C.E.I.:

2Re 22-23

22:1 Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di Adaia. 2 Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare né a destra né a sinistra.
3 Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: 4 «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 5 Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, 6 ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. 7 Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».
8 Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. 9 Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». 10 Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.
11 Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. 12 Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 13 «Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».
14 Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. 15 L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 16 Così parla il Signore: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, 17 perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! 18 Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... 19 poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo del Signore. 20 Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.

23:1 Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2 Il re salì al tempio del Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 3 Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.
4 Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5 Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. 6 Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. 7 Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. 8 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
9 Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10 Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. 11 Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. 12 Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. 13 Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. 14 Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
15 Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.
16 Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, 17 Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». 18 Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.
19 Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. 20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.
21 Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». 22 Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. 23 In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.
24 Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio. 25 Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile.
26 Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 27 Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome».
28 Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
29 Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto. 30 I suoi ufficiali portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.
31 Quando divenne re, Ioacaz aveva ventitre anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 32 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.
33 Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 34 Il faraone Necao nominò re Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì. 35 Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per consegnarlo al faraone Necao.
36 Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia. 37 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.

Nuova Riveduta:

2Re 22-23

Giosia, re di Giuda. Restaurazione del tempio
2Cr 34:1-13; 2R 12:4-16 (So 1:1; Gr 1:1-2)(Ne 13:11, 14; Sl 69:9)
22:1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iedida, figlia di Adaia, da Boscat.
2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e camminò in tutto e per tutto per la via di Davide suo padre, senza scostarsene né a destra né a sinistra.
3 Il diciottesimo anno del re Giosia, il re mandò nella casa del SIGNORE Safan, il segretario, figlio di Asalia, figlio di Mesullam, e gli disse: 4 «Va' da Chilchia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa del SIGNORE, e che i custodi della porta d'ingresso hanno raccolto dalle mani del popolo; 5 che lo si consegni ai funzionari preposti ai lavori della casa del SIGNORE; e che questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa del SIGNORE: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, perché se ne servano per comprare del legname e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa. 7 Ma non si farà render conto a quelli che riceveranno il denaro, perché agiscono con fedeltà».

Il libro della legge trovato nel tempio
2Cr 34:14-28; De 31:24-26 (Le 26; De 27-29) At 2:37
8 Allora il sommo sacerdote Chilchia disse a Safan, il segretario: «Ho trovato nella casa del SIGNORE il libro della legge». E Chilchia diede il libro a Safan, che lo lesse. 9 Safan, il segretario, andò a riferire la cosa al re, e gli disse: «I tuoi servi hanno versato il denaro che si è trovato nella casa, e l'hanno consegnato a quelli che sono preposti ai lavori della casa del SIGNORE». 10 Safan, il segretario, disse ancora al re: «Il sacerdote Chilchia mi ha dato un libro». E Safan lo lesse in presenza del re.
11 Quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 12 Poi il re diede quest'ordine al sacerdote Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Micaia, a Safan il segretario, e ad Asaia, servitore del re: 13 «Andate a consultare il SIGNORE per me, per il popolo e per tutto il regno di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché grande è l'ira del SIGNORE che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica tutto quello che in esso ci è prescritto».
14 Il sacerdote Chilchia, Aicam, Acbor, Safan e Asaia andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, custode del vestiario, figlio di Ticva, figlio di Carcas. Lei abitava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quando ebbero parlato con lei, lei disse loro: 15 «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: Dite all'uomo che vi ha mandati da me: 16 "Così dice il SIGNORE: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto. 17 Perché essi mi hanno abbandonato e hanno offerto incenso ad altri dèi provocando la mia ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo, e non si spegnerà". 18 Al re di Giuda che vi ha mandati a consultare il SIGNORE, direte questo: "Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 19 'Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti al SIGNORE, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione e alla maledizione; poiché ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato', dice il SIGNORE. 20 'Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri, e te ne andrai in pace nella tua tomba. I tuoi occhi non vedranno tutte le sciagure che io farò piombare su questo luogo'"». E quelli riferirono al re la risposta.

