Siracide 311 L'insonnia per la ricchezza logora il corpo, l'affanno per essa distoglie il sonno. 2 L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi, come una grave malattia bandisce il sonno. 3 Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze e se smette, si ingolfa nei piaceri. 4 Un povero fatica nelle privazioni della vita e se smette, cade nell'indigenza. 5 Chi ama l'oro non sarà esente da colpa, chi insegue il denaro per esso peccherà. 6 Molti sono andati in rovina a causa dell'oro, il loro disastro era davanti a loro. 7 È una trappola per quanti ne sono entusiasti, ogni insensato vi resta preso. 8 Beato il ricco, che si trova senza macchia e che non corre dietro all'oro. 9 Chi è costui? noi lo proclameremo beato: difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo. 10 Chi ha subìto la prova, risultando perfetto? Sarà un titolo di gloria per lui. Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? 11 Si consolideranno i suoi beni e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze. 12 Hai davanti una tavola sontuosa? Non spalancare verso di essa la tua bocca e non dire: «Che abbondanza qua sopra». 13 Ricòrdati che l'occhio cattivo è un male. Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio? Per questo esso lacrima in ogni circostanza. 14 Dove guarda l'ospite, non stendere la mano; non intingere nel piatto insieme con lui. 15 Giudica le esigenze del prossimo dalle tue; e su ogni cosa rifletti. 16 Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi; non masticare con voracità per non renderti odioso. 17 Sii il primo a smettere per educazione, non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo. 18 Se siedi tra molti invitati, non essere il primo a stendere la mano. 19 Quanto poco è sufficiente per un uomo educato, una volta a letto non si sente soffocato. 20 Sonno salubre con uno stomaco ben regolato, al mattino si alza e il suo spirito è libero. Travaglio di insonnia, coliche e vomiti accompagnano l'uomo ingordo. 21 Se sei stato forzato a eccedere nei cibi, àlzati, va' a vomitare e sarai sollevato. 22 Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi, alla fine troverai vere le mie parole. In tutte le azioni sii moderato e nessuna malattia ti coglierà. 23 Molte labbra loderanno chi è splendido nei banchetti, e vera è la testimonianza della sua munificenza. 24 La città mormora di chi è tirchio nei banchetti; ed esatta è la testimonianza della sua avarizia. 25 Non fare il forte con il vino, perché ha mandato molti in rovina. 26 La fornace prova il metallo nella tempera, così il vino i cuori in una sfida di arroganti. 27 Il vino è come la vita per gli uomini, purché tu lo beva con misura. Che vita è quella di chi non ha vino? Questo fu creato per la gioia degli uomini. 28 Allegria del cuore e gioia dell'anima è il vino bevuto a tempo e a misura. 29 Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità, con eccitazione e per sfida. 30 L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina, ne diminuisce le forze e gli procura ferite. 31 Durante un banchetto non rimproverare il vicino, non deriderlo nella sua letizia. Non dirgli parola di rimprovero e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve. | Siracide 311 Le veglie [per brama] di ricchezza consuman le carni, e la preoccupazione di essa allontana il sonno. 2 La cura vigilante toglie il dormire, e come una grave malattia allontana il sonno. 3 Fatica il ricco nell'accumulare averi, e nel suo riposo si sazia de' suoi beni. 4 Fatica il povero per mancanza di sostentamento, e quando smette, è nella miseria. 5 Chi ama l'oro non sarà giusto, e chi corre dietro alla corruzione, ne avrà a sazietà. 