Siracide 231 Signore, padre e padrone della mia vita, non abbandonarmi al loro volere, non lasciarmi cadere a causa loro. 2 Chi applicherà la frusta ai miei pensieri, al mio cuore la disciplina della sapienza? Perché non siano risparmiati i miei errori e i miei peccati non restino impuniti, 3 perché non si moltiplichino i miei errori e non aumentino di numero i miei peccati, io non cada davanti ai miei avversari e il nemico non gioisca sul mio conto. 4 Signore, padre e Dio della mia vita, non mettermi in balìa di sguardi sfrontati 5 e allontana da me la concupiscenza. 6 Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me; a desideri vergognosi non mi abbandonare. 7 Figli, ascoltate l'educazione della bocca, chi l'osserva non si perderà. 8 Il peccatore è vittima delle proprie labbra, il maldicente e il superbo vi trovano inciampo. 9 Non abituare la bocca al giuramento, non abituarti a nominare il nome del Santo. 10 Come uno schiavo interrogato di continuo non sarà senza lividure, così chi giura e ha sempre in bocca Dio non sarà esente da peccato. 11 Un uomo dai molti giuramenti si riempie di iniquità; il flagello non si allontanerà dalla sua casa. Se cade in fallo, il suo peccato è su di lui; se non ne tiene conto, pecca due volte. Se giura il falso non sarà giustificato, la sua casa si riempirà di sventure. 12 C'è un modo di parlare che si può paragonare alla morte; non si trovi nella discendenza di Giacobbe. Dagli uomini pii tutto ciò sia respinto, così non si rotoleranno nei peccati. 13 La tua bocca non si abitui a volgarità grossolane, in esse infatti c'è motivo di peccato. 14 Ricorda tuo padre e tua madre, quando siedi tra i grandi, non dimenticarli mai davanti a costoro, e per abitudine non dire sciocchezze; potresti desiderare di non essere nato e maledire il giorno della tua nascita. 15 Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi non si correggerà in tutta la sua vita. 16 Due specie di colpe moltiplicano i peccati, la terza provoca l'ira: 17 una passione ardente come fuoco acceso non si calmerà finché non sarà consumata; un uomo impudico nel suo corpo non smetterà finché non lo divori il fuoco; per l'uomo impuro ogni pane è appetitoso, non si stancherà finché non muoia. 18 L'uomo infedele al proprio letto dice fra sé: «Chi mi vede? Tenebra intorno a me e le mura mi nascondono; nessuno mi vede, che devo temere? Dei miei peccati non si ricorderà l'Altissimo». 19 Il suo timore riguarda solo gli occhi degli uomini; non sa che gli occhi del Signore sono miriadi di volte più luminosi del sole; essi vedono tutte le azioni degli uomini e penetrano fin nei luoghi più segreti. 20 Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano note; allo stesso modo anche dopo la creazione. 21 Quest'uomo sarà punito nelle piazze della città, sarà preso dove meno se l'aspetta. 22 Così della donna che abbandona suo marito, e gli presenta eredi avuti da un estraneo. 23 Prima di tutto ha disobbedito alle leggi dell'Altissimo, in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito, in terzo luogo si è macchiata di adulterio e ha introdotto in casa figli di un estraneo. 24 Costei sarà trascinata davanti all'assemblea e si procederà a un'inchiesta sui suoi figli. 25 I suoi figli non avranno radici, i suoi rami non porteranno frutto. 26 Lascerà il suo ricordo in maledizione, la sua infamia non sarà cancellata. 