Giosia distrugge l'idolatria
2Cr 34:29-33; 15:8-17; 1S 7:3-4; At 19:18-19; Gm 1:25
23:1 Allora il re mandò a chiamare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2 Il re salì alla casa del SIGNORE, con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa del SIGNORE. 3 Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto davanti al SIGNORE, impegnandosi a seguire il SIGNORE, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in questo libro. Tutto il popolo acconsentì al patto.
4 Il re ordinò al sommo sacerdote Chilchia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della porta d'ingresso, di togliere dal tempio del SIGNORE tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l'esercito celeste, e li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi del Chidron, e ne portò le ceneri a Betel. 5 Destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano istituito per offrire profumi negli alti luoghi delle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivano profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l'esercito del cielo. 6 Tolse dalla casa del SIGNORE l'idolo d'Astarte, che trasportò fuori da Gerusalemme verso il torrente Chidron; lo bruciò presso il torrente Chidron, lo ridusse in cenere, e ne gettò la cenere sulle tombe della gente del popolo. 7 Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano nella casa del SIGNORE, e dove le donne tessevano tende per Astarte. 8 Fece venire tutti i sacerdoti delle città di Giuda, profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano offerto incenso, da Gheba a Beer-Sceba, e abbatté i templi delle porte della città: quello che era all'ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e quello che era a sinistra della porta della città. 9 Quei sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare sull'altare del SIGNORE a Gerusalemme: mangiavano però pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10 Profanò Tofet nella valle di Ben-Innom, affinché nessuno potesse più far passare per il fuoco suo figlio o sua figlia in onore di Moloc. 11 Soppresse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole, all'ingresso della casa del SIGNORE, presso l'abitazione dell'eunuco Netan-Melec, che era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri del sole. 12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, fatti dai re di Giuda, e gli altari fatti da Manasse nei due cortili della casa del SIGNORE; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron. 13 Il re profanò gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone re d'Israele aveva eretti in onore di Astarte, l'abominevole divinità dei Sidoni, di Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e di Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 14 Spezzò le statue, abbatté gli idoli d'Astarte, e riempì d'ossa umane quei luoghi. 15 Abbatté pure l'altare che stava a Betel, e l'alto luogo, costruito da Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare Israele. Bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'idolo d'Astarte.

1R 13:1-2, 29-32; Sl 69:9
16 Poi Giosia, voltatosi, vide le tombe che stavano là sul monte; mandò a prelevare le ossa di quelle tombe, e le bruciò sull'altare, profanandolo, secondo la parola del SIGNORE pronunciata dall'uomo di Dio, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: «Che monumento è quello che io vedo laggiù?» La gente della città rispose: «È la tomba dell'uomo di Dio, che venne da Giuda, e che proclamò contro l'altare di Betel queste cose che tu hai fatte». 18 Egli disse: «Lasciatelo stare; nessuno rimuova le sue ossa!» Così le sue ossa furono conservate con le ossa del profeta che era venuto da Samaria.
19 Giosia fece anche sparire tutti i templi d'alti luoghi che erano nella città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatti per provocare lo sdegno del SIGNORE, e ne fece esattamente quel che aveva fatto a Betel. 20 Fece uccidere sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che vi si trovavano, e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme.

