Nuova Riveduta:

Romani 1:7

a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.

C.E.I.:

Romani 1:7

A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.

Nuova Diodati:

Romani 1:7

a voi tutti che siete in Roma, amati da Dio, chiamati santi: grazia e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Riveduta:

Romani 1:7

a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati ad esser santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo.

Diodati:

Romani 1:7

a voi tutti che siete in Roma, amati da Dio, santi chiamati: grazia, e pace da Dio, nostro Padre, e dal Signor Gesù Cristo.

Commentario abbreviato:

Romani 1:7

Lo scopo o il disegno dell'apostolo nello scrivere ai Romani sembra essere stato quello di rispondere all'ebreo incredulo e di insegnare all'ebreo credente; di confermare il cristiano e di convertire il gentile idolatra; e di mostrare che il convertito Gentile è uguale al Giudeo, per quanto riguarda la sua condizione religiosa e il suo rango nel favore divino. Questi diversi disegni sono messi in evidenza opponendosi o discutendo con il Giudeo infedele o non credente, a favore del cristiano o del gentile credente. Il modo in cui il peccatore è accettato da Dio, o giustificato ai suoi occhi, solo per grazia, attraverso la fede nella giustizia di Cristo, senza distinzione di nazioni, è chiaramente indicato. Questa dottrina viene liberata dalle obiezioni sollevate dai cristiani giudaizzanti, che volevano creare condizioni di accettazione con Dio attraverso una miscela di legge e Vangelo, ed escludere i Gentili da qualsiasi partecipazione alle benedizioni della salvezza portate dal Messia. Nella conclusione, la santità è ulteriormente rafforzata da esortazioni pratiche.

Capitolo 1

L'incarico dell'apostolo Rom 1:1-7

Prega per i santi di Roma ed esprime il desiderio di vederli Rom 1:8-15

La via del Vangelo della giustificazione per fede, per Giudei e Gentili Rom 1:16-17

I peccati dei Gentili esposti Rom 1:18-32

Versetti 1-7

La dottrina di cui scrisse l'apostolo Paolo esponeva l'adempimento delle promesse dei profeti. Essa parlava del Figlio di Dio, cioè di Gesù il Salvatore, il Messia promesso, che proveniva da Davide per quanto riguarda la sua natura umana, ma che fu anche dichiarato Figlio di Dio dalla potenza divina che lo risuscitò dai morti. La professione cristiana non consiste in una conoscenza nozionistica o in un mero assenso, tanto meno in dispute perverse, ma nell'obbedienza. E sono portati all'obbedienza della fede tutti coloro, e solo quelli, che sono chiamati efficacemente da Gesù Cristo. Ecco: 1. Il privilegio dei cristiani: sono amati da Dio e sono membri di quel corpo che è amato. 2. Il dovere dei cristiani: essere santi, a questo sono chiamati, chiamati a essere santi. L'apostolo li saluta augurando loro la grazia di santificare le loro anime e la pace di confortare i loro cuori, che scaturisce dalla libera misericordia di Dio, Padre riconciliato di tutti i credenti, e che giunge loro per mezzo del Signore Gesù Cristo.

Riferimenti incrociati:

Romani 1:7

At 15:23; 1Co 1:2; 2Co 1:1; Fili 1:1; Col 1:2; Giac 1:1; 1P 1:1,2; Giuda 1:1; Ap 2:1,8,12,18,29; 3:1,7,14,22
Rom 9:25; De 33:12; Sal 60:5; CC 5:1; Col 3:12; 1Ti 6:2
Rom 1:6; 1Co 1:2; Col 3:15; 1Te 4:7; 1P 1:15; 2P 1:3
1Co 1:3-9; 2Co 1:2; Ga 1:3; Ef 1:2; Fili 1:2; Col 1:2; 1Te 1:1; 2Te 1:2; 1Ti 1:2; 2Ti 1:2; Tit 1:4; File 1:3; 1P 1:2; 2P 1:2; 2G 1:3; Giuda 1:2; Ap 1:4,5
Rom 5:1
Mat 5:16; 6:8,9; Giov 20:17; Ga 1:4; Fili 4:20; 1Te 1:3; 2Te 1:1; 1G 3:1
At 7:59,60; 1Co 16:23; 2Co 12:8-10; 13:14; Ga 6:18; Ef 6:23,24; Fili 4:13,23; 1Te 3:11-13; 5:28; 2Te 2:16,17; 3:16,18; 2Ti 4:22; File 1:25; Ap 22:21

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