caratteristiche, ma in ordine inverso. Per la torre delle fornaci vedi Neemia 3:11 ; per l'ampia parete, Versetto 8; per la vecchia porta, Versetto 6; per la porta dei pesci, Versetto 3; per la torre di Hananeel, la torre di Meah e la porta delle pecore, Versetto 1. La porta di Efraim non è menzionata nel cap. 3. Doveva essere nel muro nord, un po' a ovest della "vecchia porta". La porta della prigione, anch'essa omessa nel cap. 3, era probabilmente nel muro orientale, un po' a nord della porta dell'acqua

40 Cantici rappresentava le due società. Dopo aver eseguito le rispettive parti della perambulazione, e raggiunto la parte centrale del muro orientale, di fronte all'area del tempio, le due compagnie si fermarono, l'una di fronte all'altra, non nella casa di Dio, ma presso di essa, o vicino ad essa, che è un significato che la preposizione b ha spesso. La metà dei righelli. Confronta Versetto 32

41 E i sacerdoti, Eliakim, ss. Questi nomi sono probabilmente personali. Con una sola eccezione, sono assenti dalle liste delle famiglie sacerdotali Neemia 10:2-8; 12:12-21

42 E Maaseia, ss. Si può sospettare che questi siano nomi levitici e corrispondano ai nove leviti menzionati come accompagnatori di Esdra in Versetti. 35, 36. Sembra che la differenza principale fosse dovuta al fatto che i leviti di Esdra suonavano strumenti, mentre quelli di Neemia erano "cantori"

43 Anche quel giorno offrirono grandi sacrifici. Davide aveva inaugurato il "tabernacolo" che aveva fatto per l'arca dell'alleanza a Gerusalemme con sacrificio, 2Samuele 6:17 e aveva consacrato l'aia di Araunah il Gebuseo allo stesso modo 2Samuele 24:25 Salomone, alla sua dedicazione del tempio, aveva sacrificato pecore e buoi "che non si potevano contare per moltitudine" 1Re 8:5 Zorobabele aveva seguito questo esempio alla dedicazione del secondo tempio; Esdra 6:17 e possiamo presumere che fu con le vittime che Eliasib e i suoi fratelli sacerdoti avevano "santificato" la loro parte del muro subito dopo averlo completato Neemia 3:1 Neemia completò ora la dedicazione dell'intero circuito delle mura con sacrifici su larga scala. Dio li aveva fatti rallegrare di grande gioia. È caratteristico di Neemia attribuire la gioia universale, che un altro avrebbe potuto benissimo rivendicare come opera sua, alla misericordia e alla preveggenza divina, che avevano portato la questione delle mura a un esito prospero e felice. Anche le mogli e i figli si rallegrarono. È raro che le donne ebree siano menzionate come coloro che hanno assunto quella posizione preminente nella gioia, che naturalmente apparteneva loro nel dolore Giudici 11:40; Geremia 31:15; 49:3; Gioele 1:8), ecc

C'è, tuttavia, un notevole esempio del genere, oltre a quello attuale: la gioia delle donne dopo il passaggio attraverso il Mar Rosso, sotto la guida di Miriam Esodo 15:20 La gioia di Gerusalemme si udiva anche da lontano. Vedi Esdra 3:13 e comp. 1Re 1:40; 2Re 11:13