6 Molti furon mandati a precipizio [a cagion] dell'oro, e nel suo splendore fu la loro rovina. 7 Legno d'inciampo è l'oro per quelli che ad esso sacrificano, guai a coloro che gli van dietro!, e ogni insensato perirà per esso. 8 Beato il ricco ch'è trovato senza, macchia, e che dietro all'oro non è andato, nè ha sperato nel danaro e ne' tesori. 9 Chi è costui, e lo proclameremo beato? Perchè ha fatto meraviglie in vita sua! 10 Egli è stato provato con Poro e trovato integro; avrà gloria imperitura; egli poteva prevaricare e non ha prevaricato, fare il male e non l'ha fatto. 11 Perciò son consolidati i suoi beni nel Signore, e le sue limosine racconterà tutta l'adunanza dei santi. La buona creanza a tavola. 12 Siedi a lauta mensa? non spalancarci su la tua gola per il primo. 13 Non dire: «Molta è la roba che c'è sopra!». 14 Ricordati che triste [cosa] è l'occhio invidioso: 15 c'è nulla di più invidioso dell'occhio tra le cose create? Perciò lagrima da tutta la sua faccia! Dov'esso guarda, 16 non stender la tua mano per primo, perchè, contaminato dall'invidia, tu non abbia ad arrossire: 17 non far ressa durante il convito. 18 Giudica i desiderii del tuo vicino dai tuoi stessi, [e in tutto quel che fai, usa riflessione]. 19 Serviti da uomo per bene di quelle cose che ti son messe innanzi, affinchè, mangiando a crepa pancia, tu non ti renda odioso. 20 Cessa per il primo, per motivo d'educazione, e non esser insaziabile per non offendere. 21 E se siedi in mezzo a molti, non stender la mano prima di loro, nè per primo chiedi da bere. 22 Il poco vino è sufficiente all'uomo educato e nel dormire non ne sarai travagliato, nè sentirai malessere. 23 L'insonnia, il vomito e i dolori son per l'uomo insaziabile. 24 Il sonno salubre è per l'uomo parco: dorme sino al mattino e l'anima sua s'allieterà con lui. 25 E se sarai stato costretto a mangiar troppo, levati di mezzo, vomita e n'avrai sollievo, e non procaccerai al tuo corpo una malattia. 26 Ascoltami, o figliuolo, e non mi disprezzare, e da ultimo troverai [ch'eran vere] le mie parole. 27 in tutto quel che fai sii svelto [e diligente], e nessuna malattia t'incoglierà. 28 Chi è splendido nell'imbandire, lo lodan le labbra di molti e la testimonianza alla sua generosità è verace. 29 Contro chi è spilorcio a mensa, mormora la città, e la testimonianza alla sua spilorceria è verace. 30 Gli amanti del vino non provocare, che molti ha rovinato il vino. 31 Il fuoco prova l'acciaio temprato, così il vino, bevuto fino all'ubriachezza, mette a nudo i cuori dei superbi. 32 Buona vita per gli uomini è il vino con sobrietà: se lo bevi con moderazione sarai sobrio. 33 Qual vita fa colui che manca di vino? 34 Cos'è che toglie la vita? La morte! 35 Il vino fu creato per la giocondità [dell'uomo] e non per l'ubriachezza, da principio. 36 Esultanza dell'anima e [letizia] del cuore è il vino bevuto [a tempo e] moderatamente: 37 salute dell'anima e del corpo è il bere sobrio. 38 Il vino bevuto con eccesso causa l'irritazione, lo sdegno e molte rovine: 39 amarezza dell'anima è il vino bevuto con eccesso. 40 L'eccitazione dell'ebbrezza [provoca] l'offesa dell'insensato: scema le forze e produce ferite. 41 In un simposio di vino non rimproverare il vicino, e non lo disprezzare nella sua allegria. 42 parole d'ingiuria non gli dire, e non l'angustiare col richiedergli [quel che ti deve]. | Siracide 31I pericoli delle ricchezze 1 Le veglie per arricchire consumano le carni, e le sue ansie tolgono il sonno. 2 I pensieri dell'avvenire turbano i sensi, e come grave malattia tolgono il sonno. 3 Il ricco faticò per accumulare ricchezze, e nel suo riposo si sazierà dei suoi beni. 4 Il povero lavora per mancanza di sostentamento, e alla fine è privo di tutto. 