Celebrazione della Pasqua
2Cr 35
21 Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: «Celebrate la Pasqua in onore del SIGNORE vostro Dio, come sta scritto in questo libro del patto». 22 Infatti la Pasqua non era stata celebrata così dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e per tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda; 23 ma nel diciottesimo anno del re Giosia quella Pasqua fu celebrata, in onore del SIGNORE, a Gerusalemme.
24 Giosia fece anche sparire gli evocatori di spiriti e gli indovini, gli idoli domestici, gli idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Chilchia aveva trovato nella casa del SIGNORE. 25 Prima di Giosia non c'è stato re che come lui si sia convertito al SIGNORE con tutto il suo cuore, con tutta l'anima sua e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non ne è sorto uno simile. 26 Tuttavia il SIGNORE non desistette dall'ira ardente che provava contro il regno di Giuda, a causa di tutte le offese con cui Manasse aveva provocato la sua ira. 27 Il SIGNORE disse: «Farò sparire anche il regno di Giuda dalla mia presenza come ho fatto con il regno d'Israele; e respingerò Gerusalemme, la città che mi ero scelta, e la casa della quale avevo detto: "Là sarà il mio nome"».
28 Il rimanente delle azioni di Giosia, tutto quello che fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
29 Durante il suo regno, il faraone Neco, re d'Egitto, andò a soccorrere il re d'Assiria, verso il fiume Eufrate. Il re Giosia lo affrontò, e il faraone, al primo scontro, lo uccise a Meghiddo. 30 I suoi servitori lo portarono via morto sopra un carro, da Meghiddo a Gerusalemme, dove lo seppellirono nella sua tomba. E il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, lo unse, e lo fece re al posto di suo padre.

Ioacaz, re di Giuda
2Cr 36:1-4; Gr 22:10-12
31 Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Camutal, figlia di Geremia da Libna.
32 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, in tutto e per tutto come avevano fatto i suoi padri. 33 Il faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Camat, perché non regnasse più a Gerusalemme; e impose al paese un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 34 Il faraone Neco fece re Eliachim, figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, e gli cambiò il nome in quello di Ioiachim; poi prese Ioacaz, e lo portò in Egitto, dove morì. 35 Ioiachim diede al faraone l'argento e l'oro; ma, per pagare quel denaro secondo l'ordine del faraone, tassò il paese, ciascuno in proporzione delle sue proprietà. Così raccolse dal popolo del paese l'argento e l'oro da dare al faraone Neco.

Ioiachim, re di Giuda; invasione di Nabucodonosor
2Cr 36:5-8; Ez 19:5-9 (Da 1:1-7)
36 Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebudda, figlia di Pedaia da Ruma.
37 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, in tutto e per tutto come avevano fatto i suoi padri.

Nuova Diodati:

2Re 22-23

Giosia, re di Giuda
22:1 Giosia aveva otto anni quando iniziò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jedidah, figlia di Adaiah di Botskath. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno e camminò in tutta la via di Davide suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra. 3 Nell'anno diciottesimo del re Giosia, avvenne che il re mandò nella casa dell'Eterno Shafan, il segretario, figlio di Atsaliah, figlio di Meshullam, dicendo: 4 «Sali dal sommo sacerdote Hilkiah e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa dell'Eterno e che i portinai hanno raccolto dal popolo. 5 Lo si consegni nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno; e questi lo consegnino agli operai che sono nella casa dell'Eterno per riparare i guasti del tempio: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, e per comprare legname e pietre squadrate, necessarie per riparare il tempio. 7 Ma non si chieda loro alcun conto del denaro consegnato nelle loro mani, perché agiscono con fedeltà».

Il ritrovamento del libro della legge
8 Allora il sommo sacerdote Hilkiah disse a Shafan, il segretario: «Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge». Hilkiah diede quindi il libro a Shafan, che lo lesse. 9 Così Shafan, il segretario, andò dal re a riferire la cosa, dicendo: «I tuoi servi hanno raccolto il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato nelle mani di coloro che fanno il lavoro, a cui è affidata la sorveglianza della casa dell'Eterno». 10 Inoltre Shafan, il segretario, riferì al re: «Il sacerdote Hilkiah mi ha dato un libro». E Shafan lo lesse alla presenza del re. 11 Or avvenne che, quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 12 Poi il re ordinò al sacerdote Hilkiah, ad Ahikam figlio di Shafan, ad Akbor figlio di Mikaiah, a Shafan il segretario e ad Asaiah servo del re: 13 «Andate a consultare l'Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che è stato trovato; poiché grande è l'ira dell'Eterno che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro e non hanno agito in conformità a tutto ciò che è scritto per noi». 14 Allora il sacerdote Hilkiah, Ahikam, Akbor, Shafan e Asaiah andarono dalla profetessa Huldah, moglie di Shallum, figlio di Tikvah, figlio di Harhas, il guardarobiere, (ella abitava a Gerusalemme nel secondo quartiere), e parlarono con lei. 15 Ella rispose loro: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Riferite a colui che vi ha mandati da me: 16 "Così dice l'Eterno: Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto, 17 perché essi mi hanno abbandonato e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani. Perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo e non si spegnerà". 18 Ma al re di Giuda che vi ha mandato a consultare l'Eterno, gli direte questo: "Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: riguardo alle parole che tu hai udito, 19 poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti all'Eterno quando hai udito ciò che ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che sarebbero divenuti una desolazione e una maledizione, e ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato", dice l'Eterno. 20 "Perciò, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri e sarai deposto in pace nel tuo sepolcro; e i tuoi occhi non vedranno tutto il male che io farò venire su questo luogo"». E quelli riferirono il messaggio al re.