44 LE DISPOSIZIONI DI NEEMIA PER IL SERVIZIO NEL TEMPIO E LA NOMINA DEGLI UFFICIALI Neemia 12:44-47 Le buone risoluzioni del popolo al tempo del rinnovo del patto Neemia 10:28-39 avrebbero portato relativamente poco frutto se non fossero state assecondate e rese effettive da un'azione formale da parte dell'autorità civile. Il popolo, nel primo impeto del suo zelo, si era impegnato a trasferire le decime, le primizie e le offerte volontarie dai distretti di campagna a Gerusalemme, e a deporle nei tesori del tempio Neemia 10:37-39 Ma in pratica questo si è rivelato un peso troppo grande Neemia 13:10 Neemia nominò quindi degli ufficiali speciali per riscuotere le decime e gli altri tributi in tutto il territorio, per portarli a Gerusalemme e riporli nelle camere appropriate Neemia 12:44 A capo delle camere nominò dei tesorieri, i quali avevano il compito non solo di riscuotere le quote ecclesiastiche, ma anche di distribuire il ricavato tra gli aventi diritto a parteciparvi Neemia 13:13 Avendo in questo modo provveduto al sostentamento del corpo clericale, poté insistere sul loro regolare adempimento di tutti i loro doveri; e il successo delle sue disposizioni fu tale, che sotto di lui il servizio del tempio fu restaurato, non solo alla condizione stabilita da Zorobabele, Neemia 12:47 ma a uno non marcatamente diverso da quello che era stato raggiunto al tempo di Davide e Asaf (ibid. Versetto 46). I sacerdoti, i leviti, i cantori e i portinai svolgevano rispettivamente i loro doveri a sua soddisfazione, purificandosi e svolgendo il servizio a turno, "secondo il comandamento di Davide e di Salomone" (ibid. Versetto 45)

A quel tempo. Letteralmente, "In quel giorno", ma all'espressione deve essere concessa una certa libertà. Le camere per i tesori. Su queste aggiunte del tempio, vedere il commento a Neemia 10:37. I "tesori" stessi consistevano principalmente in decime (inclusi grano, vino e olio), primizie e offerte volontarie. Includevano anche l'incenso, Neemia 13:5 e probabilmente altre spezie. Le parti della legge. cioè la proporzione del prodotto richiesta dalla legge da destinare agli usi sacri. Questi dovevano essere raccolti dagli ufficiali nei campi delle città, cioè nelle porzioni di terreno coltivabile annesse a ciascuna città provinciale Neemia 11:25 Giuda infatti si rallegrò. La soddisfazione generale del popolo nei confronti delle proprie guide spirituali lo portò ad aumentare i propri contributi oltre i requisiti della legge; donde c'era in quel momento un particolare bisogno di tesorieri e di tesori: un'occupazione abbondante per gli uni e un materiale abbondante che richiedeva di essere immagazzinato nell'altro

Versetti 44-47.- La gioia della Chiesa nei suoi ministri

In questi versetti si dà conto delle misure prese per soddisfare pienamente e regolarmente i bisogni dei sacerdoti e dei leviti, e della prontezza con cui il popolo faceva la sua parte, perché "Giuda si rallegrava per i sacerdoti e i leviti che stavano [davanti a Dio]; ed essi [i sacerdoti e i Leviti] osservarono l'ordine del loro Dio e l'ordine della purificazione; e le istituzioni dei cantori e dei facchini, secondo il comandamento di Davide", ss. (Versetti. 44, 45)

DONDE NASCE LA GIOIA NEI MINISTRI

1. Da parte dei ministri, da una vita coerente e da un'attenzione diligente ai loro doveri. Israele provava soddisfazione con i sacerdoti, ss. perché facevano bene il loro lavoro (Versetti 44, 45) e perché erano retti (Versetto 47). Come il popolo consacrava le sue sostanze ai leviti, così i leviti si consacravano ai sacerdoti, secondo la legge. Se i ministri sono negligenti e non mostrano alcun interesse per il loro lavoro, o se la loro condotta è incoerente, non devono sorprendersi che il popolo diventi indifferente a loro e al loro ministero. Ma ministri coerenti, seri, fedeli, amorevoli, diligenti vanno per assicurarsi l'affetto delle loro congregazioni e dare loro piacere

