Genesi 28

1 Capitolo 28

Isacco invia Giacobbe a Paddan-Aram Gen 28:1-5

Esaù sposa la figlia di Ismaele Gen 28:6-9

La visione di Giacobbe Gen 28:10-15

La pietra di Betel Gen 28:16-19

Il voto di Giacobbe Gen 28:20-22

Versetti 1-5

Giacobbe ebbe le benedizioni promesse sia in riferimento a questo mondo che a quello futuro, tuttavia andò incontro a un duro destino. Ciò accadde quale punizione per aver frodato suo padre. La benedizione gli sarà concessa, tuttavia dovrà percorrere vie traverse per ottenerla. Giacobbe è congedato da suo padre con un incarico solenne. Egli non deve prendere moglie tra le figlie di Canaan: coloro che si professano credenti non dovrebbero sposare i non credenti, anche se con una benedizione solenne. Isacco lo aveva benedetto prima involontariamente, ora egli lo fa deliberatamente. Questa benedizione è più completa rispetto alla precedente: è una benedizione del Vangelo. Questa promessa guarda direttamente al cielo, della quale Canaan era un esempio. Quello era il miglior paese che Giacobbe e gli altri patriarchi avevano davanti agli occhi.

6 Versetti 6-9

I buoni esempi impressionano anche i profani e i malvagi. Ma Esaù riteneva che per soddisfare i suoi genitori almeno in una cosa bisognava evitare altre cose sbagliate. I cuori carnali si ritengono migliori di come dovrebbero essere, perché in qualche cosa non sono così cattivi come lo furono in passato.

10 Versetti 10-15

La condotta di Giacobbe finora, come abbiamo visto, non era quella di uno che sinceramente teme e ha fede in Dio. Ma ora in difficoltà, costretto a fuggire, egli cercò Dio solo per farlo dimorare in sicurezza e per distendersi e dormire all'aria aperta con la testa su una pietra. Ogni vero credente sarebbe disposto a dormire sul guanciale di Giacobbe per potere avere la visione di Giacobbe. Il tempo di Dio per visitare il suo popolo con il suo conforto è quando esso è privo di altri conforti e di altri consolatori. Giacobbe vide una scala che si allungava dalla terra al cielo, gli angeli che salivano e scendevano e Dio stesso alla fine di essa. Questo rappresenta, 1. La provvidenza di Dio, mediante la quale c'è un rapporto costante fra il cielo e la terra. Questo fa sapere a Giacobbe che egli aveva sia una buona guida che una buona guardia. 2. La mediazione di Cristo; Egli è questa scala: il piede in terra è dato dalla sua natura umana e quello in cielo dalla sua natura Divina. Cristo è la Via: tutti i favori di Dio e tutti i nostri servizi vanno e vengono da Lui per mezzo di Cristo, Giov. 1:51. Per questa strada i peccatori avanzano al trono della grazia per accoglierlo. Per fede percepiamo questa Via e con la preghiera ci avviciniamo ad essa. In risposta alla preghiera riceviamo tutti i benefici necessari della provvidenza e della grazia. Non abbiamo altra via per arrivare al cielo se non Cristo. E quando l'anima, per fede, può vedere queste cose, ogni luogo diventerà piacevole e ogni prospettiva gioiosa. Egli non ci lascerà mai fino a quando la sua ultima promessa non sarà compiuta nella nostra eternità felicità. Dio ora parla comodamente a Giacobbe. Lui parla dalla cima della scala. Tutte le notizie felici che riceviamo da cielo vengono attraverso Gesù Cristo. Il Messia doveva venire da Giacobbe. Cristo è la grande benedizione del mondo. Tutto ciò che è benedetto, è benedetto in Lui e nessuna famiglia è estromessa dalla benedizione tramite lui, se non quella che si estromette da se stessa. Giacobbe ha dovuto temere pericoli da suo fratello Esaù; ma Dio promette di custodirlo. Egli aveva un lungo viaggio davanti a lui, verso un paese sconosciuto; ma: "IO sono con te", e Dio promette di portarlo nuovamente in questa terra. Sembrava che egli fosse abbandonato da tutti i suoi amici, ma Dio gli dà questa assicurazione: "IO non ti lascerò". Colui che è amato da Dio non è mai lasciato da Lui.

16 Versetti 16-19

Dio manifestò se stesso e il suo favore a Giacobbe quando egli si addormentò. Lo Spirito, come il vento, soffia quando e dove vuole e la grazia divina, come rugiada, si spande sui figli degli uomini. Giacobbe perfezionò la visita che Dio gli aveva fatto. Dovunque ci troviamo, in città o nel deserto, in casa o nel campo, al lavoro o per strada, dovremmo tenere i nostri occhi al Cielo, se possibile. E più guardiamo a Dio, più abbiamo il suo santo timore davanti a noi.

20 Versetti 20-22

Giacobbe fece un voto solenne in questa occasione. Osservate: 1. Giacobbe ha fede. Egli confida sul fatto che Dio sarà con lui e lo custodirà: tutto dipende da Lui. 2. La moderazione di Giacobbe nei suoi desideri. Egli non chiede un ottimo abbigliamento e cibo di prim'ordine. Se Dio ci da tanto, siamo obbligati a essergli grati e a utilizzarlo per Lui, ma se egli ci dà poco, siamo obbligati a essere contenti e ad apprezzarlo gioiosamente. 3. La pietà di Giacobbe e la sua delicatezza verso Dio appaiono in quello che egli desidera, e cioè che Dio doveva essere con lui e doveva custodirlo. Non dobbiamo desiderare più di quanto ci rende tranquilli e felici. Anche la sua risoluzione è onorare il Signore quale suo Dio per mezzo di un patto. Quando riceviamo più misericordia da Dio, dovremmo abbondare di gratitudine nei suoi confronti. La decima è una proporzione adatta a essere data a Dio e impiegata per Lui, sebbene possa essere di più o di meno secondo quanto Dio ci da, 1Co 16:2. Quindi ricordiamoci del nostro Betel, di come noi ci siamo obbligati con voti solenni fatti al Signore nello sceglierlo come nostro Dio e avendogli dedicato tutto ciò che abbiamo e che siamo per la sua gloria!

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