Giosia rinnova il patto
23:1 Allora il re mandò a far radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2 Il re salì quindi alla casa dell'Eterno, e con lui salirono tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo dal più piccolo al più grande; ed egli lesse alla loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell'Eterno. 3 Poi il re, stando in piedi sul palco, stabilì un patto davanti all'Eterno, impegnandosi a seguire l'Eterno e a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e i suoi statuti con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì al patto.

Riforme attuate da Giosia
4 Il re comandò quindi al sommo sacerdote Hilkiah, ai sacerdoti del secondo ordine e ai portinai di portare fuori dal tempio dell'Eterno tutti gli oggetti che erano stati fatti per Baal, per Ascerah e per tutto l'esercito del cielo; poi li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron e portò le loro ceneri a Bethel. 5 Inoltre soppresse i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano stabilito per bruciare incenso negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli che bruciavano incenso a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l'esercito del cielo. 6 Fece portare l'Ascerah dalla casa dell'Eterno fuori di Gerusalemme al torrente Kidron; la bruciò presso il torrente Kidron, la ridusse in cenere e fece gettare le sue ceneri sui sepolcri della gente del popolo. 7 Demolì anche le case degli uomini che si davano alla prostituzione sacra che si trovavano nella casa dell'Eterno, dove le donne tessevano tende per Ascerah. 8 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda e profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano bruciato incenso, da Gheba fino Beer-Sceba. Abbattè pure gli alti luoghi delle porte, che erano all'ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e che erano a sinistra di chi entra nella porta della città. 9 Tuttavia i sacerdoti degli alti luoghi non salirono all'altare dell'Eterno a Gerusalemme, ma mangiarono pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10 Inoltre egli profanò Tofeth, che si trova nella valle dei figli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Molek. 11 Poi egli rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano consacrato al sole all'ingresso della casa dell'Eterno, vicino alla camera dell'eunuco Nethan-Melek, che era nel cortile; e diede alle fiamme i carri del sole. 12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Achaz e che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che Manasse aveva fatto nei due cortili della casa dell'Eterno, e li fece a pezzi e gettò la loro polvere nel torrente Kidron. 13 Il re profanò pure gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della corruzione, che Salomone re d'Israele aveva costruito per Ashtoreth, l'abominazione dei Sidoni, per Kemosh, l'abominazione di Moab e per Milkom, l'abominazione dei figli di Ammon. 14 Egli fece a pezzi anche le colonne sacre, abbattè gli Ascerim e riempì i loro posti di ossa umane. 15 Abbattè pure l'altare che era a Bethel e l'alto luogo fatto da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele: bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'Ascerah. 16 Come Giosia si voltava, vide i sepolcri che erano là sul monte; allora egli mandò a prelevare le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare, contaminandolo, secondo la parola dell'Eterno pronunciata dall'uomo di DIO, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: «Che monumento è quello che vedo?». La gente della città gli rispose: «È il sepolcro dell'uomo di DIO che venne da Giuda e che proclamò contro l'altare di Bethel queste cose che tu hai fatto». 18 Egli disse: «Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!». Così essi risparmiarono le sue ossa assieme alle ossa del profeta che era venuto da Samaria. 19 Giosia rimosse pure tutti i templi degli alti luoghi che erano nelle città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatto per provocare ad ira l'Eterno. Egli fece ad essi esattamente ciò che aveva fatto a Bethel. 20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che erano là e vi bruciò sopra ossa umane. Poi fece ritorno a Gerusalemme.