2. Da parte del popolo, la capacità di apprezzare i buoni ministri. I migliori ministri non riescono a dare soddisfazione a molti. Non possono apprezzarli, a causa della mancanza di pietà, dell'assenza di un sincero desiderio di istruzione e salvezza, dell'amore per le novità, del "prurito d'orecchie, dello spirito censorio, della presunzione, della carnalità della mente, ss. Alcuni possono odiarli a causa della loro fedele riprensione dei loro cari peccati. Così le stesse eccellenze di un ministro possono impedire la gioia in lui in alcuni ambienti. Ma dove un ministro sincero ha la felicità di lavorare in mezzo a un popolo sincero e devoto, egli sarà la loro gioia, come essi saranno la sua gioia

II Come si deve esprimere la gioia nei ministri. Non con semplici parole, non semplicemente con la lode a Dio per loro e la preghiera per loro, ma (come nel caso di Israele e dei ministri del tempio) prendendo debiti provvedimenti per il loro sostentamento. Questo è secondo la legge di Cristo non meno di quella di Mosè, 1Corinzi 9:13,14; Galati 6:6; 1Timoteo 5:17,18 e sarà fatto di buon grado da coloro che giustamente si rallegrano dei loro ministri. Tale disposizione dovrebbe essere, come nel testo,

(1) liberale,

(2) sistematico e regolare

III L'IMPORTANZA DI TALE GIOIA COSÌ ESPRESSA

1. Alla felicità e al vigoroso lavoro degli stessi ministri. Se i buoni ministri fanno congregazioni soddisfatte e generose, sono anche in gran parte fatti da loro. L'influenza è reciproca. Le facoltà mentali e spirituali di un ministro non possono svilupparsi ed esercitarsi pienamente in un'atmosfera di freddezza, di sospetto, di insoddisfazione o di illiberalità; le sue energie fisiche e mentali saranno ugualmente compromesse se sarà scarsamente fornito di provviste materiali

2. A beneficio spirituale degli ascoltatori e delle loro famiglie. L'insegnamento di un pastore per il quale si nutre vivo interesse e per il quale si mostra generosità sarà ascoltato con l'attenzione e la fiducia necessarie per il profitto. Ai bambini verrà insegnato a rispettarlo e ad amarlo, e quindi sarà probabile che lo accettino come loro guida e amico. Ma uno stato di cose opposto produrrà risultati opposti. Anche la soddisfazione che si esprime solo con le parole, dove le azioni sono necessarie e possibili, tenderà a dare un'irrealtà a tutta la vita religiosa, e ad impedire ogni bene reale e duraturo

45 Questo versetto è erroneamente tradotto nell'A. V. Dovrebbe essere tradotto, come nella Vulgata e nella Settanta: "Ed essi (cioè i sacerdoti e i Leviti) mantennero il protetto del loro Dio, e il reparto della purificazione, e i cantori, e i portinai (cioè le istituzioni dei cantori e dei facchini), secondo l'ordinanza di Davide e di Salomone suo figlio". Mantenere il rione del loro Dio significa servire regolarmente nel tempio nei tempi stabiliti; mantenere il reparto della purificazione significa osservare le regole per la purificazione delle cose sante che erano state stabilite da Davide 1Cronache 23:28

46 Poiché ai giorni di Davide. Questo versetto è esegetico della frase del Versetto 45, "secondo il comandamento di Davide". Lo scrittore giustifica il suo riferimento a quel "comandamento" ricordando ai suoi lettori che l'intero servizio musicale - i cantori, loro stessi e i loro "capi", insieme ai "cantici di lode" e ai "cantici di ringraziamento - era disceso agli ebrei del suo tempo da Davide e Asaf

47 Ai giorni di Zorobabele e ai giorni di Neemia. cioè "ai giorni di Neemia, non meno che in quelli di Zorobabele". Ho dato le porzioni. Pagavano regolarmente le decime e le altre quote, in modo che le parti fossero disponibili. Ogni giorno la sua porzione. Confronta Neemia 11:23. Essi santificarono cose sante per i Leviti. Essi, cioè il popolo, "riservavano" ai Leviti tutto ciò che la legge richiedeva; e i Leviti riservavano ai sacerdoti la loro parte dovuta: "la decima della decima" Numeri 18:26

Illustratore biblico:

Neemia 12

1 CAPITOLO 12

Neemia 12:1-23

Erano scritti nel libro delle cronache.-Un libro:-

(I.) Un libro unisce le epoche. Porta il passato nel presente; prende in prestito il futuro per dare un significato al presente. Gli "spiriti scettici della storia" ci governano ancora. Con i libri i più poveri entrano nella società più alta: i più soli non devono essere soli

(II.) Un libro rivela l'importanza della vita. Dà permanenza al pensiero. La vita è una scrittura

(III.) Un libro anticipa silenziosamente il giudizio. Ci si può appellare a un documento: "È questa la tua calligrafia?" Il "Libro delle Memorie" di Dio. (Ibidem)

Libri:

"Il commercio dei libri", dice il nostro pettegolo Montaigne, "ha la costanza e la facilità del suo servizio per la sua parte: mi accompagna in tutto il mio corso, e dappertutto mi assiste: mi conforta nella mia età e nella mia solitudine; mi solleva da un fastidioso peso di ozio, e mi libera in ogni momento da una compagnia che non mi piace: e smussa il punto dei dolori, se non sono estremi, e non hanno un intero possesso della mia anima ... i libri non si ammutinano per vedere che vi ricorro solo per mancanza di altre comodità più reali, naturali e vivaci; Mi ricevono sempre con la stessa gentilezza".

24 CAPITOLO 12

Neemia 12:24

Secondo il comandamento di Davide, uomo di Dio.-Influenza postuma:-

L'influenza di un uomo dopo la sua morte. Egli è ancora presente con il suo popolo

(I.) Per sua volontà. "Il comandamento di Davide". La morsa dei morti è sui nostri campi e chiese, sulle nostre scuole e ospedali

(II.) Con i suoi scritti. L'immortalità del genio. I salmi di Davide. I proverbi di Salomone. Gli scritti di Shakespeare, Milton, Bunyan e molti altri

(III.) Con il suo esempio. "Davide, l'uomo di Dio". Nel bene o nel male l'uomo vive. Nel bene o nel male, le sue opere vivranno dopo di lui. "La memoria dei giusti è benedetta". (Commento omiletico.)

27 CAPITOLO 12

Neemia 12:27-43

E alla dedicazione delle mura di Gerusalemme.-La dedicazione del muro:

In questa dedica...

(I.) Era stato progettato per rendere grazie a Dio per il completamento di un'opera buona

(II.) Era inteso mettere da parte la città santa per i suoi fini sacri

(III.) Si desiderava invocare la benedizione e la tutela divina sulla città di Dio

(IV.) È bello osservare quanto pienamente gli affetti domestici siano amati e manifestati. "Anche le mogli e i figli si rallegrarono". (W. Ritchie.)

30 CAPITOLO 12

Neemia 12:30

E i sacerdoti e i leviti si purificarono, e purificarono il popolo.-Cominciando dal posto giusto:-

(I.) Una Chiesa pura può creare una sana confederazione. "Si sono purificati". Come il prete, come la gente. Il chierico e il laie agiscono e reagiscono l'uno sull'altro". Siate puri, voi che portate i vasi del Signore". I figli di Eli. Uzza potrebbe non sostenere l'arca

(II.) Per un popolo puro tutte le cose sono pure. "Hanno purificato il popolo, le porte e le mura". Cittadini e città; santuario e casa; L'opera di Dio e la loro

"Tutte le cose sono sacre;

L'occhio di Dio è su tutti loro,

E santifica tutto".

