![]() |
|||||||||
Commentario:Romani 15:2019 E infatti, aggiunge: con potenza di segni e prodigi. «I miracoli sono detti segni in ragione del, senso che Dio vi annette e che gli uomini vi devono discernere; prodigi perchè spiccano nettamente sullo sfondo del corso ordinario della natura e delle sue leggi» (Godet). Anche altrove Paolo mentova i miracoli da lui operati (2Corinzi 12:12; cfr. Atti 14:3,10; 15:12; 16:16; 19:11; ecc.). Che Paolo e Luca si siano ambedue illusi, come dei poveri esaltati? con potenza dello Spirito di Dio (o semplicemente: di Spirito) operante in me ed in coloro che mi ascoltavano Colossesi 1:29; 1Tessalonicesi 1:5. Lo Spirito che Cristo dà è la vera potenza che rende il ministerio efficace, con o senza miracoli esterni. Talchè, da Gerusalemme e dai luoghi intorno fino all'Illiria, ho predicato dovunque l'Evangelo di Cristo; Sostenuto e benedetto da Dio, egli aveva potuto, in una ventina d'anni compier l'ufficio suo di banditore del Vangelo nell'Oriente dell'impero. In Gerusalemme egli avea predicato solo occasionalmente Atti 9:29; Galati 1:18; Atti 12:25; 15:4; Galati 2:2, ma nomina quella città perchè era stata il punto di partenza della evangelizzazione. Fra i luoghi circonvicini sono da annoverare l'Arabia, ove avea passato tre anni; Damasco e le contrade della Siria e della Cilicia Galati 1:17-21; Atti 9:20-21. L'espressione και κυκγω (e intorno) viene da parecchi moderni congiunta, non con Gerusalemme, ma con quel che segue; e significherebbe che, da Gerusalemme, e abbracciando una cerchia sempre più vasta, fino all'Illiria, Paolo avea compiuto il suo ministerio. L'uso della locuzione nei Vangeli e nell'Apocalisse Marco 3:34; 6:6,36; Luca 9:12; Apocalisse 4:6, ecc. non sta in favore di questo senso e lo scopo di Paolo pare esser qui di precisare gli estremi limiti, orientale e occidentale, del campo missionario da lui finora coperto. Egli stesso dà il commento della locuzione in Atti 26:20. Spingendosi verso Occidente, aveva ormai evangelizzata l'Asia Minore, la Macedonia e l'Acaia coi suoi due grandi centri di Atene e di Corinto; anzi era arrivato fino all'Illiria. Questa regione, che comprendeva l'Albania, la Dalmazia, la Bosnia e l'Erzegovina attuali, non è mentovata negli Atti, come non lo è neppure l'Arabia. Paolo ha dovuto visitare quella contrada durante uno degli ultimi suoi soggiorni in Macedonia. Da Berea o da Tessalonica la distanza dall'Illirico era breve. L'espressione del testo: compiere l'Evangelo (cfr. Colossesi 1:25), si ha da intendere in relazione con quella del Romani 15:16 e vale: disimpegnare pienamente l'ufficio suo di banditore del Vangelo. Quell'ufficio di pioniere o di conquistatore, Paolo lo stimava compiuto quando avea piantato saldamente la bandiera del Vangelo nei centri più importanti. Da quei punti, doveva poi la luce irradiare gradatamente nelle contrade circostanti mercè l'opera delle chiese ivi fondate. Così infatti avveniva. Riferimenti incrociati:Romani 15:20Dimensione testo: |