27 I superstiti sapranno che nulla è meglio del timore del Signore, nulla più dolce dell'osservare i suoi comandamenti. | Siracide 231 Signore, Padre e signore della mia vita, non m'abbandonare al loro capriccio, e non permetter ch'io cada per via di loro. 2 Chi applicherà la sferza ai miei pensieri, e al mio cuore la correzione della sapienza, perchè non mi si risparmi nelle loro mancanze, e non si lascin correre i loro misfatti? 3 affinchè non si accrescano i miei falli, e non si moltiplichino i miei delitti e abbondino i miei peccati, e io cada al cospetto de' miei avversari, e goda di me il mio nemico? 4 Signore, Padre e Dio della mia vita, non mi abbandonare al loro capriccio, 5 non mi dare eccitazione d'occhi, e ogni concupiscenza tien lontana da me. 6 Togli da me gli appetiti della carne, e la libidine non s'impossessi di me, e a uno spirito imprudente e stolto non m'abbandonare, 7 La disciplina della bocca ascoltate, o figliuoli, e chi l'osserverà, non si perderà a cagion delle labbra, nè sdrucciolerà in opere malvage. 8 [Per via delle labbra] resterà preso il peccatore nella sua vanità, e il superbioso e il maledico sdruccioleranno per via d'esse. 9 Al giuramento non abituar la tua bocca, molte invero son le cadute per causa di esso, 10 e il nome di Dio non sia del continuo sulla tua bocca; nè t'immischiare coi nomi de' santi, perchè non ne andrai impunito. 11 Come uno schiavo messo continuamente alla tortura, non manca di lividure; così chi giura e pronunzia [ogni momento] il Nome [del Signore], non sarà puro da peccato. 12 L'uomo che molto giurò, si rimpinza d'iniquità, e non s'allontanerà dalla sua casa il flagello. 13 Se mancherà [al giuramento], il suo peccato graverà su lui, e se ci passa sopra, pecca doppiamente. 14 Se falsamente giura, non sarà giustificato; perchè sarà ricolma di castighi la casa di lui. 15 C'è anche un altro parlare che ha di fronte la morte: non si ritrovi nell'eredità di Giacobbe! 16 Dagli uomini pii invero stan lungi tutte queste cose: non si ravvoltolano essi ne' peccati! 17 Al turpiloquio non s'avvezzi la tua bocca, perchè v'ha in esso parole di peccato. 18 Ricordati di tuo padre e di tua madre, quando siedi in mezzo ai grandi; 19 affinchè non si dimentichi Iddio alla lor presenza, e, infatuato per la tua famigliarità [con essi], tu non subisca una mortificazione; sicché tu abbia a preferire di non esser nato, e maledica il giorno della tua nascita. 20 L'uomo avvezzo al parlare oltraggioso, non acquisterà mal educazione in tutti i giorni della sua vita. 21 Due classi [di persone] moltiplicano i peccati, e la terza s'attira lo sdegno e la perdizione. 22 L'animo acceso [da passione] è come un fuoco ardente; non si spengerà finché non abbia divorato qualcosa. 23 E l'uomo ch'è malvagio di fronte alla sua carne, non cesserà finché non abbia fatto divampare il fuoco. 24 Al lussurioso ogni pane è gustoso, e non si stancherà di peccare sino alla morte. 25 Ogni uomo, che diserta dal proprio talamo, sprezza l'anima sua e dice: «Chi mi vede? 26 Le tenebre mi circondano e le pareti mi coprono e nessuno mi vede: chi ho da temere? De' miei misfatti non si ricorderà l'Altissimo!». 27 E non intende che l'occhio del Signore vede ogni cosa, perchè il timore di siffatto uomo caccia via da sè il timor di Dio, e [solo] gli occhi degli uomini sono il suo timore. 28 E non sa che gli occhi del Signore sono assai più lucenti del sole, e rimirano tutti i passi degli uomini e l'abisso profondo, e scrutano i cuori degli uomini ne' [più] segreti recessi. 