Gesù ha rivelato Dio nei minimi minuti. La visione di Pietro. La presente preparazione. «Penso che i nostri padri avessero un'idea migliore, più grandiosa, più divina persino della vita comune di quella che abbiamo noi quando parlavano dei mestieri e delle professioni degli uomini come della loro vocazione. C'è un grande pensiero in questa parola. Fa di me tutti gli uomini, le strade, i negozi e i magazzini mentre cammino lungo gli oggetti Divini. Sento di essere in un luogo divino quando penso agli uomini intorno a me che seguono la loro chiamata. Sento che c'è un Dio al di sopra degli uomini; che c'è un Dio nella società umana; un Dio nelle botteghe e nelle sale di Londra, che tocca e insegna a ogni essere umano; e che ogni uomo occupi il posto e metta mano all'opera a cui Dio lo ha chiamato. A volte si può vedere un uomo a una certa chiamata che non è altro che preparatoria. È destinato a qualcos'altro. La Provvidenza apre la strada, ed egli sale più in alto e fa un'altra cosa. Dio ci ha dato una vocazione spirituale - una chiamata divina in Cristo Gesù - e noi dobbiamo camminare in modo degno di quella vocazione qui, facendo tutte le cose del mondo in modo spirituale, preparandoci a una chiamata più alta che verrà un giorno, quando entreremo in altre forme di dovere e di servizio, alle quali le attuali forme inferiori di dovere e di servizio fedelmente adempiute ci prepareranno e ci prepareranno gradualmente. (T. Binney.)

43 CAPITOLO 12

Neemia 12:43

Anche quel giorno offrirono grandi sacrifici e si rallegrarono.- Una grande gioia: -

Una grande gioia come dovrebbe essere

(I.) Associato ai riti religiosi

(II.) Il risultato di una grande liberazione. Dalla cattività alla libertà: dall'ambiente pagano alla città scelta dal cielo e al tempio costruito da Dio. Il ricordo della grande bontà di Dio deve suscitare gioia, una gioia che tutti possono condividere. "Anche le mogli e i figli si rallegrarono".

(III.) La preparazione per una forte adesione a una grande causa. Le feste sacre non sono un fine, ma un mezzo per raggiungere un fine. (Commento omiletico.)

Vera gioia:

(I.) È giusto. Il Dio che ci ha dato la vita vuole anche che essa si muova gioiosamente; il Dio che sempre di nuovo ci sommerge di favori augura che essi compiano la loro missione; cioè renderci felici, alla fine santi

(II.) La sua occasione. La grazia di Dio, che ha rafforzato, protetto, assicurato ed elevato la nostra vita inferiore o superiore

(III.) Il suo genere. Si eleva a Dio, è una gioia in Lui; diventa cioè un servizio a Dio e al prossimo. (Dott. Schultz.)

La gioia del lavoro cristiano:

Avviso-

(I.) Che i grandi sacrifici precedono sempre la grande gioia. I migliori doni di Dio non crescono mai con il risparmio, ma con la dispersione. Il mare è in un costante stato di evaporazione. La nebbia si alza, ci sono nuvole sopra le colline, ci sono ruscelli che scorrono nelle valli, c'è vita e verde ovunque. Ci sono alcuni uomini che non credono nell'evaporazione. Credono nell'ottenere tutto ciò che possono e nel mantenere tutto ciò che ottengono. Ma non sono mai gioiosi. Non c'è gioia nell'egoismo. È contro la grande legge di Dio, la legge del sacrificio da parte di Suo Figlio. Qual è il significato di questi sacrifici menzionati nel testo?

1.) Il sacrificio per il peccato. Questo ha messo in ombra il grande sacrificio. La moralità da sola non salverà nessun uomo, e se solo ammetti il peccato, ammetti metà della Bibbia, e il resto ha a che fare con il modo in cui Dio se ne è sbarazzato

2.) L'olocausto. Ciò significa che ci arrendiamo completamente a Dio; e gli uomini più felici che ho incontrato nella mia vita sono stati uomini che hanno consegnato a Cristo le chiavi di ogni stanza della loro anima, senza tenerne uno chiuso per nascondere un peccato amato