Celebrazione della Pasqua
21 Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: «Fate la Pasqua in onore dell'Eterno, il vostro DIO, come sta scritto in questo libro del patto». 22 Per certo una simile Pasqua non era più stata celebrata dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e neppure in tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda. 23 Ma nel diciottesimo anno del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore dell'Eterno a Gerusalemme. 24 Giosia eliminò anche i medium e i maghi, le divinità familiari e gli idoli, e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Hilkiah aveva trovato nella casa dell'Eterno. 25 Prima di lui non ci fu alcun re che, come lui, sia ritornato all'Eterno con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; neppure dopo di lui è sorto alcuno come lui. 26 Tuttavia l'Eterno non acquetò l'ardore della sua grande ira, di cui era acceso contro Giuda, a motivo di tutte le provocazioni con le quali Manasse l'aveva provocato. 27 Così l'Eterno disse: «Allontanerò anche Giuda dalla mia presenza, come ho allontanato Israele, e rigetterò questa città, Gerusalemme, che io avevo scelto, e il tempio del quale avevo detto: "Là sarà il mio nome"». 28 Il resto delle gesta di Giosia e tutto quello che fece non è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 29 Durante il suo regno, il Faraone Neko, re d'Egitto, salì contro il re di Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, ma il Faraone lo uccise a Meghiddo al primo incontro. 30 Allora i suoi servi lo portarono via morto sopra un carro da Meghiddo e lo trasportarono a Gerusalemme dove lo seppellirono nel suo sepolcro. Poi il popolo del paese prese Jehoahaz, figlio di Giosia, lo unse e lo fece re al posto di suo padre.

Jehoahaz e Jehoiakim, re di Giuda
31 Jehoahaz aveva ventitre anni quando iniziò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Hamutal, figlia di Geremia di Libnah. 32 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come avevano fatto i suoi padri. 33 Il Faraone Neko lo mise in catene a Riblah, nel paese di Hamath, perché non regnasse più a Gerusalemme, e impose al paese un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 34 Poi il Faraone Neko fece re Eliakim, figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre e cambiò il suo nome in quello di Jehoiakim. Poi prese Jehoahaz e andò in Egitto, dove morì. 35 Jehoiakim diede al Faraone l'argento e l'oro; ma per pagare il denaro secondo l'ordine del Faraone tassò il paese. Per pagare il Faraone Neko, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese, ciascuno in base alla valutazione dei suoi beni. 36 Jehoiakim aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebidah, figlia di Pedaiah di Rumah. 37 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come avevano fatto i suoi padri.

Riveduta 2020:

