Zaccaria 11Giudizio sui capi di Israele Lu 21:20-24 1 Libano, apri le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri! 2 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto e gli alberi magnifici sono devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! 3 Si odono i lamenti dei pastori, perché la loro gloria è distrutta; si ode il ruggito dei leoncelli, perché le rive lussureggianti del Giordano sono devastate. Is 40:11; Mt 9:36; 23:37-39; 26:14-16; 27:1-10; Ez 37:15, ecc. 4 Così parla il SIGNORE, il mio Dio: «Pasci le mie pecore destinate al macello, 5 quelle che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, delle quali i venditori dicono: "Sia benedetto il SIGNORE, io mi arricchisco!", quelle che i loro pastori non risparmiano affatto. 6 Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese», dice il SIGNORE, «anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese e io non libererò nessuno dalle loro mani». 7 Allora io mi misi a pascolare le pecore destinate al macello e, perciò, le più misere del gregge; mi presi due bastoni; chiamai l'uno Favore e l'altro Vincoli e mi misi a pascolare il gregge. 8 Io soppressi tre pastori in un mese; persi la pazienza con loro e anche loro si erano disgustati di me. 9 Io dissi: «Non vi porterò più al pascolo, la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano divorino l'una la carne dell'altra». 10 Presi allora il mio bastone Favore e lo spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli. 11 Quello fu annullato in quel giorno e le pecore più misere del gregge, che mi osservavano, conobbero che quella era la parola del SIGNORE. 12 Io dissi loro: «Se vi sembra giusto, datemi il mio salario; se no, lasciate stare». Ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento. 13 Il SIGNORE mi disse: «Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo con cui mi hanno valutato!» Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nella casa del SIGNORE per il vasaio. 14 Poi spezzai l'altro bastone Vincoli, per rompere la fratellanza fra Giuda e Israele. Ez 34:1-10; Mt 23 15 Il SIGNORE mi disse: «Prenditi anche gli arnesi di un pastore stolto. 16 Perché, ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si curerà delle pecore che periscono, non cercherà le disperse, non guarirà le ferite, non nutrirà quelle che stanno in piedi, ma mangerà la carne delle grasse e strapperà loro perfino le unghie. 17 Guai al pastore stolto che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l'occhio destro. Il braccio gli si seccherà del tutto e l'occhio destro gli si spegnerà completamente». | Zaccaria 111 Apri, Libano, le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri. 2 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, gli splendidi alberi sono distrutti. Urlate, querce di Basàn, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! 3 Si ode il lamento dei pastori, perché la loro gloria è distrutta! Si ode il ruggito dei leoncelli, perché è devastata la magnificenza del Giordano! 4 Così parla il Signore mio Dio: «Pasci quelle pecore da macello 5 che i compratori sgozzano impunemente, e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. 6 Neppur io perdonerò agli abitanti del paese. Oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno in balìa dell'altro, in balìa del loro re, perché devastino il paese - non mi curerò di liberarli dalle loro mani». 7 Io dunque mi misi a pascolare le pecore da macello da parte dei mercanti di pecore. Presi due bastoni: uno lo chiamai Benevolenza e l'altro Unione e condussi al pascolo le pecore. 8 Nel volgere d'un sol mese eliminai tre pastori. Ma io mi irritai contro di esse, perché anch'esse si erano tediate di me. 9 Perciò io dissi: «Non sarò più il vostro pastore. Chi vuol morire, muoia; chi vuol perire, perisca; quelle che rimangono si divorino pure fra di loro!». 