C.E.I.:

Daniele 3

1 Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia.
2 Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province, perché presenziassero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
3 I sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero all'inaugurazione della statua. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere dal re.
4 Un banditore gridò ad alta voce: «Popoli, nazioni e lingue, a voi è rivolto questo proclama:
5 Quando voi udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna, e d'ogni specie di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d'oro, che il re Nabucodònosor ha fatto innalzare.
6 Chiunque non si prostrerà alla statua, in quel medesimo istante sarà gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente».
7 Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, in quell'istante che ebbero udito il suono del corno, del flauto, dell'arpicordo, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d'oro, che il re Nabucodònosor aveva fatto innalzare.
8 Però in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei 9 e andarono a dire al re Nabucodònosor: «Re, vivi per sempre! 10 Tu hai decretato, o re, che chiunque avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, si deve prostrare e adorare la statua d'oro: 11 chiunque non si prostrerà per adorarla, sia gettato in mezzo ad una fornace con il fuoco acceso.
12 Ora, ci sono alcuni Giudei, ai quali hai affidato gli affari della provincia di Babilonia, cioè Sadràch, Mesàch e Abdènego, che non ti obbediscono, re: non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto innalzare».
13 Allora Nabucodònosor, sdegnato, comandò che gli si conducessero Sadràch, Mesàch e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re. 14 Nabucodònosor disse loro: «È vero, Sadràch, Mesàch e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto innalzare? 15 Ora, se voi sarete pronti, quando udirete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di strumenti musicali, a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatta, bene; altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati in mezzo ad una fornace dal fuoco ardente. Qual Dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
16 Ma Sadràch, Mesàch e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Re, noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; 17 sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re. 18 Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto». 19 Allora Nabucodònosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro Sadràch, Mesàch e Abdènego, ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. 20 Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadràch, Mesàch e Abdènego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso. 21 Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso.
22 Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero uccisi dalle fiamme, 23 nel momento stesso che i tre giovani Sadràch, Mesàch e Abdènego cadevano legati nella fornace con il fuoco acceso.
24 Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore.
25 Azaria, alzatosi, fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse:
26 «Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri;
degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre.
27 Tu sei giusto in tutto ciò che hai fatto;
tutte le tue opere sono vere,
rette le tue vie e giusti tutti i tuoi giudizi.
28 Giusto è stato il tuo giudizio
per quanto hai fatto ricadere su di noi
e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme.
Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto
questo
a causa dei nostri peccati,
29 poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da
iniqui,
allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo.
Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti,
30 non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto
quanto ci avevi ordinato per il nostro bene.
31 Ora quanto hai fatto ricadere su di noi,
tutto ciò che ci hai fatto, l'hai fatto con retto
giudizio:
32 ci hai dato in potere dei nostri nemici,
ingiusti, i peggiori fra gli empi,
e di un re iniquo, il più malvagio su tutta la terra.
33 Ora non osiamo aprire la bocca:
disonore e disprezzo sono toccati ai tuoi servi,
ai tuoi adoratori.
34 Non ci abbandonare fino in fondo,
per amore del tuo nome, non rompere la tua alleanza;
35 non ritirare da noi la tua misericordia,
per amore di Abramo tuo amico,
di Isacco tuo servo, d'Israele tuo santo,
36 ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare
la loro stirpe come le stelle del cielo,
come la sabbia sulla spiaggia del mare.
37 Ora invece, Signore,
noi siamo diventati più piccoli
di qualunque altra nazione,
ora siamo umiliati per tutta la terra
a causa dei nostri peccati.
38 Ora non abbiamo più né principe,
né capo, né profeta, né olocausto,
né sacrificio, né oblazione, né incenso,
né luogo per presentarti le primizie
e trovar misericordia.
39 Potessimo esser accolti con il cuore contrito
e con lo spirito umiliato,
come olocausti di montoni e di tori,
come migliaia di grassi agnelli.
40 Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te
e ti sia gradito,
perché non c'è confusione per coloro che confidano
in te.
41 Ora ti seguiamo con tutto il cuore,