29 Prima d'esser create, tutte le cose eran note al Signore Iddio, e così pure, dopo compiute, egli rimira ogni cosa! 30 Quest'adultero nelle vie della città sarà punito, e qual puledro equino sarà messo in fuga, e dove meno s'aspettava, sarà acchiappato. 31 E sarà un'ignominia per tutti, perchè non conobbe il timor di Dio. 32 Così parimenti ogni donna che lascia il proprio marito, e apparecchia un erede da estraneo coniugio. 33 Primieramente infatti ella fu ribelle alla legge dell'Altissimo, poi peccò contro il suo marito, in terzo luogo fornicò nell'adulterio, e da un altro uomo si procacciò figliuoli. 34 Costei sarà portata davanti l'adunanza, e sui suoi figliuoli ricadrà il castigo. 35 Non metteran radice i suoi figliuoli, e i rami di lei non porteranno frutto. 36 Lascerà in maledizione la sua memoria, e la sua infamia non sarà cancellata. 37 E conosceranno quei che sopravvivono, come nulla v'ha di meglio del timor del Signore, e nulla di più dolce che osservare i comandamenti del Signore» 38 Grande gloria è seguire il Signore, e lunghezza di giorni si riceverà da lui. | Siracide 23Preghiera a Dio per essere tenuto lontano dal peccato 1 Signore, padre e padrone della mia vita, non mi abbandonare alle suggestioni delle mie labbra, non permettere che io cada a motivo di esse. 2 Chi farà sentire ai miei pensieri il flagello ed al mio cuore la disciplina della sapienza; affinchè mi sian risparmiate le loro follie e non spuntino fuori i loro peccati? 3 Affinchè non crescan le mie ignoranze, non si moltiplichino le mie colpe, non trabocchin dalla misura i miei peccati, e io non cada in faccia ai miei avversari, e di me non rida il mio nemico? 4 O Signore, padre e Dio della vita mia, non mi abbandonare al loro capriccio, 5 non permettere nei miei occhi l'alterigia, allontana da me ogni concupiscenza, 6 toglimi l'intemperanza del ventre, non mi lasciare in potere delle impure passioni, non mi abbandonare ad un'anima senza pudore e senza ritegno. Esortazione a fuggire i peccati della lingua 7 Figlioli, ascoltate la disciplina della bocca. Chi la osserverà non cadrà a causa delle labbra, e non inciamperà in opere malvage. 8 Il peccatore resta accalappiato nella sua stoltezza, e il superbo e il maldicente vi trovano occasione di caduta. 9 Non avvezzare la tua bocca al giuramento, perchè da esso vengono molte cadute. 10 Il nome di Dio non sia troppo spesso sulla tua bocca, e non mescolare (al discorso) il nome dei santi, perchè non ne andrai impunito. 11 Infatti, come lo schiavo messo spesso alla tortura non sarà esente da lividure, così chi giura e nomina Dio continuamente non sarà del tutto libero dal peccato. 12 L'uomo che giura molto si empirà di peccati, e il flagello non partirà dalla sua casa. 13 E se non adempie (il giuramento) il suo delitto sarà sopra di lui, e se non ne farà conto il suo peccato sarà doppio, 14 e se ha giurato invano, non sarà giustificato e la sua casa sarà piena di castighi. 15 C'è anche un altro linguaggio che sta davanti alla morte: che esso non si trovi nell'eredità di Giacobbe. 16 Tutte queste cose staran lungi dai misericordiosi, ed essi non sommergeranno nei delitti. 17 Non si avvezzi la tua bocca allo sfrenato parlare, perchè in esso v'è la parola del peccato. 18 Ricordati di tuo padre e di tua madre quando stai in mezzo ai grandi, 19 affinchè Dio non si scordi di te in loro presenza, e tu, infatuato per la familiarità con essi, non abbia improperi da desiderar di non esser mai nato, da maledire il giorno della tua nascita. 