10 Presi il bastone chiamato Benevolenza e lo spezzai: ruppi così l'alleanza da me stabilita con tutti i popoli. 11 Lo ruppi in quel medesimo giorno; i mercanti di pecore che mi osservavano, riconobbero che quello era l'ordine del Signore. 12 Poi dissi loro: «Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare». Essi allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. 13 Ma il Signore mi disse: «Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!». Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore. 14 Poi feci a pezzi il secondo bastone chiamato Unione per rompere così la fratellanza fra Giuda e Israele. 15 Quindi il Signore mi disse: «Prenditi gli attrezzi di un pastore insensato, 16 poiché ecco, io susciterò nel paese un pastore, che non avrà cura di quelle che si perdono, non cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le affamate; mangerà invece le carni delle più grasse e strapperà loro perfino le unghie. 17 Guai al pastore stolto che abbandona il gregge! Una spada sta sopra il suo braccio e sul suo occhio destro. Tutto il suo braccio si inaridisca e tutto il suo occhio destro resti accecato». | Zaccaria 11Il rifiuto del Messia sarà causa di altri mali in Israele 1 Apri le tue porte, Libano, perché il fuoco divori i tuoi cedri. 2 Gemi, cipresso, perché il cedro è caduto, perché gli alberi maestosi sono devastati. Urlate, querce di Bashan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta. 3 Si ode il lamento dei pastori, perché il loro splendore è devastato; si ode il ruggito dei leoncelli, perché la magnificenza del Giordano è devastata. 4 Così dice l'Eterno, il mio DIO: «Pasci le pecore destinate al macello, 5 i cui compratori uccidono senza essere ritenuti colpevoli e i cui venditori dicono: "Sia benedetto l'Eterno, perché mi arricchisco" e i cui pastori non ne hanno compassione alcuna. 6 Non avrò più compassione degli abitanti del paese», dice l'Eterno, «anzi, farò cadere ognuno in potere del suo prossimo e in potere del suo re. Essi devasteranno il paese e non libererò alcuno dalle loro mani». 7 Allora mi misi a pascere le pecore destinate al macello, precisamente le più misere del gregge. Presi quindi per me due bastoni: uno lo chiamai "Grazia" e l'altro lo chiamai "Legami", e mi misi a pascere il gregge. 8 In un mese eliminai tre pastori. Io ero impaziente con loro, ed essi pure mi detestarono. 9 Allora dissi: «Non vi pascerò più; chi sta per morire muoia, e chi sta per perire perisca; quelle poi che rimangono si divorino a vicenda». 10 Presi quindi il mio bastone "Grazia" e lo spezzai, per annullare il patto che avevo stabilito con tutti i popoli. 11 In quello stesso giorno fu annullato. Così le pecore più misere del gregge che mi osservavano, riconobbero che quella era la parola dell'Eterno. 12 Allora dissi loro: «Se vi pare giusto, datemi il mio salario; se no, lasciate stare». Così essi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento. 13 Ma l'Eterno mi disse: «Gettalo per il vasaio, il magnifico prezzo con cui sono stato da loro valutato». Allora presi i trenta sicli d'argento e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio. 14 Quindi spezzai l'altro bastone "Legami", per rompere la fratellanza fra Giuda e Israele. 15 L'Eterno allora mi disse: «Prenditi anche gli attrezzi di un pastore insensato. 16 Poiché ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si prenderà cura delle pecore che periscono, non cercherà quelle giovani, non guarirà quelle ferite, non nutrirà quelle che stanno in piedi, ma mangerà la carne delle grasse e strapperà persino le loro unghie». 17 Guai al pastore da nulla che abbandona il gregge! Una spada sarà contro il suo braccio e contro il suo occhio destro. Il suo braccio seccherà interamente e il suo occhio destro sarà completamente accecato. | Zaccaria 11Il rifiuto del Messia, causa di una nuova rovina per Israele 1 Libano, apri le tue porte e il fuoco divori i tuoi cedri! 