2Re 22-23

Giosia, re di Giuda. Il libro della legge trovato nel tempio
22:1 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Iedida, figlia di Adaia, da Boscat. 2 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell'Eterno, e camminò in tutto e per tutto per la via di Davide suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra. 3 Il diciottesimo anno del re Giosia, il re mandò nella casa dell'Eterno Safan, il segretario, figlio di Asalia, figlio di Mesullam, e gli disse: 4 “Sali da Chilchia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il denaro che è stato portato nella casa dell'Eterno, e che i custodi dell'ingresso hanno raccolto dalle mani del popolo. 5 Lo si consegni ai direttori preposti ai lavori della casa dell'Eterno; e questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa dell'Eterno: 6 ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, e se ne servano per comprare della legna e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa. 7 Ma non si farà rendere conto a quelli nelle cui mani sarà messo il denaro, perché agiscono con fedeltà”. 8 Allora il sommo sacerdote Chilchia disse a Safan, il segretario: “Ho trovato nella casa dell'Eterno il libro della legge”. E Chilchia diede il libro a Safan, che lo lesse. 9 E Safan, il segretario, andò a riferire la cosa al re, e gli disse: “I tuoi servi hanno versato il denaro che si è trovato nella casa e lo hanno consegnato a quelli che sono preposti ai lavori della casa dell'Eterno”. 10 Safan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Chilchia mi ha dato un libro”. E Safan lo lesse alla presenza del re. 11 Quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 12 Poi ordinò al sacerdote Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Micaia, a Safan, il segretario, e ad Asaia, servo del re: 13 “Andate a consultare l'Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché l'ira dell'Eterno che si è accesa contro di noi è grande, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica tutto quello che in esso è prescritto per noi”. 14 Il sacerdote Chilchia, Aicam, Acbor, Safan e Asaia andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, guardarobiere, figlio di Ticva, figlio di Carcas. Lei abitava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quando ebbero parlato con lei, disse loro: 15 “Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: 'Dite all'uomo che vi ha mandati da me: 16 Così dice l'Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto. 17 Perché essi mi hanno abbandonato e hanno offerto profumi ad altri dèi per provocarmi a ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo, e non si spegnerà'. 18 Quanto al re di Giuda che vi ha mandati a consultare l'Eterno, gli direte questo: 'Così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele, riguardo alle parole che tu hai udito: 19 Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti all'Eterno, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione e alla maledizione; poiché ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anche io ti ho ascoltato, dice l'Eterno. 20 Perciò, ecco, io ti riunirò con i tuoi padri, e te ne andrai in pace nel tuo sepolcro; i tuoi occhi non vedranno tutte le sciagure che io farò piombare su questo luogo'”. E quelli riferirono al re la risposta.

Giosia distrugge l'idolatria
23:1 Allora il re mandò a chiamare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2 Il re salì alla casa dell'Eterno, con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, che era stato trovato nella casa dell'Eterno. 3 Il re, stando in piedi sul palco, stabilì un patto davanti all'Eterno, impegnandosi a seguire l'Eterno, a osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in questo libro. Tutto il popolo acconsentì al patto. 4 Il re ordinò al sommo sacerdote Chilchia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi dell'ingresso di togliere dal tempio dell'Eterno tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l'esercito celeste, e li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi di Chidron, e portò le ceneri a Betel. 5 Destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano istituito per offrire profumi negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e anche quelli che offrivano profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l'esercito del cielo. 6 Mise fuori dalla casa dell'Eterno l'idolo di Astarte, che trasportò fuori di Gerusalemme verso il torrente Chidron; lo bruciò presso il torrente Chidron, lo ridusse in cenere e gettò la cenere sui sepolcri della gente del popolo. 7 Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano nella casa dell'Eterno, e dove le donne tessevano delle tende per Astarte. 8 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò gli alti luoghi dove i sacerdoti avevano offerto profumi, da Gheba a Beer-Sceba, e abbatté gli alti luoghi delle porte della città: quello che era all'ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e quello che era a sinistra della porta della città. 9 Quei sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare sull'altare dell'Eterno a Gerusalemme; mangiavano però pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10 Profanò Tofet, nella valle dei figli di Innom, affinché nessuno facesse più passare per il fuoco suo figlio o sua figlia in onore di Moloc. 11 Non permise più che i cavalli consacrati al sole dai re di Giuda entrassero nella casa dell'Eterno, nell'abitazione dell'eunuco Netan-Melec, che era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri del sole. 12 Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, e che i re di Giuda avevano fatto, e gli altari che aveva fatto Manasse nei due cortili della casa dell'Eterno; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron. 13 E il re profanò gli alti luoghi che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone re d'Israele aveva eretto in onore di Astarte, l'abominazione dei Sidoni, di Chemos, l'abominazione di Moab, e di Milcom, l'abominazione dei figli di Ammon. 14 Spezzò le statue, abbatté gli idoli di Astarte, e riempì quei luoghi di ossa umane. 15 Abbatté pure l'altare che era a Betel, e l'alto luogo fatto da Geroboamo, figlio di Nebat, il quale aveva fatto peccare Israele: bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'idolo di Astarte. 16 Poi Giosia, voltandosi, vide i sepolcri che erano là sul monte, e mandò a prelevare le ossa da quei sepolcri e le bruciò sull'altare, profanandolo, secondo la parola dell'Eterno pronunciata dall'uomo di Dio, che aveva annunciato queste cose. 17 Poi disse: “Che monumento è quello che io vedo là?”. La gente della città gli rispose: “È il sepolcro dell'uomo di Dio che venne da Giuda, e che proclamò contro l'altare di Betel queste cose che tu hai fatto”. 18 Egli disse: “Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!”. Così le sue ossa furono conservate con le ossa del profeta che era venuto da Samaria. 19 Giosia fece anche sparire tutti i templi degli alti luoghi che erano nella città di Samaria e che i re d'Israele avevano fatto per provocare a ira l'Eterno, e fece a essi esattamente quello che aveva fatto a quelli di Betel. 20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che erano là, e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme.