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto.
42 Fa' con noi secondo la tua clemenza,
trattaci secondo la tua benevolenza,
secondo la grandezza della tua misericordia.
43 Salvaci con i tuoi prodigi,
da' gloria, Signore, al tuo nome.
44 Siano invece confusi quanti fanno il male ai tuoi
servi,
siano coperti di vergogna con tutta la loro potenza;
e sia infranta la loro forza!
45 Sappiano che tu sei il Signore,
il Dio unico e glorioso su tutta la terra».
46 I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. 47 La fiamma si alzava quarantanove cubiti sopra la fornace 48 e uscendo bruciò quei Caldei che si trovavano vicino alla fornace. 49 Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco 50 e rese l'interno della fornace come un luogo dove soffiasse un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
51 Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace dicendo:
52 «Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
53 Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso,
degno di lode e di gloria nei secoli.
54 Benedetto sei tu nel trono del tuo regno,
degno di lode e di gloria nei secoli.
55 Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli
abissi
e siedi sui cherubini,
degno di lode e di gloria nei secoli.
56 Benedetto sei tu nel firmamento del cielo,
degno di lode e di gloria nei secoli.
57 Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
58 Benedite, angeli del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
59 Benedite, cieli, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
60 Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il
Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
61 Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
62 Benedite, sole e luna, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
63 Benedite, stelle del cielo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
64 Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
65 Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
66 Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
67 Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
68 Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
69 Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
70 Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
71 Benedite, notti e giorni, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
72 Benedite, luce e tenebre, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
73 Benedite, folgori e nubi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
74 Benedica la terra il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
75 Benedite, monti e colline, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
76 Benedite, creature tutte
che germinate sulla terra, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
77 Benedite, sorgenti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
78 Benedite, mari e fiumi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
79 Benedite, mostri marini
e quanto si muove nell'acqua, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
80 Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
81 Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il
Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
82 Benedite, figli dell'uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
83 Benedica Israele il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
84 Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
85 Benedite, o servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
86 Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
87 Benedite, pii e umili di cuore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
88 Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli,
perché ci ha liberati dagl'inferi,
e salvati dalla mano della morte,
ci ha scampati di mezzo alla fiamma ardente,
ci ha liberati dal fuoco.
89 Lodate il Signore, perché egli è buono,
perché la sua grazia dura sempre.
90 Benedite, fedeli tutti, il Dio degli dèi,
lodatelo e celebratelo, perché la sua grazia dura
sempre».
91 Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero.
92 Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dèi».
93 Allora Nabucodònosor si accostò alla bocca della fornace con il fuoco acceso e prese a dire: «Sadràch, Mesàch, Abdènego, servi del Dio altissimo, uscite, venite fuori». Allora Sadràch, Mesàch e Abdènego uscirono dal fuoco.
94 Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i ministri del re si radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere; che neppure un capello del loro capo era stato bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l'odore del fuoco era penetrato in essi.
95 Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio.
96 Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta a un mucchio di rovine, poiché nessun altro dio può in tal maniera liberare».
97 Da allora il re promosse Sadràch, Mesàch e Abdènego a cariche pubbliche nella provincia di Babilonia.
98 Il re Nabucodònosor a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano in tutta la terra: Pace e prosperità!
99 M'è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me.
100 Quanto sono grandi i suoi prodigi
e quanto straordinarie le sue meraviglie!
Il suo regno è un regno eterno
e il suo dominio di generazione in generazione.