20 L'uomo avvezzo alle parole oltraggiose non si correggerà in tutto il tempo della sua vita. Contro la fornicazione e l'adulterio 21 Due sorta di persone fanno molti peccati, e la terza si attira l'ira e la perdizione: 22 L'anima che brucia come ardente fiamma, e non si spegnerà prima d'aver divorato qualche cosa; 23 l'uomo che pecca colla propria carne, e non cesserà finché non farà divampare il fuoco; 24 per l'uomo dedito alla fornicazione ogni pane è saporito, non cesserà di peccare sino alla fine. 25 Ogni uomo che profana il suo letto (coniugale), che disprezza la sua anima e dice: «Chi mi vede? 26 Le tenebre mi circondano, le pareti mi nascondono, nessuno mi vede; di che temere? L'Altissimo non si ricorderà dei miei delitti», 27 e non riflette che l'occhio di Dio vede tutto. Perchè tal timore dell'uomo caccia da lui il timore di Dio, i suoi occhi han soltanto il timore degli uomini, 28 e non pensa che gli occhi del Signore son molto più luminosi del sole, osservano ogni passo dell'uomo, il profondo dell'abisso, e vedono i cuori umani nelle parti più nascoste; 29 perchè il Signore Dio conosceva tutte le cose prima che fossero create, e dopo averle fatte le mira tutte. 30 Un tal uomo sarà punito sulla piazza della città, sarà messo in fuga come puledro, e sarà agguantato dove non se l'aspetta, 31 e sarà disonorato davanti a tutti, perchè non conobbe il timore del Signore. 32 Così pure sarà d'ogni donna che lascia il suo marito e gli dà come erede il nato da un altro. 33 Prima di tutto essa non ha creduto alla legge dell'Altissimo, in secondo luogo ha peccato contro il proprio marito, in terzo luogo si contamina coll'adulterio e si fa dei figlioli da un altro uomo. 34 Questa donna sarà condotta nell'assemblea e sarà interrogata riguardo ai suoi figlioli. 35 I figli di lei non metteranno radici, i suoi rami non daran frutto: 36 Lascerà una memoria maledetta, e il suo disonore non sarà mai cancellato. 37 E i superstiti riconosceranno che non c'è di meglio del timor di Dio, e che nulla è più dolce che osservare i comandamenti del Signore. 38 È grande gloria seguire il Signore: è da lui che si riceverà la lunga vita. | Siracide 23Chiede a Dio la grazia per tenersi lontano dalla superbia, dalla gola, e dalla lussuria. Guardarsi della consuetudine di giurare, e di offendere colle parole: l'adulterio è odioso sommamente a Dio, e agli uomini. 1 Signore, padre, e padrone della mia vita non mi abbandonare alle suggestioni delle mie labbra, e non permettere, che per cagione di esse io cada. 2 Chi adoprerà su' miei pensieri la sferza, e sul mio cuore la disciplina della sapienza? Talmente che non siano (da lei) risparmiati gli errori di quelli, e non ne spuntino fuora i peccati, 3 Affinchè non si moltiplichi la mia ignoranza, e non crescan di numero i miei mancamenti, e non si aumentino i miei peccati, ond'io cada per terra in faccia a' miei avversari, e di me rida il mio nimico? 4 Signore, Padre, e Dio della mia vita non mi abbandonare al pensiero di que' peccati. 5 Non dare a me l'altura degli occhi, e tien lungi da me ogni concupiscenza. 6 Togli da me le intemperanze del ventre, e i desiderj della libidine non abbian potere sopra di me, e non lasciarmi in balìa di un'anima invereconda, e imprudente. 7 Udite, o figliuoli, i documenti per governare la lingua, e chi li osserverà, non perirà per colpa delle sue labbra, e non inciamperà in opere malvage. 8 Nella sua stoltezza riman preso il peccatore, e il superbo; e il maldicente ne trarrà la sua rovina. 9 Non avvezzarti al giuramento, perché frequenti per esso son le cadute. 