Nuova Riveduta:

Romani 1:18-32

I peccati dei pagani
(Sl 19:1-4; At 14:16-17)(Sl 81:11-12; Is 44:9-20)(Ef 4:17-19; 1P 4:3-5)
18 L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; 19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
24 Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; 27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.
28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. 32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

C.E.I.:

Romani 1:18-32

18 In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, 19 poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 20 Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; 21 essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 22 Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 23 e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
24 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 25 poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. 27 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. 28 E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, 29 colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, 30 maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. 32 E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.

Nuova Diodati:

Romani 1:18-32

Idolatria e depravazione dei gentili
18 Perché l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell'ingiustizia, 19 poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. 20 Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili. 21 Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno però glorificato né l'hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato. 22 Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in un'immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili. 24 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, da vituperare i loro corpi tra loro stessi. 25 Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. 26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. 27 Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento. 28 E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, 29 essendo ripieni d'ogni ingiustizia, fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa, frode, malignità, 30 ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi, ideatori di cose malvagie, disubbidienti ai genitori, 31 senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati. 32 Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono.

La Parola è Vita:

Romani 1:18-32

18 Ma Dio manifesta la sua ira dal cielo contro tutti gli uomini peccatori e malvagi, che soffocano nell'ingiustizia la verità. 19 Essi conoscono per istinto la verità che riguarda Dio, perché è stato Dio stesso a mettere questa conoscenza nel loro cuore. 20 Infatti, fin dai tempi dei tempi, gli uomini hanno visto la terra, il cielo e tutto ciò che Dio ha creato, scoprendo così l'esistenza di Dio e la sua infinita, eterna potenza. Perciò non avranno scuse (quando si presenteranno davanti a Dio il giorno del giudizio).
21 Perché, pur conoscendo Dio, non l'hanno accettato, non l'hanno adorato, e tanto meno l'hanno ringraziato per tutto ciò che egli fa per loro di giorno in giorno. Si sono abbandonati, invece, a sciocchi ragionamenti e si sono confusi sempre di più. 22 Pensando di essere intelligenti, hanno dimostrato invece di essere dei pazzi. 23 Allora, invece di adorare il Dio glorioso ed eterno, si sono fatti degli idoli di legno o di pietra, dalla forma di uccelli, animali, serpenti, o di semplici mortali.
24 Perciò, Dio li ha abbandonati ai loro desideri perversi. Che facessero pure quelle cose vili e peccaminose che desideravano fare, contaminando così i loro corpi! 25 Loro, che anziché credere alla verità di Dio, hanno preferito credere alla menzogna, adorando e servendo le cose create, invece del loro creatore, il Signore che è benedetto in eterno.
26 Ecco perché Dio li ha abbandonati a se stessi, presi da passioni infami: donne che, cambiando l'usanza naturale, hanno avuto rapporti con altre donne. 27 E così gli uomini che, anziché avere normali rapporti sessuali con le donne, eccitati dalla libidine gli uni verso gli altri, hanno fatto cose vergognose fra loro; e per questo hanno ricevuto in pieno ciò che meritavano . 28 E, siccome non si sono dati pena di mantenere la vera conoscenza di Dio, il Signore li ha lasciati in balìa della loro mente corrotta. Che facciano pure tutte quelle cose immorali!
29 Eccoli: sono pieni d'ogni specie di peccato e di perversione, di cupidigia e di malignità. Da tutti i pori sprizzano invidia, omicidio, violenza, frode, malignità. 30 Sono traditori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, vanagloriosi, pensano sempre a nuovi modi di peccare, e sono ribelli ai genitori. 31 Sono insensati, sleali, incapaci di amare e di provare pietà. 32 E nonostante sappiano che Dio condanna a morte quelli che fanno queste cose, non soltanto le fanno, ma approvano anche quelli che le commettono.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Romani 1:18-32

Il peccato de' Gentili e la loro condanna
18 Poiché l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; 19 infatti quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato; 20 poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; 21 ond'è che essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Iddio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti, e l'insensato loro cuore s'è ottenebrato. 22 Dicendosi savî, son divenuti stolti, 23 e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, e d'uccelli e di quadrupedi e di rettili. 24 Per questo, Iddio li ha abbandonati, nelle concupiscenze de' loro cuori, alla impurità, perché vituperassero fra loro i loro corpi; 25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. 26 Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l'uso naturale in quello che è contro natura, 27 e similmente anche i maschi, lasciando l'uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento. 28 E siccome non si son curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti, 29 essendo essi ricolmi d'ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, d'omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori, 31 insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati; 32 i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

Diodati:

Romani 1:18-32

18 POICHÈ l'ira di Dio si palesa dal cielo sopra ogni empietà, ed ingiustizia degli uomini, i quali ritengono la verità in ingiustizia.
19 Imperocchè, ciò che si può conoscer dì Dio è manifesto in loro, perciocchè Iddio l'ha manifestato loro. 20 Poichè le cose invisibili d'esso, la sua eterna potenza, e deità, essendo fin dalla creazion del mondo intese per le opere sue, si veggono chiaramente, talchè sono inescusabili. 21 Perciocchè, avendo conosciuto Iddio, non però l'hanno glorificato, nè ringraziato, come Dio; anzi sono invaniti nei lor ragionamenti, e l'insensato lor cuore è stato intenebrato. 22 Dicendosi esser savi, son divenuti pazzi. 23 Ed hanno mutata la gloria dell'incorruttibile Iddio nella simiglianza dell'immagine dell'uomo corruttibile, e degli uccelli, e delle bestie a quattro piedi, e de' rettili. 24 Perciò ancora Iddio li ha abbandonati a bruttura, nelle concupiscenze de' lor cuori, da vituperare i corpi loro gli uni con gli altri. 25 Essi, che hanno mutata la verità di Dio in menzogna, ed hanno adorata e servita la creatura, lasciato il Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. 26 Perciò, Iddio li ha abbandonati ad affetti infami; poichè anche le lor femmine hanno mutato l'uso naturale in quello che è contro a natura. 27 E simigliantemente i maschi, lasciato l'uso natural della femmina, si sono accesi nella lor libidine gli uni inverso gli altri, commettendo maschi con maschi la disonestà, ricevendo in loro stessi il pagamento del loro errore qual si conveniva. 28 E, siccome non hanno fatta stima di riconoscere Iddio, così li ha Iddio abbandonati ad una mente reproba, da far le cose che non si convengono; 29 essendo ripieni d'ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, d'omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 cavillatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti a padri ed a madri; 31 insensati, senza fede ne' patti, senza affezion naturale, implacabili, spietati. 32 I quali, avendo riconosciuto il diritto di Dio, che coloro che fanno cotali cose son degni di morte, non solo le fanno, ma ancora acconsentono a coloro che le commettono.

Commentario abbreviato:

Romani 1:18-32

18 Versetti 18-25

L'apostolo inizia a mostrare che tutti gli uomini hanno bisogno della salvezza del Vangelo, perché nessuno può ottenere il favore di Dio o sfuggire alla sua ira con le proprie opere. Nessuno, infatti, può affermare di aver adempiuto a tutti i suoi obblighi verso Dio e verso il prossimo, né può dire di aver agito pienamente secondo la luce che gli è stata offerta. Il peccato dell'uomo è descritto come empietà contro le leggi della prima tavola e come iniquità contro quelle della seconda. La causa di questa peccaminosità è il trattenere la verità nell'ingiustizia. Tutti, più o meno, fanno ciò che sanno essere sbagliato e omettono ciò che sanno essere giusto, così che non si può ammettere l'eccezione dell'ignoranza da parte di nessuno. La potenza invisibile e la divinità del nostro Creatore sono così chiaramente mostrate nelle opere che ha fatto, che persino gli idolatri e i malvagi gentili sono lasciati senza scuse. Essi seguirono stoltamente l'idolatria; e le creature razionali cambiarono il culto del glorioso Creatore con quello di bruti, rettili e immagini insensate. Si allontanarono da Dio fino a perdere ogni traccia della vera religione, se la rivelazione del Vangelo non l'avesse impedito. Infatti, qualunque cosa si possa pretendere sulla sufficienza della ragione dell'uomo per scoprire la verità divina e gli obblighi morali, o per governare la pratica in modo corretto, i fatti non possono essere negati. Questi dimostrano chiaramente che gli uomini hanno disonorato Dio con le idolatrie e le superstizioni più assurde e si sono degradati con gli affetti più vili e le azioni più abominevoli.

26 Versetti 26-32

Nell'orribile depravazione dei pagani, la verità delle parole di nostro Signore è stata dimostrata: "La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie; perché chi fa il male odia la luce". La verità non era di loro gradimento. E tutti sappiamo quanto presto un uomo riesca, contro l'evidenza più forte, a non credere a ciò che non gli piace. Ma un uomo non può essere portato a una schiavitù più grande di quella di essere abbandonato ai propri desideri. Poiché i Gentili non amavano mantenere Dio nella loro conoscenza, commettevano crimini del tutto contrari alla ragione e al loro stesso benessere. La natura dell'uomo, sia pagano che cristiano, è sempre la stessa; e le accuse dell'apostolo si applicano più o meno allo stato e al carattere degli uomini in ogni tempo, finché non sono portati alla piena sottomissione alla fede di Cristo e rinnovati dalla potenza divina. Non c'è mai stato un uomo che non abbia avuto motivo di lamentarsi della sua forte corruzione e della sua segreta avversione alla volontà di Dio. Perciò questo capitolo è un invito all'autoesame, il cui fine dovrebbe essere una profonda convinzione del peccato e della necessità di liberarsi da uno stato di condanna.