Nuova Riveduta:

Daniele 3

Tre compagni di Daniele nella fornace
Sl 115:1-11; Da 6 (Eb 11:32-34; Sl 34:7; 91:15; Ro 8:31, ecc.)(Mt 10:28; At 20:24) 2Cr 16:9
1 Il re Nabucodonosor fece una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei cubiti, e la collocò nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. 2 Poi il re Nabucodonosor fece convocare i satrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giureconsulti, i magistrati e tutte le autorità delle province perché venissero all'inaugurazione della statua che egli aveva fatto erigere. 3 Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giureconsulti, i magistrati e tutte le autorità delle province vennero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere. Tutti stavano in piedi davanti alla statua eretta da Nabucodonosor. 4 Allora l'araldo gridò forte: «A voi, gente di ogni popolo, nazione e lingua, si ordina quanto segue: 5 nel momento in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti, vi inchinerete e adorerete la statua d'oro che il re Nabucodonosor ha fatto erigere. 6 Chi non si inchina per adorare, sarà immediatamente gettato in una fornace ardente». 7 Non appena tutti i popoli ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio e di ogni specie di strumenti, gli uomini di ogni popolo, nazione e lingua si inchinarono e adorarono la statua d'oro che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere.
8 In quello stesso momento, alcuni Caldei si fecero avanti e accusarono i Giudei, 9 dicendo al re Nabucodonosor: «O re, possa tu vivere per sempre! 10 Tu hai decretato, o re, che chiunque ha udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti deve inchinarsi per adorare la statua d'oro. 11 Chiunque non s'inchina e non adora deve essere gettato in una fornace ardente. 12 Ora ci sono dei Giudei, ai quali tu hai affidato l'amministrazione della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abed-Nego, che non ti danno ascolto, non adorano i tuoi dèi e non s'inchinano alla statua d'oro che tu hai fatto erigere».
13 Allora Nabucodonosor, irritato e furioso, ordinò che gli portassero Sadrac, Mesac e Abed-Nego; questi furono condotti alla presenza del re. 14 Nabucodonosor disse loro: «Sadrac, Mesac, Abed-Nego, è vero che non adorate i miei dèi e non vi inchinate davanti alla statua d'oro che io ho fatto erigere? 15 Ora, appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti, siate pronti a inchinarvi per adorare la statua che io ho fatta; ma se non la adorerete, sarete immediatamente gettati in una fornace ardente; e quale Dio potrà liberarvi dalla mia mano?»
16 Sadrac, Mesac e Abed-Nego risposero al re: «O Nabucodonosor, noi non abbiamo bisogno di darti risposta su questo punto. 17 Ma il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. 18 Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere».
19 Allora Nabucodonosor s'infuriò e l'espressione del suo viso mutò completamente nei riguardi di Sadrac, Mesac e Abed-Nego. Egli ordinò che si arroventasse la fornace sette volte più del solito; 20 poi ordinò agli uomini più vigorosi del suo esercito di legare Sadrac, Mesac e Abed-Nego, e di gettarli nella fornace ardente. 21 Allora i tre uomini furono legati con le loro tuniche, le loro vesti, i loro mantelli e tutti i loro indumenti e furono gettati in mezzo alla fornace ardente. 22 Poiché l'ordine del re era perentorio e la fornace era arroventata, il calore uccise gli uomini che avevano gettato Sadrac, Mesac e Abed-Nego nel fuoco. 23 E questi tre uomini, Sadrac, Mesac e Abed-Nego, caddero legati in mezzo alla fornace ardente.
24 Allora il re Nabucodonosor fu spaventato e andò in gran fretta a dire ai suoi consiglieri: «Non erano tre, gli uomini che abbiamo legati e gettati in mezzo al fuoco ardente?» Quelli risposero e dissero al re: «Certo, o re!» 25 «Eppure», disse ancora il re, «io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senza avere sofferto nessun danno; e l'aspetto del quarto è simile a quello di un figlio degli dèi. 26 Nabucodonosor si avvicinò alla bocca della fornace ardente e disse: «Sadrac, Mesac, Abed-Nego, servi del Dio altissimo, venite fuori!» E Sadrac, Mesac e Abed-Nego uscirono dal fuoco.
27 I satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re si radunarono, osservarono quegli uomini e videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere e che neppure un capello del loro capo era stato bruciato, che le loro tuniche non erano alterate e che essi non avevano neppure odore di fuoco. 28 Nabucodonosor prese a dire: «Benedetto sia il Dio di Sadrac, di Mesac, e di Abed-Nego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l'ordine del re, hanno esposto i loro corpi per non servire né adorare alcun altro Dio che il loro. 29 Perciò ordino quanto segue: Chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male del Dio di Sadrac, Mesac e Abed-Nego, sia fatto a pezzi e la sua casa ridotta in un letamaio; perché non c'è nessun altro dio che possa salvare in questo modo». 30 Allora il re fece prosperare Sadrac, Mesac e Abed-Nego nella provincia di Babilonia.