3.) L'offerta di pace. Questa era un'offerta particolare in Israele. Era un'offerta volontaria. Quando un uomo portava il sacrificio di comunione, Dio gli dava un banchetto lì per lì nella sua casa. Una parte dell'offerta è stata restituita all'offerente. Questa offerta di pace è molto simile ai vostri contributi odierni. Puoi tenere le tue offerte, ma se lo fai Dio ti allontanerà dalla festa. Noi in Galles abbiamo molto spesso due sermoni in un unico servizio, e la raccolta viene prima del secondo sermone. Ho visto un uomo far cadere nel piatto la moneta più piccola da una mano riccamente guantata. Ho visto una povera vecchia scartare un pezzo da due scellini da un foglio, da un altro foglio, da un terzo foglio, in cui lo aveva avvolto per conservarlo per la raccolta. E li ho osservati durante il secondo sermone. Le lacrime di gioia scorrono sul volto rugoso della povera donna cristiana, ma l'uomo che ha lasciato cadere la sua avara moneta è secco come Gilboa. È un fatto notevole che l'Onnipotente non abbia mai accettato un animale selvatico come offerta nei tempi antichi. Un uomo era sempre obbligato a offrire qualcosa con cui si era preso la briga: il frutto del proprio orto, il frutto della propria fattoria o del proprio gregge. A volte ho sentito un uomo dire: "Se ora riuscirò in questa speculazione, darò alla causa di Cristo". Ah! che è una lepre selvatica

(II.) Una grande opera per Dio porta grande gioia da Dio. Charles Kingsley ha detto che ogni uomo dovrebbe ringraziare Dio ogni mattina perché ha qualcosa da fare che deve essere fatto quel giorno. Il lavoro è la benedizione più grande. Una volta fui colpito da una completa prostrazione nervosa, e un medico mi disse che non dovevo fare nulla per dodici mesi, e quello era il lavoro più duro che avessi mai fatto in vita mia: non fare nulla. Vedo gentiluomini salire lungo lo stretto di Menai con i loro yacht combattendo la tempesta. Arrivano come marinai sull'onda dell'oceano, perché è più facile farlo che non fare nulla. Si può vedere la stanza in cui Luigi XVI lavorava come un fabbro comune, perché era più facile farlo che non fare nulla. I prigionieri sono venuti molte volte dal carceriere, quando erano confinati in una stanza a non fare nulla, chiedendogli il permesso di raccogliere la quercia, o qualsiasi altra cosa piuttosto che non fare nulla. È possibile fare l'opera più comune a Dio, a Cristo, e quando ognuno farà la sua opera a Cristo, quello è il momento in cui questo mondo sarà pieno di felicità e di canzoni. C'è gioia nel servire Cristo. Basti pensare, ad esempio, all'erezione di un luogo di culto: che investimento è contribuire a questo scopo

(III.) Questa religione di grande sacrificio e grande gioia si ripercuoterà sulle nostre famiglie. "Anche le mogli e i figli si rallegrarono". La religione gioiosa si ripete agli altri. I genitori dovrebbero far capire ai figli che apprezzano la religione

1.) Facendo sacrifici per esso

2.) Facendo loro vedere che sono molto ansiosi per loro di diventare cristiani decisi

(IV.) Che la religione dei grandi sacrifici e della grande gioia sarà udita da lontano. "Allora la gioia si udì da lontano". Sono i nomi di coloro che si sacrificano a vivere: Abramo, Abrahamo Lincoln, Florence Nightingale, Gesù, il Redentore del mondo. (E. Herber Evans, D.D.)

Il sacrificio, condizione di gioia:

Il principio del sacrificio si trova sulla soglia stessa dello studio sempre affascinante della vita, e si trova ad ogni angolo dello sconcertante labirinto che segna il percorso ascendente della vita verso la lotta e la sopravvivenza. Nei processi meramente fisici, così come in molte funzioni vitali della vita vegetale e animale, ci sono chiare prefigurazioni della parte che il sacrificio svolge nella grande tragedia dell'esistenza. La roccia primitiva, sottoposta all'azione disgregante degli agenti atmosferici, cede la sua caratteristica compattezza e si sbriciola in terreno, che, a sua volta, cede la sua ricchezza per favorire il benessere di molteplici forme di crescita vegetale. Nelle specie animali inferiori la morte del genitore è la condizione essenziale della vita della prole, e nei gradi superiori delle creature c'è invariabilmente un sacrificio parentale in favore del benessere della progenie. Benché queste funzioni non siano altro che obbedienza obbligatoria ai severi comandamenti della natura, Herbert Spencer le chiama atti di sacrificio inconsapevole, e così le distingue da quelle donazioni volontarie di sé che scaturiscono dall'amore per gli altri e che, a rigor di termini, possono essere chiamate solo sacrificio. Il bambino indifeso sopravvive solo grazie alle cure che l'amore materno gli prodiga. Che l'attenzione degli altri sia distratta, e il bambino deve perire. Vive dei sacrifici che gli altri fanno per lei. Il legame della vita familiare è mantenuto intatto da una successione di opere belle, che scaturiscono dalla tendenza sempre crescente a sacrificare gli interessi immediati di sé per promuovere il bene degli altri. La capacità di godere dei piaceri puramente egoistici è accresciuta dal servire i bisogni degli altri. L'egoismo indulgente, producendo sazietà, sconfigge se stesso. Ma una verità più nobile di questa è questa: che le soddisfazioni più profonde e le gioie più durature della vita sono fiori sull'albero le cui radici traggono nutrimento dal terreno del sacrificio. (S. S. Cronaca.)

45 CAPITOLO 12

Neemia 12:45-47

Ed entrambi i cantanti.-Ringraziamenti e ringraziamenti:

Abbiamo qui gli effetti della gioia che ci fu alla dedicazione del muro

(I.) I ministri erano più attenti di quanto non fossero stati al loro lavoro

(II.) Il popolo era più attento di quanto non fosse stato al mantenimento dei suoi ministri. Il modo più sicuro per i ministri di raccomandarsi al loro popolo e di interessarsi ai loro affetti è quello di attendere il loro ministero, di essere umili e laboriosi e di badare ai loro affari; Quando questi lo facevano, il popolo non pensava troppo a incoraggiarli

1.) Qui si presta attenzione alla riscossione delle loro quote

2.) Si fa attenzione che, una volta raccolto, possa essere debitamente pagato. (Matteo Enrico.)

Poiché nei giorni di Davide e di Asaf dell'antichità.-I bei vecchi tempi:-

(I.) Nulla è necessariamente buono perché è vecchio. "Hai segnato la vecchia via che gli uomini malvagi hanno percorso?" L'abitudine, l'educazione, la tradizione, il pregiudizio, giocano un ruolo importante nella storia

(II.) Ciò che è vecchio è presuntivamente prezioso. Il bene dura. La verità è vecchia come le colline. Applicazione: Dimostra tutte le cose. Non disprezzare nulla. Il presente è un enorme mutuatario dal passato morto. (Commento omiletico.)

Riferimenti incrociati:

Neemia 12

1 Ne 7:7; Esd 2:1,2
1Cron 3:17-19; Esd 3:8; 4:2; 5:2; Ag 1:1,12,14; 2:2,21-23; Zac 4:6-10; Mat 1:12,13
Ne 12:10; Zac 3:1-9; 6:11
Ne 12:12-21; 10:2-8; Esd 2:2

2 Ne 12:14

3 Ne 12:14
Ne 12:15
Ne 12:15

4 Ne 12:16
Lu 1:5

5 Ne 12:17
Ne 12:17

6 Ne 11:10; 1Cron 9:10

7 Ne 12:20
1Cron 24:18
Ne 12:1; Esd 3:2; Ag 1:1; Zac 3:1

8 Ne 7:48; 9:4; 10:9-13
Ne 11:17,22
Ne 12:24; 1Cron 9:33

9 Sal 134:1-3

10 Ne 12:26; 1Cron 6:3-15
Ne 3:1; 13:4,7,28

12 Ne 12:22; 1Cron 9:33,34; 15:12; 24:6-31
Ne 12:1

14 Ne 12:2
Ne 12:3

15 Ne 12:3
Ne 12:3

16 Ne 12:4
Ne 12:4

17 Ne 12:5
Ne 12:5

18 Ne 12:6

20 Ne 12:7

22 Ne 12:10,11
Ne 12:12,13

23 1Cron 9:14-44

24 Ne 12:8; 8:7; 9:4; 10:9-13
1Cron 23:1-32; 25:1-26:32
De 33:1; Gios 14:6; 1Re 17:24; 2Cron 8:14; 1Ti 6:11; 2Ti 3:17
Ne 12:9; Esd 3:10,11