Riferimenti incrociati:

Romani 1:18-32

18 Rom 4:15
Rom 5:6
Rom 6:13
Rom 1:19,28,32; 2:3,15-23; Lu 12:46,47; Giov 3:19-21; At 24:24,25; 2Te 2:10; 1Ti 4:1,2

19 Rom 1:20; Sal 19:1-6; Is 40:26; Ger 10:10-13; At 14:16; 17:23-30
Giov 1:9

20 Giov 1:18; Col 1:15; 1Ti 1:17; 6:16; Eb 11:27
Rom 1:19; De 4:19; Giob 31:26-28; Sal 8:3; 33:6-9; 104:5,31; 119:90; 139:13; 148:8-12; Mat 5:45
Rom 16:26; Ge 21:33; De 33:27; Sal 90:2; Is 9:6; 26:4; 40:26; 1Ti 1:17; Eb 9:14
At 17:29; Col 2:9
Rom 2:1,15; Giov 15:22
At 22:1

21 Rom 1:19,28; Giov 3:19
Rom 15:9; Sal 50:23; 86:9; Os 2:8; Abac 1:15,16; Lu 17:15-18; 2Ti 3:2; Ap 14:7; 15:4
Ge 6:5; 8:21; 2Re 17:15; Sal 81:12; Ec 7:29; Is 44:9-20; Ger 2:5; 10:3-8,14,15; 16:19; Ef 4:17,18; 1P 1:18
Rom 11:10; De 28:29; Is 60:2; At 26:18; 1P 2:9

22 Rom 11:25; Prov 25:14; 26:12; Is 47:10; Ger 8:8,9; 10:14; Mat 6:23; 1Co 1:19-21; 3:18,19

23 Rom 1:25; Sal 106:20; Ger 2:11
De 4:15-18; 5:8; Sal 115:5-8; 135:15-18; Is 40:18,26; 44:13; Ez 8:10; At 17:29; 1Co 12:2; 1P 4:3; Ap 9:20

24 Sal 81:11,12; Os 4:17,18; Mat 15:14; At 7:42; 14:16; 17:29,30; Ef 4:18; 2Te 2:10-12
Rom 6:12
1Co 6:13,18; 1Te 4:4; 2Ti 2:20-22
Rom 1:27; Lev 18:22

25 Rom 1:23
Rom 1:18; 1Te 1:9; 1G 5:20
Is 44:20; Ger 10:14,15; 13:25; 16:19; Am 2:4; Giov 2:8; Abac 2:18
Rom 1:23; Mat 6:24; 10:37; 2Ti 3:4; 1G 2:15,16
Rom 9:5; Sal 72:19; 145:1,2; 2Co 11:31; Ef 3:21; 1Ti 1:11,17

26 Rom 1:24
Ge 19:5; Lev 18:22-28; De 23:17,18; Giudic 19:22; 1Co 6:9; Ef 4:19; 5:12; 1Ti 1:10; Giuda 1:7,10

27 Rom 1:23,24

28 Rom 1:18,21; Giob 21:14,15; Prov 1:7,22,29; 5:12,13; 17:16; Ger 4:22; 9:6; Os 4:6; At 17:23,32; Rom 8:7,8; 1Co 15:34; 2Co 4:4-6; 10:5; 2Te 1:8; 2:10-12; 2P 3:5
Ger 6:30; 2Co 13:5-7; 2Ti 3:8; Tit 1:16
Ef 5:4; File 1:8

29 Rom 3:10
Sal 41:7; Prov 16:28; 26:20; 2Co 12:20

30 Prov 25:23
Rom 8:7,8; Nu 10:35; De 7:10; 2Cron 19:2; Sal 81:15; Prov 8:36; Giov 7:7; 15:23,24; Tit 3:3
Rom 2:17,23; 3:27; 1Re 20:11; 2Cron 25:19; Sal 10:3; 49:6; 52:1; 94:4; 97:7; At 5:36; 2Co 10:15; 2Te 2:4; Giac 3:5; 4:16; 2P 2:18; Giuda 1:16
Sal 99:8; 106:39; Ec 7:29
De 21:18-21; 27:16; Prov 30:17; Ez 22:7; Mat 16:21; 15:4; Lu 21:16; 2Ti 3:2

31 Rom 1:20,21; 3:11; Prov 18:2; Is 27:11; Ger 4:22; Mat 15:16
2Re 18:14-37; Is 33:8; 2Ti 3:3

32 Rom 1:18,21; 2:1-5,21-23
Rom 6:21
Sal 50:18; Os 7:3; Mar 14:10,11

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