Celebrazione della Pasqua
21 Il re diede a tutto il popolo quest'ordine: “Celebrate la Pasqua in onore dell'Eterno, del vostro Dio, come è scritto in questo libro del patto”. 22 Infatti una Pasqua simile non era stata celebrata dal tempo dei giudici che avevano governato Israele, e per tutto il tempo dei re d'Israele e dei re di Giuda; 23 ma nel diciottesimo anno del re Giosia questa Pasqua fu celebrata, in onore dell'Eterno, a Gerusalemme. 24 Giosia fece sparire anche quelli che evocavano gli spiriti e quelli che predicevano il futuro, le divinità familiari, gli idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Chilchia aveva trovato nella casa dell'Eterno. 25 Prima di Giosia non c'è stato re che come lui si sia convertito all'Eterno con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non ne è sorto uno simile. 26 Tuttavia l'Eterno non attenuò l'ardore della grande ira di cui si era infiammato contro Giuda, a causa di tutte le offese con le quali Manasse lo aveva provocato a ira. 27 E l'Eterno disse: “Allontanerò anche Giuda dalla mia presenza come ho allontanato Israele; e rigetterò Gerusalemme, la città che io mi ero scelto, e la casa della quale avevo detto: 'Là sarà il mio nome'”. 28 Il resto delle azioni di Giosia, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 29 Al suo tempo, Faraone Neco, re d'Egitto, salì contro il re d'Assiria, verso il fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, e Faraone, al primo incontro, lo uccise a Meghiddo. 30 I suoi servi lo portarono via morto sopra un carro e lo trasportarono da Meghiddo a Gerusalemme, dove lo seppellirono nel suo sepolcro. E il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, lo unse, e lo proclamò re al posto di suo padre.

Ioacaz, Ioiachim, re di Giuda. Invasione di Nabucodonosor
31 Ioacaz aveva ventitré anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Camutal, figlia di Geremia da Libna. 32 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto e per tutto come avevano fatto i suoi padri. 33 Faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Camat, perché non regnasse più a Gerusalemme; e impose al paese un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 34 E Faraone Neco fece re Eliachim, figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, e gli cambiò il nome in quello di Ioiachim; poi, prese Ioacaz e lo condusse in Egitto, dove morì. 35 Ioiachim diede al Faraone l'argento e l'oro; ma, per pagare quel denaro secondo l'ordine del Faraone, tassò il paese, ciascuno in proporzione ai suoi beni. Così ricavò dal popolo del paese l'argento e l'oro da dare al Faraone Neco. 36 Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebudda, figlia di Pedaia da Ruma. 37 Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto e per tutto come avevano fatto i suoi padri.

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