10 Il nome di Dio non sia di continuo nella tua bocca, e non mescolare col discorso i nomi de' santi; perocché non ne anderai impunito. 11 Conciossiachè siccome il servo messo ogni po' alla tortura ne porta sempre le lividure; così uno, che giura, e ripete quel nome, non sarà mai purgato interamente da colpa. 12 L'uomo, che giura molto si empierà di peccati, e non partirà dalla casa di lui il flagello. 13 E se non adempie il giuramento, il suo delitto sarà sopra di lui, e se non ne farà conto, avrà doppio peccato: 14 E se ha giurato invano, non sarà tenuto per giusto; perocché sopra la casa di lui pioveranno i gastighi. 15 Havvi ancora un altro linguaggio, che confina colla morte: non siane esempio tra gli eredi di Giacobbe. 16 Imperocché tutte queste cose staran lungi dagli uomini religiosi, che non si immergono in tali delitti. 17 Non si avvezzi la tua bocca alla temerità del parlare, perché in essa si trova il peccato. 18 Ricordati di tuo padre, e di tua madre quando siedi in mezzo dei grandi; 19 Affinchè non avvenga, che Dio si scordi di te dinanzi a coloro, onde tu infatuato per la tua familiarità con essi, abbi a soffrirne obbrobrio talmente, che desideri piuttosto non essere venuto al mondo, e mandi imprecazioni al giorno della tua natività. 20 Un uomo, che si è avvezzato a dire degli improperj, non si correggerà per tutto il tempo di sua vita. 21 Due generi di persone abbondano di peccati, e il terzo chiama l'ira, e la perdizione. 22 L'animo focoso come una ardente fiamma; il quale non si calma prima di aver divorato qualche cosa; 23 E l'uomo, che è schiavo degli appetiti della sua carne, non avrà posa, fino che abbia comunicato il suo fuoco. 24 Tutto il pane è dolce al fornicatore, e non si stanca di mal fare sino al fine. 25 Ogni uomo, che disonora il talamo conjugale, sprezzatore dell'anima propria, va dicendo: chi è, che mi vegga? 26 Le tenebre mi stanno attorno, e le pareti mi nascondono, e nissuno bada a me: di chi ho da aver paura? non si prende pensiero de' miei delitti l'Altissimo. 27 Ed ei non riflette, che l'occhio di Dio vede tutte le cose; perocché questa umano timore, la paura degli occhi degli uomini discacciala lui il timore di Dio: 28 Ed ei non sa, che gli occhi del Signore sono più luminosi assai del sole; e tutte mirano attorno le vie degli uomini, e l'abisso profondo, e veggono i cuori umani fino ne' luoghi più riposti. 29 Perocché a Dio Signore furono note le cose tutte prima che fosser create, e anche dopo che furon fatte egli tutte le mira. 30 Costui pertanto sarà punito nella piazza della città; ed ei qual puledro si darà alla fuga, ma sarà sorpreso dove men si pensava. 31 E sarà disonorato nel cospetto di tutti; perché non conobbe il timor dei Signore. 32 Lo stesso sarà di qualunque donna, che lascia il proprio marito, a cui da un erede dal marito d'un'altra: 33 Perocché ella in primo luogo non erede alla legge dell'Altissimo; in secondo luogo oltraggia il proprio marito; in terzo luogo si contamina coll'adulterio, e si fa de' figliuoli da un altro marito. 34 Ella sarà condotta nella pubblica adunanza, e si farà inquisizione sopra de' suoi figliuoli. 35 Que' suoi figliuoli non metteranno radici, e i rami di lei non daran frutto. 36 Ella lascerà sua memoria in maledizione, e il suo vituperio non sarà cancellato. 37 E quelli, che verran dopo, conosceranno come nulla havvi di meglio, che temere Dio, e nulla di più soave, che il tener l'occhio a' comandamenti del Signore. 38 Ella è gloria grande il seguire il Signore; perocché da lui si riceverà lunghezza di giorni. |