Nuova Diodati:

Daniele 3

L'erezione dell'immagine d'oro e l'obbligo di adorarla
1 Il re Nebukadnetsar fece costruire un'immagine d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei cubiti, e la fece erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. 2 Poi il re Nebukadnetsar mandò a radunare i satrapi, i prefetti, i governatori, i giudici, i tesorieri, i consiglieri di stato, gli esperti nella legge e tutte le autorità delle province, perché venissero alla inaugurazione dell'immagine che il re Nebukadnetsar aveva fatto erigere. 3 Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i giudici, i tesorieri, i consiglieri di stato, gli esperti della legge e tutte le autorità delle province si radunarono insieme per la inaugurazione dell'immagine, fatta erigere dal re Nebukadnetsar, e si misero in piedi davanti all'immagine che Nebukadnetsar aveva fatto erigere. 4 Quindi l'araldo gridò a gran voce: «A voi, popoli, nazioni e lingue è ordinato che, 5 appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio, della zampogna e di ogni genere di strumenti, vi prostriate per adorare l'immagine d'oro che il re Nebukadnetsar ha fatto erigere; 6 chiunque non si prostrerà per adorare, sarà subito gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente». 7 Così, non appena tutti i popoli udirono il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio e di ogni genere di strumenti, tutti i popoli, nazioni e lingue si prostrarono e adorarono l'immagine d'oro, che il re Nebukadnetsar aveva fatto erigere. 8 Per questa ragione in quel momento, alcuni Caldei si fecero avanti e accusarono i Giudei; 9 prendendo la parola dissero al re Nebukadnetsar: «O re, possa tu vivere per sempre! 10 Tu, o re, hai emanato un decreto, in forza del quale chiunque ha udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio, della zampogna e di ogni genere di strumenti deve prostrarsi per adorare l'immagine d'oro; 11 e chiunque non si prostra e non adora, deve essere gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente. 12 Or ci sono alcuni Giudei che hai preposto all'amministrazione degli affari della provincia di Babilonia, Shadrak, Meshak e Abed-nego, che non prestano alcuna considerazione a te; non servono i tuoi dèi e non adorano l'immagine d'oro che hai fatto erigere».