25 Ne 12:8,9; 11:17-19; 1Cron 9:14-17
1Cron 23:32; 26:12; Is 21:8

26 Ne 12:10
Ne 8:9; Esd 7:6,11

27 De 20:5; Sal 30:1
Ne 11:20; 1Cron 15:4,12; 25:6; 26:31; 2Cron 5:13; 29:4-11,30; Esd 8:15-20
Ne 8:17; De 16:11; 2Sa 6:12; 2Cron 29:30; Esd 6:16; Sal 98:4-6; 100:1,2; Fili 4:4
1Cron 13:8; 15:16,28; 16:5,42; 23:5; 25:1-6; 2Cron 5:13; 7:6; Esd 3:10,11; Sal 81:1-4; 92:1-3; 149:3; 150:2-5; Ap 5:8

28 Ne 6:2
1Cron 2:54; 9:16

29 De 11:30; Gios 5:9; 10:43
Ne 11:31; Gios 21:17; 1Cron 6:60
Esd 2:24

30 Ge 35:2; Eso 19:10,15; Nu 19:2-20; 2Cron 29:5,34; Esd 6:21; Giob 1:5; Eb 5:1,3

31 1Cron 13:1; 28:1; 2Cron 5:2
Ne 12:38,40
Ne 2:13; 3:13,14

33 Ne 10:2-7

35 Nu 10:2-10; Gios 6:4; 2Cron 5:12; 13:12
Ne 11:17; 1Cron 6:39-43; 25:2; 26:10,11

36 Ne 12:24; 1Cron 23:5; 2Cron 8:14; Am 6:5
Esd 7:1; 8:1

37 Ne 2:14; 3:15,16
Ne 3:15; 2Sa 5:7-9
Ne 3:26; 8:1,3,16

38 Ne 12:31
Ne 3:11
Ne 3:8

39 Ne 8:16; 2Re 14:13
Ne 3:6
Ne 3:3; Sof 1:10
Ne 3:1; Ger 31:38
Ne 3:32; Giov 5:2
Ne 3:25,31; Ger 32:2

40 Ne 12:31,32; Sal 42:4; 47:6-9; 134:1-3

41 Ne 12:35

42 Sal 81:1; 95:1; 98:4-9; 100:1,2; Is 12:5,6
Ne 11:14

43 Nu 10:10; De 12:11,12; 1Cron 29:21,22; 2Cron 7:5-7,10; 29:35,36; Sal 27:6
2Cron 20:27; Giob 34:29; Sal 28:7; 30:11,12; 92:4; Is 61:3; 66:10-14; Ger 33:11; Giov 16:22
Eso 15:20,21; 2Cron 20:13; Sal 148:11-13; Ger 31:13; Mat 21:9,15; Ef 5:19; Giac 5:13
1Sa 4:5; Esd 3:13

44 Ne 10:37-39; 13:5,12,13; 2Cron 13:11,12; 31:11-13
1Cron 9:26; 26:21-26
Nu 3:10; 8:24,25; 1Cron 23:28; 2Cron 5:11,12; Prov 8:34; Is 40:31; Rom 12:7

45 1Cron 25:1-26:32
1Cron 23:28; 2Cron 23:6

46 1Cron 25:1-31; 2Cron 29:30; Sal 73:1; 83:1

47 Ne 12:1,12,26
Ne 10:35-39; 13:10-12; 2Cron 31:5,6; Mal 3:8-10; Ga 6:6
Nu 18:21-29

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