2 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto e gli alberi magnifici sono devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! 3 Si odono i lamenti dei pastori perché la loro gloria è distrutta; si ode il ruggito dei leoncelli perché le rive rigogliose del Giordano sono devastate. 4 Così parla l'Eterno, il mio Dio: “Pasci le mie pecore destinate al macello, 5 che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, e delle quali i venditori dicono: 'Sia benedetto l'Eterno, io mi arricchisco!', e che i loro pastori non risparmiano affatto. 6 Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese”, dice l'Eterno, “anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese e io non libererò nessuno dalle loro mani”. 7 Allora io mi misi a pascolare le pecore destinate al macello e, perciò, le più misere del gregge. Mi presi due bastoni; chiamai l'uno Favore e l'altro Vincoli, e mi misi a pascolare il gregge. 8 Eliminai tre pastori in un mese; persi la pazienza con loro, e anche loro si disgustarono di me. 9 Io dissi: “Non vi porterò più al pascolo; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano divorino l'una la carne dell'altra”. 10 Presi dunque il mio bastone Favore e lo spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli. 11 Quello fu annullato in quel giorno, e le pecore più misere del gregge che mi osservavano conobbero che quella era la parola dell'Eterno. 12 Io dissi loro: “Se vi sembra giusto, datemi il mio salario; se no, lasciate stare”. Ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento. 13 L'Eterno mi disse: “Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo con il quale mi hanno valutato!”. Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio. 14 Poi spezzai l'altro bastone, Vincoli, per rompere la fratellanza fra Giuda e Israele. 15 L'Eterno mi disse: “Prenditi anche gli arnesi di un pastore insensato. 16 Perché, ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si curerà delle pecore che periscono, non cercherà le disperse, non guarirà le ferite, non nutrirà quelle che stanno in piedi, ma mangerà la carne delle grasse e strapperà loro perfino le unghie. 17 Guai al pastore stolto, che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l'occhio destro. Il braccio gli seccherà del tutto, e l'occhio destro gli si spegnerà completamente”. | Zaccaria 11La reiezione del Messia, causa di una nuova ruina d'Israele 1 Libano, apri le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri! 2 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, e gli alberi magnifici son devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! 3 S'odono i lamenti de' pastori perché la loro magnificenza è devastata; s'ode il ruggito dei leoncelli perché le rive lussureggianti del Giordano son devastate. 4 Così parla l'Eterno, il mio Dio: 'Pasci le mie pecore destinate al macello, 5 che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, e delle quali i venditori dicono: - Sia benedetto l'Eterno! io m'arricchisco, - e che i loro pastori non risparmiano affatto. 6 Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese, dice l'Eterno, anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese, e io non libererò alcuno dalle lor mani'. 7 Allora io mi misi a pascere le pecore destinate al macello, e perciò le più misere del gregge; e mi presi due verghe; chiamai l'una Favore e l'altra Vincoli, e mi misi a pascere il gregge. 8 E sterminai i tre pastori in un mese; l'anima mia perdette la pazienza con loro, e anche l'anima loro m'avea preso a sdegno. 9 E io dissi: 'Non vi pascerò più; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano, divorino l'una la carne dell'altra'. 10 E presi la mia verga Favore e la spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli. 11 E quello fu annullato in quel giorno; e le pecore più misere del gregge che m'osservavano, conobbero che quella era la parola dell'Eterno. 