Esodo 30

1 Capitolo 30

L'altare dell'incenso Es 30:1-10

Il riscatto delle anime Es 30:11-16

La conca di rame Es 30:17-21

L'olio santo e il profumo Es 30:22-38

Versetti 1-10

L'altare dell'incenso rappresenta il Figlio di Dio nella sua natura umana e l'incenso bruciato il suo prodigarsi per i suoi. L'intercessione continua di Cristo è rappresentata dal continuo bruciare dell'incenso, mattina e sera. Una volta all'anno il sangue dell'espiazione doveva essere asperso su di esso, simbolo dell'intercessione di Cristo in virtù delle sue sofferenze sulla terra e quindi non abbiamo bisogno di alcun altro sacrificio o intercessore se non Cristo solo.

11 Versetti 11-16

Il tributo era di mezzo siclo, circa quindici pence della nostra moneta (N.d.T. nel XVIII secolo). Il ricco non ne doveva dare di più, né il povero di meno: le anime del ricco e del povero sono allo stesso modo preziose e Dio non fa differenza di persone Atti 10:34; Giobbe 34:19. Per le altre offerte gli uomini davano secondo le loro possibilità, ma questo che era il riscatto dell'anima doveva essere simile per tutti. Le anime di tutto sono di uguale valore e in pericolo e tutte hanno bisogno ugualmente di un riscatto. Il denaro raccolto doveva essere utilizzato per il servizio del tabernacolo. Coloro i quali godono di benedizioni non devono lesinare le spese necessarie per il culto pubblico di Dio. È possibile che il denaro non sia di espiazione per l'anima, ma può essere utilizzato per l'onore di Colui che ha fatto l'espiazione e per il mantenimento del vangelo per mezzo del quale l'espiazione è applicata.

17 Versetti 17-21

Una grande conca di rame contenente acqua doveva essere messa vicino alla porta del tabernacolo. Aronne e i suoi figli dovevano lavarsi le mani e i piedi in questo contenitore, ogni volta che entravano per il servizio divino. E questo per insegnar loro la purezza in tutti i loro servizi e a temere l'inquinamento del peccato. Essi non dovevano soltanto lavarsi e purificarsi quando venivano nominati Sacerdoti, ma dovevano lavarsi e purificarsi ogni volta che dovevano officiare il culto. Questo ci insegna a stare ogni giorno al cospetto di Dio, a rinnovare il nostro pentimento per il peccato e la nostra richiesta del sangue di Cristo per la remissione in quanto in molte cose commettiamo quotidianamente peccato.

22 Versetti 22-38

Qui vengono date delle direttive per preparare l'olio santo e l'incenso da utilizzare nel servizio del tabernacolo. Per mostrare l'eccellenza della santità c'era questo olio aromatizzato nel tabernacolo piacevole alla vista e all'odore. Il nome di Cristo è come il profumo sparso abbondantemente, Cantico dei cantici 1:3, e il buon nome dei Cristiani è simile a un profumo prezioso, Ecclesiaste 7:1. L'incenso bruciato sull'altare d'oro era preparato con spezie dolci. Quando lo si doveva utilizzare doveva essere ridotto a frammenti: ha fatto piacere così al Signore spezzare il Redentore, quando Egli si è offerto quale sacrificio di una fragranza profumata. Esso non doveva essere utilizzato per nessun altro scopo. Così Dio mantiene nella mente della gente la riverenza per le sue opere e ci insegna a non profanare né abusare di quello che Dio stesso ci fa sapere. È un grande affronto a Dio prendere in giro le cose sacre e beffarsi della sua parola e dei suoi comandi. È molto pericoloso e più mortale utilizzare la fede del vangelo di Cristo per curare i propri interessi mondani.

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