I tre compagni di Daniele gettati nella fornace ardente, sono divinamente protetti e poi liberati
13 Allora Nebukadnetsar, adirato e furibondo, comandò di far venire Shadrak, Meshak e Abed-nego; così questi uomini furono condotti davanti al re. 14 Nebukadnetsar rivolse loro la parola, dicendo: «Shadrak, Meshak e Abednego, è vero che non servite i miei dèi e non adorate l'immagine d'oro che io ho fatto erigere? 15 Ora, non appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio, della zampogna e di ogni genere di strumenti, se siete pronti a prostrarvi per adorare l'immagine che io ho fatto, bene; ma se non l'adorate, sarete subito gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente; e qual è quel dio che potrà liberarvi dalle mie mani?». 16 Shadrak, Meshak e Abed-nego risposero al re, dicendo: «O Nebukadnetsar, noi non abbiamo bisogno di darti risposta in merito a questo. 17 Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re. 18 Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l'immagine d'oro che tu hai fatto erigere». 19 Allora Nebukadnetsar fu ripieno di furore e l'espressione del suo volto mutò nei riguardi di Shadrak, Meshak e Abednego. Riprendendo la parola comandò di riscaldare la fornace sette volte più di quanto si soleva riscaldarla. 20 Comandò quindi ad alcuni uomini forti e valorosi del suo esercito di legare Shadrak, Meshak e Abed-nego e di gettarli nella fornace di fuoco ardente. 21 Allora questi tre uomini furono legati con i loro calzoni, le loro tuniche, i loro copricapo e tutte le loro vesti e furono gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. 22 Ma poiché l'ordine del re era duro e la fornace era estremamente surriscaldata, la fiamma del fuoco uccise gli uomini che vi avevano gettato Shadrak, Meshak e Abed-nego. 23 E questi tre uomini, Shadrak, Meshak e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace di fuoco ardente. 24 Allora il re Nebukadnetsar, sbalordito, si alzò in fretta e prese a dire ai suoi consiglieri: «Non abbiamo gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». Essi risposero e dissero al re: «Certo, o re». 25 Egli riprese a dire: «Ecco, io vedo quattro uomini slegati, che camminano in mezzo al fuoco, senza subire alcun danno; e l'aspetto del quarto è simile a quello di un figlio di Dio». 26 Poi Nebukadnetsar si avvicinò all'apertura della fornace di fuoco ardente e prese a dire: «Shadrak, Meshak e Abed-nego, servi del Dio Altissimo, uscite e venite qui». Allora Shadrak, Meshak e Abed-nego uscirono di mezzo al fuoco. 27 Quindi i satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re si radunarono per osservare quegli uomini: il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo, i capelli del loro capo non erano stati bruciati, i loro mantelli non erano stati alterati e neppure l'odore di fuoco si era posato su di loro. 28 Nebukadnetsar prese a dire: «Benedetto sia il Dio di Shadrak, Meshak e Abed-nego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui; hanno trasgredito l'ordine del re e hanno esposto i loro corpi alla morte, piuttosto che servire e adorare altro dio all'infuori del loro. 29 Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male del Dio di Shadrak, Meshak e Abed-nego, sia tagliato a pezzi e la sua casa sia ridotta in un letamaio, perché non c'è nessun altro dio che possa salvare a questo modo». 30 Allora il re fece prosperare Shadrak, Meshak e Abed-nego nella provincia di Babilonia.

Riveduta 2020:

Daniele 3

I tre compagni di Daniele nella fornace
1 Il re Nabucodonosor fece una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei cubiti, e la eresse nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. 2 Poi il re Nabucodonosor fece radunare i satrapi, i prefetti, i governatori, i giudici, i tesorieri, i giuristi, i magistrati e tutte le autorità delle province, perché venissero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere. 3 Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i giudici, i tesorieri, i giuristi, i magistrati e tutte le autorità delle province si radunarono per l'inaugurazione della statua che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere. Stavano tutti in piedi davanti alla statua eretta da Nabucodonosor. 4 Quindi l'araldo gridò forte: “A voi, popoli, nazioni e lingue è imposto che, 5 nel momento in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni sorta di strumenti, vi prostriate per adorare la statua d'oro che il re Nabucodonosor ha fatto erigere. 6 Chiunque non si prostrerà per adorare, sarà immediatamente gettato in una fornace di fuoco ardente”. 7 Perciò, appena tutti i popoli ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio e di ogni sorta di strumenti, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue si prostrarono e adorarono la statua d'oro che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere. 8 Allora, in quello stesso momento, alcuni Caldei si fecero avanti e accusarono i Giudei; 9 rivolgendosi al re Nabucodonosor, gli dissero: “O re, possa tu vivere per sempre! 10 Tu, o re, hai emanato un decreto, per il quale chiunque abbia udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni sorta di strumenti deve prostrarsi per adorare la statua d'oro. 11 Chiunque non si prostra e non adora deve essere gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente. 12 Ora ci sono alcuni giudei che tu hai preposto all'amministrazione degli affari della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abed-nego, che non ti tengono in nessuna considerazione, non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d'oro che tu hai fatto erigere”. 13 Allora Nabucodonosor, irritato e furioso, ordinò che gli fossero condotti Sadrac, Mesac e Abed-nego; così essi furono condotti in presenza del re. 14 Nabucodonosor, rivolgendosi a loro, disse: “Sadrac, Mesac, Abed-nego, è vero che non adorate i miei dèi e che non vi prostrate davanti alla statua d'oro che io ho fatto erigere? 15 Ora, non appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni sorta di strumenti, siate pronti a prostrarvi per adorare la statua che io ho fatto; ma se non la adorerete, sarete immediatamente gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente; e qual è quel dio che vi potrà liberare dalle mie mani?”. 16 Sadrac, Mesac e Abed-nego risposero al re, dicendo: “O Nabucodonosor, noi non abbiamo bisogno di darti risposta in merito a questo. 17 Ecco, il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di liberarci e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente e dalla tua mano, o re. 18 Ma anche se non lo facesse, sappi, o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere”. 19 Allora Nabucodonosor fu ripieno di furore e l'aspetto del suo viso mutò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abed-nego. Riprese la parola e ordinò che si accendesse la fornace sette volte più del solito; 20 poi comandò ad alcuni degli uomini più vigorosi del suo esercito di legare Sadrac, Mesac e Abed-nego e di gettarli nella fornace del fuoco ardente. 21 Allora questi tre uomini furono legati con le loro tuniche, i loro copricapo, i loro mantelli e tutti i loro vestiti, e furono gettati in mezzo alla fornace del fuoco ardente. 22 Siccome l'ordine del re era perentorio e la fornace era straordinariamente riscaldata, la fiamma del fuoco uccise gli uomini che vi avevano gettato dentro Sadrac, Mesac e Abed-nego. 23 E quei tre uomini, Sadrac, Mesac e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace del fuoco ardente. 24 Allora il re Nabucodonosor fu spaventato, si alzò in gran fretta, e disse ai suoi consiglieri: “Non abbiamo noi gettato in mezzo al fuoco tre uomini legati?”. Quelli risposero e dissero al re: “Certo o re!”. 25 Ed egli riprese a dire: “Ecco, io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senza aver sofferto nessun danno; e l'aspetto del quarto è come quello di un figlio degli dèi”. 26 Poi Nabucodonosor si avvicinò alla bocca della fornace del fuoco ardente e disse: “Sadrac, Mesac, Abed-nego, servi dell'Iddio altissimo, uscite, venite!”. E Sadrac, Mesac e Abed-nego uscirono dal fuoco. 27 I satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re, essendosi radunati, osservarono quegli uomini e videro che il fuoco non aveva avuto nessun potere sul loro corpo, che i capelli del loro capo non erano stati bruciati, che le loro tuniche non erano alterate, e che essi non avevano neppure l'odore del fuoco. 28 Nabucodonosor prese a dire: “Sia benedetto l'Iddio di Sadrac, di Mesac e di Abed-nego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l'ordine del re, hanno esposto i loro corpi per non servire e non adorare altro dio che il loro! 29 Perciò, io faccio questo decreto: 'Chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male dell'Iddio di Sadrac, Mesac e Abed-nego, sia fatto a pezzi, e la sua casa sia ridotta in un letamaio; perché non c'è nessun altro dio che possa salvare in questo modo'”. 30 Allora il re fece prosperare Sadrac, Mesac e Abed-nego nella provincia di Babilonia.

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