12 E io dissi loro: 'Se vi par bene, datemi il mio salario; se no, lasciate stare'. Ed essi mi pesarono il mio salario; trenta sicli d'argento. 13 E l'Eterno mi disse: 'Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo al quale m'hanno stimato!' E io presi i trenta sicli d'argento, e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio. 14 Poi spezzai l'altra verga Vincoli, per rompere la fratellanza fra Giuda e Israele. 15 E l'Eterno mi disse: 'Prenditi anche gli arnesi d'un pastore insensato. 16 Perché, ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si curerà delle pecore che periscono, non cercherà le disperse, non guarirà le ferite, non nutrirà quelle che stanno in piè, ma mangerà la carne delle grasse, e strapperà loro fino le unghie'. 17 Guai al pastore da nulla, che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l'occhio destro. Il braccio gli seccherà del tutto, e l'occhio destro gli si spegnerà interamente. | Zaccaria 11Il buon Pastore. 1 Apri, o Libano, le tue porte e consumi il fuoco i tuoi cedri! 2 Ululate, o abeti, perchè il cedro è caduto! perchè quelle magnifiche piante sono state abbattute! Ululate, o querce di Basan; perchè il bosco inaccessibile è stato tagliato! 3 Voci stridenti di pastori; perchè la loro magnificenza è stata devastata! Voci ruggenti di leoni, perchè è distrutto l'orgoglio del Giordano! 4 Così dice il Signore Dio mio: - Pasci queste pecore da macello. 5 Quelli che le possedevano, le scannavano senza pietà e le vendevano dicendo: "Benedetto il Signore, ci siamo arricchiti!" e i loro pastori non avevano compassione alcuna. 6 Anch'io non avrò compassione per gli abitanti di questa terra, dice il Signore: ecco che io lascerò gli uomini in balìa gli uni degli altri e in potere del loro re, e percoteranno la terra e non li strapperò alle loro proprie mani. - 7 Per questo io pascolerò le pecore da macello, o poveri del gregge! E presi due verghe; una la chiamai Gentilezza, e l'altra la chiamai Legame, e poi mi misi a pascolar il gregge. 8 E ricisi tre pastori in un mese: e io mi disanimai per essi e i loro animi pure si alienarono da me. 9 E dissi: - Io non vi pascolerò più: chi muore, muoia; chi ha da essere distrutto, sia distrutto; e quelli che restano si divorino tra di loro le carni a vicenda. - 10 E presi la mia verga chiamata Gentilezza e la spezzai, rompendo così il patto fermato da me con tutti i popoli. 11 E il patto in quel giorno fu rotto; e i poveri del gregge, che mi rispettano, riconobbero che era la parola del Signore. 12 E dissi a coloro: - Se ancor vi piace, datemi la mia mercede; e se no, lasciamo stare. - Ed essi mi diedero la somma di trenta monete di argento. 13 E il Signore mi disse: - Gettala al vasaio, questa vistosa somma per cui sono stato valutato da essi! - E io presi le trenta monete d'argento e le gettai nella casa del Signore al vasaio. 14 E ruppi la mia seconda verga chiamata Legame, sciogliendo ogni vincolo di fratellanza tra Giuda e tra Israele. 15 E il Signore mi disse: - Prendi ancora gli arnesi di pastore stolto. 16 Perchè ecco, che io farò sorgere in questa terra un pastore che non terrà conto delle pecore abbandonate; non cercherà le sbandate; non curerà le ammalate; e quelle che stanno bene non le nutrirà, e mangerà la carne delle più grasse e ne dismembrerà fino le unghie. 17 Guai al pastore da nulla, che abbandona il gregge! La spada verrà sopra il suo braccio e sopra il suo occhio destro: il suo braccio inaridirà e il suo occhio si oscurerà e diventerà cieco! -». | Zaccaria 11Il buon pastore abbandona Israele 1 Apri, o Libano, le tue porte, il fuoco divori i tuoi cedri; 2 piangi, o abete, perché gli altissimi cedri son caduti; piangete, o querce di Basan, perchè la gran selva è stata abbattuta. 3 Echeggiano i lamenti dei pastori, perchè la loro gloria è rovinata; rimbombano i ruggiti dei leoni, perchè l'orgoglio del Giordano è rovinato. 