5 Chi ama l'oro non sarà senza peccato, e chi ama la corruzione ne sarà ripieno. 6 Molti sono andati in perdizione a causa dell'oro, e la sua bellezza fu la loro rovina. 7 Legno d'inciampo è l'oro per quelli che a lui sacrificano: guai a coloro che gli van dietro! Ma per lui periranno tutti gli stolti. 8 Beato il ricco che è trovato senza macchia, che non è andato dietro all'oro, e non ha sperato nel danaro e nei tesori. 9 Chi è costui e gli daremo lode? Certo ha fatto maraviglie nella sua vita. 10 Colui che, provato coll'oro, è trovato perfetto avrà gloria eterna: poteva peccare e non peccò, fare del male e non lo fece; 11 per questo i suoi beni sono resi stabili nel Signore, e le sue elemosine saran celebrate nell'assemblea dei santi. Regole di temperanza 12 Se tu siedi a tavola splendida, non essere il primo a spalancar la gola verso di essa. 13 Non dire: «C'è molta roba sulla tavola!» 14 Ricordati che è funesto l'occhio cattivo. 15 Quale cosa tra le create è peggior dell'occhio? Perciò per qualunque cosa inonda la faccia di lacrime, se vede. 16 Non essere il primo a stendere la mano, chè, contaminato dal l'invidia, tu non abbia ad arrossire. 17 Non ti urtare cogli altri nel prender le vivande. 18 Giudica le cose che riguardano il prossimo da te stesso. 19 Mangia, come uomo frugale, quello che ti metton davanti, se non vuoi, col mangiar molto, restare antipatico. 20 Sii il primo a cessare, per buona creanza, ma evita l'eccesso, per non disgustare. 21 E se siedi in mezzo a molti, non stender la mano prima di loro, e non essere il primo a chieder da bere. 22 È più che sufficiente per un uomo educato un po' di vino; nel dormire non ne avrà disturbi, e non sentirà dolori. 23 L'insonnia, la colica, gli strazi sono per l'uomo intemperante. 24 L'uomo parco ha salubre sonno, dorme fino al mattino, e sta bene in sè. 25 Se tu sei stato forzato a mangiare troppo, alzati da tavola e vomita, e ti sentirai meglio, e non attirerai sul tuo corpo malattie. 26 Figlio, dammi retta, non mi disprezzare, ed a ultimo troverai (vere) le mie parole. 27 In ogni tua azione sii diligente, e non incapperai in alcun malore. 28 Chi è splendido nelle vivande è benedetto dalle labbra di molti e la testimonianza resa alla sua generosità è sicura. 29 Contro chi è tirchio nel pane mormora la città, e la testimonianza resa alla sua spilorceria è vera. 30 I bravi nel bere il vino non li provocare, perchè il vino ne ha fatti morire molti. 31 Il fuoco prova il duro ferro, così il vino bevuto fino all'ubriachezza fa conoscere il cuore dei superbi. 32 Rende la vita conveniente agli uomini il vino usato con sobrietà: se ne beverai con moderazione, sarai sobrio. 33 Che vita può avere chi sta senza vino? 34 Chi priva della vita? La morte. 35 Il vino fu creato da principio per la gioia, non per l'ubriachezza. 36 Rallegra l'anima e il cuore il vino bevuto con moderazione. 37 È salute per l'anima e pel corpo il bere con sobrietà. 38 Il molto vino è causa d'irritazioni, d'ira e di molto rovine. 39 È amarezza per l'anima il vino bevuto in quantità. 40 L'animosità dell'ubriachezza è una pietra d'inciampo per lo stolto: fa diminuire le forze ed è causa di ferite. 41 In un banchetto dove si beve vino non riprendere il prossimo, e non lo disprezzare nella sua allegria. 42 Non gli dire parole d'ingiuria, e non lo seccare col chiedergli il tuo. | Siracide 31Tribolazioni dell'avaro. Elogio del ricco, che conserva la innocenza. Della modestia, e sobrietà nel mangiare, e nel bere. 1 Le vigilie dell'avarizia consuman le carni, e le sue cure levano il sonno. 