4 Queste cose dice il Signore mio Dio: «Pasci queste pecore da macello, 5 uccise senza pietà dai loro padroni che le han vendute dicendo: - Benedetto sia il Signore: siamo arricchiti! - e delle quali i pastori non hanno avuto compassione. 6 E io non avrò più compassione di chi abita in questa terra - dice il Signore: - Ecco abbandonerò gli uomini, l'uno in potere dell'altro, e in potere del loro re; la terra sarà devastata, ed io non Li libererò dalle loro mani». 7 «Ebbene allora pascerò il gregge da macello, o poveri del gregge». Prese adunque due verghe, delle quali una chiamai Grazia e l'altra Flagello, mi misi a pascere il gregge. 8 In un mese mandai via tre pastori, e l'anima mia si chiuse a loro, perchè la, loro anima non restò la medesima verso di me. 9 Finalmente dissi: «Non sarò più vostro pastore: chi muore muore, chi è sbranato è sbranato, e quelli che restano si mangino l'un con l'altro». 10 E, presa la mia verga chiamata Grazia, la ruppi, per rompere il patto da me fatto con tutti i popoli, 11 che fu rotto da quel giorno; e così i poveri del gregge, quelli che mi ascoltano, conobbero che questa è parola del Signore. 12 Poi dissi loro: «Se vi par giusto, datemi la mia mercede, se non vi pare, non ne fate niente». Allora essi mi pesarono, come mia mercede, trenta monete d'argento. 13 E il Signore mi disse: «Gettala al vasaio questa bella somma, il mio prezzo secondo essi». E, prese le trenta monete d'argento, le gettai nella casa del Signore, (affinché fossero date) al vasaio, 14 e ruppi l'altra mia verga chiamata Flagello, per rompere la fratellanza tra Giuda e Israele. 15 Poi il Signore mi disse: «Ed ora prendi gli strumenti del pastore insensato; 16 perché in farò venire sulla terra un pastore che non avrà cura delle pecore abbandonate, non cercherà le disperse, non medicherà le malate, non darà da mangiare a quelle che stan in piedi: mangerà invece la carne delle grasse e romperà loro gli stinchi. 17 Guai al pastore idolo che abbandona il gregge! La spada lo colpirà nel braccio e nell'occhio destro: il suo braccio inaridirà, si seccherà; il suo occhio destro ottenebrato, si spegnerà. | Zaccaria 11Mali, onde saranno oppressi i Giudei negli ultimi tempi. Distruzione tempio. Il pastore d'Israele spezza le due verghe. Tre pastori morti in un mese. Mercede dei trenta denari d'argento gettati a un vasaio. Gregge dato in potere d'uno stolto pastore. 1 Apri o Libano, le tue porte, e il fuoco si divori i tuoi cedri. 2 Gettate urla, o abeti, perchè i cedri sono caduti, perchè le altissime piante sono state atterrate: gettate urla o quercie di Basan, perché la forte selva è stata recisa. 3 Rimbombano le strida dei pastori, perchè la loro grandezza è distrutta: rimbombano i ruggiti de' lioni, perchè la superbia del Giordano è devastata. 4 Queste cose dice il Signore Dio mio: Pasci queste pecore da macello. 5 Le quali coloro, che le guidavano, le mettevano a morte senza averne pietà e le vendevano, dicendo: Benedetto il Signore, noi ci siamo arricchiti. E que' loro pastori non ne avevano compassione. 6 Or io non perdonerò ornai più agli abitanti di questa terra, dice il Signore: ecco che io abbandonerò questi uomini in potere l'uno dell'altro, e in potere del loro re, e sarà desolato il loro paese, ed io non li trarrò dalle mani di coloro. 7 E per questo io, o poveri del gregge, pascerò queste pecore da macello. Ed io mi presi due verghe, l'una delle quali chiamai la Speciosa, l'altra la chiamai la Funicella: e pascolai la greggia. 8 E recisi tre pastori in un mese, e si restrinse riguardo ad essi l'anima mia, perchè anche l'anima loro variò riguardo a me. 9 E io dissi: Io non sarò vostro pastore: quello, che muore, si muoia: quel, che è sbranato, sia sbranato; e quelli, che restano, si divorino ciascheduno la carne del loro vicino. 10 E presi la mia verga chiamata la Speciosa, e la ruppi, per rompere il patto fermato da me con tutti i popoli. 