2 I pensieri dell'avvenire sturbano la quiete, come la grave malattia fa vegliar l'uomo. 3 Faticò il ricco per adunare ricchezze, e nel suo riposo è ricolmo di beni. 4 Lavora il povero per bisogno di vitto, e se fa fine di lavorare diventa mendico. 5 Chi è amante dell'oro, non sarà giusto, e chi va dietro alla corruzione, di essa sarà ripieno. 6 Molti sono andati in precipizio a causa dell'oro, e la bellezza di lui fu la loro perdizione. 7 Legno d'inciampo è l'oro per quelli, che a lui fan sagrifizio: guai a quelli, che gli van dietro; ma tutti gli imprudenti periranno per esso. 8 Beato il ricco, che è trovato senza colpa, ed il quale non va dietro all'oro né sua speranza ripone nel denaro, e nei tesori. 9 Chi è costui, e gli darem lode? perché egli ha fatto cose mirabili nella sua vita. 10 Egli fu provato per mezzo dell'oro, e trovato perfetto; ed avranne gloria eterna. Egli potea peccare, e non peccò, far del male, e nol fece: 11 Per questo i beni di lui sono stabili nel Signore, e le sue limosine saran celebrate da tutta la congregazione de' santi. 12 Se' tu assiso a splendida mensa? non essere tu ivi il primo a spalancare la gola. 13 Non dire: molta è la roba, che è in tavola. 14 Ricordati, che una mala cosa è l'occhio cattivo. 15 Non v'ha di peggio di quest'occhio tralle cose create? per questo egli in veggendo, piange con tutto il suo volto. 16 Non essere il primo a stendere la mano, affinchè maltrattato dall'invidioso tu non abbi ad arrossire. 17 Nel prendere le vivande non urtare cogli altri. 18 Giudica del genio del tuo prossimo dal tuo. 19 Serviti da uomo frugale di quelle cose, che li son messe davanti, affinchè non avvenga, che col molto mangiare tu ti renda odioso. 20 Sii il primo a finire per verecondia, e non essere smoderato per non disgustare veruno. 21 E se siedi in mezzo a molti, non istender la mano prima di quelli, e non essere il primo a chiedere da bere. 22 Quanto poco vino è sufficiente ad un uomo bene educato! e in dormendo non ne sarai inquietato, e non ne sentirai incomodo. 23 Le vigilie, la colica, e i dolori sono per l'uomo intemperante. 24 Il sonno salubre è per l'uomo parco: egli dorme sino al mattino, e l'anima di lui sarà lieta con esso. 25 Che se tu se' stato forzato a mangiar molto, vattene dalla conversazione, vomita, e ti troverai sollevato, e non cagionerai malattia al tuo corpo. 26 Figliuolo ascoltami, e non disprezzarmi, e da ultimo conoscerai quel, che siano le mie parole. 27 In tutte le operazioni tue sii diligente, e non si accosterà a te nissun malore. 28 Colui, che è liberale nel dar del pane, è benedetto dalle labbra di molti e la testimonianza, che rendesi alla bontà di lui, è sicura. 29 Contro di chi è spilorcio nel dar del pane mormora tutta la città, e la testimonianza renduta alla spilorceria di lui è verace. 30 Non provocare i bravi bevitori: perocché molti sono stati sterminati dal vino. 31 Il fuoco prova la durezza del ferro; così il vino bevuto fino all'ebbrezza manifesta i cuori de' superbi. 32 Buona vita per gli uomini è il vino usato con sobrietà: sarai sobrio, se ne berai con moderazione. 33 Qual vita è quella di chi sta senza vino? 34 Che è quello, che ci priva della vita? la morte. 35 Il vino da principio fa creato per giocondità, non per l'ubbriachezza. 36 Il vino bevuto moderatamente rallegra l'anima, e il cuore. 37 Il ber temperato è salute dell'anima, e del corpo. 38 Il troppo vino fa le contese, e l'ira, e molte rovine. 39 Il vino bevuto in copia è l'amarezza dell'anima. 40 L'ubbriacchezza fa ardito lo stolta ad offendere, snerva le forze, ed è cagion di ferite. 41 In un convito dove si beve, non riprendere il prossimo, e noi disprezzare nella sua allegria: 42 Non dirgli parola di ingiuria, e noi pressare col chiedergli il tuo. |