11 E fu rotto in quel giorno, e i poveri del gregge, che mi ascoltano, han conosciuto, che questa è parola del Signore. 12 Ma io dissi a coloro: Se vi par giusto, datemi la mia mercede; e se no, non ne fate altro. Ed ei mi pesarono per mia mercede trenta monete d'argento. 13 E il Signore mi disse: Getta a quello statuario questa bella somma, a cui mi han prezzolato. Ed io presi le trenta monete d'argento, e le gettai nella casa del Signore, perchè si dessero allo statuario. 14 E ruppi l'altra mia verga chiamata la Funicella, affin di rompere la fratellanza tra Giuda, e Israele. 15 E il Signore disse a me: Prenditi ancora i segnali di un pastore insensato. 16 Perocché io già farò uscir fuora sulla terra un pastore, che non visiterà le pecore abbandonate, non cercherà le disperse, non sanerà le ammalate, e a quelle, che stanno in piedi, non darà nutrimento, e si mangerà delle grasse la carne, e romperà ad esse gli stinchi. 17 O pastore, ed o idolo, che lasci il gregge in abbandono! La spada lo colpirà nel braccio, e nel suo destro occhio: il suo braccio inaridirà, e si seccherà, e il suo destro occhio ottenebratosi si oscurerà. | Zaccaria 111 APRI, o Libano, le tue porte, e il fuoco consumerà i tuoi cedri. 2 Urlate, abeti; perciocchè i cedri son caduti, e gli alberi nobili sono stati guasti; urlate, querce di Basan; perciocchè la selva chiusa è stata abbattuta. 3 Vi è un grido d'urlo de' pastori, perciocchè la lor gloria è stata guasta; vi è un grido di ruggito de' leoncelli, perciocchè l'altezza del Giordano è stata guasta. 4 Così ha detto il Signore Iddio mio: Pastura le pecore esposte ad uccisione; 5 i cui comperatori le uccidono, e non ne son tenuti colpevoli; ed i cui venditori dicono: Benedetto sia il Signore; io son pure arricchito; ed i cui pastori non le risparmiano punto. 6 Perciocchè io non risparmierò più gli abitanti del paese, dice il Signore; anzi ecco, io farò cader gli uomini nelle mani l'un dell'altro, e nelle mani del loro re; ed essi metteranno il paese in conquasso, ed io non li riscoterò dalle lor mani. 7 Io adunque pasturai le pecore esposte ad uccisione, che son veramente le più povere della greggia; e mi presi due verghe; all'una posi nome: Piacevolezza, e all'altra posi nome: Vincoli; e pasturai la greggia. 8 Ed io sterminai tre pastori in un mese; ma l'anima mia si accorò per essi, ed anche l'anima loro mi ebbe a sdegno. 9 Ed io dissi: Io non vi pasturerò più; quella che muore muoia, quella che perisce perisca, e quelle che rimangono mangino la carne l'una dell'altra. 10 Ed io presi la mia verga, detta Piacevolezza, e la spezzai; annullando il mio patto, che io avea fatto con tutti i popoli. 11 E quello fu annullato in quel giorno, e i poveri d'infra la greggia che mi osservavano conobbero che ciò era parola del Signore. 12 Ed io dissi loro: Se così vi piace, datemi il mio premio; se no, rimanetevene. Ed essi mi pesarono trenta sicli d'argento per lo mio premio. 13 E il Signore mi disse: Gettali via, perchè sien dati ad un vasellaio; quest'è il prezzo onorevole, nel quale io sono stato da loro apprezzato. Io presi adunque i trenta sicli d'argento, e li gettai nella Casa del Signore, per esser dati ad un vasellaio. 14 Poi ruppi la mia seconda verga, detta Vincoli, rompendo la fratellanza fra Giuda ed Israele. 15 E il Signore mi disse: Prenditi ancora gli arnesi d'un pazzo pastore. 16 Perciocchè, ecco, io farò sorgere nel paese un pastore, il qual non avrà cura delle pecore che periranno; egli non cercherà le disperse, e non risanerà le fiaccate, e non sostenterà quelle che stanno ancora in piè; anzi mangerà la carne delle grasse, e schianterà loro le unghie. 17 Guai al pastore da nulla, che abbandona la greggia; la spada soprasta al suo braccio, ed al suo occhio destro; il suo braccio si seccherà del tutto, ed il suo occhio destro sarà del tutto oscurato. |